In occasione di uno dei miei recenti post, dal titolo “La professione aiuta nella scrittura?” (qui il link) avevo toccato l’argomento di come la professione serva a migliorare la scrittura, le offra alcuni spunti narrativi o sia del tutto ininfluente. I vostri commenti sono stati molto interessanti e diversificati, e mi hanno anche portato a rileggere i due post che avevo pubblicato sul blog di Maria Teresa Steri dove spiegavo in che cosa consiste il mio lavoro.
Quindi, come i naufraghi de La Tempesta di William Shakespeare, che qui potete vedere nella raffigurazione Miranda e la tempesta di John William Waterhouse del 1916, siamo riusciti a condurre felicemente questa nave in porto.
Amazing Minds NEW GENERATIONM. Spicci – T.A. Shaw – with D. Montanari
Letteratura inglese che integra trattazione cronologica e percorsi tematici mirati all’attualizzazione dei testi e alla riflessione sugli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 e sulla cittadinanza in preparazione all’Esame di Stato. Con sezioni dedicate alla cultura, al pensiero critico e all’apprendimento visibile.
Ordine di scuola Scuola Secondaria di Secondo Grado – Tutti tipi scuola 2° biennio e 5° anno
Area disciplinare Discipline lingue moderne
Qui di seguito potete trovare due brevi video youtube: il primo riguarda l’edizione appena uscita e il secondo illustra l’edizione uscita nel 2017. Per chiunque voglia approfondire – insegnanti, studenti, appassionati della lingua di Shakespeare – maggiori informazioni sono reperibili presso il sito di Pearson, che potete esplorare qui.
Buona visione e buona immersione letteraria! 🙂
Hai ragione ad esserne orgogliosa, da quello che comincio a vedere mi pare un lavoro molto bello e curato per una uscita di pregio.
Grazie mille, Nick, naturalmente si tratta sempre di un grande lavoro di squadra. 🙂 Cosa non sempre facile visti i tempi complicati! Ci sono tante componenti multimediali, per esempio, che vengono curate dal reparto preposto.
Ho adottato libri della Pearson e mi sono trovata molto bene. Il tratto costante è l’attenzione all’allievo e alle sua necessità di essere adeguatamente orientato è una impaginazione funzionale ed efficace. Complimenti!
Sono contenta che tu ti sia trovata bene! In Pearson sono molto rigorosi dal punto di vista della metodologia didattica e curano con particolare attenzione l'impaginazione e la grafica.
e ( e non “è “ ) ( benedetto iPhone! )
È la dittatura dello smartphone. 😀
Praticamente la Pearson è il meglio del meglio. Come ho detto in commenti precedenti, noi abbiamo Storia per la secondaria di primo grado, che abbiamo scelto per la completezza, i vari approfondimenti, l'apparato iconografico, la qualità dell'impaginazione. Pearson è per altro una eccellenza per molte pubblicazioni sull'inclusione.
Sono orgogliosa del tuo lavoro e della tua collaborazione, Cristina. Spero che i miei alunni alle superiori trovino queste meraviglie. 🙂
Il tuo commento sull'inclusione mi ha fatto venire in mente di quando anni fa cominciammo a pubblicare le Guide per l'Insegnante con i test per gli studenti che soffrivano di dislessia. Era stato un inizio abbastanza pionieristico e come tale ci eravamo avvalsi di consulenti, cioè insegnanti con una particolare preparazione nel campo: come avere lo stesso contenuto ma con un layout diverso, eliminare i distrattori negli esercizi di matching, mettere la richiesta in carattere maiuscolo nella consegna degli esercizi, privilegiare i listening rispetto ai writing…
Ti ringrazio in modo particolare per il commento finale! 🙂
Certamente un lavoro che aiuta per affinare la scrittura, anche perché deve seguire regole più strette. La narrativa può anche essere un po' sperimentale, a volte ambigua in quanto la suggestione ha il suo fascino poetico. Ma un testo didattico invece deve porsi seriamente il problema di trasmettere delle nozioni in modo comprensibile, ma al tempo stesso di non essere un "mattone". Dunque la prosa utilizzata deve essere valutata con moltissima attenzione.
Esattamente, le regole sono molto stringenti perché arrivano dal ministero o dagli enti certificatori e non puoi derogarvi. Poi i testi didattici possono avvalersi di una certa creatività, ed è qui che il corso si può distinguere per innovazione e non appiattirsi su altri. Inoltre oggi i libri per la scuola devono essere molto ricchi di stimoli anche visivi, e con una grafica molto gradevole, cosa che manca alla narrativa. 🙂
Un progetto molto bello, più che giustificato l'orgoglio che nell'articolo traspare. Congratulazioni Cristina
Grazie mille, Elena, è sempre un miracolo fare uscire questi libri nei tempi previsti. 😉
Caspita complimenti Cristina che bel lavoro! Mi sembra un’opera di grande qualità e, pur essendo un lavoro di squadra, lo è grazie anche al tuo fondamentale contributo.
Grazie di cuore, Giulia. Questa immersione letteraria è stata particolarmente bella per me, una vera cavalcata nella letteratura, nell'arte, nella storia e una riflessione importante sul mondo contemporaneo. 🙂 Di solito lavoro ai corsi o alle grammatiche, ma qui c'è molta ricchezza anche di apparato iconografico.
Ma che bei testi, Cristina. Complimenti: sono curatissimi e hanno bellissime grafica e impaginazione. Ci credo che sei orgogliosa del tuo lavoro!
Ti ringrazio tanto del commento, Marina. L'impatto grafico e visivo in effetti è molto importante sia per la chiarezza nell'esposizione sia per dare piacevolezza alla pagina. 🙂
Mi sembra un gran bel lavoro. Vorrei acquistarlo, sai dove posso farlo? In rete ho trovato soltanto la vecchia edizione, ma forse ho fatto una ricerca frettolosa. 🙂
Grazie mille, Grazia. Penso che per l'acquisto della nuova edizione ci voglia ancora qualche giorno. Di solito escono prima le "copie staffetta" per la propaganda nelle scuole, e poi la versione ufficiale per la vendita. 🙂
Alcuni anni fa dove lavoro si era ventilata la possibilità di realizzare un nostro libro di testo, ma la cosa alla fine non è andata in porto per diverse ragioni. Vedendo il lavoro che fai, quasi mi dispiace a ripensarci, come un'occasione mancata.
Mai dire mai, Marco, chissà che un domani non si ripresenti la possibilità di redigere un vostro libro di testo. 🙂 Comunque lavorare in squadra è quanto di più difficile esista, specialmente in una società individualista come quella italiana.