Gioia di vivere di Henri Matisse (1906)
Barnes Foundation

Invito al viaggio

Andare, o sorella, o fanciulla,
come sarebbe dolce,

laggiù andare (ci pensi?)
a vivere, tu e io!
Amare a sazietà,
amare e morire
nel paese che ti rassomiglia!
I soli inumiditi
di quegli inquieti cieli per il mio spirito
hanno l’incanto così misterioso
dei tuoi occhi ingannevoli
splendenti fra le lacrime.

Laggiù tutto è ordine e bellezza,
lusso calma e voluttà.

Decorerebbero la nostra camera

mobili rilucenti
levigati dagli anni; e i fiori
più rari, che mischiano i loro
profumi ai sentori
vaganti dell’ambra.
I ricchi soffitti,
gli specchi profondi
e lo splendore orientale, tutto
parlerebbe in segreto alla nostra anima
la dolce sua lingua natìa.

Laggiù tutto è ordine e bellezza,
lusso calma e voluttà.

Guarda: vedi su quei canali

vascelli dormire,
di umor vagabondo.
Perché sia pago perfino
il minimo tuo desiderio
sono venuti di capo al mondo.
I soli declinanti
rivestono i campi, i canali, 
la città intera, di giacinto e d’oro.
Il mondo s’addormenta
in una calda luce.

Laggiù tutto è ordine e bellezza,
lusso calma e voluttà.

L’invitation au voyage

Mon enfant, ma sœur,
Songe à la douceur
D’aller là-bas vivre ensemble;
Aimer à loisir,
Aimer et mourir
Au pays qui te ressemble!
Les soleils mouillés
De ces ciels brouillés
Pour mon esprit ont les charmes
Si mystérieux
De tes traîtres yeux,
Brillant à travers leurs larmes.

Là, tout n’est qu’ordre et beauté,
Luxe, calme et volupté.

Des meubles luisants,
Polis par les ans,
Décoreraient notre chambre;
Les plus rares fleurs
Mêlant leurs odeurs
Aux vagues senteurs de l’ambre,
Les riches plafonds,
Les miroirs profonds,
La splendeur orientale,
Tout y parlerait
À l’âme en secret
Sa douce langue natale.

Là, tout n’est qu’ordre et beauté,
Luxe, calme et volupté.

Vois sur ces canaux
Dormir ces vaisseaux
Dont l’humeur est vagabonde;
C’est pour assouvir
Ton moindre désir
Qu’ils viennent du bout du monde.
Les soleils couchants
Revêtent les champs,
Les canaux, la ville entière,
D’hyacinthe et d’or;
Le monde s’endort
Dans une chaude lumière.

Là, tout n’est qu’ordre et beauté,
Luxe, calme et volupté.

Charles Pierre Baudelaire (Parigi, 9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867) è stato un poeta, scrittore, critico letterario, critico d’arte, giornalista, filosofo, aforista, saggista e traduttore francese. È considerato uno dei più importanti poeti del XIX secolo, esponente chiave del simbolismo, affiliato del parnassianesimo e grande innovatore del genere lirico, nonché anticipatore del decadentismo. I fiori del male del 1857, la sua opera maggiore, è considerata uno dei classici della letteratura francese e mondiale. Il pensiero, la produzione e la vita di Baudelaire hanno influenzato molti autori successivi come i “poeti maledetti” francesi e gli scapigliati italiani.

L’opera di Baudelaire, che avvertì la crisi irreversibile della società del suo tempo, è varia e complessa. Sebbene i sentimenti che lo ispirarono fossero puramente romantici, seppe esprimerli in una forma nuova, attraverso dei simboli che riflettevano le sensazioni del mondo inconscio. Fu il poeta della città “febbrile”, pervertita, dei vizi e delle miserie degli uomini; ma anche la ricerca ansiosa dell’ideale, il desiderio e la paura della morte, la fuga dalla vita monotona e normale, la complessità e le contraddizioni interiori dell’uomo, furono temi ricorrenti della sua poesia.

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Fonte testo:

I fiori del male di Charles Baudelaire – Traduzione di Luigi De Nardis – Feltrinelli editore
Wikipedia per la biografia
Fonte immagini:
Gioia di vivere di Henri Matisse – Wikihoo.org
Charles Baudelaire in una foto di Nadar del 1855