Sono alla disperata ricerca di un bel romanzo storico che mi trasporti in un’altra epoca e che mi faccia sognare e divertire, distogliendomi dalle mie fatiche universitarie. All’inizio dell’anno ero partita benissimo con due libri favolosi: “Il re e il suo giullare” di Margaret George, un poderoso romanzo su Enrico VIII narrato in prima persona del re medesimo, e “Cigni selvatici. Tre figlie della Cina” di Jung Chang, una commovente narrazione autobiografica su tre generazioni di donne che si sviluppa nel contesto della Cina dal 1920 al 1980. Se non li avete letti, li consiglio entrambi perché non vi deluderanno pur descrivendo epoche e contesti diversi e con forme narrative diverse.

Di recente non faccio incontri molto fortunati, però. Senza addentrarmi in particolari, si tratta dei soliti nomi e cognomi che svettano in testa alle classifiche e che vengono salutati come i novelli Walter Scott del romanzo storico. Per quanto mi riguarda, avrei scaraventato volentieri fuori dalla finestra i prodotti di tali penne celeberrime. Dopo una quarantina di pagine di prosa compiaciuta e autoreferenziale (del genere “Ma quanto sono brava, questo non te lo spiego perché lo devi sapere a priori, arrangiati!”) e badilate di personaggi che continuavano ad arrivare pagina dopo pagina, ho gettato la spugna e sono ritornata a suonare alla porta dei miei vecchi amori.

Sto per l’appunto rileggendo “Le relazioni pericolose” di Choderlos de Laclos scritto nel 1782, quindi si può dire alla vigilia della Rivoluzione Francese. Secondo alcuni critici, anzi, tale romanzo, che descrive i costumi corrotti del ceto nobiliare, contribuì non poco a demolire quel poco di credibilità che rimaneva all’aristocrazia francese. Il romanzo appartiene al genere epistolare, molto in voga all’epoca, ed è un intreccio di lettere tra vari personaggi altolocatiL’intrigo è volto a far perdere la reputazione a un’integerrima donna sposata, e la verginità a una fanciulla appena uscita dal convento, ed è condotto con grande freddezza e cinismo dalla vendicativa marchesa di Merteuil e dal seduttivo visconte di Valmont, suo complice ed ex-amante.

Le relazioni pericolose
 di Stephen Frears (1988)

 

Tale romanzo è una magistrale rappresentazione del libertinaggio – un vero e proprio “esercizio” non soltanto carnale, ma anche intellettuale e filosofico, su cui ci sarebbe molto da dire – e il linguaggio è un’ottima materia di studio per chiunque si cimenti con il periodo e ne voglia imitare lo stile. L’autore, Choderlos de Laclos, era un militare, e la tecnica di corteggiamento, seduzione e conquista di Valmont è un vero e proprio manuale di strategia offensiva su come condurre un assedio e l’espugnazione, in questo caso non di una fortezza ma di una donna. Questo gioco crudele condotto a tavolino non fa però i conti con l’imprevedibilità dei sentimenti, che finiscono per sparigliare le carte e travolgere i primo luogo gli artefici della trama macchinosa. nessuno si salva, però, né protagonisti più maturi né i giovani, nelle cui esistenze finisce per insinuarsi una sottile vena di corruzione, al punto che l’autore ci lascia intravedere un futuro di emuli della marchesa e del visconte.

Oltre a essere considerato uno dei capolavori della letteratura francese, il romanzo ha fornito lo spunto a più di un film. Avevo visto Le relazioni pericolose diretto nel 1988 da Stephen Frears, di cui potete vedere qui un fotogramma. Il film si avvale di Glenn Close nel ruolo della perfida Madame de Merteuil, John Malkovich che interpreta Valmont, Michelle Pfeiffer come Madame de Tourvel, una giovanissima Uma Thurman e un altrettanto giovane Keanu Reeves. Pur apprezzandolo molto, lo avevo trovato un po’ cerebrale e con alcuni attori, pur bravi, non completamente adatti al ruolo come Malkovich, che ha una fisionomia piuttosto inquietante. Avevo visto anche un’interpretazione in chiave moderna e statunitense: Cruel Intentions, film del 1999 diretto da Roger Kumble, un adattamento che mi era piaciuto immensamente.

Mi mancava peròValmont di Milos Forman, con Colin Firth, Annette Bening, Meg Tilly, Fairuza Balk. Il film, del 1989, ha ricevuto una nomination all’Oscar e ha vinto nel 1990 il premio César per i migliori costumi. Finalmente ho avuto occasione di godermelo su amazon prime, e ne sono rimasta entusiasta: è uno dei più bei film sul Settecento che abbia visto! Ecco alcune fotografie che ho tratto dal sito della imdb (qui il link diretto), dove potrete trovare moltissime altre immagini nonché il trailer in inglese del film.

 

Annette Bening nel ruolo della marchesa di Merteuil e….
nella vasca da bagno.

 

Colazione sull’erba per la dolce signora di Tourvel
e l’intrigante marchesa.

 

 

Il gioco delle parti
dove tutti fanno finta di essere quello che non sono.

 

Il marchese di Valmont in piena azione,
anche se il seduttore sarà conquistato.

 

 

La carrozza personale era il vero “must” dell’aristocrazia.

Nonostante la fedeltà alle crudeli vicende narrate nel romanzo, Valmontè un film gioioso e sorridente a partire dai protagonisti, tutti giovani e perfettamente adatti al ruolo. Non è un caso che il titolo non sia “Le relazioni pericolose”, ma “Valmont” ovvero che porti alla ribalta l’elegante e seduttivo marchese, qui interpretato da un affascinante Colin Firth. I colori, gli abiti e le ambientazioni sono solari, ricchi ed eleganti, e molte scene mi hanno ricordato “Amadeus”. Ogni scena è un vero gioiello e andrebbe studiata con attenzione per quanto è curata, sia negli interni (mobili, tendaggi, vasellame, orologi…) che negli esterni (colazioni sul prato, giardini, gare di tiro con l’arco, cavalcate, passeggiate in campagna, stradine mefitiche di Parigi…).

La sceneggiatura si avvale di dialoghi scoppiettanti, ironici e con pericolosi doppi sensi che esprimono in maniera perfetta quell’esprit che era la cifra dell’alta società e un vero marchio di stile. Insomma, tutti sembrano divertirsi in questo gioco pur perverso, e la storia perde un po’ la sua carica drammatica, che si stempera definitivamente nella scena finale, una sorta di beffarda vittoria finale da parte di Valmont stesso. In quanto a me, ho deciso di farmi fare una giacca azzurra ricamata a fiori come quella che esibisce il marchese in questa fotografia!

 

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Avete visto questo film e vi piace il genere? Potete consigliarmi qualche bel romanzo storico da leggere?
Cristina M. Cavaliere