Mi accodo molto volentieri al meme cinematografico proposto da Safàsophia, e rilanciato da Ivano Landi, Miki Moz, da La nostra Libreria con Glò, Michele e PiGreco, da Ariano Geta, da Massimiliano Riccardi e Drama Queen. Se ho dimenticato qualcuno, chiedo venia. Farò poi un aggiornamento essendo in trasferta. (—-> c’è anche il meme di Marina Guarneri e quello di Luz!)

Il titolo del meme è:

25 indiscrete domande cinematografiche

e si dovrebbe rispondere in modo secco e istintivo. Di fronte a regole che posso infrangere, però, emerge il mio istinto da bastian contrario, e quindi ho fatto l’opposto. Vado dunque come segue.

1. Il personaggio cinematografico che vorrei essere



Ho pensato subito a un personaggio storico, ma non ci sono esempi al femminile che facciano al caso mio. Quindi procedo con un cambio di sesso senza operazione chirurgica e vado su Nathan, detto Occhio di falco nel film L’ultimo dei Mohicani, interpretato da Daniel-Day Lewis. Avventure in una natura selvaggia e incontaminata, scontri all’ultimo sangue, amori irrinunciabili, Uroni assetati di vendetta e dal volto butterato. Che posso volere di più?

2. Genere che amo e genere che odio

Una scena con Véra Clouzot, Simone Signorret e Paul Meurisse.

Genere che amo: non c’è un genere vero e proprio che prediligo, da onnivora di film. Ho una leggera propensione per i film storici (“ma che fissazione!”). Mi piacciono gli abbondanti kolossal alla Cecil De Mille come Cleopatra, ad esempio, forse per un residuo di amore infantile, oppure Le crociate di Ridley Scott. Pazienza se i primi non sono storicamente corretti, tuttavia spiegano molto bene gli anni in cui furono prodotti. Mi piacciono anche i gialli e i noir, specie quelli francesi vecchio stile, come I diabolici di Clouzot con un bianco e nero al mercuriocromo.


Genere che odio: i film troppo intellettuali e pretenziosi, lenti e ripiegati su se stessi in cui i protagonisti non parlano affatto o si parlano addosso, e che sembrano confezionati per farti sentire un/un’idiota. In genere questi film sono preceduti dalla fama assolutamente non criticabile del regista in questione. Non mi piacciono i film di Nanni Moretti, ad esempio, soprattutto quando vi recita lui perché istiga il mio lato violento a scatenarsi; e anche di Woody Allen salvo ben poco. Non mi piace nemmeno Federico Fellini (ecco la voce: “non puoi criticare Fellini!”) tranne qualche film come Prova d’orchestra.



3. Film in lingua originale o doppiati

Sono pigra per cui vedo i film doppiati in italiano. Inoltre lavoro con l’inglese tutto il giorno, per cui preferisco riposarmi il cervello quando posso.

Però devo ammettere che i film in lingua originale sono una spanna superiori, nonostante la bravura dei doppiatori. Ad esempio, la voce calda e minacciosa di Kevin Spacey in House of Cards possiede sfumature degne di un attore shakespeariano. Tuttavia non conosco l’inglese così bene da capire tutto, e c’è molto slang nei film americani recenti (un’insegnante madrelingua inglese mi confessava di non capire i film americani – ah, beh! allora mi consolo). Quindi ben venga il film originale, ma con sottotitoli rigorosamente nella stessa lingua. In questo modo posso buttare l’occhio all’occorrenza e cogliere la frase, ma non mi infastidiscono.

Pierfrancesco Favino nel ruolo del politico corrotto in Suburra.



4. L’ultimo film che ho comprato

Suburra di Stefano Sollima. Ho una discreta collezione di DVD a casa, ma compro soltanto quelli che considero “da scaffale”. Com’è ovvio si tratta di un criterio del tutto personale.

5. Sono mai andato al cinema da solo


Sì, alcune volte. La prima volta accadde da ragazza con Woyzeck, un film del 1979 diretto da Werner Herzog, ed erano gli anni ’80. Non era però usuale andare al cinema da sole. Dato il genere di film, in sala c’erano quattro gatti e io non ero riuscita a godermi la proiezione, impegnata com’ero a monitorare eventuali maniaci in avvicinamento sedile.

Le volte successive era stato per vedere dei film in lingua originale e fare esercizio (erano sempre i tempi del liceo linguistico). Era andata benissimo, il pubblico era lì per concentrarsi sul film e non per altri loschi scopi, e quindi non ho “sofferto”. Le ultimissime volte mi è capitato di vedere da sola alcuni film dei Festival, dato che non sono riuscita a reclutare nessun adepto per tenermi compagnia.

6. Cosa ne penso dei Blu-Ray


Mmm… non ne penso niente perché non ho il lettore.

7. Che rapporto ho con il 3D

Non ne ho mai usufruito se non con la visione di brevissimi filmati della durata di un quarto d’ora al Musée des Sciences a Parigi, ma non si trattava di veri e propri film. Mi spaventerebbe spendere un sacco di soldi per vedere un film che, magari, dovrei abbandonare perché in preda alla nausea o al mal di testa. Dato che siamo in tre in famiglia, preferisco evitare un inutile salasso.

8. Cosa rende un film uno dei miei preferiti

La locandina del film.

Domanda difficile, come per i libri. Un film deve possedere un fascino quasi ipnotico, che è dato da un insieme di fattori. I principali sono la bella storia, il livello di recitazione e la sapienza nel montaggio. Anche il resto è naturalmente importante, ma, se manca uno dei tre fattori menzionati, tutto il film ne risente. Se c’è una bella storia, ma gli attori sono delle capre (con tutto il rispetto per questi utili animali), il film è penoso in maniera imbarazzante. E quante volte ho visto attori di caratura che sembravano del tutto spaesati all’interno di un film, come se pensassero: “Ma che ci stiamo a fare qui?”

9. Preferisco vedere i film da solo o in compagnia

Non ho dubbi: in compagnia, perché così alla fine si può commentare tutti insieme appassionatamente (cosa che adoro)! In genere ciascuno nota particolari differenti, oppure ne dà interpretazioni diverse; e molto spesso viene voglia di rivedere il film se merita. Però durante la visione sono ammessi solo colpi di tosse e interiezioni molto brevi (“oh!”, “ahia!”, “mmm…”, “oppss…”). Potete formulare le più tremende minacce anche se a cianciare in lungo e in largo fosse la sottoscritta.

10. Ultimo film che ho visto

Al cinema o in tv? Se è al cinema Star Wars – Il risveglio della forza. Se in tv, Cruel intentions.

11. Un film che mi ha fatto riflettere

Boh! Un po’ tutti. Anche un film stupidino offre spunti di riflessione, se non altro sull’irrealtà di certe scene. Però direi Suffragette, un film che narra la vicenda delle attiviste britanniche che si batterono per il diritto delle donne al voto, in questo caso; e quello dei diritti negati alle donne è un tema purtroppo molto attuale. Un ritratto ben lontano dalle stucchevoli suffragette di Mary Poppins.

12. Un film che mi ha fatto ridere

Quasi amici – Intouchables di Olivier Nakache e Éric Toledano. Mi sono rovesciata dal ridere specialmente nella scena sulla quotazione del costosissimo quadro di arte contemporanea, definito da Driss “un sanguinamento dal naso”.

13. Un film che mi ha fatto piangere

La locandina del film.

Di recente piango meno, sarà che mi sono indurita. Da ragazzina avevo versato fiumi di lacrime con Il campione, film del 1979 diretto da Franco Zeffirelli. Mi ricordo che portavo le lenti a contatto e che queste navigavano nel liquido lacrimale come barchette in una tempesta. Ultimamente ho dovuto trattenermi parecchio con due film: Les choristes – I ragazzi del coro del 2004 diretto da Christophe Barratier, e Hachiko – Il tuo migliore amico con Richard Gere, film del 2009 diretto da Lasse Hallström, basato sulla storia del cane giapponese Hachikō.

14. Un film orribile

Dogmaun film del 1999 scritto e diretto da Kevin Smith. Semplicemente vomitevole. L’unica idea carina era la raffigurazione di Dio, che era una donna.

15. Un film che non ho visto perché mi sono addormentato

Proprio di dormire sodo, e magari ronfare, non mi è mai capitato, ma con alcuni ho fatto fatica a tenere gli occhi aperti fino alla fine. Ho dovuto quindi usare la tecnica degli stuzzicadenti alle palpebre o dei pizzicotti alle braccia. Un esempio in questo senso è To the wonder di Terrence Malick con una voce fuori campo fastidiosissima che dissertava su ogni minimo gesto dei protagonisti, e con lei che ogni tanto danzava e roteava nei campi senza apparente motivo. Se avessi avuto il regista tra le mani… e sì che The tree of life mi era piaciuto nonostante la leggendaria lentezza che questo regista imprime ai suoi film.

16. Un film che non ho visto perché stavo facendo le cosacce

Intanto ignoro che cosa siano le ‘cosacce‘ (sbattimento di ciglia stile Biancaneve). Poi, come per la domanda 10., bisognerebbe essere più precisi: da soli o in compagnia?

17. Il film più lungo che ho visto

Gli ultimi film che ho visto (come Revenant) abbondano in lunghezza, si vede che va di moda il lungo come per le gonne. Film lunghi che ho visto nella mia vita sono tutti quelli de Il signore degli anelli e Lo hobbit, e Matrix, ma anche i filmoni hollywoodiani come Via col vento. Bisognerebbe verificare i minuti, perché ne ho visti davvero moltissimi.

18. Il film che mi ha deluso

Forse Star Wars Episode 1 – La minaccia fantasma, dove le uniche scene degne di nota erano la corsa con gli sgusci e il duello con il cattivo dalla faccia rossa e dotato di spada a due lame. Un po’ poco per due ore e mezza di film. Come tutti, avrei torturato volentieri Jar Jar Binks non appena apriva bocca.



19. Un film che so a memoria

Ovviamente Blade Runner!!! Potrei vivere di cinema solo con quell’unico film. E quindi metto una foto extra-large 🙂 come segue:

Rutgen Hauer nel ruolo del replicante Roy Batty.

20. Un film che ho visto al cinema perché mi ci hanno trascinato

Non ci sono mai riusciti. Ho sempre opposto fiera resistenza.



21. Il film più bello tratto da un libro

In Nosferatu, il Conte Dracula è diventato il Conte Orlok,
 interpretato da Max Schreck

Penso che la domanda implichi che si sia letto il libro, prima del film oppure in seguito alla visione. Se è così, mi è piaciuto moltissimo L’età dell’innocenza di Martin Scorsese, con Michelle Pfeiffer, Winona Rider e Daniel Day-Lewis in stato di grazia. Un film crudele al limite della sopportazione, anche se non viene versata nemmeno una goccia di sangue.



22. Il film più datato che ho visto

Nosferatu il vampiro del 1922. Tra l’altro lo vidi al cinema con le scritte in tedesco, e accompagnamento dal vivo al pianoforte, proprio come accadeva per i film muti. Se non è una prova di coraggio questa! E comunque… va bene che sono una fifona di mio… ma secondo me questo film è ancora molto inquietante…



23. Miglior colonna sonora

Amadeus con la musica del caro Wolfie, anche se non è una colonna sonora nel vero senso della parola. Ho ancora una vecchia audiocassetta tutta consumata a furia di sentirla, specialmente nel punto de Le nozze di figaro con l’aria del “perdono” nel IV atto. Se Amadeus non passa al vaglio, allora voto per la colonna sonora de Il bagno turco oppure Lezioni di piano.



24. Migliore saga cinematografica

Star Wars, ma senza Jar Jar Binks. Nel caso non si potesse abbattere quell’insulsa creatura, ha la precedenza Il signore degli anelli.



25. Miglior remake

Qui non saprei in quanto dovrei aver visto originale + remake e non sono sicura che ciò sia accaduto. Posso rispondere con il peggior remake? Sabrina del 1995, remake non richiesto e assolutamente inutile dello splendido Sabrina del 1954 con la bellissima Audrey Hepburn e l’intramontabile Humprey dal labbro pendulo con sigaretta incorporata.

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A questo punto invito anch’io gli altri blogger a partecipare con le loro preferenze e le loro avversioni in fatto di cinema, se non l’hanno già fatto, naturalmente. 
E com’è ovvio i miei lettori a commentare le mie scelte. Vi attendiamo numerosi!