SINOSSI:
L’azione inizia nella tarda primavera del 1560, sul finire di un secolo devastato da guerre e grandi cambiamenti storici e religiosi. In quel tramonto, il pittore veneziano Tiziano Vecellio è colto nel suo studio, davanti all’abbozzo di una tela, “intento ad osservare, con gli occhi del viso e della mente, in piedi e con le braccia incrociate sul petto, ciò che aveva steso a gran colpi di pennello, come se avesse un nemico capitale dinnanzi”.
L’autoritario, disincantato Maestro, ormai settantenne, attende la visita del pittore degli angeli, un misterioso artista appena giunto a Venezia, che ha già molto fatto parlare di sé per la maestria dei suoi lavori. In lui Tiziano percepisce un pericolo per la sua fama e la sua ricchezza, così faticosamente conquistate al servizio di principi e papi. Il suo infallibile intuito ha colto nel segno: l’arrivo del giovane, difatti, stravolgerà la vita artistica ed affettiva del pittore e dell’uomo Tiziano e ne ribalterà le acquisite certezze. In un crescendo drammatico a colpi d’arte suprema, accanita rivalità, senso del trascendente, il duello si sposterà da Venezia a Bergamo, e poi ancora a Venezia, fino all’inatteso, doppio finale che concluderà la partita.
ESTRATTO:
(Tiziano Vecellio esegue lo schizzo per il ritratto del misterioso Lorenzo, il “pittore degli angeli”)
Ancora una volta era rimasto seduto davanti a lui, immobile e paziente sotto uno slargo di luce, mentre il Maestro, servendosi d’un pennino acuminato, fissava i suoi tratti in svariati schizzi e si sforzava di cogliere, soprattutto, il singolare sguardo dei suoi occhi azzurri, d’un azzurro acquamarina cerchiato di blu, immateriale e distante, così simile, per colore ed espressione, a quello dei felini o degli angeli. In quanto al volto, pensava Tiziano, era anche più indefinibile: aveva la severità d’un eroe di Donatello, ma, anche, la dolcezza d’uno dei cherubini botticelliani, ed i capelli castani e lisci, lievemente ondulati in punta, della finezza d’una nuvola, avevano i riflessi dell’ambra.
Così osservandolo, gli sembrava che non vi fosse alcun passato dietro Lorenzo – quasi che il giovane fosse nato, così com’era, generato dagli slarghi di luce del suo studio e non concepito in un ventre di donna, partorito, e poi cresciuto, man mano, fino all’età che aveva. “Parlatemi di voi, e della vostra infanzia. Non mi disturba che altri parlino mentre schizzo,” gli disse, sollevando lo sguardo munito di lenti, al di sopra del calepino, e cogliendolo con un’occhiata. Aveva sentito più che mai l’urgenza d’investigare su quel passato inesistente, mentre fissava i tratti di colui che aveva dinnanzi, con segni febbrili, come se Lorenzo fosse sul punto di svanire prima ch’egli avesse potuto carpirne del tutto la fisionomia.
BOOKTRAILER:
Avvertenza per i lettori: l’algoritmo di You Tube ha censurato la visione ai minori del seguente booktrailer per il semplice fatto che vi sono inseriti dei quadri di Tiziano Vecellio con dei nudi artistici. Nonostante le mie proteste, non vi è stato nulla da fare. Inserisco comunque nella pagina questa visione “sconvolgente”.
RECENSIONI, VIDEO E INTERVISTE:
Recensione su ilmiolibro.it di Nadia Bertolani
Recensione dal blog di Anima di Carta
Intervista dal blog Anima di Carta
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Recensione sul blog di Nadia Banaudi “Svolazzi e scritture”
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