Buongiorno a tutti!
Innanzitutto no, non sono sparita in missione speciale tra il 2023 e il 2024, semplicemente sono stata sommersa dal lavoro, e questa è una buona notizia in quanto significa che sto meglio. Di conseguenza non riuscivo a trovare la giusta concentrazione per scrivere qualcosa di decente e articolato che potesse essere uno spunto utile per chi mi legge, quindi soprassedevo.
E poi, udite udite, ho avuto un blocco dello scrittore di blog. Non mi è mai capitata la paralisi davanti alla pagina bianca, per quanto concerne i miei racconti o i miei romanzi; semmai è vero il contrario, ho troppe idee e molti personaggi per la testa che fanno un gran baccano per uscire allo scoperto. Eppure il solo pensiero di mettermi alla tastiera a scrivere mi provocava un senso di vuoto, come se stessi parlando a me stessa. La situazione internazionale ha non poco contribuito al mio sconforto, mi sembrava che un blog fosse la cosa più inutile del mondo (ne ho parlato nel post prima della pausa natalizia e nella mia newsletter), così il tempo passava con un nulla di fatto.
Quello che mi ha dato la spinta è stata l’ultima newsletter di Marco Freccero, che trattava un argomento importante per chi scrive (autopubblicato o meno), cioè del tanto vituperato e moribondo blog versus i social da cui puoi essere buttato fuori per i motivi più svariati in men che non si dica. Vi riparlerò di questo alla fine del post.
Letture del 2023
E quindi eccomi qua con l’elenco delle mie letture nel 2023, accompagnati da La lettrice, dipinto di Jean-Honoré Fragonard, risalente al 1776 e oggi custodito alla National Gallery of Art di Washington. Nello scorso anno ho letto parecchio per rimettermi un po’ in pari con i libri in sospeso e anche perché ritengo che la lettura sia una delle poche consolazioni in un’epoca barbarica come la nostra.
Ho segnato in neretto i libri che mi sono piaciuti di più, sia come romanzi sia come saggi sia come manuali, e spero di scrivere qualche recensione nei prossimi post. Ho già recensito alcuni romanzi, come “Vita e destino” di Grossman lo scorso anno (lo trovate qui), quindi non mi ripeterò. Come sempre, i cosiddetti classici, o almeno libri che abbiano più di vent’anni, hanno sempre parecchio da dire, mentre altri più recenti e parecchio incensati e venduti, come “Il club Dumas” di Arturo Pérez-Reverte, mi hanno dato qualche momento di divertimento e interesse, ma non mi hanno convinto del tutto. Ho affrontato anche la lettura di mostri sacri appartenenti al novero dei “libri da leggere almeno una volta nella vita”, uno su tutti “Viaggio al termine della notte” di Céline che mi ha letteralmente tramortito, come se mi avessero dato un colpo di maglio sulla testa. Noterete anche che ci sono molti libri esoterici, poiché questo è un filone che è parecchio nelle mie corde.
Qui di seguito trovate il fatidico elenco dei magnifici 52:
- Vita e destino di Vasilij Grossman
- Chi non muore si rivede – Il mio viaggio di fede e allegria tra il dolore e la vita di Alberto Maggi (Collana Maestri dello Spirito a cura di Vito Mancuso)
- Il club Dumas di Arturo Pérez-Reverte
- Lezioni americane di Italo Calvino
- Reincarnazione – Un’indagine nel passato per costruire il futuro di Lynn Elwell Sparrow ed Edgar Cayce
- Edgar Cayce e il karma familiare – I legami nascosti che ci uniscono di Kevin J. Todeschi
- Cent’anni di fraternità di Arturo Paoli (Collana Maestri dello Spirito a cura di Vito Mancuso)
- Edgar Cayce e le anime compagne di Kevin J. Todeschi
- La stanza del vescovo di Piero Chiara
- Storia della mia fuga dai Piombi di Giacomo Casanova
- Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline
- Edgar Cayce e le cronache akashiche di Kevin J. Todeschi
- Una solitudine troppo rumorosa di Bohumil Hrabal
- Per una storia dell’istruzione e della scuola pubblica in Europa e in Italia: da Erasmo a Helvétius (XVI-XVIII secolo) – Tesi di laurea triennale di Paolo Inguaggiato
- Non dimenticatemi – Lettere dal gulag del grande matematico, filosofo e sacerdote russo di Pavel A. Florenskij (Collana Maestri dello Spirito a cura di Vito Mancuso)
- Il placido Don di Michail Sciolochov
- La guerra continua di Michail Sciolochov
- Stella Nera – Il grande domani di Marco Freccero
- San Michele Arcangelo a cura di Giorgio Otranto e Sandro Chierici di AA.VV.
- Angeli, arcangeli e forze invisibili di Edgar Cayce e Robert J. Grant
- Manuale del film – Linguaggio, racconto, analisi di Gianni Rondolino e Dario Tomasi
- Lettere a un giovane poeta di Rainer Maria Rilke
- Il Ciclo dei Mesi – Da Aosta a Otranto, alla scoperta di un tesoro dell’arte medievale italiana di Jenny Bawtree
- Un inverno freddissimo di Fausta Cialente
- Il giudice e il suo boia di Friedrich Dürrenmatt
- Nel deserto con amore di Charles de Foucauld (Collana Maestri dello Spirito a cura di Vito Mancuso)
- I misteri di Parigi di Eugène Sue
- La vita quotidiana a Roma ai tempi di Gian Lorenzo Bernini di Almo Paita
- La biblioteca abbaziale di San Gallo – La storia, gli edifici, le collezioni di Ernst Tremp, Johannes Huber, Karl Schmuki
- La meraviglia barocca dalla Sicilia alle corti europee di Philippe Daverio
- Il Luigi XV – Gli stili in ogni tempo e paese di Alvar Gonzalez Palacios
- Il Luigi XVI – Gli stili in ogni tempo e paese di Alvar Gonzalez Palacios
- Costellazioni familiari sistemiche di Daniele Ronchi
- La ghigliottinata – La dama dal nastro di velluto di Alexandre Dumas
- Com’era verde la mia vallata di Richard Llewellyn
- Uomini che amano le piante di Stefano Mancuso
- Troppa realtà fa male di Renato Ghezzi
- La dottrina spirituale di Chiara Lubich (Collana Maestri dello Spirito a cura di Vito Mancuso)
- Modernità liquida di Zygmunt Bauman
- La storia di san Michele di Axel Munthe
- La vita che ci state rubando di Angela Camuso
- Ma io stanotte non dormo di Angela Camuso
- Il signore delle anime di Irène Némirovsky
- La vita al tempo della peste – Misure restrittive, quarantena, crisi economica di Maria Paola Zanoboni
- Saint-Just – La vertigine della Rivoluzione di Stenio Solinas
- What is cultural history? di Peter Burke
- Alce Nero parla di John G. Neihardt
- Perché ci sia luce di Alessandro Stani
- What is Intellectual History Now? di Annabel Brett
- Riempiendo il cielo inglese di miraggi di Renato Ghezzi
- The fall of Rome and the end of civilization di Bryan Ward-Perkins
- I Santi nell’arte di Rosa Giorgi
Se dovessi assegnare i consueti premi, sul podio dei romanzi salirebbero senz’altro questi libri:
- 1° classificato: I misteri di Parigi di Eugène Sue
- 2° classificato: Un inverno freddissimo di Fausta Cialente
- 3° classificato: Com’era verde la mia vallata di Richard Llewellyn
Sul podio dei saggi e manuali, la mia preferenza va a:
- 1° classificato: Modernità liquida di Zygmunt Bauman
- 2° classificato: Edgar Cayce e le anime compagne di Kevin J. Todeschi
- 3° classificato: Perché ci sia luce di Alessandro Stani
Aggiungerei una categoria un po’ particolare, cioè quella dei libri biografici o autobiografici:
- 1° classificato: Storia della mia fuga dai Piombi di Giacomo Casanova
- 2° classificato: Alce Nero parla di John G. Neihardt
- 3° classificato: Saint-Just – La vertigine della Rivoluzione di Stenio Solinas
Avete letto qualcuno di questi libri e che cosa ne pensate? Il mio quaderno dove segno le letture da fare va arricchendosi con sempre nuove proposte, ma a mio parere i libri arrivano al momento giusto, e forse alcuni non arriveranno mai.
Considerazioni su questo blog
Il blog Il Manoscritto del Cavaliere continuerà a vivere fintanto che vivrà la sua titolare, però penso che pubblicherò più che altro recensioni di libri e articoli sull’arte che in definitiva sono gli argomenti che più interessano.
Ci sarà sempre spazio per guest post di amici e altri scrittori che vogliano farlo. Non da ultimo proseguiremo il filone di articoli della nostra amica Clementina che ha ancora molto da raccontarci, sia sulla storia delle donne sia sui tarocchi e i luoghi del cuore. E, molto probabilmente, ci sarà una nuova collaborazione.
***
Per il momento è tutto, vi mando un caro saluto e alla prossima!
Bentornata 🙂
Una bella lista di letture da cui proverò a prendere qualche spunto visto che non ne ho letto neanche uno.
Riguardo la tua nuova “rotta di navigazione” per il blog, come sai di cambi di rotta ne ho fatti diversi e mi hanno sempre dato soddisfazione, sicuramente troverai nuova linfa per i tuoi post con le recensioni.
Grazie per la avermi menzionata: confermo che avrò ancora cose da raccontare!
Venendo, poi al tuo elenco di libri, devo dire che è decisamente interessante. A di questi li ho letti,
ritrovo Calvino, Rilke, Nemirovskj, ma anche Bauman e Cayce che per me sono autori straordinari, veri maestri di vita! Altri non li conoscevo e ne terrò nota, poiché anche per me comunque, la lista dei libri da leggere non finisce mai, anzi si allunga sempre!
Tuttavia, negli ultimi dieci anni, almeno, i miei acquisti, seppure con alcune eccezioni – e la mia media di lettura si aggira intorno ai tre/quattro libri al mese – si sono concentrati soprattutto su testi di autori che già conoscevo bene, a scapito delle novità. Mi sono appunto accorta di esser diventata sempre più difficile da accontentare, quindi un po’ sospettosa e forse addirittura schizzinosa. E lo dico con una punta di amarezza, perché ho l’impressione che di questi tempi la qualità difetti un po’. È un’impressione solo mia?
Grazie del tuo bellissimo commento, cara Clem! Non conto nemmeno più quanti libri vorrei ancora leggere, ne ho una trentina sopra uno scaffale e altri li ho segnati sul quaderno delle “proposte”. Anch’io sono diventata schizzinosa con le letture, il fatto è che si ha sempre meno tempo per leggere – anche come età anagrafica – e comunque è un’attività che richiede impegno, anche con letture piacevolissime come “I misteri di Parigi”. Dico sempre che meglio leggere meno, ma bene.
Grazie, Ariano, e buon anno (inoltrato)! 😁 La mia lista è piuttosto ricca, quest’anno, spero che tu possa trovare qualcosa di interessante.
Scrivere recensioni di libri è abbastanza difficile, perché non bisogna spoilerare troppo la trama e nello stesso tempo occorre incuriosire. Da qualche anno ho preso l’abitudine di leggere le Introduzioni alla fine, perché spesso ti anticipano molte sorprese! Pensa che per caso mi è caduto l’occhio sulla prima pagina dell’Introduzione nel pieno della lettura de “I misteri di Parigi” e ho letto che aveva spiattellato un evento cruciale nel romanzo, ero furiosa.
Grazie a te ho conosciuto “Com’era verde la mia vallata”, che si è subito piazzato tra i miei libri preferiti e ho proposto anche al gruppo di lettura della mia biblioteca, e “Storia della mia fuga dai Piombi”, lettura improbabile, che invece si è rivelata piacevole e interessante. “Uomini che amano le piante” mi manca, provvederò al più presto. “Alce Nero parla”, una meraviglia da rileggere. Certo è che come lettori vale la pena di fare qualche incursione al di fuori della propria comfort zone. 🙂
Dimenticavo i libri su Cayce, personaggio straordinario. Su di lui si potrebbe leggere per una vita o due.
Infatti ne ho altri suoi che vorrei comprare. Aiuto, mi servirebbero i famosi cloni con 24 ore ciascuno a disposizione per leggere!
Anche una mia amica ha letto “Com’era verde la mia vallata” e le è piaciuto talmente che avrebbe voluto non finisse mai! “Storia della mia fuga dai Piombi” è una storia (vera) drammatica ed esilarante nello stesso tempo, e bisogna convenire che il QI di Casanova era davvero molto al di sopra della media. Mi hanno proposto anche di leggere le sue Memorie, lo segnerò sul quaderno delle letture.
Grazie della citazione!
Grossman è un grande, lo hai messo giustamente in cima. Pavel A. Florenskij è in coda alle mie letture. Irène Némirovsky? Una scrittrice enorme.
Prego, Marco! 😊 Ho trovato la lettura di Pavel A. Florenskij molto difficile, perché come saprai lui era un autentico genio del suo tempo, spaziava in diversi ambiti alcuni dei quali molto scientifici. Sono davvero strazianti le sue lettere dal gulag. Irène Némirovsky è una certezza, non mi ha mai deluso, e oltretutto ha uno stile semplicissimo.
Caspita 52 libri sono tanti, complimenti Cristina. Non abbiamo titoli in comune però potrei trarre spunto per nuove letture.
Per il blocco dello scrittore del blog posso capirti, anch’io ho un po’ rallentato. Bellissimo il quadro La lettrice di Jean-Honoré Fragonard.
Cara Giulia, grazie per il commento e scusa per il ritardo nella risposta, ma per qualche motivo ultimamente non ricevo più tutte le notifiche via mail dei commenti (solo di alcuni!). Sì, 52 titoli sono parecchi, a conti fatti è un libro a settimana più o meno. Però l’importante, come dico sempre, è di leggerne anche soltanto dieci, ma farlo con attenzione. Inutile vantarsi di leggere centinaia di titoli, passandovi sopra a volo d’uccello.
Il rallentamento del blog coincide un po’ con una sorta di ripiegamento su me stessa che noto in questi ultimi mesi, non solo con il blog ma con i social. Sarà la crisi del sessantesimo anno? 😉
Bentornata Cristina! Leggendo questo tuo post mi sono ritrovata in molti passaggi: nella stanchezza da blog e l’incapacità di lasciarlo, tanto che anche io avevo annunciato uno stop ma in realtà sto solo rallentando. E poi i libri, il ritorno alla lettura, come rifugio dall’orrore di cui anche io vedo fin troppo bene i contorni. Ma la cosa incredibile è la quantità di titoli e di sentiment che abbiamo in comune! Vita e destino, di un paio di anni fa, ma, insieme a Stalingrado, una delle letture più interessanti e delle scoperte migliori degli ultimi tempi. Cèline e il suo Viaggio (lo sto leggendo adesso, una lettura faticosa per parte mia ma concordo, necessaria, almeno una volta!), Calvino e le lezioni americane (ti sfido a trovare nella tua edizione la sua frase più famosa sulla leggerezza. Io l’ho letto e riletto e non riesco a trovarla. Alludo a “Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore ” Citazione che adoro è che è anche il motto dei miei profili social. Proseguo? Il Placido don, credevo fossi l’unica al mondo a conoscerne l’esistenza. Una lettura che mio padre fece più volte e che ora ho ereditato io. Ci vorrà un po’ ma arriverò anche io a leggerlo in questo 2024 (è nella mia famosissima lista). La vera sorpresa? Il tuo interesse per San Michele. Mi sono segnata i titoli. E’ una lunga storia , magari una volta avrò cuore di raccontarla sul blog. Insomma, davvero bentornata. CI leggiamo presto
Carissima Elena, grazie per il bentornata! In realtà ho sempre portato avanti il blog, un po’ a fasi alterne come dicevo, anche perché ho iniziato a collaborare con il sito Art Over Covers per cui scrivo degli articoli. Mi piace molto, come mi piacciono le persone di cui è composta la redazione: persone molto colte e nello stesso tempo umili, che hanno tanto da insegnarmi. Belle le tue parole sulle cose che abbiamo in comune, personalmente potrei rinunciare a scrivere, ma non potrei mai rinunciare a leggere. Leggere è evasione, viaggio, conoscenza, amicizia con gli autori (anche se morti da secoli!). Ovunque ci sarà sempre un libro ad attendermi e che mi parlerà. E i libri a mio parere arrivano quando devono arrivare.
Concordo, Céline va letto anche se è un pugno nello stomaco, è tutto negativo, tutto nero, l’umanità è dipinta nel peggiore dei modi, non c’è spazio alla speranza e le figure positive sono davvero poche. Io penso che gran parte di questo atteggiamento nichilista da parte dell’autore sia dovuto alle ferite alla testa che ebbe durante la Grande Guerra, senza nulla togliere a certi suoi atteggiamenti politici che per parte mia condivido molto poco. Ma è indubbio che la prosa, lo stile siano davvero grandi, quasi rivoluzionari, un impasto tra linguaggio alto e basso. Mi domando quanto sia difficile leggerlo in francese!
La citazione di Calvino penso sia la seguente, che anche tu menzioni: «Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore».
Ho ereditato, se così si può dire, parecchi libri dalla mamma defunta di un’amica, tra cui la serie sul placido Don, mi restano gli altri due libri da leggere. Ho fatto persino un casting dei personaggi perché sono davvero tantissimi! Mi sono piaciuti molto, ritraggono con grande efficacia la comunità dei cosacchi e il clima che si respirava nell’impero zarista e durante la rivoluzione bolscevica, che tra l’altro portai all’esame di Storia Contemporanea come monografia. E il paesaggio è descritto in maniera mirabile, sembra di esservi!
Allora, per quanto riguarda la figura di san Michele, io sono credente e particolarmente affezionata a questa figura di arcangelo guerriero che ha origini molto antiche. Ti avviso però che c’è una differenza tra i due volumi che trovi nell’elenco e che vado a specificare: “San Michele Arcangelo” a cura di Giorgio Otranto e Sandro Chierici di AA.VV. è la raffigurazione dell’arcangelo nella storia dell’arte, da Oriente a Occidente; quindi, è un volume d’arte riccamente illustrato che, oltre ai siti più conosciuti come Mont Saint-Michel, cita delle chiese piccoline che sono delle vere e proprie chicche. Invece “La storia di san Michele” di Axel Munthe è un libro assai singolare che c’entra – e non c’entra – con l’arcangelo, bensì con una località situata in Anacapri dove erano dei resti di una villa di Tiberio e che l’autore, il dottor Munthe, comprò all’inizio del Novecento per edificarvi questa meravigliosa casa a strapiombo sul mare, che porta il nome di san Michele. Se fai una ricerca in internet, trovi tutte le informazioni sia sull’autore, un personaggio davvero incredibile, sia foto di questo luogo. Tra l’altro ho scoperto che “La storia di san Michele” è uno dei libri più letti al mondo, pensa che non lo avevo mai sentito nominare ma l’ho pescato, attirata dal titolo, tra i molti della famosa eredità. A presto!
Cara Cristina, eccomi. Anzitutto lasciami dire che ogni ritorno è sempre un piacere per me. È ormai conclamato che il mondo del blog sia in crisi, ma a me basta la cerchia di amici e amiche che seguo da diversi anni e fanno altrettanto con me. In fondo, lo scopo del nostro fare blogging è appunto questo, perché è altresì vero che, a meno di investimenti importanti e un gran lavoro di promozione, i blog non sono un trampolino di lancio per un romanzo. Che continuino a esistere e a rappresentare qualcosa per coloro che li mandano avanti, è una cosa importante e bella.
Le tue letture sono tutte interessantissime, non poteva essere altrimenti.
Mi fa piacere compaia uno dei libri che più ho amato ai tempi di quando costruii la mia tesi sui nativi americani: Alce Nero parla. Ci sono dei passaggi di una tale intensità.
Come sai, continuerò a leggere questo tuo spazio con grandissimo interesse e stima. 🙂
Cara Luz, grazie di cuore per aver trovato il tempo di passare, ho letto quanto sei impegnata. Noto che il mondo dei blog è in agonia conclamata. Penso che sia dovuto alle modalità comunicative, che si sono fatte sempre più frettolose a favore di social e immagini, a discapito della lettura di un articolo su un blog o su un sito che, per quanto breve, richiede attenzione e impegno. Ormai siamo travolti quotidianamente da uno tsunami di informazioni e immagini, e per questo è tanto più prezioso mantenere i rapporti che si sono costruiti nel tempo con poche persone scelte, che magari si ha la fortuna di conoscere di persona (per me lo è stato con Maria Teresa Steri, Grazia Gironella, Sandra Faé). Sicuramente il blog non ti fa aumentare le vendite di un romanzo, però è importante esserci, ed esserci in maniera seria e a volte anche giocosa. Ogni tanto rileggo con piacere e divertimento gli articoli sui miei esami universitari, per esempio! Per quanto riguarda le mie letture, sono soddisfatta di quello che ho scoperto nell’anno, e ho avuto delle piacevolissime sorprese di cui parlerò a tempo debito. Ricambio ampiamente l’interesse e la stima, ci riaggiorniamo presto. 🤗
Mi fa piacere sentire che stai un po’ meglio, Cristina. Ho visto solo ora questo post (per qualche motivo il blogroll non si aggiorna regolarmente). Le tue letture sono sicuramente molto varie e interessanti, ma ammetto che mi attirano soprattutto “La ghigliottinata” e “Com’era verde la mia vallata” (tra l’altro non leggo un libro di Dumas dall’adolescenza, sarebbe anche ora di colmare qualche lacuna). 52 libri, complimenti! Io nel 2023 mi sono fermata a 32, molti meno di quanto avrei voluto. Spero di rifarmi quest’anno.
Cara Simona, grazie infinite per il tuo bel commento. Anche un’altra amica blogger mi dice che il blogroll non si aggiorna, lei ha “blogger” mentre ora sono passata a “wordpress”, magari è un conflitto tra piattaforme? Mah! De “La ghigliottinata” ho appena pubblicato la recensione che trovi qui https://www.ilmanoscrittodelcavaliere.it/2024/02/alexandre-dumas-in-una-parigi-tra-sogno-e-incubo/, mentre di “Com’era verde la mia vallata” ne parlai qui https://www.ilmanoscrittodelcavaliere.it/2023/09/comera-verde-la-mia-vallata-il-mondo-antico-dei-minatori-del-galles/ Un abbraccio e a presto!