Oggi il mio blog ospita i lavori artistici di Cesar Balaban, uno scrittore già presentato con una recensione del suo libro “Senza Patria” sulla sua infanzia e sulla sua famiglia: un’autobiografia che è un’ottima occasione per conoscere come si viveva nella Siria del secolo scorso, e la storia di un popolo – quello armeno – da sempre perseguitato nel corso della Storia
http://ilmanoscrittodelcavaliere.blogspot.it/2013/01/una-famiglia-e-un-popolo-alla-ribalta.html.
I suoi acquarelli sono ora esposti nell’ambito di una mostra collettiva presso Villa Truffini in corso Bernacchi, a Tradate, e possono essere ammirati fino al 2 giugno 2013 (sabato e festivi dalle 10.30 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 19,00 – Feriali dalle 16,00 alle 19,00 – Giovedì anche dalle 21,00 alle 23,00). Lascio la parola a Cesar e alle sue immagini.
Dopo una vita trascorsa nel pragmatico mondo della chirurgia, eccomi immerso nel mondo fantastico dell’arte. L’arte nelle sue varie forme è uno strumento per comunicare agli altri i nostri stati d’animo e le nostre sensazioni. A persone che, come me, non hanno avuto l’opportunità di affinare la conoscenza di una lingua e la padronanza di uno strumento musicale, e sono quindi escluse dalla poesia e dalla musica. La pittura invece è a portata di tutti; chi sa scrivere potrà anche dipingere. È sufficiente usare la parte non dominante del cervello, quella illogica ma creativa.
Tra i vari tipi di pittura l’acquarello mi pare il più spontaneo. È evidente che non intendo il disegno acquarellato! ma l’applicazione di colori sulla carta che prendono forma in una sinfonia di colori.