Come promesso, ecco a voi la terza puntata della rubrica sui Tarocchi, spiegata in modo chiaro ed esauriente dalla nostra amica Clementina. Per coloro che avessero perso i precedenti appuntamenti, niente paura, potete ritrovarli ai seguenti link, qui per l’introduzione e qui per le origini, oppure accedendo nella parte superiore del blog alla pagina di Clementina intitolata L’angolo di Cle.
Buona lettura e buon approfondimento!
Ben ritrovati, cari amici: eccoci al nostro terzo appuntamento dedicato al mondo dei Tarocchi, nel corso del quale affronteremo il simbolismo del seme. Introduce l’argomento il bel Fante di Coppe del mazzo Visconteo Cary-Yale.
Chiaramente stiamo parlando degli Arcani Minori, e allora vale senz’altro la pena di ricordare che i Tarocchi si presentano come un mazzo di carte da gioco composto di settantotto carte, definite lame o arcani: ventidue maggiori (ricchissimi di raffigurazioni allegoriche, che parlano il linguaggio degli archetipi e che scopriremo in seguito) e cinquantasei minori.
Sul piano della lettura dei Tarocchi, sia essa di tipo divinatoria che di meditazione, i ventidue arcani maggiori rappresentano le cause degli eventi, i punti di forza, l’elemento che dà origine alla interpretazione della frase indicata, mentre i cinquantasei minori descrivono il come, il dove, il chi e il quando, ovvero definiscono nel dettaglio gli effetti narrati all’interno della frase che la stesura delle carte ci rivela.
Andiamo, dunque a vedere più da vicino cosa si cela dietro al simbolismo del seme 🙂
– ai quattro elementi, sia della tradizione ellenica, che della tradizione ebraica e delle Sefirot, così come dell’alchimia e della astrologia occidentale: Aria, Acqua, Terra, Fuoco (per approfondimenti leggete qui)
– ai quattro imperativi esoterici connessi con i quattro segni fissi dello zodiaco: il volere (Toro, Terra), l’osare (Leone, Fuoco), il tacere (Scorpione, Acqua) e il sapere (Acquario, Aria).
Affreschi del Castello di Malpaga, di Bartolomeo Colleoni,
Cristiano I di Danimarca visita il Colleoni: opera attribuita al Romanino (1467)
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Battaglia di Crecy, dal manoscritto Chronicles di Jean Froissart (XV sec.)
Bibliotèque nationale de France.
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Un dato, però, rimane costante e cioè, come sottolinea Jodorowsky, che i Tarocchi si si dividono secondo una struttura di 4+1: quattro semi o simboli e una serie di arcani maggiori.
Il ventunesimo arcano maggiore, Il Mondo, nella versione dei Tarocchi di Marsiglia, ci ripropone lo stesso schema del 4+1.
risalente al periodo 1701-1715, conservato a Lione. Vi accorgerete voi stessi che in esso compaiono quattro creature poste ai quattro angoli della lama con al centro una donna nuda che danza, a voler suggerire che l’essere umano è dotato di quattro energie, tutte diverse tra loro, ma tutte necessarie e unite, armonicamente, dalla medesima coscienza.
segue, pertanto lo stesso processo cui viene sottoposta l’intelligenza, ad esempio nell’apprendimento del linguaggio. Ne consegue che il seme delle spade rappresenta l’energia intellettuale e, nei Tarocchi Marsigliesi (qui nella foto), corrisponde all’aquila dell’Arcano XXI, Il Mondo. Quest’aquila è capace di innalzarsi a grandi altezze ed è in grado di adottare, di conseguenza, un punto di vista più elevato. Il suo elemento potrebbe essere l’Aria. La spada è anche composta di metallo, quindi viene associata alla classe dei militari, allo stesso tempo il metallo è rigido e freddo, come l’inverno. Ma la spada è anche l’elemento che il mago utilizza per dissolvere e proteggere e per questo si collega all’indipendenza e alla libertà.
COPPE: tutti gli interpreti concordano nell’associare la coppa al simbolo cristologico del Graal. Stiamo dunque parlando di un seme particolarmente ricettivo e collegato all’amore, quindi di un seme collegato all’energia emozionale.
DENARI: il denaro proviene dalla terra sotto forma di metallo e viene successivamente forgiato in una
forma tonda. Allo stesso modo, il pianeta Terra, tondo e ricco di minerali, è il luogo deputato alla vita della specie umana, esso è uno e completo, ma viene costantemente modificato e sfruttato dalle azioni dei suoi abitanti. Quindi al denaro vengono correlate l’energia materiale, così come le questioni legate alle necessità corporali, le questioni legate al territorio, quelle associate ai soldi.
BASTONI: se si osserva l’Asso di Bastoni ci si accorge che in esso viene raffigurato un ramo, quindi un elemento che cresce spontaneamente e che non si può costruire, ma che tutt’al più si può modellare. Partendo da questo suo aspetto, i semi di bastoni rappresentano la forza della natura, che cresce spontaneamente: per questa ragione descrivono la potenza creativa e sessuale. Entrambe queste potenze possono essere canalizzate, ma emergono in modo spontaneo. Ad esempio, l’attrazione che l’artista prova verso una determinata forma di espressione, il suo talento, è un elemento che ha origini misteriose, ma che si può sviluppare attraverso il lavoro.
Eccoci giunti in dirittura di arrivo alla conclusione di questo post. Mi auguro che vi sia piaciuto, mi rendo conto che avrei potuto entrare ancora di più nel dettaglio dei singoli simboli, ma ho scelto di offrirvi una panoramica con la quale, dal mio punto di vista, vengono rispettate le sfere più importanti sul piano dei significati, lasciando a voi il piacere di scoprirne dei nuovi.
Secondo voi, sarebbe stato il caso di sottolineare altro? Cosa, per esempio?
Vi andrebbe di aiutarmi ad arricchire questo quadro?
Nel ringraziarvi, già fin d’ora, della vostra generosissima e preziosissima partecipazione vi do appuntamento alla prossima puntata, nella quale tratteremo la simbologia numerica degli arcani minori, ma desiderando trattenermi ancor un attimo insieme a voi vi allego una serie di immagini, ancora una volta legate alla storia dei Tarocchi, corredata da un breve testo.
Alla prossima!
Clementina Daniela Sanguanini
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Tra le testimonianze artistiche dei Tarocchi, una sulla quale vale la pena di soffermarsi è offerta da una serie di affreschi, realizzati intorno al 1550, nella dimora di Bartolomeo Colleoni nei pressi di Bergamo. Potete vedere qui il condottiero in un ritratto anteriore al 1568 appartenente alla collezione Serie Gioviana, corridoi monumentali Galleria degli Uffizi, Firenze.
Bartolomeo Colleoni (1395-1475), Capitano Generale di tutte le milizie della Repubblica di Venezia acquistò, infatti, dal Comune di Bergamo il Castello di Malpaga, che trasformò in una reggia, grazie all’intervento di celebri artisti. Dopo la morte del Colleoni, il nipote Alessandro Martinengo incaricò il Romanino e il Fagiolino, tra gli interpreti più importanti della scuola lombarda, di affrescare la corte e il salone dei banchetti (intorno al 1520).
FONTI ICONOGRAFICHE:
Tetragramma biblico: https://it.wikipedia.org/wiki/Tetragramma_biblico
– Tetragramma di Francisco Goya: “Il Nome di Dio”, YHWH in triangolo, dettaglio dell’affresco Adoración del nombre de Dios, 1772, Basílica del Pilar, Zaragoza (Spain)
– Vetrata con il Nome in ebraico nella chiesa di Saint-Germain-des-Prés, at Paris, France, credit photo P. Vasiliadis
Quattro elementi: https://it.wikipedia.org/wiki/Elementi_(filosofia)
– Tiziano, Concerto campestre, 1509, Parigi, Museo del Louvre.
– La raffigurazione dei quattro elementi, D. Stolcius von Stolcenberg, 1624, Viridarium chymicum, Francfort-sur-le-Main. Fonte: Alexander Roob, Alchemie und Mystik. Das hermetische Museum. (Taschenbuch), ISBN 978-3822815113.
Bartolomeo Colleoni, ritratto anteriore al 1568 appartenente alla collezione Serie Gioviana ospitata nei corridoi monumentali della Galleria degli Uffizi di Firenze: https://it.wikipedia.org/wiki/Bartolomeo_Colleoni
– Cristiano I di Danimarca visita il Colleoni, Romanino (1467). Foto di Giorces. Di Giorces – Opera propria, CC BY-SA 2.5 it: https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=770675
http://www.castellomalpaga.it/it/castello/storia/
– Nobiltà Colleoni; Temperanza; Tempo; Venezia trionfante; Contadino; Nobildonne al gioco delle carte: opere attribuite al Romanino (1500 c.a)- http://www.popolis.it/ferragosto-al-castello-del-colleoni/
Battaglia di Crecy, immagine estratta dal manoscritto Chronicles di Jean Froissart (XV sec.) Bibliotèque nationale de France: https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Cr%C3%A9cy
I trionfi dei tarocchi di Marsiglia in un mazzo di Jean Dodal risalente al periodo 1701-1715, conservato a Lione; fonte http://www.tarot-history.com/Jean-Dodal/
FONTI STORICHE:
- Tetragramma biblico: https://it.wikipedia.org/wiki/Tetragramma_biblico
- La via dei Tarocchi, Alejandro Jodorowsky, Marianne Costa, Feltrinelli
- Il linguaggio segreto dei Tarocchi, Laura Tuan, De Vecchi Editore
- Tarocchi i poteri magici, Omar e Zaira, Res Nova Libri
Mi è piaciuta molto la spiegazione dei semi dei tarocchi marsigliesi, devo dire che ho ritrovato anche una certa corrispondenza tra quello che rappresentano e il segno zodiacale (almeno riguardo al mio segno che è il sagittario) scoprire che il bastone è connesso alle persone dinamiche, audaci e positive mi è sembrata una bella cosa…
Il tuo post comunque mi è sembrato già molto dettagliato, allungarlo forse l'avrebbe appesantito…
Grazie mille Giulia per la visita e per il commento! 🙂
Mi fa piacere che anche tu trovi questa corrispondenza. Il seme dei bastoni ha uno strettissimo legame con l'azione, il movimento, il lavoro, i viaggi e la creatività, quindi si connette ai segni più intraprendenti e coraggiosi. Certamente, però il rovescio della medaglia rivela vanità, testardaggine, avventatezza, inconcludenza, eccessiva impulsività, invidia, rancore, gelosia, litigiosità.
Grazie a Giulia per la domanda, e a Clem per la sua risposta. Personalmente trovo affascinante anche il legame tra un certo seme e l'aspetto fisico preponderante. 🙂
Spiegazione molto dettagliata e… confesso la mia ignoranza: i semi li abbinavo alle carte da gioco, non sapevo che fossero presenti anche nei tarocchi.
Grazie di essere passato, lasciando questo commento!
Ho sentito diverse persone che, come te Ariano, non sapevano che i Tarocchi comprendessero anche i semi. Evidentemente dipende dal fatto che nel trattare dei tarocchi ci si sofferma soprattutto sugli arcani maggiori.
In verità, gli arcani minori sono importanti, essendo funzionali ai maggiori, ovvero sono quelli che offrono i dettagli per comprendere il messaggio veicolato dalle lame maggiori.
Quindi coppe, bastoni, denari e spade a profusione anche in questo mazzo di carte così speciali! 😉
Mi aggrego al commento di Ariano, perché pensavo la stessa cosa. Mi domando: c'è notizia di tarocchi utilizzati nel gioco? Se lo hai riportato da qualche parte forse mi sfugge…
Ciao Luz, bentornata!
Bella domanda mi poni! Dunque, prima del sedicesimo secolo i tarocchi venivano utilizzati nelle corti come un gioco di società. Non si conoscono le regole ma è probabile che il giocatore, sorteggiando una carta a caso, fosse tenuto poi a interpretare il ruolo del personaggio nella lama.
A voler guardare bene, un simile gioco non si discosta molto da quello che viene proposto oggi da alcuni psicoterapeuti i quali sottopongono il mazzo degli arcani maggiori dei tarocchi e invitano il paziente a costruire una storia attraverso l'estrazione di una lama.
Del resto gli arcani, con i loro simboli stimolano l'inconscio archetipico e ciascuno di noi, provando a trovare l'interpretazione di quelle immagini, si mette in ascolto del proprio mondo interiore
Grazie a entrambe per l'interessantissimo scambio! Per quanto riguarda la risposta di Clem, mi vengono in mente banalmente anche i giochi di ruolo dove i partecipanti prendono spunto da un personaggio che devono interpretare entrando al meglio nella parte.
Grazie per le tante rivelatrici informazioni. Non sapevo della relazione tra semi e zodiaco. Bello anche il rintracciare nei dipinti testimonianza di questo rapporto. Ti lascio qui il link di un post pubblicato tempo fa dal mio amico Giuliano che aveva riportato passi sul tema dei tarocchi tratti da testi letterari diversi. E' qui
Cia Giacinta, grazie anche a te del passaggio e per il link lasciato!
E' così, esiste una stretta corrispondenza tra semi e zodiaco (e non solo) a dimostrazione del fatto che i Tarocchi giocano su un ampio spettro di significati.
Mi fa piacere il tuo apprezzamento sui dipinti e devo dire che quelli del Castello Malpaga, oltretutto ancora ben conservati, meritano senz'altro una visita. Inoltre, sempre lì è possibile vedere come vivesse Colleoni, per comprendere quali fossero gli spazi e le abitudini di un cavaliere.
Ancora grazie e alla prossima 🙂
Grazie di cuore, Giacinta, per aver inserito il link all'articolo di Giuliano che ho letto attentamente. Mi ha colpito molto le frase nel racconto sul Golem «Ogni domanda che un uomo possa fare ha già la sua risposta nell'istante medesimo in cui l'abbia posta al suo spirito.» e anche «L'intera vita altro non è che una serie di domande divenute forme, che hanno in sé il germe della risposta, e di risposte gravide di domande. »
Mi è venuto in mente ora che la figura del Bagatto sospeso a una corda tra cielo e terra ricorda straordinariamente il dio norreno Odino, che per apprendere l'arte delle rune e della divinazione rimase appeso a un albero per nove giorni e nove notti. Magari è una coincidenza, o magari no…
Nella carta de Il Mondo le quattro figure rappresentano gli Evangelisti: il leone è Marco, l'uomo è Matteo, il toro è Luca, l'aquila è Giovanni.
Mi sembra un po' inverosimile che le Coppe corrispondano astrologicamente a Nettuno… essendo stato scoperto solo nel 1846.
Infatti non mi è proprio chiara l'attribuzione astrologica fatta ai semi. Avrei detto: spade = Marte; coppe = Venere; denari = Sole; bastoni = Giove.
Ciao Marco, grazie del passaggio e del commento!
Come ho sempre detto, le chiavi di interpretazione di ogni singola lama si sono stratificate nel corso dei secoli, per cui se qualcuno ha scelto di attribuire al seme delle coppe, oltre a Luna e Venere – ho l’impressione che te li sia persi durante la lettura -, anche un pianeta come Nettuno, scoperto in tempi più recenti, non ci vedo nulla di strano e non mi sembra nemmeno così rilevante 😊
Tra l’altro, a proposito di stratificazioni di significati nel corso del tempo (avvenute anche in ambiti molto diversi dai Tarocchi), approfitto del tuo commento per mettere in evidenza che i simboli del leone, dell’uomo, del toro e dell’aquila che ritroviamo nell’Arcano Mondo (che citi nel commento) sono stati associati ai Quattro Evangelisti solo intorno al V secolo d.C. da San Girolamo, il quale si ispirò al senso ad essi conferito da Sant’Ireneo (vissuto nel II secolo d.C.) per descrivere la vita di Gesù.
Secondo Ireneo, infatti, la vita di Gesù poteva essere riassunta in quattro fasi: 1) si è incarnato in un uomo; 2) ha sopportato la Passione come un bue (o un vitello); 3) è risorto sfidando la morte con la forza di un leone; 4) è asceso al cielo spiegando le proprie ali come un’aquila.
Insomma, a distanza di secoli i simboli possono arricchirsi di nuovi significati. Ciò avviene nell'ambito religioso, in questo caso nella sfera della Cristianità, così come avviene anche in ambienti molto diversi, come quello dei Tarocchi e non vi è nulla di strano.
Non mi ero perso Luna e Venere (ho letto con attenzione, nonostante l'ora tarda). Semplicemente i corpi celesti citati via via mi potevano tornare tutti, tranne Nettuno.
Viceversa, nessuna spiegazione alla mia domanda, ovvero l'attribuzione di alcuni pianeti ai semi. Ci sarà un principio dietro, o no? Volevo sapere quale, se lo conosci.
Poi, se non è "rilevante", ok, alzo le mani. Del resto mi perdo le cose durante la lettura, eh.
Ti rispondo volentieri. Il principio di attribuzione dei pianeti ai semi è collegato ai quattro elementi: Aria, Acqua, Terra, Fuoco. Pertanto, vengono ricondotti nel modo che segue: segni di aria: Gemelli, Bilancia e Aquario; segni d'acqua: Cancro, Scorpione e Pesci; segni di terra: Toro, Vergine e Capricorno; segni di fuoco: Ariete, Leone e Sagittario.
e concludo, la risposta aggiungendo che a ciascun seme corrispondono gli astri astrologicamente asssegnati a segni zodiacali divisi per elemento.
Ok, ti ringrazio dell'esaustiva risposta. Immagino che quella di Nettuno sia stata un'attribuzione più tarda.
Sì, come ho scritto prima. Di nulla e alla prossima 😉
Grazie mille all'ospite e all'autrice del post per questo assai proficuo scambio! 🙂
Mi è piaciuta sopratutto la parte sui quattro segni fissi dello zodiaco: vedere associato i segni come il mioToro ai tarocchi mi ricorda ancora una volta di più come tante cose siano collegate tra loro in più di un senso.
Sì, penso anch'io che i tarocchi siano affascinanti proprio per i loro molteplici significati, e i conseguenti rimandi.
Panoramica molto interessante e approfondita, che offre numerosi spunti a me nuovi. Grazie! 🙂