Come state? Con questo post vi ricordo di andare a curiosare sul bellissimo sito Art Over Covers, che recensisce copertine di dischi, libri e locandine cinematografiche, e si occupa anche delle band names. Il sito è nato a giugno 2014 ed è stato ideato dalla fenomenale direttrice e artista Sarah “Shifter” Pellucchi che gestisce un folto gruppo di redattori. La stessa Sara ci spiega come è nato Art Over Covers:

 

La copertina di un album ha un’importanza basilare nella espressione artistica di un musicista o di una band, perché, anche essa è una dimostrazione d’arte e rappresenta l’artista a livello figurativo. Per questo motivo ho voluto aprire un sito dedicato ad esse. La cover di un disco è inevitabilmente una presentazione, sia dell’album che del musicista, che nasce dalla scelta di potersi esprimere musicalmente ed esteticamente.

Esse non sono mai scelte a caso, anzi, la loro creazione a volte può essere un arduo compito, poiché, che piaccia o meno, la copertina suscita una impressione e conseguentemente anche una critica. Alcune sono vere e proprie opere d’arte di artisti e fotografi appositamente scelti e possiedono un enorme valore, altre invece possono risultare orribili e banali; in ogni caso l’effetto è sempre quello desiderato: suscitare delle emozioni. La musica è sempre più rappresentata visivamente, basti guardare i video, veri e propri cortometraggi, e anche le copertine non devono passare inosservate; anche loro necessitano di far parlare di sé.

Vi è mai capitato di trovarvi in un negozio di dischi e di venire colpiti osservando una copertina in particolare, di essere quasi tentati di acquistare il disco anche se non l’avete ancora ascoltato? A molti di sicuro sarà successo, e forse a volte è anche grazie alla propria copertina che un disco suscita l’interesse di essere ascoltato, anche solo per curiosità.

Su questo sito verranno pubblicate le copertine e più varie; accompagnate da una piccola presentazione tratta dalle informazioni e curiosità prese dal mondo del web, con una propria interpretazione personale.

 

Vi propongo qui di seguito l’incipit dei miei ultimi tre articoli scritti per Art Over Covers, in ordine di comparizione. Quasi sempre recensisco locandine cinematografiche. Prima di scrivere l’articolo vedo sempre il film, o lo rivedo, anche se l’articolo non si occupa tanto della storia narrata e di altri aspetti cinematografici, quanto del poster vero e proprio e del suo lato estetico. Nella stesura dell’articolo cerco inoltre un collegamento non soltanto con la parte artistica, ma anche con quella storica, sperando di offrire spunti e curiosità in numerose direzioni.

 

“Il libro delle visioni” – La donna come albero della vita

Anno d’uscita: 2020
Regia: Carlos Hintermann

«Mio dolce figlio, la morte è solo un velo di fumo. Basta allungare la mano al suo interno per raggiungere le persone che ami». Con queste parole si apre “Il libro delle visioni” (“The Book of Vision”), lungometraggio diretto da Carlos Hintermann, al suo primo film di finzione. Il produttore esecutivo è Terrence Malick, e lo stile di quest’ultimo regista si ritrova in alcune inquadrature e scene, oltre che in enigmatiche, simboliche apparizioni. Questa storia originale si muove infatti su due piani temporali che oscillano tra passato e presente, tra personaggi settecenteschi e attuali, in un affascinante intreccio di esistenze, e con ambientazioni dal carattere gotico e animistico. …

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“Illusioni perdute”: Il battesimo della mondanità e la discesa agli inferi

Anno d’uscita: 2021
Regia: Xavier Giannoli

Tratto dall’omonimo romanzo di Honoré de Balzac, il lungometraggio è la storia del giovanissimo Lucien Chardon (Benjamin Voisin), figlio di un farmacista di Angoulême, che nutre grandi ambizioni poetiche nella Francia della Restaurazione.

Per conferire un tocco di prestigio alle sue prime prove, stampate nella tipografia in cui lavora, si firma de Rubempré dal cognome della madre, di cui però non ha ereditato i titoli. Lucien gode delle simpatie di un piccolo circolo letterario di campagna, dove viene incoraggiato dalla nobile Louise de Bargeton (Cécile de France) a leggere i suoi versi. Nonostante la differenza di età, il giovane ne diventa l’amante, ma, per timore di destare scandalo, i due si recano insieme a Parigi dove la donna ha conoscenze altolocate. …

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“La favorita” di Yorgos Lanthimos: non si gioca con i burattini

 

Anno d’uscita: 2018
Regia: Yorgos Lanthimos

La regina Anna. Il lungometraggio racconta un periodo storico poco noto dell’Inghilterra, l’inizio del Settecento, che sarà decisivo per l’ampliamento del futuro impero coloniale. Siamo nel 1708 e la Gran Bretagna è impegnata nella guerra contro la Francia per la successione spagnola. Sul trono siede la regina Anna (impersonata da una strepitosa Olivia Colman). Diventata sovrana nel 1702, la donna sta lottando da lungo tempo con la depressione. All’età di sedici anni era già orfana di madre e negli anni erano morti sei fratelli.

Dal 1685 al 1700 la regina aveva perso diciassette figli a causa di aborti, nascite premature e malattie infantili.

Nel film i bambini vengono rappresentati da diciassette conigli, che Anna alleva amorevolmente e con cui si intrattiene, giocando, in un rapporto straziante. I medici oggi ritengono che lei e la sorella soffrissero di una forma di lupus, dato che nessuna delle due riuscì ad avere figli. …

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Bene, per il momento è tutto. Non mi resta che augurarvi buona lettura e buona visione!

 

Cristina M. Cavaliere