Questo è un post speciale, che da tempo volevo preparare. Ho accennato che sto vivendo un periodo complesso, dove tutto si sta addensando come in una specie di “blob”. Niente di grave, per fortuna! ma sto correndo da una parte all’altra per far fronte a tutti gli impegni, al punto che sto redigendo degli elenchi per essere sicura di non perdermi qualche pezzo per la strada.
Il tempo vola in maniera velocissima, e scadenze che mi sembravano lontane sono già alle porte. Sbrigo un’incombenza e se ne para davanti un’altra. Sembra di essere in un videogioco come “The Prince of Persia”, a proposito, ve lo ricordate? Era molto di moda negli anni Ottanta.
Ho ricevuto di recente delle bellissime recensioni sul mio ultimo romanzo Le regine di Gerusalemme, e la cosa straordinaria è che si sono susseguite a poca distanza. Non è facile scrivere commenti di questa levatura, ci vuole impegno e una lettura molto attenta. E tendo a non chiedere recensioni, sia perché mi vergogno sia perché, una volta pubblicato un romanzo, trascuro il lato promozionale per tanti motivi, soprattutto per mancanza di tempo e di astuzie. Che cosa ci volete fare, sono la peggior artefice delle proprie fortune…
Perciò vorrei ringraziare in questa sede coloro che hanno caricato su Amazon il loro articolo. Molte di loro sono autrici di romanzi, e quindi colgo l’occasione per menzionare anche i loro lavori. Potete trovarle in fondo al post, se volete approfondire, e sovente sono presenti anche sui social nonché su questo mio blog “Il Manoscritto del Cavaliere”. Per me è anche un modo per conservare questi preziosi contributi finché avrà vita questo blog e la sua autrice.
Ma non voglio dimenticare nessuno.
Vorrei ringraziare coloro che hanno letto i miei romanzi, non solo Le regine di Gerusalemme, e i miei racconti, e mi hanno fatto avere le loro osservazioni a voce, sempre molto gradite e costruttive, e mi hanno chiesto quando avrei pubblicato un altro lavoro… È un momento emozionante quando ci si confronta a quattr’occhi e si coglie una luce genuina nello sguardo del tuo interlocutore. Non posso fare nomi, perché siete veramente tanti e rischierei di far torto a qualcuno. Spesso questi lettori sono stati anche dei preziosi beta-reader, e sono stati di grande incoraggiamento nel perseguire la mia grande passione: la scrittura in generale e il genere storico in particolare.
Alcune attrici di TeatrOK, interpreti del mio Il Diavolo nella Torre, hanno letto Il Pittore degli Angeli, e mi hanno chiesto la dedica. Molte blogger straordinarie mi hanno ospitato sui loro blog, mi hanno fatto delle interviste e recensito i miei lavori, o li hanno segnalati. A loro va la mia gratitudine profonda.
5,0 su 5 stelle Una storia miniata
Basti l’incipit, “Il raggio scoccò dalle nubi e si posò sull’ametista”, per dare l’idea del carattere di questo romanzo storico, il terzo della saga, che si riferisce all’anno 1109. E basta una delle tante frasi conclusive di ogni paragrafo, “… finché il calore ondeggiante non inghiottì ogni cosa” per illustrare uno dei due aspetti della lingua letteraria di Cristina Cavaliere: incisiva, breve, secca, densa e rapida come una staffilata quando si conclude un’azione e se ne prepara un’altra e, al contrario, e questo è il secondo aspetto, ricca di echi e di ritmi e di suggestioni che si svolgono in un periodare ampio e complesso.
Capace sia di respiri ampi sia di brevità, l’Autrice non si risparmia: persino le raffigurazioni del cielo, un vero almanacco, sono numerose e diverse, ognuna per ogni stato d’animo dei personaggi, per ogni situazione. Tutti hanno il “loro” cielo.
La mole incredibile di rimandi a una documentazione precisa, ricca e a un numero di letture che farebbe tremare le vene e i polsi a chiunque, si coniuga a uno studio accurato che, lungi dall’esser polveroso, viene tradotto in una semplicità elegante ma sorretta da una vasta scelta lessicale (parole arabe, latine, francesi, persino il dialetto siculo) e da una ricca nomenclatura (armi, cibo, vesti, navigazione, caccia, vegetazione).
In questo mondo così ben descritto da potersi tradurre facilmente in immagini filmiche, la dimensione del fantastico medievale è tanto connessa alla religiosità da apparire tutt’uno con essa.
Nella realtà vera o sognata, i personaggi non sono mai soli perché c’è sempre una presenza immateriale che aleggia su di loro. Amanti stretti in un duplice rapporto d’amore e di sensualità, quasi mai equilibrato, o cavalieri in gruppo in lunghe cavalcate o monaci in preghiera nei conventi o semplici servi uniti dal terrore, tutti e sempre, affacciati alla finestra di un castello o sperduti in una foresta, “vedono”, “parlano”, “subiscono” il mistero. La bellezza dei romanzi di Cristina Cavaliere è che al rigore filologico e al rispetto assoluto delle fonti si unisce una fantasia potentissima e la cosa non deve apparire strana se si pensa al Medioevo come a un’età di prodigi, di arcani, di paradisi e di inferni. E questo aspetto trova la sua traduzione mirabile nella strega Clotilde che, devo dire, mi ha affascinato più delle altre figure femminili. Mentre Arda, la regina armena di Gerusalemme, e Eleonora, la moglie bambina di Francesco, sono un misto di fragilità e di forza, di capriccio e di saggezza, di ingenuità e di sensualità, la malvagia Clotilde, con quei fili d’argento a illuminare la massa corvina dei capelli, è meno sfaccettata ma di grande pregnanza.
E poi i luoghi: Messina, Licata, Gerusalemme, Bruges e i deserti e il mare aperto e questa strabiliante topografia colorata di verità e intrecciata con i fili della leggenda.
E infine l’intreccio: condotto con perizia su assi temporali diverse, la storia di Francesco, adolescente illuminato da un destino straordinario e di suo padre Geoffroy de Saint-Omer, è una vicenda complessa che ben si inserisce nella trama di uno splendido arazzo intessuto dei colori di un Oriente islamico e di un Occidente cristiano in lotta tra loro.
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Cercando Goran, Veronica c’è, La pace di Jacum, Tarja dei lupi, Nel cuore della storia
5,0 su 5 stelle Una storia che cattura
Dopo avere letto i primi due libri della saga, non volevo certo perdermi questo romanzo. L’autrice riesce sempre a scrivere qualcosa di dettagliato, storicamente preciso e ricco di fascino, unendo la dimensione materiale delle vicende narrate a quella superiore, spirituale o soprannaturale, a seconda di come la si vuole definire. Il linguaggio è antico ed evocativo, mai pesante o fuori posto; i personaggi vibrano di vita. Certo chi li conosce vuole incontrarli di nuovo. A chi non li conosce ancora, consiglio di partire dal primo libro, ma questo romanzo è godibile anche da solo.
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Luz
Blogger di Io, la letteratura e Chaplin
5,0 su 5 stelle Irrinunciabile.
Raramente si esce da una lettura corposa e densa con la sensazione che provo adesso, dopo l’ultima pagina di questo capitolo della saga di Cristina Cavaliere. Romanzo pregiato, ricco, appassionante, costruito mirabilmente.
Mi sono innamorata dei suoi protagonisti, desidero recuperare le loro storie pregresse.
Plaudo al talento di questa scrittrice, al suo rispetto per la Storia, al suo impegno.
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Stella Stollo
Io e i miei piedi, Algoritmi di capodanno, I delitti della primavera, Le impressioni di Berthe
5,0 su 5 stelle Il potere invisibile delle donne
Emozionante ritrovare certi personaggi maschili che tanto mi hanno affascinata nei due precedenti libri di questa saga, ambientata ai tempi della prima crociata. Ancor più emozionante tornare a perdermi nella mirabile scrittura dell’autrice, capace di muoversi con grazia tanto nelle pieghe del tempo quanto tra i paesaggi più lontani e diversi tra loro e di regalarci un eccitante andare e venire tra castelli avvolti dalla nebbia delle Fiandre e castelli abbacinati dal sole delle terre di Sicilia, tra lande deserte, ori e mosaici del Marocco e il seducente splendore della reggia di Gerusalemme. Una scrittura frutto di una perfetta fusione tra talento linguistico, rigore nello studio e nelle ricerche, potere immaginifico e spessore spirituale, e che sa rendere ambienti e stati d’animo in tutta la loro complessità e reciproca compenetrazione.
Ma ancora, l’intreccio narrativo di questo terzo romanzo ha un valore aggiunto: l’apporto geniale e operante delle donne. Non che nei volumi precedenti le figure femminili non fossero ben delineate, ma qui esse arrivano a sbocciare in tutto il loro fulgore di acume e intraprendenza e a diventare le vere protagoniste che, restando nell’ombra, guidano le azioni degli uomini. Che siano empatiche e sensibili come Berthe, malefiche e ambiziose come Clotilde, gentili e concrete come Eleonora o maliarde e appassionate come Arda, agiscono sempre e solo per amore. L’Amore le muove e le rende agguerrite, determinate a non lasciarsi schiacciare dal destino avverso o dalla mancanza di libertà; combattono affilando le armi dell’intuito e dell’intelligenza e coltivando una misteriosa confidenza con la natura e/o col mondo occulto. Ognuna di queste donne risplende di una luce propria e particolare, e tutte le loro storie s’ intrecciano alle storie d’armi degli uomini in un vortice di Eros, azione e soprannaturale che ci cattura irrimediabilmente.
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Elodia Saetti
5,0 su 5 stelle Appassionante!!
Lo sguardo di Daithe, Il forgiatore di spade
Continua la storia dello schiavo Jamil/Francesco, con la sua avventura in terra di Sicilia, e di suo padre, Geoffroy de Saint-Omer, fondatore dell’Ordine Templare, che ritroviamo a Gerusalemme, alle prese con la Regina Arda e il primo accesso al Tempio di Salomone. E, come i precedenti romanzi, anche questo si rivela coinvolgente e appassionante, prezioso nel linguaggio e nelle descrizioni. Una storia che, pagina dopo pagina, sa portare il lettore in due mondi paralleli, fra loro differenti, eppure uguali, che si sovrappongono e convivono allo stesso tempo: quello concreto del Medioevo delle crociate, fatto di terra e sangue, e quello esoterico, fatto di scoperte e magia. Un bellissimo romanzo, nel quale l’amore, nelle sue molteplici sfaccettature (sacre e profane), fa da filo conduttore. Da non perdere.
Che carino questo post Cristina, un ringraziamento dolcissimo, colmo di grazia e gentilezza che ti rispecchia molto. L'inizio del post mi ha fatto pensare che la vita assomigli davvero a un videogioco, una corsa dietro l'altra o, forse, una corsa a ostacoli, ma tu sei sempre più brava nel superarli, tra lavoro, università e scrittura sai destreggiarti con grande valore.
Sei molto gentile anche tu, cara Giulia! Per quanto riguarda i miei impegni, alle volte penso di programmarmi troppo, di conseguenza mi viene l'ansia. Ieri ho provato a togliere dal mio elenco alcuni punti, diluendoli nel tempo… fermo restando che ce li ho sempre in mente, devo dire che funziona! 🙂
I periodi in cui si sta sempre "di corsa" purtroppo capitano, però certamente a rendere migliore la vita sono le piccole soddisfazioni, e ricevere complimenti per i propri libri è una piccola ma grande soddisfazione che solo noi "fissati" possiamo apprezzare nel modo dovuto 😉
Ricevere un commento positivo sui propri lavori rappresenta un bel carburante per perseguire la nostra passione per la scrittura. Almeno si ha la certezza di non essere "una voce che grida nel deserto". 😉
Un abbraccio da parte mia, a settembre se ti va ti segnalo il romanzo nella mia rubrica di segnalazioni collettive.
Ciao, e ti auguro momenti più rilassanti a breve.
Sei sempre gentilissimo, Nick, grazie infinite sia per il commento che per la proposta delle segnalazioni collettive. Hai bisogno di qualche testo da parte mia?
Tra l'altro all'inizio di settembre ci sarà un'altra sorpresa editoriale! 😉
Cara Cristina, tra l'autore e i suoi lettori, quando magari sono anche persone che conosce e che stima, si crea un gran bel rapporto. Accolgo volentieri la tua gratitudine, ma tieni presente che c'è anche un flusso di gratitudine che va nella direzione opposta. 🙂
Cara Grazia, non avrei potuto esprimermi meglio. Al di là della passione per la scrittura che ci accomuna, ho sempre pensato che le relazioni umane, e la loro qualità, siano la vera impalcatura della vita. "Tutto il resto è noia," come cantava Califano. 😉
Sono oltre che contenta anche fiera di far parte di questa rosa di commentatrici, cara Cristina. Adoro il tuo modo di scrivere, amo il romanzo storico e pian piano leggerò tutta la saga, come sai già. 🙂
E io sono felicissima di averti conosciuta tramite la blogosfera. :)) Approfitto per dirti che ieri mi sono portata in pari con la lettura dei tuoi ultimi post, presto arriverò da te a commentare. 🙂