La folla che ogni autore vorrebbe avere alla presentazione dei suoi romanzi… |
Oggi pubblico l’estratto video della mia presentazione del romanzo storico Le strade dei pellegrini, appartenente al ciclo La Colomba e i Leoni, avvenuta il 19 maggio per merito di Italia Medievale. Lo faccio per due motivi: in primo luogo perché ci tengo ad averlo sul mio blog in modo che non vada perso nel mare magnum di Facebook, e in secondo luogo perché in questo modo può essere visionato anche da coloro che non hanno la bacheca nel grande social blu.
Durante questo fine settimana sarò a Rimini per visitare il centro storico e il castello di Montebello con il fantasma di Azzurrina, a proposito di colori celesti, e quindi non potrò rispondere immediatamente alle vostre domande; abbiate un po’ di pazienza e ricomparirò su questi schermi quando meno ve lo aspettate!
Ringrazio nuovamente l’associazione culturale Italia Medievale che si è fatta promotrice dell’evento, e vi invito a visitare il sito per partecipare alle loro innumerevoli iniziative di grande qualità per promuovere il patrimonio medievale italiano e non solo, come visite guidate, conferenze, presentazione di saggi, pubblicazione di articoli di studiosi e appassionati.
In modo particolare ringrazio la mia carissima amica e blogger Clementina Daniela Sanguanini, titolare del blog L’angolo di Cle, che ha letto con grande talento scenico tre estratti del romanzo e ha conferito valore aggiunto alla serata. A questo proposito, chiederei a Clementina, se ne ha piacere, di spiegarci il percorso che l’ha portata al “reading”, perché è così efficace e coinvolgente nelle presentazioni e quali sono le differenze con la recitazione in teatro, se ve ne sono.
Approfitto però dell’occasione per rilanciarvi la domanda sulla modalità con cui preparate le vostre presentazioni, e quali sono le vostre maggiori preoccupazioni in proposito.
La preparazione
Siamo tutti d’accordo che la serata è preceduta da una serie di comunicazioni a proposito della data onde avvisare per tempo le persone ben prima che sia preparata la locandina ufficiale. Tutti noi abbiamo moltissimi impegni; e alle volte è anche bene rammentare la data, magari il giorno prima, per i più distratti. Organizzare e promuovere è un lavoro a tempo pieno, e proprio per questo motivo esistono nelle case editrici i reparti di Promozione e Marketing, o almeno dovrebbero esserci. Nel migliore dei mondi possibile, queste incombenze dovrebbero essere lasciate all’editore, ma ormai l’autore deve darsi molto spesso da fare in prima persona per organizzare alcuni incontri.
Per quanto riguarda la parte della mia esposizione, ecco come procedo:
– preparo per tempo uno scritto con alcuni punti sviluppati. Non lo seguo pedissequamente, ma mi serve come traccia in caso di vuoti di memoria e anche per darmi un senso di sicurezza nel procedere. Il rischio di tenere il rotolo di appunti in mano è quello di usarlo come Berlusconi nei talk show, e quindi diventare un addetto aeroportuale che fa segnalazioni sulla pista! Lo metto quindi a portata, ma non lo tengo in pugno. L’altro rischio sempre incombente però è quello di gesticolare troppo da brava donna italica, facendo ampi e significativi gesti per spiegare meglio i concetti, e lì mi viene in mente Alberto Angela. Come vedete, c’è una discreta scelta di opzioni in cui trasformarsi.
– faccio delle prove sia in solitaria sia con una vittima sacrificale, che di solito è il marito. Durante queste ultime prove, di solito trascorriamo il primo quarto d’ora a fissarci e a ridere fino alle lacrime. Poi cerchiamo di ricomporci e cominciamo.
– in entrambi i tipi di prove mi cronometro per vedere quanto tempo occorre per l’esposizione, che di solito non deve eccedere l’ora canonica, considerato anche che ci sono piccole interruzioni, imprevisti e rallentamenti.
– scelgo un abbigliamento abbastanza elegante, ma anche comodo; infatti non tollero di trascorrere due ore con una gonna troppo stretta o corta – a parte il fatto che non ne ho di questo tipo – oppure con i piedi torturati dalle scarpe. Comunque non so mai che cosa indossare e corro il rischio di comparire nei video sempre con due abiti: quello invernale e quello estivo, al che le persone potrebbero pensare: “poverina, ha solo due vestiti!”
La presentazione
Prima:
Arriva finalmente il grande momento e mi dico che non sarà poi così tremendo e che riuscirò a sopravvivere. Mi reco al luogo convenuto con un anticipo di mezz’ora in modo da offrirmi di collaborare in caso ci sia qualcosa da fare; accolgo le persone man mano che si presentano, e faccio anche le presentazioni. In queste occasioni è anche bello per gli ospiti conoscere persone nuove, perché siamo tutti curiosi l’uno dell’altro.
Durante:
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Dopo le presentazioni di rito dell’organizzatore, in questo caso Mauro Enrico Soldi, tocca a me e l’inizio è il momento in assoluto più difficile, quando la possibilità che mi si attorcigli la lingua o prenda delle “papere” nei ringraziamenti iniziali è sempre incombente.
Durante la presentazione cerco di fissare alcune persone tra le più attente, in modo da concentrarmi meglio e far sì che non mi sfuggano i concetti. Tendo a tralasciare quelle distratte per innumerevoli loro motivi, che potrebbe essere causata dalla noia della mia esposizione beninteso. Come per miracolo e complice l’adrenalina, i minuti volano e la presentazione viene felicemente conclusa.
L’altro momento cruciale è il momento delle domande. Venerdì sera eravamo tra amici, ma anche tra curiosi ed esperti del Medioevo, ovvero persone preparate; e quindi ho sempre paura di ricevere domande che mi colgano alla sprovvista. Al di là delle domande più che lecite, potrebbero sempre capitare quesiti di persone malevole, e nemmeno particolarmente esperte, che vogliono metterti in difficoltà. Alla presentazione del mio precedente romanzo un signore che non avevo mai visto mi ha chiesto a bruciapelo: “Ma insomma, che cosa stanno cercando questi cavalieri??” con un tono come se avessi dovuto fornirgli ipso facto le prove dell’esistenza di Dio… cosa che peraltro nemmeno i grandi santi riescono a dare con matematica certezza.
Dopo:
Quando rivedo il video, comunque, trovo sempre un sacco di difetti nella mia persona. Non mi piaccio mai, ma quello è un problema insormontabile, perché non esiste la possibilità di sostituirmi in toto, svitandomi magari la testa. In alcuni punti avrei potuto dire una determinata cosa usando termini differenti, oppure ho tralasciato un punto importante. Insomma, penso che sia la stessa cosa che provano gli attori, rivedendosi a freddo dopo uno spettacolo.
La mia primissima presentazione de Il Pittore degli Angeli era andata molto bene complice la fortuna del debuttante e il clima di collaborazione che si era creato con la libreria che aveva sponsorizzato l’evento (ma la cosa curiosa di questo romanzo è c’è sempre stato il pienone). Le successive sono andate a fasi alterne, con poche persone o molte. I fattori che determinano il successo o l’insuccesso di una presentazione sono spesso imponderabili e appartengono al luogo scelto, alle persone che abitano o lavorano nei paraggi e che possono venire, all’orario e al giorno, alle previsioni meteorologiche, agli improvvisi scioperi dei mezzi, alla presenza di ponti e festività varie e via dicendo.
Quello che è certo è che più presentazioni si fanno, più si acquisisce esperienza come in tutte le attività umane.
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E voi avete mai fatto delle presentazioni dei vostri romanzi? Come vi preparate per il grande momento e quali sono le vostre sensazioni durante e dopo?
Hai fatto benissimo a pubblicare anche qui, visto che io ho difficoltà a permanere su faccialibro per più di cinque minuti alla volta 😉
Tutto molto avvincente. Non dico che avrei voluto fosse durato di più perché il mio tempo è comunque centellinato, ma non mi sono annoiato per un istante. E un bravo anche a Clementina 🙂
Ciao, Ivano! Sai che mi ci è voluto un attimo per capire che cosa intendessi con "faccialibro"? Si vede che sono proprio fusa, in quanto il mio fine settimana a Rimini è stato bello impegnativo. 😉 Facebook è stato un dei motivi per cui ho aperto un blog. Infatti non riesco non riesco mai a trovare niente, a ritroso, lo considero caotico… e non è detto che un giorno non lo chiuda quando mi sembrerà che mi faccia perdere troppo tempo. Grazie del commento e alla prossima!
Per prima cosa, ti ringrazio dal profondo del cuore di avermi coinvolta nella tua splendida presentazione, così come in questo post. Il tuo metodo di presentazione è impeccabile e, a dir la verità ricordo quanto fosse bella anche quella de “Il pittore degli angeli”; inoltre, noi donne, per quanto riguarda il nostro aspetto, siamo sempre tutte ipercritiche. Detto questo, tu sei meravigliosa così come sei e ci piaci tantissimo così! ^_^
Vengo al sodo: come sono arrivata alla lettura scenica? Per caso, ovviamente! Però, siccome “il caso” non esiste, diciamo che di base c’è una grande passione per il teatro, coltivata fin da piccola. Poi, qualche anno fa, una collega mi parlò di un laboratorio di lettura scenica, che frequentava con entusiasmo, e decisi di iscrivermi anch’io. Non avevo ancora ben capito in cosa consistesse, ma la partecipazione alla prima lezione mi convinse. Il maestro è un attore e regista, a sua volta allievo di Strehler, presso la scuola del Piccolo teatro di Milano, molto bravo, molto esigente e molto severo. Il percorso è intenso – non finisce mai – si lavora su una miriade di cose: il corpo, la postura, il movimento, la respirazione, il ritmo, la voce,… si provano una moltitudine di brani, con tono, ritmo, impostazioni diverse, poi si frammentano, li si ricostruisce, … impossibile raccontarlo in un commento! La prima differenza con la recitazione teatrale di cui mi chiedi conto è che, nella lettura scenica, in qualche modo, devi far passare il messaggio che stai dando voce all’autore dei brani in lettura e che sei anche lui/lei che interpreta i suoi personaggi… la seconda, è che hai in mano i fogli del copione, magari li hai già imparati a memoria, ma fanno parte della tua scena… 😉
Sono davvero felice di esser stata scelta per dar voce alle pagine de “Le strade dei pellegrini”, lo considero un grandissimo onore!
Ciao Clementina, eccomi di ritorno da Rimini e dalla spettrale rocca di Montebello dove i fantasmi sgomitano come i milanesi sui mezzi pubblici all'ora di punta! 😉
Scherzi a parte, grazie mille di aver risposto in modo così articolato alla mia domanda. Ho voluto inserirla qui perché può essere molto interessante per tutti, e in special modo per gli amanti del teatro. Non ho avuto torto a giudicare dalla quantità di commenti e apprezzamenti che sono stati inseriti in mia assenza. Ora ho capito le differenze, o almeno credo, con il teatro. Anch'io ricordo le mie presentazioni de Il pittore degli angeli tra cui l'ultima a Malnate dove Jane Bowie, attrice di teatro, lesse pure delle pagine. Avevo i brividi per l'emozione! Potrebbe essere anche la stessa emozione che prova l'autore quando vede realizzata la propria storia tramite disegni (che siano illustrazioni o fumetti) o addirittura con le immagini di un video o di un film.
Penso che in questi percorsi, come avevi scritto, non si finisce mai di imparare… e arrivi a un punto in cui ti sembra di non avanzare, anzi di arretrare.
Sei andata da Azzurrina, dunque! Che meraviglia 🙂
Rispetto al tema dei percorsi: confermo! 😉
Sì, abbiamo fatto la visita serale-notturna, quella più spettrale. Mamma mia, che impressione quel luogo…
Intanto complimenti 🙂
Personalmente non ho mai fatto presentazioni ufficiali di libri davanti a persone fisiche, ma sempre e solo via blog.
So che non è il modo migliore per stabilire un rapporto coi lettori, però purtroppo la mia sociopatia è sin troppo radicata. Tra i vari progetti di scrittura ipotizzati ma ancora in fase embrionale che stanno nel cassetto c'è anche una sorta di diario personale nel quale provo a spiegare al lettore i meccanismi di questa mia patologica idiosincrasia nei rapporti diretti con altre persone fisiche che non conosco e, in modo particolare, il mio imbarazzo parossistico quando mi trovo esposto allo sguardo di decine di persone e sono io a dover fare o dire qualcosa di fronte a tutti.
Grazie, Ariano! Così non hai mai fatto presentazioni dal vivo… in effetti penso che sia una delle cose più difficili che vi siano, quella di parlare in pubblico. So che ci sono delle tecniche ben precise per vincere la timidezza e l'agitazione, ma non le ho mai studiate a fondo. Non è detto che tre persone sia più facile che con trenta, beninteso! Magari uno è un bravo autore, ma parlare in pubblico è tutta un'altra musica.
Ciao Cri, tu giustamente trovi dei difetti perché sei una ragazza precisa, io da semplice spettatore ho trovato tutto molto piacevole e ben fatto. Mi è piaciuto come ti sei posta, le interazioni ottime, la narratrice molto, molto brava. Non posso che rinnovarti i complimenti che già ti ho fatto su FB.
Puoi immaginare quanto io ti capisca, ogni volta che una "creatura" nasce e prende il volo, sono ansie ma anche palpiti d'amore.
Ciao, Max, devo dire che anche il pubblico era molto partecipe… a parte uno che si è messo a cliccare sul telefonino, ma me lo aspettavo. Ho sentito di presentazioni da brivido, in cui il pubblico faceva tutt'altro; cosa peraltro di cui parlava Luz nel suo articolo sul suo ultimo spettacolo teatrale con persone che parlavano al cellulare. Se succedesse un cosa del genere al debutto del mio Il Diavolo nella Torre potrei fare un eccidio. ):-(
Hahahaha, invitami e ti faccio da buttafuori.
Assunto all'istante!!!
Bravissima! Bravissima! Bravissima!!!!!!!!
Grazie mille, Pat!!! E grazie anche per aver condiviso su Google +. 🙂
Ci siamo già dette circa il video, ma davvero faccio i complimenti alla tua classe e padronanza, non è facile avere un impatto simile! E ancora brava a Clementina, appassionata e appassionante nella sua performance ^_^
Non scrivo e dunque non presento XD Posso però affermare che sono "quella che si impanica" e di brutto prima, ma tanto prima, e che poi solitamente riesce a cavarsela…
Mi è piaciuto il modo in cui hai raccontato le tue esperienze, dimostrano attenzione, cura dei dettagli e volontà di fare bene. Non è sempre così, nemmeno quando si tratta di autori che promuovono se stessi.
Il tipo "simpatico" e insofferente che deve brillare e far la "domandona" si incontra spesso anche in vari contesti della vita XD
Bravaaaaaa! 😀
Grazie ancora, Glò, davvero, per il tuo apprezzamento. 🙂
Purtroppo le presentazioni sono un terno al lotto e una fonte di stress, perché ce la puoi mettere anche tutta ma, appunto, magari non c'è anima viva. Nelle poche che ho fatto, comunque, è essenziale la struttura che ti sponsorizza, che può essere il locale stesso, come ad esempio a Malnate presso la Fonderia delle Arti (un'associazione culturale) erano stati bravissimi e avevano allertato il "loro" pubblico. Erano venuti quindi su consiglio dell'organizzatrice, quindi come a dire sulla fiducia dato che non mi conoscevano per niente. Diciamo che di solito se venti persone promettono che vengono, è già tanto se vengono in dieci.
Il tipo "simpatico" alla fine è sempre tra i piedi, vero 😉
Rispunto per ringraziare Glò, Massimiliano e Ivano: grazieeeeeeee! 🙂
Sei stata brava, eccome. Hai reso onore al testo di Cristina.
Vero, Max, Clementina e io siamo un bel tandem. Lei è una vera amica. Ed è bello quando ci si aiuta a vicenda nel condurre in porto i progetti. Di solito incontri persone che sono più disposte a "prendere" che a "dare". Come a dire che pochi contraccambiano…
Mi sono dimenticata, Max: e nel video purtroppo non c'è la lettura del terzo estratto dal romanzo iniziale La terra del tramonto: la battaglia di Ascalona.
Non dirlo a me, ho una lista lunga un miglio di persone che hanno considerato l'amicizia come una fonte di approvvigionamento.
Per il resto, ti dirò in futuro, adesso mi hai messo una gran curiosità, come sai io divoro i romanzi ad ambientazione storica.
Che bello quando le collaborazioni sono genuine! E si vede, secondo me!
Clementina, meritatissimi i complimenti che hai ricevuto!
Tu trovi dei difetti ma io, invece, Cristina ti ho trovato bravissima, mi sono resa conto leggendo il tuo post che io invece per la mia presentazione mi sono preparata molto meno di te, mi sono buttata con un po' di incoscienza, anche per non pensarci troppo e non essere presa dal panico. E alla fine sono andata a braccio, anche se mi ero riletta più volte il mio volantino, ma non avevo fatto grandi prove di lettura, anche perché non avevo più voce in quei giorni. Ti rinnovo i miei complimenti anche qui. Bravissima, di cuore!
Grazie per le tue parole, Giulia. Diciamo che tutte le volte che faccio le prove della presentazioni, sono diverse: o mi dimentico un pezzetto, o tralascio una cosa importante che però trovo il modo di inserire dopo. Per coloro che non hanno letto il primo romanzo, è anche importante chiarire chi sono i personaggi e non dare per scontato che tutti li conoscano.
Una delle cose che noto in me, e che vedo si ripete, è che sono talmente entusiasta che corro il rischio di spoilerarmi, ovvero di rivelare troppo! Infatti ho preparato una prima versione passata a Clementina, che prevedeva un quarto estratto con un altro pezzetto di trama. Poi però su consiglio di Ruggero ho deciso di toglierla, anche perché cronometrandomi ho visto che si parlava già in abbondanza.
E' sempre interessante scoprire tutti i retroscena di questi eventi, sapere come ti sei preparata, ecc. Poi vedo che nonostante questa non fosse la tua prima presentazione, non mancava un pizzico di ansia. Dopo aver guardato il video, posso dire che te la sei cavata alla grande. Rispetto al video della precedente presentazione che ho visto (forse l'anno scorso, boh) mi sei sembrata anche più sicura di te.
Non ho mai fatto presentazioni, chissà se mai ne farò, però ammiro molto chi riesce così bene a parlare del proprio libro e a coinvolgere il pubblico dei lettori.
Sì, Maria Teresa, c'è sempre un po' di ansia, confermo. Una delle mie maggiori paure è quella di inciampare e cadere lunga distesa per terra! Sicuramente sarebbe un evento che metterebbe di buonumore il pubblico, perché quando si vede una persona che cade viene da ridere d'istinto. Penso anch'io di essere diventata un po' più disinvolta. La presentazione che hai visto è quella di un paio d'anni fa a Cinisello, probabilmente.
Rivedendoti confermo: sei stata molto empatica e professionale.
Ho sempre fatto presentazioni in cui mi intervistavano per cui non c'era molta preparazione prima, non conoscevo le domande e mi limitavo a rispondere cercando di creare un feeling con il pubblico.
Sandra
ps. ma che occhiaie avevo?
Grazie, Sandra. Sapere di dover rispondere a delle domande, e conoscerle prima, è un gran bell'aiuto. Avevo fatto qualcosa di simile nella prima presentazione de La terra del tramonto con l'editore che mi intervistava.
PS Io ho terminato il tuo libro Come vivere felici (anche) senza figli. Mi è piaciuto molto, un libro davvero utile per dare una mano ad altre coppie che si trovano ad affrontare un percorso così difficile e doloroso. Il rischio è appunto quello di spegnersi, nel vostro caso non è stato così!
Grazie, sono davvero felice che ti sia piaciuto.
Sandra
A presto!
Hai (avete) saputo creare una situazione davvero carina in questa presentazione, e devo dire che non è affatto facile riuscirci. Anche l'organizzazione del tempo è stata ottima, senza cali di attenzione e con quel tanto di tutto sufficiente a far sentire il fascino del periodo storico e della storia stessa. Ti ho anche ascoltata e "rivista" con grande piacere! 🙂
Aggiungo: lo sai che non si nota per niente la tua tensione, nemmeno sotto forma di lieve imbarazzo? Che bella cosa. 🙂
Ciao, Grazia, grazie del doppio commento. Sì, non ci si immagina quanto sia difficile organizzare questi eventi. Dall'esterno sembra andare tutto liscio, invece…
Riguardo al tuo secondo commento, non si può capire che cosa vuol dire avere venti paia di occhi puntati sopra di te fino a quando non si prova! Se non dimostro imbarazzo, a quanto pare mi è venuta la "faccia da poker". 😉
Sono arrivata per caso. Ho adocchiato qua e là. Complimenti per questo tuo spazio virtuale.
sinforosa castoro
Ciao, Sinforosa, grazie mille per il commento che hai lasciato! In realtà mi pare di averti già incrociato in qualche altro blog che frequentiamo entrambe (forse da Patricia?). Anch'io ho dato ora un'occhiata al tuo blog, che mi ripropongo di visitare a fondo. Nel frattempo ti auguro una felice giornata. 🙂