Ed ecco che siamo arrivati in fondo al nostro “speciale” lupesco! Nella prima parte della nostra carrellata sul lupo come animale culturale, abbiamo imparato a conoscerlo più da vicino dal punto di vista delle scienze naturali, del mito di Romolo e Remo e di Beowulf.
Nella seconda parte invece abbiamo letto che, dopo l’avvento del cristianesimo, e soprattutto durante Carlo Magno imperatore, il lupo è stato identificato come una creatura malvagia e tentatrice, fama avvalorata da fiabe come “Cappuccetto Rosso” e dal caso della Bestia del Gévaudan avvenuto in Francia tra il 1764 e il 1767.
Non possiamo però dimenticare il lupo cinematografico. Nel saggio di Riccardo Rao si cita, pur senza addentrarsi nell’argomento, un bel film sui lupi.
L’ultimo lupo (2015) di Jean-Jacques Annaud
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Un altro film dove hanno un grande ruolo i lupi è…
Mowgli – Il figlio della giungla (2018) di Andy Serkis
I casi di bambini allevati lontano dal consorzio umano hanno ispirato molti film, tra cui Il ragazzo selvaggio (L’enfant sauvage), film del 1969 diretto e interpretato da François Truffaut. Il film è ispirato a una storia realmente accaduta di Victor dell’Aveyron, nel XVIII secolo, raccontata da Jean Itard.
Un fotogramma dell’incontro del piccolo Mogwli con i suoi futuri genitori lupini. La mamma dallo sguardo dolce è quella sulla destra. Più perplesso lo sguardo del padre, sulla sinistra. |
Il lupo nei fumetti: Ezechiele Lupo, Lupo de’ Lupis e Lupo Alberto
Chiudiamo la nostra carrellata con un sorriso e presentando tre dei lupi più simpatici dei cartoni animati e dei fumetti! Non sono nominati nel saggio, per cui mi servirò di informazioni tratte da Wikipedia dove ho anche scovato delle curiosità.
Ezechiele Lupo, inizialmente noto come Lupo cattivo, è un personaggio della Disney, creato negli anni Trenta. Ha l’aspetto di un grosso lupo nero antropomorfo: cammina in posizione eretta, parla e porta pantaloni con bretelle e un cappello a cilindro sformato.
Nella sua prima apparizione, nel cartone animato I tre porcellini, Ezechiele aveva un aspetto estremamente feroce ed imponente, anche se i calzoni avevano le toppe, come potete vedere nell’immagine qui a fianco. Sembra il classico disadattato in odore di criminalità, di cui la comunità ha paura e che emargina.
Nelle prime versioni a fumetti, Ezechiele Lupo era inizialmente affiancato dai tre figli, feroci e famelici quanto lui; questi tre personaggi vennero presto rimpiazzati dal figlio di Ezechiele, Lupetto, un lupacchiotto simile al padre nell’aspetto, ma dolce e gentile. Lupetto era anzi un grande amico dei Porcellini e in generale degli animali della foresta, e li aiutava spesso a mettersi al riparo dalle grinfie del genitore, con gran disperazione del vecchio lupo che lo avrebbe voluto un feroce predatore.
Lupo de’ Lupis è il protagonista di una serie a cartoni animati prodotta dagli studi Hanna-Barbera tra il 1959 e il 1965.
Si tratta di un lupo animato da buoni sentimenti e da un irresistibile desiderio di proteggere un maldestro e distratto agnellino da tutti i guai in cui questi si va a cacciare. Tutto andrebbe nel migliore dei modi, se non fosse che né l’agnellino né il cane da pastore, Setola, che veglia su di lui, si fidano della sincerità dei sentimenti del lupo, che finisce sempre con il soccombere al pregiudizio che accompagna la sua specie e avere la peggio.
Personaggio molto gentile e generoso, veste con un cappellino di lana e una sciarpa, ha un’andatura dinoccolata e si esprime con un romantico accento francese (mentre nella versione italiana ha un accento britannico). Celebre la sua autodefinizione di “lupo tanto buonino“.
Lupo Alberto è il protagonista di una omonima serie a fumetti ideato da Silver nel 1973. La serie inizialmente era intitolata “La fattoria McKenzie” e Lupo Alberto non era il protagonista unico ma solo uno dei personaggi principali insieme alla sua fidanzata Marta la gallina e al cane da guardia Mosé. Dal 1974 la striscia viene intitolata al personaggio.
Alberto è un lupo innamorato della gallina Marta che lo corrisponde ma il loro amore è contrastato dal cane Mosè, messo a guardia del pollaio della fattoria Mckenzie dove vive anche la fidanzata. Nella fattoria ci sono molti altri animali, come Glicerina il papero, Alcide il maiale, Krug il toro, Ludovico il cavallo.
Alberto ha un carattere ottimista, allegro e indipendente, e tenta in tutti i modi di integrarsi nella fattoria, che invece è suddivisa in una ferrea gerarchia sociale. Mostra però allergia al matrimonio, e fugge ogni volta che la fidanzata intavola il discorso. Nella striscia sono trattati anche argomenti di carattere sociale e politico, più comprensibili a un pubblico adulto.
Una curiosità grafica su lupo Alberto: il colore del lupo inizialmente doveva riprendere i riflessi azzurri dei lupi siberiani ma problemi con la stampa spinsero l’autore a optare per una varietà di blu ben definita: Blu Pantone 297.
Una buona notizia
Possiamo congedarci davvero dal nostro lupo con una buona notizia, arrivata qualche giorno fa: è stato riconfermato il Piano di Conservazione e gestione del Lupo in Italia con cui si afferma “Con questo piano ribadiamo che non servono abbattimenti, ma una strategia, che abbiamo delineato in 22 azioni“. Così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa in merito al nuovo Piano di conservazione e gestione del lupo. Il piano prevede 22 azioni che a partire da una rigorosa analisi tecnico-scientifica mirano alla conservazione ed alla risoluzione sostenibile dei conflitti con le attività antropiche. Anche la Commissione Europea ha espresso apprezzamento per il documento.
Speriamo in bene, vista l’aria che tira… !!
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Se vi sono piaciute le proposte del libro Il tempo dei lupi di Riccardo Rao, vi invito alla sua lettura integrale: si tratta di un’opera che riserva parecchie sorprese e curiosità, e ci aiuta a conoscere un po’ meglio questo animale favoloso.
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Fonti testo:
Il tempo dei lupi di Riccardo Rao – Utet
Wikipedia per film e fumetti
Fonti immagini:
Pixabay per la foto iniziale del lupo – Wikipedia per le altre
nei cartoon, i miei lupi (e coyote) preferiti sono quelli della Warner anni '50 e '60, il lupo e il cane da pastore che timbrano il cartellino 🙂 molto bello anche il disegno, ma si sa che quelli erano dei maestri. Ovviamente, tutto molto distante dalla realtà e anche un tantino surrealista (le pecore "risucchiate" da sotto il prato)
Per il resto, tre bei post che ho letto molto volentieri
Anche Willy il Coyote è un personaggio indimenticabile! I cartoni della Warner Bros appartengono all'era del disegno caldo e morbido nei tratti. Grazie per il commento e lieta che i tre post ti siano piaciuti. 🙂
La tua buona notizia mi riempie di gioia, meno male! Davvero toccante il trailer del film L'ultimo lupo, mi piacerebbe proprio vederlo, proverò a cercarlo in dvd visto che è abbastanza recente. Riguardo ai lupi nel fumetto le mie principali simpatie vanno soprattutto a Lupo Alberto, per me è un mito e le vignette sono davvero argute, intelligenti e sociali, insomma un modo per dire le cose fastidiose e pungenti in modo simpatico. Ezechiele lupo poi ispirava sempre le mie simpatie, forse per le sue toppe sui pantaloni e il suo essere "emarginato", anche qui credo ci sia un messaggio sociale non troppo velato che tu hai giustamente sottolineato.
Per combinazione la buona notizia è recentissima, e com'è ovvio il ministro Salvini ha provveduto a dire la sua, blaterando che occorre tenere conto anche delle esigenze degli allevatori. Al che il ministro Sergio Costa ha risposto con serenità che il Piano contempera le esigenze di entrambi, lupo e allevatori, e invitandolo a studiare la materia, prima di esprimersi. Ti consiglio "L'ultimo lupo", è molto toccante. Lupo Alberto è davvero formidabile, anche lui vive lontano dalla comunità della fattoria, ed è geniale il fatto che sia innamorato, ricambiato, di una gallina.
Ottima conclusione. Lupo Alberto lo leggevo spesso, ho anche alcuni albi con le sue vignette. Anche Ezechiele Lupo lo conosco bene avendo letto per anni "Topolino". Il film di Annaud ha una buona fama, tu ci confermi che è un bel film, sarà proprio il caso che trovo il modo di vederlo!
Ho visto che il nome inglese di Ezechiele Lupo è Zeke Midas Wolf. A me fa molto ridere il fatto che Ezechiele sia il nome di un profeta biblico. Come scrivevo sopra a Giulia, il film di Annaud è bello, vale la pena di vederlo. Niente a che vedere con "Il patto dei lupi"!
Che anche le nostre leggi dimostrino un po' di buonsenso mi rincuora. Quanto ai film che parlano di animali, posso guardarli solo in privato… puoi immaginare perché. 🙂
Speriamo che la legge venga mantenuta, capisco le esigenze degli allevatori, ma il lupo è un animale importante per l'ecosistema. Evviva i film sugli animali! 🙂
I cartoni li conosco tutti, e pure il fumetto di Lupo Alberto che la ditta Aboca ha scelto come personaggio per proporre ai bambini i prodotti erboristici.
E invece guardando il trailer, a parte la pelle d'oca, mi è sembrato di vedere Buck, e niente, è più forte di me, per me ormai lui è il lupo in grado di raccontarmi le sue due facce.
Nei fumetti di Walt Disney c'è anche Silvestro Lupo (Sylvester Shyster), elegantemente vestito con cilindro, giacca e ghette. Indossa occhiali, ed è il prototipo dell'affarista trafficone. Non lo conoscevo, penso che sia un personaggio minore.
Per quanto riguarda il film, non capisco come abbiano fatto a girare certe scene, specialmente la cavalcata in mezzo ai ghiacci che è spettacolare.
Per i film sui lupi io non possono non citare "Un Lupo Mannaro Americano a Londra", oltre alla saga de "L'Ululato".
Lupo Alberto è stato uno dei primissimi fumetti che abbia letto, nelle raccoltone cartonate che c'erano nella biblioteca della mia città.
"Un Lupo Mannaro Americano a Londra" l'avevo visto e l'avevo trovato un film triste. La saga "L'Ululato" non la conosco.
Penso che Lupo Alberto sia nelle simpatie di tutti! 🙂
Sono estremamente felice che non sia riaperta la caccia ai lupi.
Ti consiglio anche io la saga dell'Ululato, perlomeno il primo film merita la visione, gli altri sono un poco discontinui.
Speriamo in bene per il povero lupo… Ti ringrazio tanto del suggerimento sulla saga l'Ululato. 🙂
Se posso esprimere il mio parere… io rimarrei sul primo Ululato, che è davvero bello. I successivi, sebbene a gradazioni diverse, sono tutti tranquillamente "sorvolabili" 😉
Accetto volentieri entrambe le opinioni. 🙂
Deciamente il mio preferito tra questi è Lupo Alberto. Pe i film con i lupi, invece, ammetto un debole per Ladyhawke, mentre quelli che hai citato non mi hanno colpito il cuore, nonostante la buona volotà dei realizzatori.
Caspita, come ho fatto a dimenticarmi di Ladyhawke? Penso di averlo rivisto innumerevoli volte, e là il lupo è magnifico, come del resto l'attore che ne è il corrispettivo. 🙂
Leggendo dell'editto di Carlo Magno, che non conoscevo o non ricordavo, mi è venuta in mente la campagna anti passero cinese, e chissà che Mao non si sia ispirato proprio a Carlo Magno per la sua geniale pensata. Scherzi a parte, che dire, se non che ovviamente l’umanità non diventa più saggia col passare del tempo, anzi… Ma questo già si sapeva. ☹
Adoro questi tuoi post sugli animali, Cristina, anche se a volte mi danno un po' di tristezza. Come hai evidenziato, purtroppo abbiamo imboccato una strada che credo senza ritorno, perché l'allevamento e soprattutto l'elevata urbanizzazione hanno sottratto alla fauna selvatica gran parte del suo habitat naturale, quindi i conflitti con l'uomo saranno sempre inevitabili, e le battaglie per cercare di fermarne lo sterminio indiscriminato si combatteranno sempre più a suon di leggi e decreti. Oltre a noi cittadini, insomma, anche i poveri lupi e gli altri animali sono in balia dei governanti e della burocrazia.
Concludo segnalandoti una trilogia canadese tutta dedicata ai licantropi di cui parlammo anche noi agli albori del blog. Il sottotesto e la messa in scena non sono per nulla banali, e anche se so che l'horror non è proprio il tuo genere preferito te li consiglio lo stesso, poi fai tu. 😀 Sono Licantropia, Licantropia Apocalypse e Licantropia Evolution. Ciao e a presto. ^_^
Buongiorno, cara Simona, grazie infinite per il tuo bellissimo commento. Non sapevo della campagna anti passero di Mao, sono andata a guardare e sono rimasta a dir poco basita. La riporto qui a beneficio degli altri lettori. Nella riforma economica passata alla storia come Grande Balzo in avanti, era stata inserita una campagna di sterminio di quattro specie infestanti: i ratti, le zanzare, le mosche e i passeri. In conseguenza dello sterminio dei passeri, aumentarono vertiginosamente gli insetti nei campi, comprese le cavallette, e i cinesi furono costretti a importare i passeri dall'Unione Sovietica.
Hai ragione sulla tristezza che mettono spesso queste storie sugli animali, quella relativa al lupo è una delle più penose. Quando l'uomo interviene ad alterare gli equilibri naturali, poi i risultati si vedono eccome, e ne subiamo tutti le conseguenze.
Grazie di cuore per avermi consigliato la trilogia canadese! Un abbraccio e a presto. 🙂
Che dire, se non mille grazie per questa trilogia.
Il lupo è il mio animale preferito e nel mio blog, come forse ricorderai, impera. Oltre a essere una delle figure più ricorrenti nella mia (momentaneamente sospesa) blog novel, gli ho anche dedicato una serie di post intitolati "In compagnia dei lupi", ferma da molto tempo al quarto post ma non ancora conclusa. Tra parentesi, il titolo "In compagnia dei lupi" deriva dallo splendido racconto omonimo contenuto ne "La camera di sangue" di Angela Carter, da cui il regista Neal Jordan ha tratto il mio film preferito sui lupi (mannari e no): "In compagnia del lupi", appunto.
Grazie a te di aver letto la trilogia, Ivano, aspettavo ansiosamente di avere il tuo parere come appassionato ed esperto del lupo nelle sue varie sfaccettature. Difatti ricordavo bene come questo animale campeggiasse nel tuo blog, con particolare riferimento alla fiaba di Zio Lupo. Lessi in inglese "La camera di sangue" di Angela Carter molti anni fa, mentre non ho ancora visto "In compagnia dei lupi", anche se so che è un film celeberrimo. Mi sa che dovrò recuperarlo!
Una chiusura perfetta per questa trilogia, a questo punto completa.
"L'ultimo lupo" è struggente. Uno di quei film "spaccacuore", insomma. 🙁
Sì, penso di aver messo molta carne al fuoco, ci voleva proprio la suddivisione nel trittico. Mi sarebbe anche piaciuto inserire qualche detto sul lupo, come "homo homini lupus", ma ci ho pensato dopo. 🙂