Sono molto onorata di presentare l’ospite di oggi, la storica Maria Paola Zanoboni, e il suo ultimo libro: “La signora in abito da lutto”. Come potrete leggere dalla sua biografia, l’autrice ha al suo attivo un curriculum di tutto rispetto nella pubblicazione di saggi storici, soprattutto (ma non solo) dedicati alla storia delle donne.

Anche in questo caso Maria Paola non si è smentita, ma tutto ha avuto origine con il rinvenimento fortuito di un carteggio di eccezionale importanza, in un’antica cascina lombarda ormai fatiscente.

Eccovi la storia di Rosa Ceriani Novi e del Risorgimento milanese, a metà tra il romanzo e il saggio, così come ce la racconta l’autrice.

 “Gli occhi arrossati intrisi di pianto, lo sguardo colmo di una tristezza inconsolabile, le guance leggermente purpuree di una donna ancora giovanissima devastata dal dolore, un trasparente, nero, velo serico che scendeva dal capo, un abito in velluto serico ugualmente nero che lasciava scoperta parte della camicia chiara e i preziosi pizzi dei polsi; un fazzoletto adorno di trine per asciugare le lacrime: questo il ritratto di Rosa Ceriani Novi. Un dolore analogo devastava il marito Pasquale. Ma chi era la signora in abito da lutto? E quale dolore l’aveva afflitta così?”

La figura di Rosa Ceriani Novi (Como 1828/ Azzano di Mezzegra 1898) fino ad ora del tutto sconosciuta, è emersa recentemente da documentazione inedita come di eccezionale importanza per il Risorgimento milanese: finanziava infatti – fornendo denaro, armi e supporto logistico – tutti i principali patrioti presenti nel capoluogo lombardo.

In amicizia con Garibaldi attraverso Ergisto Bezzi, Rosa costituì un punto di aggregazione e di aiuto economico e logistico per i patrioti (soprattutto veneti e trentini) di Milano: Filippo Tranquillini, Filippo Manci, Carlo Tivaroni, Vincenzo Brusco Onnis, Felice Cavallotti, Camillo Zancani, Arnaldo Fusinato, Vigilio Inama, Maurizio Quadrio, Giuseppe Marcora e altri.

Sul suo nome i garibaldini mantennero il più stretto riserbo, per salvaguardarne la sicurezza, un riserbo tale da farne scomparire la memoria. Soltanto nel 2022 il ritrovamento, del tutto fortuito, di parte del suo carteggio l’ha fatta riemergere alla luce della storia.

Imprenditrice nel ramo dei cappelli di paglia, delle seterie e dei giocattoli, vedova a 35 anni con quattro figli ancora in tenera età, Rosa Ceriani, moglie di Pasquale Novi (17 ottobre 1816 / 7 settembre 1863), continuò a gestire la fabbrica nel centro di Milano (in corrispondenza dell’attuale Galleria Vittorio Emanuele, poi in via Agnello 8), che il marito prima di morire le aveva intestato.

Nel magazzino, nascoste tra i cappelli, le seterie e i giocattoli, c’erano le carabine e le sciabole con cui rifornire i garibaldini. Contabile, direttore e uomo di fiducia dell’azienda era l’animatore della liberazione del Veneto Ergisto Bezzi che vi lavorò ed abitò dal 1857 al 1873/74 (quando non era in prigione o in fuga inseguito dagli austriaci). Il Bezzi in casa Novi si sentiva così al sicuro che poteva ricevere importanti missive di Garibaldi da Caprera, e lettere di altri patrioti inneggianti alla rivolta del Veneto, missive che costituivano veri e propri manuali sui diversi tipi di insurrezione.

Il Bezzi si fidava a tal punto di Rosa Novi, da mandarle un messaggio (scritto a matita su carta velina impalpabile) dal campo di battaglia (27 ottobre 1867), 2 giorni prima di essere ferito a Mentana, rivelandole la posizione di Garibaldi, pregandola di fare da tramite per le missive a lui destinate, e svelandole che avrebbero attaccato Roma durante la notte. Le descriveva poi il disastro della situazione in cui si trovava.

Di Rosa e Pasquale rimangono due splendidi ritratti in abito da lutto, risalenti al 1858, probabilmente attribuibili ad Hayez.

La loro figlia maggiore, Costanza Novi (1848/31 luglio 1915), sposò nel 1873 Angelo Salmoiraghi, anch’egli garibaldino e fondatore della celebre ditta di ottica. Quando, nel 1877, l’azienda del Salmoiraghi (la Filotecnica) era sull’orlo del fallimento, fu la fideiussione di Rosa a salvarne le sorti.

Accanto alle notizie su Rosa, il carteggio trovato nel 2022 ha messo in luce dettagli inediti della personalità del nipote, il garibaldino comasco Giacomo Bonanomi (1842/1890), arruolatosi con i Mille, e nella spedizione del Veneto (1866). Di Giacomo, notaio a Como e braccio destro della madre Giulia Bonanomi nella gestione delle tenute agricole di famiglia, emergono la passione per i viaggi, la sete di conoscenza delle novità tecnologiche (dal traforo del Moncenisio al taglio dell’Istmo di Suez, che visitò per 2 volte), il rapporto tenerissimo con la madre, con la moglie Alessandrina Maffei e con la figlia Anita. Emerge il dramma di Giulia che per ben 2 volte vide partire il figlio per missioni da cui forse non sarebbe più tornato.

 

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Se la figura di Rosa Ceriani Novi e il libro a lei dedicato vi hanno incuriosito, vi invito ache ad approfondire l’argomento tramite il video su youtube di Ada Grossi, scrittrice di romanzi storici, che trovate al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=7MVz-K4kPFc

 Cristina M. Cavaliere

Chi è l’autrice

Maria Paola Zanoboni, dottore di ricerca in storia medievale e abilitata a professore associato in storia economica, ha dedicato numerosi studi alle manifatture milanesi del secondo ’400, ai rapporti tra imprenditoria e ceti di governo, al lavoro femminile e a quello salariato. Ha fatto parte per due volte della giuria della manifestazione “Il Mercato della Gaite” di Bevagna per la gara del mercato e per quella dei mestieri.

Nel 2017 e nel 2019 ha partecipato al Festival del Medioevo di Gubbio con relazioni sulle “Start up medievali” (articolo Linkiesta), e sulla povertà femminile nel medioevo.

Con la casa editrice Jouvence ha pubblicato: La signora in abito da lutto. Rosa Novi imprenditrice e finanziatrice del Risorgimento nella Milano di metà ‘800, Milano, Jouvence, 2024, La vita al tempo della peste. Misure restrittive, quarantena, crisi economica, Milano, Jouvence, 2020 (articolo Festival del Medioevo), Donne al lavoro nell’Italia e nell’Europa medievali (secc. XIII-XV), Milano, Jouvence, 2016, vincitore del Premio Italia Medievale 2017 (articolo Festival del Medioevo), Povertà femminile nel medioevo. Istantanee di vita quotidiana, Milano, Jouvence, 2018, vincitore del Premio Gisa Giani 2018/19 (articolo Festival del Medioevo, video Youtube), Scioperi e rivolte nel Medioevo. Le città italiane ed europee nei secoli XIII-XV, Milano, Jouvence, 2015.

Tra le sue pubblicazioni anche: Artigiani, imprenditori, mercanti: organizzazione del lavoro e conflitti sociali nella Milano sforzesca, 1450-1476, Firenze, La Nuova Italia, 1996; Produzioni, commerci, lavoro femminile nella Milano del secondo Quattrocento, Milano, CUEM, 1997; Rinascimento sforzesco. Innovazioni tecniche, arte e società nella Milano del secondo Quattrocento, Milano, CUEM, 2005; Salariati nel Medioevo (Secoli XIII-XV). “Guadagnando bene e lealmente il proprio compenso fino al calar del sole”, con introduzione di F. Franceschi, Ferrara, Nuovecarte, 2009. Molti suoi saggi sono reperibili al sito:

https://independent.academia.edu/mariapaolazanoboni/Books

Collabora inoltre con le riviste “Medioevo”, “Storica NG”, “Prometeo”.

L’opera “La signora in abito da lutto” è ordinabile presso la vostra libreria di fiducia oppure acquistabile online sul sito della casa editrice Jouvence cliccando su questo link, Amazon accedendo a questo link, Feltrinelli IBS al seguente link. Anche gli altri libri dell’autrice sono ordinabili allo stesso modo presso le maggiori librerie e piattaforme online. Buona lettura!