Ci siamo! È successo qualcosa di straordinario, assolutamente inaspettato dopo tanto dolore e tanta disperazione: Cristo è risorto dal sepolcro.

È la Pasqua del Signore, un annuncio di speranza per il mondo intero.

Brano musicale: Bach Concerto N. 5 BWV 1056 Largo

PASQUA DI RESURREZIONE Bach Concerto N. 5 in fa min. BWV 1056 Largo Cristiana Pegoraro pianoforte Orchestra Filarmonica di Roma Lorenzo Porzio direttore (3:21)

https://www.youtube.com/watch?v=ITLnn3E8X1o&ab_channel=CristianaPegoraro

Resurrezione secondo il Vangelo di Marco 16, 1-8

16 1 Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. 2 Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. 3 Dicevano tra loro: “Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?”. 4 Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. 5 Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. 6 Ma egli disse loro: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. 7 Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto””. 8 Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite.

Le Sante donne al Sepolcro di William-Adolphe Bouguereau (1890)

Le Sante donne al Sepolcro (Les Saintes Femmes au Tombeau) è un grande olio su tela realizzato da William-Adolphe Bouguereau nel 1876. Misura 160 per 120 centimetri, ed è oggi custodito presso il Museo Reale di Belle Arti ad Anversa, in Belgio.

Il dipinto ha un taglio molto originale e raffigura le tre donne menzionate nel passo evangelico, due delle quali avvolte in abiti scuri, all’ingresso della tomba dove è stato deposto il corpo di Gesù.

Il nostro sguardo è subito attirato dalla donna in piedi, vestita di nero, che si appoggia con la mano destra allo stipite di pietra come per sorreggersi, la mano sinistra sollevata alla guancia e il profilo chino, gli occhi che quasi non osano guardare quanto accade all’interno della tomba.

L’altra donna accanto a lei è caduta in ginocchio. Ha il naso rosso di chi ha pianto a lungo, ha alzato le mani al petto, il viso tutto rivolto verso l’interno del sepolcro, con un’espressione di shock visibile nella bocca socchiusa e negli occhi spalancati.

A destra, c’è la pesantissima pietra che è stata rotolata via. Sopra la pietra si appoggia la mano della terza donna in ginocchio, che ci volge le spalle e guarda all’interno del sepolcro aperto, con atteggiamento impaurito. Sta reggendo un bacile.

Anche se non si guardano, tra le donne c’è un dialogo serrato di gesti, ognuna infatti esprime in modo diverso il proprio dolore, ma anche lo sbalordimento per ciò cui sta assistendo.

Grazie anche alle misure imponenti del quadro, siamo noi la quarta persona che accompagna le donne e, come osservatori, ci troviamo in posizione arretrata e angolare rispetto alle donne, come se sbirciassimo e non osassimo avvicinarsi. 

Dalla nostra posizione, infatti, scorgiamo solo parzialmente l’angelo, che rischiara la tomba facendola diventare un centro di luce abbagliante, con la mano alzata verso l’alto. In questo modo, facciamo parte anche noi del mistero assoluto di un uomo torturato e crocifisso, che ora è risorto.

 

Buona Pasqua!

 

Cristina M. Cavaliere