Bentornati dalle vacanze, e benvenuti nel mio blog ristrutturato! 

Come state? Spero che abbiate trascorso un buon periodo. Spero anche che non siate troppo disorientati dall’aspetto del blog perché è molto differente da come eravate abituati!

Oltre che riordinarlo e riorganizzarlo, volevo infatti ottenere alcuni obiettivi essenziali:
– che la Storia avesse più risalto
– che vi fosse l’attacco di alcuni post sulla home page, in modo da vedere subito quelli più recenti
– che vi fossero delle slide scorrevoli relative a eventi storici o dipinti
– che potessi inserirvi i nuovi elementi consigliati da Marco Amato, tra cui la mia immagine e una biografia.

In contemporanea alla pubblicazione del post, vi sarete accorti che ho apportato innovazioni anche sulla pagina di Facebook, cioè sulla foto del profilo e la copertina che mostra il mio ultimo lavoro. Ho eseguito queste operazioni tutte insieme per farvi una sorpresa!

Come temevo, è stata un’impresa titanica e svolta interamente in solitaria. Complice il periodo delle vacanze, c’è stato giustamente un fuggi-fuggi generale, e ho dovuto arrangiarmi per approfittare di un paio di settimane in cui non ero in viaggio. Quanto segue è la cronistoria semiseria dei passaggi che ho fatto per procedere al restyling del blog. Siccome sto scrivendo un romanzo sulla Rivoluzione Francese, mi viene naturale prendere spunto da quel periodo storico tanto travagliato, ma apportatore di novità e cambiamento. Ecco quel che è accaduto nella prima e nella terza settimana del mese di agosto:

1. IL NUOVO TEMPLATE, OVVERO: Preparare la rivoluzione

Nonostante i severi moniti di Blogger Forum, non sono convinta di dover usare ancora i modelli del Dashboard. Non serve operare timide riforme, ma bisogna cambiare la società alla radice, come dicevano dei personaggi di mia conoscenza. Nel dipinto potete vedere la triade Robespierre, Danton e Marat. Io sono Marat, che è il più esagitato e sta per lanciarsi fuori dalla finestra.

Su consiglio della gentile Maria Teresa Steri (Anima di Carta) inizio con un salvataggio con Back up/Ripristino per layout e contenuti. Tolgo il blog dai radar e creo un blog finto seguendo il consiglio di Elisa Elena Carollo (Drama Queen) dove importare quanto ho salvato. Non so come mai, ma il sistema si rifiuta di importare alcunché e mi lancia messaggi di non-collaborazione. “Bene. Il buongiorno si vede dal mattino,” penso, attingendo alla saggezza popolare.

Sfido dunque la sorte, cancello il blog di prova e vado sul portale Premium Blogger Templates, consigliatomi da Emiliano Amici del blog Sguardo sul Medioevo per scaricare un modello simile a quello che ho in mente. Scelgo un modello dopo averne visionati centinaia, tutti belli e ammiccanti. Quando l’offerta è tanta, la mente va in confusione, perlomeno la mia. Scarico infine il modello prescelto e mi prendo nota di altri successivi, che pure mi aggradano.

Piena di buona volontà, progetto su carta come deve essere il blog e che cosa cambiare dal modello scelto.

2.APPLICAZIONE DEL NUOVO MODELLO, OVVERO: “Candide” di Voltaire

Scarico il modello e lo applico al blog. Scopro con lo stupore di un’anima candida – anzi Candide – che i colori e le larghezze non si possono cambiare. Ma ormai è tardi per ripensamenti. Scarico gli altri tre che avevo scelto e provo ad applicarli, ogni volta con il brivido di veder tutto dissolversi una nuvola di byte.

Improvvisamente il secondo non mi piace più – lo trovo troppo effeminato per i miei gusti, oserei dire aristocratico – applico il terzo, cioè quello che vedete, e lì mi fermo. Il blog ha già un aspetto diverso e mi piace.

Vado a dormire, ma mi sveglio in preda agli incubi: ho sognato che il blog è scomparso definitivamente nella notte, cioè che gli aristocratici si siano ripresi il potere e mi stiano bastonando sulla schiena. In fondo sono una traditrice della Corona, ovvero del Dashboard di Blogger. Mi sento come l’infido Macbeth nell’omonimo dramma teatrale di Shakespeare, di cui Luz potrebbe ampiamente parlarvi (Io, la letteratura e Chaplin).

3. LA RISTRUTTURAZIONE DEL LAYOUT, OVVERO: L’arringa di Danton

Incomincio a spostare i cosiddetti gadget nel layout di Blogger (chi usa questa piattaforma sa di che parlo…) per dare un aspetto accettabile all’insieme. Scopro con stupore misto a orrore che non tutto si può fare nel layout, ma occorre entrare nella zona dove ci sono le famose  stringhe in linguaggio html. Rimando il problema a data da destinarsi. Nuovi incubi alla notte. Sogno il tribuno del popolo Georges Danton che arringa la folla e mi indica col dito, gridando “Audacia, audacia e ancora audacia!”

Il giorno dopo, procedo con altre cose che so fare (per modo di dire): inserimento della foto nella colonna laterale, scelta da una serie di deplorevoli selfie di cui quello che vedete è il meno peggio, seguita da un breve profilo già preparato su Word e altre cosette. Studio anche come inserire il collegamento al mio canale Youtube secondo l’esempio fornito. Non riesco a modificare subito le anteprime con le miniature pubblicitarie delle automobili; mi innervosisco assai, ma alla fine riesco. La mia autostima sale di una spanna. Ormai sono l’eroina delle donne rivoluzionarie. Massimiliano Riccardi (Massimiliano Riccardo Infinitesimale) e Sandra (I libri di Sandra) sarebbero fieri di me.

4. L’INSERIMENTO DELLE SLIDE CON I TITOLI, OVVERO: La presa della Bastiglia

Titoli delle slide

Occorre cambiare le 5 immagini slide e i relativi titoli, che al momento mostrano mulini olandesi e campi di tulipani. Ho scelto questo progetto per poter inserire immagini di dipinti a carattere storico-artistico, e in ordine cronologico. Mi sono fatta un deposito a computer di immagini, pensando di inserire quelle, ma non funziona. Dato che mi sono stampata le istruzioni “How to…” dal sito, le leggo e studio la situazione. Non si può tornare indietro: la rivoluzione è iniziata e il popolo deve prendere la Bastiglia e liberare i prigionieri o, come direbbe Ariano Geta (Il blog di Ariano Geta), i sette sigilli sono stati aperti ed è iniziata l’Apocalisse.

Comincio con i titoli, il che mi sembra la cosa più semplice. Nonostante le istruzioni del portale, però, non è possibile cercare alcune parole nelle stringhe con la funzione “Trova” o usando le combinazioni di tasti e quindi bisogna passarsi 2480 e passa righe di stringhe html dai colori più variopinti. Sudando freddo, entro nella stringa di riferimento e sostituisco le parole-esempio con i titoli delle cinque immagini che ho scelto. Funziona! Non credo ai miei occhi. Ormai il popolo sta assaltando la Bastiglia armi in pugno.

Immagini delle slide

Bisogna inserire link a siti esterni, e non attingere a immagini da computer, cosa che scopro dopo parecchi ragionamenti e aver consumato una manciata di pastiglie per il mal di testa dal mio portapillole a fiorellini smaltati.

Le foto devono essere orizzontali e di grandi dimensioni (altrimenti si crea un buco bianco laterale) e il motivo di interesse principale dell’immagine deve essere situato nella parte superiore pena assurdità dell’immagine stessa.

Slide 1: l’arazzo di Bayeux va via liscio come l’olio – si vede che era destino, essendo poi sempre stato il banner del blog – e i cavalieri sfilano orgogliosamente. Esulto in preda a una gioia incontenibile.

Slide 2: gli angeli di Gaudenzio Ferrari del 1500 si affollano e svolazzano senza troppi problemi. E vai!

Slide 3: le grosse rogne iniziano proprio con l’immagine della gloriosa Révolution Française di cui sono ormai la portabandiera. Ho scelto due alternative di stampe popolari, tra cui l’albero della libertà che viene piantato oppure un’immagine di club femminili, ma le donne vengono puntualmente decapitate dopo l’inserimento, tanto per non smentire le usanze del periodo. Dopo aver scelto altri soggetti, mi oriento proprio sulla classica presa della Bastiglia, un evergreen.

Slide 4: la scelta della successiva slide inerente il periodo Romantico è un disastro: un quadro di Friedrich, quello del “viandante nel mare di nuvole”, mi mostra soltanto un cielo vuoto, e ritornano le decapitazioni di rovine gotiche e alberelli già radi. Trovo un quadro preraffaellita dove per fortuna i due soggetti sono dove li voglio, e con un titolo altamente evocativo: “Amore tra le Rovine”. Copio il link e l’immagine è a posto.

Slide 5: rinuncio all’immagine finale del dipinto con la donna che legge, di cui si vede soltanto un enorme testone, e ne metto un’altra di un angelo di un pittore lituano. La benedizione del cielo va sempre bene. Tutta contenta faccio vedere le slide scorrevoli a mio marito. Lui, che non sa nemmeno accendere il computer, sostiene che l’ultima immagine è bruttissima, e mi esorta a cambiarla. Digrigno i denti, ma mi affretto a cercare altro. Devo però rientrare nelle stringhe dei titoli e cambiare quelli che non corrispondono più alle immagini effettivamente inserite. Sono esausta, ma non posso deludere Marco Freccero che mi ha esortato a non chiudere il blog, paventando l’arrivo di un infuriato Bernabò Visconti.

5. IL CAMBIAMENTO NEI TITOLI DEI MENU A TENDINA, OVVERO: La ghigliottina

È giunto il fatidico momento di cambiare almeno il titolo alle etichette fasulle proposte dai menu a tendina. Nonostante il nome rassicurante di “tendina”, ho paura che da lì possa sbucare il boia Sanson armato di ghigliottina portatile, come nell’inquietante immagine che vedete qui accanto.

Rientro nell’enorme schermata delle stringhe html. Riesco finalmente a trovare quel che serve e cambiare le etichette ed esulto in preda all’entusiasmo. “Sei un genio, cocca,” mi dico da sola, anche perché non me lo dice nessuno.

La mia autostima, ormai alle stelle, precipita di nuovo quando, cercando di creare dei sottocampi nuovi, mi compare il minaccioso messaggio in rossoErrore Analisi Stringa XXXX”, così annullo l’ultima operazione. Sono in preda al terrore. Anzi, al Terrore.

Faccio un lungo respiro e mi scrivo su un foglio uno schema con le macro etichette, e le directory secondarie per studiare con che cosa potrei cambiarle e come. Ripenso alle esortazioni di Giulia (Liberamente Giulia) a non chiudere il blog.

6. L’INSERIMENTO DEGLI AWARDS RICEVUTI, OVVERO: La coccarda del patriota

Recupero i link degli awards ricevuti, cui tengo tantissimo, ad esempio da Net Parade, per poter ripristinare le immagini-awards sulla Home Page o in pagine interne. Infatti nel mio turbine non mi sono ricordata di segnarmi la stringa html quando c’è. Così devo ripescarli dai vari siti, perdendo un sacco di tempo. Il mio unico conforto è il pensiero degli awards ricevuti da altri blogger tra cui Glò, Michele e PiGreco de La nostra libreria.

Nel frattempo cerco disperatamente di chiamare il webmaster che mi aveva aiutato lo scorso anno dietro compenso, ma questi, che si è trasformato nella Primula Rossa, non risponde alle mie chiamate e ai messaggi Whatsup e mi rimanda indietro i piccioni viaggiatori. I giorni di ferie si stanno assottigliando.

7. LA PREPARAZIONE DELLE PAGINE DEI MIEI LAVORI, OVVERO: I libelli rivoluzionari


Preparo le Pagine interne al blog che dai link dei menu vadano ai miei romanzi e altri lavori. Nel far questo, mi rendo conto con orrore che forse il criterio generale di aggancio dal menu a tendina è quello di creare dei link che dalle etichette portino a una serie pagine-blog.

Questo significa che devo classificare ed elencare i 348 post già pubblicati. Vado a dormire e, di nuovo, ho gli incubi. Stavolta sogno Maximilien Robespierre che enuncia dalla tribuna il suo teorema politica del Terrore associato alla Virtù. Aiuto, si salvi chi può, Grazia Gironella! (Scrivere Vivere)

8. LA RISOLUZIONE DI PROBLEMI PICCOLI MA FASTIDIOSI, OVVERO: La marcia delle donne su Versailles

Ci  sono ancora molte cose che mi disturbano. Ad esempio perché sotto il titolo laterale “La Storia siamo noi.” l’immagine del bassorilievo con i pellegrini medievali inserita risulta piccola e parzialmente coperta dal banner delle etichette nere? Commento del marito: “Ma insomma, che brutto! E poi non si vede niente!”

Rinuncio ad avventarmi su di lui armata di forcone e con la cuffia di traverso come se fossi una delle donne nella marcia di Versailles (e Antonella Mecero titolare del blog Inchiostro, fusa e draghi sa bene di che parlo, quando si tratta di assalti a kafkiani castelli) e lotto per cercare di capire se l’immagine si possa spostare o ingrandire, ma non c’è verso. Alla fine, stremata dal corpo a corpo, tolgo l’immagine dei pellegrini o divento pellegrina io stessa per espiare i miei peccati tra cui alcuni sonori moccoli.

9. LA PREPARAZIONE DELLE PAGINE CON GLI ELENCHI, OVVERO: La Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino

Sono rassegnata all’idea di preparare le pagine con tutti i link ai post, suddivisi per argomento. Qui bisognerebbe chiamare Giobbe per la santa pazienza o Stakanov per la tenace laboriosità. I post sono 348 già pubblicati – “perché ho pubblicato così tanto?” mi chiedo. E, soprattutto, chi me lo ha fatto fare di ristrutturare il blog? Vado a dare un’occhiata al blog di Ivano Landi (Cronache del Tempo del Sogno) il cui sistema di classificazione mi piace molto e prendo spunto. (@Ivano, spero che tu non abbia il copyright, o sono nei guai.)

Continuo a classificare post su post, in un procedimento che sembra non avere fine. Mi rendo conto di altri problemi, ad esempio che il percorso dei post sulle tecniche di scrittura ha la numerazione romana che a un certo punto sballa. Decido di rinumerare tutti i post appartenenti a serie mettendo un numero normale in fondo al titolo come fa Ivano per le sue categorie.

Mentre visiono post dopo post, e scrivo su un file in Word il titolo e vi copio sopra il link di collegamento, controllo che sia tutto in ordine nei post stessi. MA, tra le altre cose, mi accorgo che quel malnato motivo a losanghe, che in un giorno di follia ho pensato bene di introdurre nei post, nell’importazione si è trasformato in un ÈÈÈ, come una risata malvagia. Mi annoto il problema sulla pagina in Word per poi un domani sostituirlo con i più tranquilli asterischi.

10. SISTEMAZIONE E CREAZIONE SOTTOCAMPI DEI MENU A TENDINA, OVVERO: Il 10 agosto 1792, il rovesciamento della monarchia.

Parto per la Puglia per la mia settimana di meritata vacanza. Quando torno, mi rendo conto che devo affrontare definitivamente il problema delle stringhe html sulla barra superiore (quella grigia) e su quella inferiore (quella nera). La Primula Rossa continua a comportarsi come tale, cioè da personaggio misterioso e forse inesistente e non posso procrastinare oltre. Mi riunisco con il mio stato maggiore, come farebbe Danton, che poi sono sempre io. Tutto è pronto per il colpo di stato finale. La sera del 26 agosto prendo una decisione storica: mi copio la schermata di stringhe html su un documento in Word per avere una sorta di salvataggio e comincio a ragionare sui punti che mi interessano. Ci sono degli inquietanti codici <li><a, </a></li>, </ul> </li>, href, class, che devono per forza avere una loro logica intrinseca. Visiono anche “Il manuale italiano per principiante html” trovato sul web per capire che cosa fare.

Decido di provare a cambiare una stringa e, dopo molti errori di codice rosso! errore analisi stringa! finalmente riesco a ottenere un primo modesto risultato. Provo a copiare delle stringhe html simili, ma non sempre funziona… e tuttavia al tramonto ho finalmente sistemato la barra superiore grigia che ho deciso usare come barra “di servizio”. Sono stremata ma non posso mollare proprio ora. Decido di proseguire e riesco a sistemare nella barra inferiore un paio di menu a tendina creando i famosi sottocampi dove occorre. L’assalto alle Tuileries prosegue tra urla, spari e fragori. Sarà una lunga notte di menu, tendine e stringhe… ma il pensiero dell’affetto di Nadia Bertolani e Clementina Sanguanini mi sprona a tener duro.

***


… ed eccomi qua con il nuovo blog! La rivoluzione si è conclusa, e l’ho condotta in porto interamente da sola con grande patriottismo e un pizzico di orgoglio. Ora dovrei andare dall’oculista perché ho gli occhi protuberanti. Però tutto è bene quel che finisce bene.

Spero che il nuovo aspetto del blog vi sia gradito, anche se sicuramente non tutto funziona e lo scoprirò con il tempo, ad esempio quei tre tasselli ‘Popular’, ‘Tags’, ‘Blog Archives’ non so se vadano in automatico o siano da depennare. Poi stamattina ho scoperto che il famoso collegamento a Youtube non compare. Mah!!Ci sono ancora delle cose da sistemare, un po’ come quando si inaugura una casa e mancano alcuni quadri o dei tappeti, ma sono dettagli.

Spero soprattutto che possiate trovarlo più ordinato e organizzato; e che la mia faccia non vi impressioni troppo. Fate un giro di perlustrazione – se vi va e avete tempo – e, se trovate negli angoli qualche topo morto, avvisatemi. Mi raccomando in special modo a Marina Guarneri (Il Taccuino dello Scrittore) che ama molto questi graziosi roditori. Arriverò prontamente con lo scopino e la paletta per rimuoverlo.

Questo è un post rilassato e scherzoso e, se ho dimenticato di citare qualcuno, chiedo venia. Dai prossimi si fa sul serio e tornano i post “tosti”! Buona settimana e un ben trovato a tutti. 🙂