Fuori dalla camera da letto, la fantesca chiude con discrezione la porta. Sente pesare, nella tasca della gonna, i denari che il padrone di casa le ha dato, prima di partire, per agevolare l’ingresso di Guido e coprire il silenzio della servitù. Bernardo sa che, da sempre, il desiderio di Bianca di vivere l’amore, e di essere madre, è così forte che corre il rischio di perderla, di perderne l’intima essenza: e non può appagare quel doppio desiderio. La donna non lo sa, ma suo marito preferisce ch’ella abbia un amante, a quel rischio impercorribile.
“Danae e la pioggia d’oro” di Tiziano Vecellio – Museo del Prado, Madrid http://www.museodelprado.es/ |
La vecchia fantesca e l’anziano Bernardo non sapranno mai, dunque, quante volte, quella notte, nell’ardore della sua giovinezza, Guido si chinerà su Bianca, e la nera cascata di capelli le scivolerà dalle spalle, si spargerà fluente fra i cuscini, diramandosi come i bracci di un fiume. Dietro i pesanti velluti rossi del talamo, sopra le coltri preparate come sopra un altare, lo splendore dell’azzurro e oro del giovane si accosta al bruno notturno di lei… Un incendio di colori accende allora l’oscurità: pergamene rese secche dal tempo ed arse in un’irresistibile fiammata, le nudità dei due amanti bruciano in un unico rogo dove sono ad un tempo carnefici e vittime, i loro corpi allacciati ad un unico palo del supplizio – loro stessi. Guido s’addentra nel corpo di lei, in un ansito di gelosia e desiderio, e con una specie di collera, mentre le mani di Bianca rincorrono sul suo corpo, tra i suoi capelli biondi, un mistero che ancora le sfugge, le palpebre socchiuse nell’estasi.
Ed è scintilla sotto la brace, poi fiamma avvolgente ed infine il cuore rossastro, esausto, di ceneri sempre pronte a rinascere, più, più e più volte.”
“Miranda – The Tempest” di John William Waterhouse (1875) |
Inginocchiato davanti a lei, il Visitatore silenzioso è rimasto a capo chino, come se si trovasse davanti ad una nicchia di santi e fosse rimasto, sino ad allora, chiuso in raccoglimento; invece del libro di preghiera, una guida d’arte tra le mani, con un dito come segnalibro.
Poi la voce della Donna si fa udire nuovamente: “Il ricordo della nostra felicità splende ancora alto, nel cielo, anche se ripetute albe, numerosi tramonti hanno indebolito la forza dei suoi raggi. Così tutto, amore e dolore, si placa e s’allontana, dopo essere passato in noi devastandoci.”