Tempest on the sea at nidht di Ivan Aivazovsky (1849) |
Allegria di naufragi
E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare.
da L’Allegria, 1917
Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è stato un poeta, scrittore, traduttore e accademico italiano. L’Allegria è un momento chiave della storia della letteratura italiana: Ungaretti rielabora in modo molto originale il messaggio formale dei simbolisti (in particolare dei versi spezzati e senza punteggiatura dei Calligrammes di Guillaume Apollinaire), coniugandolo con l’esperienza atroce del male e della morte nella guerra. Al desiderio di fraternità nel dolore si associa la volontà di ricercare una nuova “armonia” con il cosmo che culmina nella poesia Mattina (1917). Questo spirito mistico-religioso si evolverà nella conversione in Sentimento del Tempo e nelle opere successive, dove l’attenzione stilistica al valore della parola (e al recupero delle radici della nostra tradizione letteraria), indica nei versi poetici l’unica possibilità dell’uomo, o una delle poche, per salvarsi dall'”universale naufragio”.
Fonte poesia: Guida al Novecento di Salvatore Guglielmino
Fonte biografia: Wikipedia
Ungaretti è il mio poeta italiano preferito tra quelli del XX secolo. Essenziale ma pregno di lirismo. E poi le sue prime poesie (non le successive in cui tenta di recuperare il linguaggio aulico dei secoli precedenti) sono molto simili agli haiku giapponesi, genere che adoro.
Bello l'accostamento che hai fatto agli haiku giapponesi, non ci avevo mai pensato! Mi hai dato anche uno spunto, e fatto ricordare che in casa, da qualche parte, ho proprio una raccolta di haiku.
Greeat blog I enjoyed reading
Thanks.