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Giocatori di carte di Paul Cézanne (1890-92) The Metropolitan Museum of Art |
Osteria
L’autunno affila le montagne, il vento
fa sentire le vecchie pietre d’unto,
spande dal forno un fumo di fascine
a fiotti tra le case e le topaie.
Son dietro questi vetri d’osteria
uno che un nome effimero distingue
appena, guardo. La mattina scorre,
invade a grado a grado l’antro. L’oste
numera, scrive giovedì sul marmo,
la donna armeggia intorno al fuoco, sbircia
verso la porta se entra l’avventore.
Seguo la luce che si sposta, il vento;
aspetto chiunque verrà qui
di fretta o siederà su queste panche.
Il bracconiere, altri non può essere
chi s’aggira per queste terre avare
dove la lepre a un tratto lampeggia,
o il venditore ambulante se alcuno,
raro, si spinge fin quassù alle fiere
ed ai mercati dei villaggi intorno.
Altri non è da attendere: Chi viene
porta e chiede notizie, si ristora,
riparte in mezzo alla bufera, spare.
Che dura è un suono di stoviglie smosse:
guardo verso la macchia e più lontano
dove solo la pecora fa ombra,
mi reggo tra passato ed avvenire
o com’è giusto o come il cuore tollera.
Mario Luzi (Castello di Firenze, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005) è stato un poeta, drammaturgo, critico letterario, traduttore, critico cinematografico e accademico italiano. In occasione del suo novantesimo compleanno fu nominato senatore a vita della Repubblica Italiana.
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Mi piace molto l'immagine di Cèzanne, bella anche la poesia
Sì, di Cézanne e dei giocatori di carte ce n'è un'altra con due soli giocatori, probabilmente più famosa. Ho preferito questo quadro per l'abbinamento. 🙂
Luzi è fin troppo ermetico, ha un linguaggio levigato e conseguentemente un po' freddo, almeno per i miei gusti.
Sulla raccolta "Poesie di Dio" ci sono parecchie poesie di Luzi. Ammetto di aver scelto questa poesia per via dell'abbinamento più facile al quadro!