Come promesso, completo la questione dei cinque sensi nelle ambientazioni, parlando dei “fratelli minori” della vista.
L’udito Si tratta di un senso molto importante per le scene d’azione, dove la descrizione di rumori crescenti può diventare una specie di colonna sonora per accentuare la tensione di una scena e portarla al climax. Altrettanto importante è inserire una scena con dei musicisti, e quindi descrivere le reazioni degli spettatori nell’ascoltare la musica, in un locale dove sta per succedere qualcosa. Un personaggio sordo può sviluppare, nella nostra storia, un’eccezionale capacità visiva, come un personaggio cieco potrebbe accentuare moltissimo la sua capacità uditiva, e riservare grandi sorprese al lettore. Anche la descrizione del tono di voce di un personaggio può renderlo più accattivante e fornire qualche indicazione in più sul suo carattere: ad esempio se diciamo che un uomo ha un tono di voce “morbido e pastoso”, già suggeriamo che possa essere attraente o un seduttore incallito; ma se aggiungiamo che “ha la sfumatura di una lama d’acciaio”, suggeriamo anche il suo lato nascosto e pericoloso. Di un uomo possiamo dire che ha una voce stridula, indicando che nel suo carattere c’è qualcosa di nervoso ed effeminato. Di una donna possiamo scrivere, per variare, che ha una voce rauca… perché magari fuma moltissimo!
Da Wikipedia: Krazy Kat and Ignatz Mouse meglio conosciuto come Krazy Kat è un fumetto ed un cartone animato creato dal disegnatore statunitense George Herriman. È apparso sui quotidiani statunitensi dal 1913 al 1944. Nei fumetti si fa grande uso di suoni onomatopeici.
L’olfatto Questo è un senso poco sfruttato, sia nella vita reale che in letteratura, eppure la descrizione degli aromi di una cucina, e dei cibi che sono preparati, se ben fatta, può far venire l’acquolina in bocca al lettore… specie se si avvicina l’ora di pranzo! Può inoltre dare indicazioni sulla gastronomia del posto, e quindi ancora una volta la nota di colore che rinforza l’ambientazione, conferendo credibilità alla storia. In un locale ci possono essere dei cattivi odori generati dalla macerazione di materiali, come nelle concerie di pelli, o profumi particolari e fortissimi, come ad esempio se vi capita di ambientare la scena in una distilleria di whisky. Ovviamente è un senso da esaltare al massimo nelle nostre descrizioni dei comportamenti di animali.
Il gusto Dopo aver aspirato gli aromi della cucina di cui sopra, è ora di usare il senso del gusto, quindi di assaporare i cibi! Ma il gusto afferisce anche ad altre situazioni meno gradevoli: nel caso di un personaggio ammalato, egli può avere un brutto sapore in bocca, o se lo stesso personaggio si trova in uno stato di forte tensione, la saliva gli si può disseccare in gola per la paura (la famosa “secchezza delle fauci”). Bisogna esplorare tutte le possibili reazioni collegate con questo senso, anch’esso trascurato e bistrattato.
“The Pie Eaters” di Bartolomé Esteban Murillo. Osservate l’atteggiamento adorante del cane! |
Il tatto Non possiamo fare a meno del tatto se vogliamo descrivere una stoffa preziosa, o anche… un’intensa scena d’amore. E se occorre insistere nella descrizione di una situazione sempre uguale, non mettete sempre la stessa frase, ma variate. Nel libro “Il sergente nella neve” di Mario Rigoni Stern, il protagonista, che ha vissuto in prima persona le sofferenze atroci causate dal freddo durante la ritirata di Russia, con la sua prosa solida e priva di fronzoli riesce a trasmetterci efficacemente le sensazioni provate (anche se è impossibile rivivere con la stessa intensità il dolore dei piedi congelati, il vino da succhiare in pezzi nelle botti, il vento tagliente sulla barba coperta da cristalli di ghiaccio…). Osservando la vita reale, e prendendo spunto dalle esperienze altrui, possiamo davvero sbizzarrirci.
La copertina di un libro che chiunque dovrebbe leggere. |