Dopo la serie di articoli su Virginia Woolf e il guest post di Giancarla Erba sulle donne medico in Gallia, dedichiamo di nuovo la nostra attenzione al mondo dei Tarocchi con un articolo di Clementina. Stiamo per entrare nel mondo degli Arcani Maggiori e scoprire con lei i significati di una carta fondamentale: il Mago.
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Gli Arcani Maggiori
La presentazione che seguirà non intende esaurire i significati e lo spirito di ciascuna lama degli Arcani Maggiori, né portare a compimento l’analisi di ciascun simbolo. È, invece, mia intenzione guidarvi nel novero infinito delle interpretazioni possibili, perché la natura profonda dei Tarocchi prevede che ogni arcano venga letto da solo e poi insieme alle carte che gli stanno accanto.
Prima di procedere con la descrizione delle singole lame vorrei invitarvi a prendere confidenza con queste carte.
Per consentirvi una visione d’insieme di tutti questi 22 arcani, numerati da I a XXI più Il Matto che non ha numero, vi propongo un esercizio che potrete trovare nel libro “Struttura e numerologia dei Tarocchi”, di Jodorowsky. Si tratta semplicemente di osservare l’immagine per qualche minuto lasciando fluire le vostre emozioni in modo libero. In questo modo vi accorgerete che certe figure agiranno un’attrazione su di voi, mentre altre potrebbero risultare controempatiche. Ognuno di voi reagirà sulla base di ciò che risuona dentro di sé. Allo stesso tempo, avrete occasione di rilevare analogie e differenze tra le varie figure permettendo l’instaurarsi di una prima relazione tra voi e loro.
Cerco di riproporvelo in maniera semplice. Ecco l’immagine.
Ritardate per un momento la lettura della loro analisi e permettete a ciascuna carta di entrare in contatto con la vostra parte più profonda. Lasciate affiorare le sensazioni, le emozioni, che sgorgano liberamente e memorizzatele.
Vi ricordo che ciascun Arcano possiede caratteristiche diverse dagli altri e agisce sul nostro inconscio come un archetipo.
Fatto?
Bene, allora adesso leggete pure ciò che segue. 🙂
Nella foto qui in alto potete osservare le lame organizzate in due serie: la prima, da I a X, rappresenta personaggi umani o animali in situazioni riconoscibili nella loro connotazione storica o sociale. Si tratta di una serie “limpida”, facilmente decifrabile. Sempre in questa prima serie, inoltre, se osservate con attenzione, vedrete che i personaggi compiono la loro azione verso l’alto:
Il Mago solleva la bacchetta.
L’Imperatrice, L’Imperatore, Il Papa, il principe de Il Carro sollevano lo scettro.
La Papessa solleva lo sguardo dal libro.
I tre personaggi de L’Innamorato sono uniti dall’angelo che vola sopra di loro.
L’Eremita solleva la lanterna.
La Giustizia indica il cielo con la punta della spada e la sfinge de La Ruota della Fortuna fa altrettanto.
Sostanzialmente questi personaggi stanno lavorando per elevarsi verso il mondo spirituale. Essi appartengono alla vita cosciente e fanno riferimento a possibilità facili a manifestarsi nella vita quotidiana.
Nella parte bassa troviamo, invece, la seconda serie (da XI a XX) in cui appaiono personaggi e situazioni dal carattere più allegorico. Questa seconda sequenza potremmo definirla “oscura”, abitata da miti, angeli, diavoli e sembra svolgersi in un universo psichico e spirituale vicino alla dimensione del sogno. Questi personaggi appartengono all’inconscio e ciascuno di loro compie la propria azione verso il basso:
La donna de La Forza agisce sul muso dell’animale che tiene la propria testa appoggiata sul suo grembo.
L’Appeso pende a testa in giù.
Lo scheletro dell’arcano XIII miete il solco con la falce.
L’angelo de La Temperanza versa fluidi dall’alto verso il basso.
Il Diavolo troneggia sui demonietti che affondano i piedi-radici nel suolo.
I due personaggi de La Torre camminano sulle mani guardando a terra.
La Stella svuota le anfore nel fiume che scorre ai suoi piedi.
La Luna influenza il crostaceo che la osserva dalla profondità delle sue acque.
Il Sole benedice i due gemelli.
L’angelo de Il Giudizio richiama con la sua tromba un uomo, una donna e un bambino che risorgono da un sepolcro.
Finora vi ho citato solo alcuni esempi dei tanti particolari che potrete riscontrare da soli nei Tarocchi.
Il Mago
Direi che adesso è senz’altro arrivato il momento di introdurre il cartoncino di cui oggi ci occuperemo in modo esteso e che, come potrete immaginare, è appunto il primo della serie.
Ora, vi do un consiglio del tutto personale: prendetevi del tempo e osservate con cura la carta che trovate qui accanto.
Se possibile, munitevi di un foglio e di una penna… e ora giochiamo!
Lasciate che dalla vostra mente emerga un flusso di pensieri, parole, immagini, colori, sensazioni, emozioni, … e trascrivete ogni singola idea, anche quella che vi sembra banale o assurda, sul foglio, senza tentare di darne un’interpretazione razionale.
Permettete alla carta di parlarvi e prestatele ascolto.
Quando vi sentirete di aver terminato l’esercizio, appoggiate la penna e tenete il foglio al vostro fianco. Vi servirà più tardi, nel momento in cui avrete passato in rassegna l’approfondimento che ho preparato per voi.
Fatto?
Bene, adesso continuate pure la lettura.
Il Mago corrisponde al numero 1 che, in potenza, contiene la totalità: è come il punto da cui prende origine l’universo.
Jodorowsky indica che il personaggio, che qui viene rappresentato come uomo, ma che potrebbe essere androgino, tiene sopra il tavolo davanti a sé una serie di oggetti di cui può disporre a piacere. Per Il Mago, infatti, tutto è possibile. Tra gli oggetti distinguiamo delle monete (in alcune altre versioni è possibile distinguere sul tavolo anche dei dadi), un pugnale, un coltello (una piccola spada), delle coppette e una borsa che potremmo immaginare inesauribile, come quella di Mary Poppins. Il tavolo rappresenta il territorio metafisico dal quale egli attinge gli strumenti per il proprio lavoro nel cosmo, lavoro che lo porterà verso la sua vita spirituale.
Egli opera giochi di prestigio tra luce e ombra, muovendosi dall’inconscio alla coscienza più elevata. Con la mano sinistra sorregge una bacchetta magica, un elemento attivo, con la quale cerca di captare la forza cosmica, mentre tra l’indice e il pollice della mano destra stringe una moneta, un oggetto ricettivo. Questa moneta gialla è un sole in miniatura che rappresenta la perfezione, la verità, ma ci ricorda anche che Il Mago non dimentica i bisogni quotidiani.
Il tavolo viene presentato con tre gambe (il tre è un numero connesso con lo spirito) e la quarta, forse, sta fuori dalla carta come a indicare che il personaggio deve superare un passaggio per entrare nella realtà. Forse deve compiere una scelta. Forse quel tavolo ha tre gambe per indicare che questo arcano si radica in uno spazio “altro”, nella diversità, e da quel punto agisce.
Il suo cappello emerge dal nulla e descrive l’inizio di una spirale, l’otto dell’infinito. I capelli di questo giovane sono biondi, a indicare un’intelligenza luminosa, mentre indossa una cintura doppia. Se si considera la cintura quale simbolo della determinazione, si deduce che egli sia in grado di esercitare la volontà sia sull’intelletto, che sulla carne (la parte più animalesca).
Il Mago, in quanto prima carta degli Arcani maggiori, esprime l’unità che deve scegliere un modo di agire.
Laura Tuan ci offre anche altri spunti. Ci ricorda che il personaggio rappresentato in questa lama non rappresenta il giocoliere, ma il giovane iniziato alla magia; ci fa notare che la bacchetta va ricondotta simbolicamente al fuoco primordiale, quindi all’innesco di qualsiasi azione; che le coppe sono da correlare all’elemento Acqua, quindi alla sapienza; che il coltello e il pugnale sono emblemi dell’elemento Aria, quindi del coraggio; che i dadi parlano di volontà e sono riconducibili all’elemento Terra; che il numero 3 associato alle gambe del tavolo è da abbinare alla sintesi alchemica e al compimento.
Tenendo presenti le interpretazioni di entrambi gli autori, Jodorowsky e Tuan, sembra che questo trionfo parli soprattutto di slancio creativo, di azione.
In altre parole, esso incarna l’ideale rinascimentale dell’uomo artefice del proprio destino, capace di dominare la materia grazie ad un uso intelligente della forza psichica.
I significati del Mago
Ecco, in sintesi, i suoi significati al POSITIVO.
Questa carta simboleggia l’iniziativa, il coraggio e sintetizza le prerogative della giovinezza, che preferisce non attardarsi a riflettere sulle conseguenze e preferisce misurarsi attivamente con la realtà. In genere rappresenta un giovane di età non superiore ai 35 anni, dotato di ottime capacità di comunicazione, intelligente e ambizioso.
Quando esce questa lama significa che si annuncia il principio di un’impresa in cui lanciarsi, un’opportunità da non perdere. Oppure una novità, un cambiamento o una nuova direzione da prendere per raggiungere i propri obiettivi.
Se è vero che l’arcano parla di coraggio e di generosità è altrettanto plausibile che parli anche di astuzia, diplomazia e presenza di spirito indispensabili per manipolare gli eventi a proprio vantaggio. il messaggio sintetizzato è, dunque, il trionfo del libero arbitrio e del merito personale sul destino cieco e quando la carta esce dritta, la protezione celeste è assicurata in ogni campo.
Sul piano affettivo si fa riferimento a un forte potere di attrazione e all’inizio di un’amicizia, o di un amore importante.
Sul piano professionale la carta indica un’attività che, in potenza, offre buone opportunità di guadagno e che molto probabilmente sarà autonoma e richiederà destrezza, oltre che un certo margine di rischio.
Sul piano finanziario si parla di investimenti proficui e di imprese condotte a buon fine.
Sul piano fisico Il Mago allude alla salute piena e soddisfacente, così come a virilità o fecondità.
Ed ora guardiamo la sintesi dei suoi significati al NEGATIVO:
Il capovolgimento dell’arcano può agire, in due sensi opposti.
Da una parte, l’intelligenza si trasforma in scaltrezza, il coraggio in temerarietà, la rapidità in impazienza, il desiderio di riuscire in arrivismo, la forza di carattere in atteggiamenti dittatoriali. Il ritratto che ne esce è quello di un giovane furfante, facile ai colpi di testa.
Dall’altra, il coraggio si trasforma in timidezza, la volontà in rinuncia, l’autostima in disistima. Esitazione, imbarazzo e smarrimento segnano il carattere di questa persona. In sintesi, al negativo, possono essere due le personalità indicate e cioè, quella di un arrivista presuntuoso e invadente, oppure quella di un uomo che non crede in se stesso.
In chiave negativa anche il lato affettivo si trasforma a sua volta: un amore si spegne a causa di mancanza di attrazione, oppure emergono tensioni dovute al forte carattere di uno dei due partner.
Per quanto riguarda il piano professionale si segnala una retrocessione, un periodo di difficoltà, seri ostacoli nell’affermazione personale.
Sul piano finanziario, la carta allude a truffe e perdite.
Sul piano fisico sembra possibile una compromissione del sistema nervoso.
Giunti a questo punto, riprendete il foglio sul quale avete precedentemente annotato le vostre prime impressioni e confrontatele con quanto da me esposto.
Mi piacerebbe trovare nei vostri commenti almeno un cenno su questo gioco!
E ora, permettetemi di porvi ancora alcune domande:
Qual è stata la vostra impressione di fronte alle due serie di Arcani? Quali elementi vi hanno colpito maggiormente e come mai? Relativamente a Il Mago, avreste posto in evidenza altri significati?
Un caro saluto e arrivederci al prossimo post della serie, che sarà dedicato al secondo arcano maggiore: La Papessa.
Buona continuazione! 🙂
Clementina Daniela Sanguanini
Devo dire che vedere le carte tutte insieme mi da una bella sensazione, come di vitalità e di potenza, sarà per i colori così vivaci e pieni di luce.
Il mago guarda gli oggetti sul tavolo e sembra scegliere le opportunità da cogliere, questa è l’impressione che ne ricevo osservandolo e, in effetti, è il simbolo del coraggio e della giovinezza.
Buongiorno cara Giulia, intravedere le opportunità, della vita, da poter cogliere, nella disposizione degli oggetti (semplici) posti di fronte a sé è senz’altro da considerarsi un atto magico, in effetti.
In molti hanno provato distinguere il confine tra magia e religione, o tra magia e altro, ma questo tipo di esercizio si è sempre rivelato difficile, se non impossibile.
Noto, con piacere, che citi, fra tutte, le caratteristiche di coraggio e di giovinezza: deduco che tu abbia accolto la carta con grande favore!
Un abbraccio e alla prossima!
Grazie di essere passata a leggere, Giulia. Le carte dei Tarocchi sono dei capolavori, artisticamente parlando. Ogni volta che le osservi, noti sempre nuovi colori, nuove posture, dettagli sempre diversi… Per me sono come degli specchi che riflettono, di volta in volta, un aspetto particolare della propria esistenza.
Quello che banalmente noto io è che se mi avessero mostrato la carta chiedendomi cosa fosse, non avrei pensato a un mago ma piuttosto a una sorta di giocatore, quindi gli elementi sul tavolo erano evidentemente per convenzione associati alla magia (oggi magari assoceremmo piuttosto una sfera di cristallo e… un mazzo di carte).
Caro Ariano, in verità l’unico strumento magico in dotazione al protagonista della lama è la bacchetta, che egli stesso tiene in mano. Gli oggetti disposti sul tavolo, invece, sono a tutti gli effetti strumenti da giocatore. Sarà l’azione svolta dalla bacchetta a trasformare la scena, ma a noi la scena successiva non viene mostrata.
Ti ringrazio molto per essere passato anche questa volta e ti auguro un felice proseguimento!
Ciao cara Clem, sono andata sia a rileggermi l’esercizio che feci quando pubblicasti il post sul tuo blog, e poi a rifarlo ora. Ci sono degli elementi che sono rimasti invariati, ma anche delle novità! 😉 Riporto ambedue le versioni.
Esercizio originale
Ciao! Della serie nel suo complesso, la carta che mi ha attirato di più è senz’altro quella della Torre. In genere mi sono sentita respinta dalle carte con le figure umane come protagonista; in alcuni casi non risvegliavano in me niente di particolare, in altri casi erano proprio respingenti come la carta III o la carta VII. Proprio la presenza minima della figura umana è quello che mi ha attirato nella carta della Torre, che sembra letteralmente esplodere.
Per quanto riguarda il Mago, ho scritto liberamente, tra le altre cose: “Lo sguardo strabico volge verso il lato. Il cappello ondeggia come i marosi. Siamo divisi in due metà, in due colori. Ma il coltello è presente sul tavolo. Si conficcherà tra noi ancora una volta.” Che dici, è il risultato di una troppo fervida immaginazione?
Esercizio attuale
Continuo a trovare respingenti le carte con un’unica figura, che mi danno un senso di grande imposizione nei miei riguardi. Tra le carte la mia preferita è la Torre (VI), che per me è l’apice dell’energia, e con la conseguente esplosione, ma appunto ci sono delle novità. In seconda posizione scelgo assolutamente la XVII (Le Stelle). Mi piace la figura della donna inginocchiata accanto al ruscello, la simbologia dei due vasi che versano altro liquido nel ruscello. Trovo meravigliose quelle stelle in cielo di varia grandezza. È una carta molto rasserenante, per quello mi piace: la donna è all’opera con vari fluidi, ma con calma, senza fretta, e con il sorriso che aleggia sulle labbra. In terza posizione sceglierei la carta VI (Gli amanti), perché à complessa e ambigua come poche altre: non si sa se i tre personaggi in basso si stiano dicendo addio, se stiano per abbracciarsi o meno. Non si sa se l’uomo al centro è conteso, oppure stia per cingere le donne e trarle a sé. Non è nemmeno chiara l’età delle donne, a partire da quella di sinistra!
A proposito del Mago, invece, ho notato soltanto ora quanto tutto sia inclinato a partire dal tavolo su cui sono collocati gli oggetti. In generale mi dà un’impressione di grande instabilità.
Cara Cris, come già avevo detto in precedenza l’arcano della Torre mostra qualcosa che finalmente esce allo scoperto. Ci parla, dunque, di tanta energia che si palesa per dal vita a qualcosa, probabilmente progettato per lungo tempo. E’ anche una carta di stravolgimento (coi due tipi che volano a testa in giù) e di necessità di apertura degli occhi, rispetto a qualcosa.
La Stella, invece, parla di purificazione del passato e del futuro. Ma parla anche di fortuna e di consapevolezza di aver trovato il proprio posto (nell’universo).
Gli Amanti, infine, è una lama che parla di una scelta che, a breve, andrà fatta
aggiungo solo una piccola annotazione circa il tavolino de Il Mago: non solo si presenta con una stana prospettiva, ma sembra anche reggersi solo su tre gambe. Il Mago è un personaggio assai strano che proviene da un’altra dimensione: si trova qui per iniziare una nuova avventura ed è solo agli inizi!
Ciao Ariano, grazie per il passaggio e per il tuo commento, sempre gradito. Alla prossima!