La sobria facciata di Santa Maria degli Angeli a Lugano

Lugano non è solo città di banche, di lago e di montagne, ma racchiude un piccolo gioiello artistico dipinto da un pittore molto attivo in Lombardia. Nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, difatti c’è l’imponente affresco di una Crocifissione opera di Bernardino Luini, discepolo di Leonardo. Molti di voi si chiederanno che cosa ci fa un affresco di un “italiano” nel Canton Ticino della Confederazione Elvetica. Basti sapere che il territorio della famiglia Visconti e poi Sforza, cioè il ducato di Milano, si estendeva fino a Lugano e oltre, comprendendo anche Bellinzona. A testimonianza di ciò, nello stemma di Bellinzona campeggia un serpente che, pur non avendo il bambino tra le fauci, ricorda molto da vicino il celebre biscione visconteo. Dunque, la città di Lugano ha sempre conservato un rapporto speciale con la Lombardia, al di là della lingua comune e di ogni facile ironia.

Ritornando alla chiesa, questa costituiva un tutt’uno con il convento dei Padri minori osservanti di San Francesco. Il monastero fu fondato nel 1490; la costruzione della chiesa ebbe inizio nel 1499 e fu consacrata nel 1515. Il complesso ha subito una serie di radicali trasformazioni, la più importante delle quali è stata certamente l’edificazione dell’Hôtel du Parc, che, come potete vedere nell’immagine, chiuse le finestre della chiesa su un lato, a sinistra per chi guarda. Non lasciatevi però ingannare dalla sobria facciata della piccola chiesa. Basta infatti varcarne la soglia per trovarsi di fronte a un grande capolavoro del primo Rinascimento. Subito di fronte vi si presenterà la parete con l’immensa Crocifissione di Cristo realizzata da Bernardino Luini nel 1529, poco prima di morire all’età di cinquant’anni.

Il soldato con lo scudo e lo scorpione
Apparentemente caotico, l’affresco è un tripudio di personaggi e contiene in totale centocinquanta teste, e un gioco di figure chiaroscurali di indubbia maestria. Fulcro della composizione, la croce di Cristo è circondata in alto da un gruppo di angeli dolenti. L’anima del cattivo ladrone sulla destra viene portata via dai diavoli, mentre sulla sinistra quella del buon ladrone viene presa in consegna dagli angeli. Se ci si sofferma con pazienza in mezzo all’intrico dei personaggi, e in particolare attorno ai soldati a cavallo, si possono notare particolari sorprendenti e anche curiosi, come ad esempio, ai piedi della croce di Cristo, un soldato dallo scudo giallo ornato di uno scorpione. Sempre piedi della croce, a sinistra San Giovanni e a destra la Maddalena inginocchiata; un po’ più verso sud, il gruppo delle pie donne sostenenti la Vergine addolorata, particolarmente commovente per la tristezza che esprime.
San Sebastiano
Il gruppo delle pie donne

Sulle spalle dell’arco mediano i Santi Sebastiano e Rocco, e sopra le arcate profeti adagiati. sul lato opposto i soldati che giocano a dadi il mantello di Gesù. Nel piano mediano rialzato della scena dipinte due logge di colonne entro cui si svolgono gli episodi dell’incontro con Tommaso e della derisione, fra questi Cristo che porta la croce ed il Compianto. Nel piano di fondo del paesaggio, a sinistra, la preghiera nell’Orto degli Ulivi, al centro una veduta paesaggistica, a destra, l’Ascensione.

Del Luini sono anche l’affresco dell’Ultima Cena, sulla parete sud della navata (originariamente nel refettorio) e la bellissima Madonna con Gesù Bambino e San Giovannino sulla parete orientale della prima cappella laterale (un tempo lunetta del portale che immetteva nel cimitero). Ambedue le opere esprimono l’influsso leonardesco che contrassegna questo artista di casa nostra.

Diamo un ultimo sguardo alla chiesa, e, uscendo, possiamo compiere una passeggiata lungo il bellissimo lago per rigenerarci ancora una volta lo spirito e lo sguardo.