Cari amici,
eccoci giunti al terzo e ultimo appuntamento che conclude il discorso sulle figure dei Cavalieri nei Tarocchi. Vi ricordo che nel primo post avevamo parlato della figura del condottiero Bartolomeo Colleoni e di alcuni saggi storici utili per comprendere il periodo della cosiddetta rivoluzione militare (qui il link) e nel secondo avevamo esplorato insieme il castello di Malpaga, ultima dimora del Colleoni (qui il link).
Ora Clementina ci parlerà proprio delle figure nel mazzo dei Tarocchi, quindi entriamo nel vivo. Visto il nome di questo blog e il mio pseudonimo, per me è una ghiotta occasione di ripasso! 😉
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Ah, i cavalieri! Nessuno ha mai resistito al fascino di questi guerrieri che, di secolo in secolo, hanno ispirato scrittori, artisti, musicisti, e registi.
Ne è un magnifico esempio il seguente dipinto di Jean Auguste Dominique Ingres, Ruggiero salva Angelica, 1819, collocato al Musée du Louvre di Parigi. Il dipinto si ispira a L’Orlando Furioso, poema cavalleresco di Ludovico Ariosto, pubblicato per la prima volta nel 1516 a Ferrara. Non mancano nemmeno lavori cinematografici come Il destino di un cavaliere del 2001, film scritto, prodotto e diretto da Brian Helgeland di cui potete vedere la locandina.
Potremmo mai immaginare un mazzo di Tarocchi senza la loro presenza? Ovviamente, no!
Se siete d’accordo, andiamo a scoprire quali significati si celano dietro i loro arcani.
In generale, gli esperti in tarologia riconducono le quattro figure dei cavalieri a persone, prevalentemente di sesso maschile, di età compresa tra i 20 e 40 anni.
Per alcuni, invece, la figura dei cavalieri nel Tarocco corrisponde a un clima, un’atmosfera (Cavaliere di Spade, tensioni e conflitti; Cavaliere di Denari, sicurezza e perseveranza; Cavaliere di Coppe, armonia e buonumore; Cavaliere di Bastoni, vitalità, creatività).
Su un aspetto, però, tutti concordano: nella lettura predittiva, queste figure parlano di dinamismo e trasformazione e quando escono nel gioco fanno riferimento ad avvenimenti che si consumeranno nel breve, brevissimo termine.
A scanso di equivoci e come d’abitudine, d’ora in avanti riporterò una sintesi delle mie conoscenze mutuate dalle ricerche condotte da due grandi esperti, Tuan e Jodorowsky.
Inoltre, anche a costo di apparire tediosa, ricordo ancora una volta il valore di riferimento dei quattro semi: Spade = intelletto; Coppe = emozioni; Denari = salute e lavoro; Bastoni = il fare, la creatività.
Ecco, dunque, che alla luce di questi studi, il cavaliere risulta principalmente un simbolo di comunicazione e conquista.
Andiamo ad osservare il nostro gruppo da vicino, sempre servendoci del mazzo di Tarocchi di Marsiglia…
Già ad un primo sguardo ci accorgiamo di poter distinguere nelle quattro figure similitudini e differenze. Vi evidenzio i seguenti sei aspetti.
1) La direzione di marcia:
Noterete che tre cavalieri procedono verso sinistra, mentre uno di loro, invece, il Cavaliere di Denari, avanza nel senso opposto. Questo cavaliere ci ricorda che non è possibile raggiungere il piano dello spirito se si ignora quello della materia, e viceversa.
2) La direzione dello sguardo:
Due cavalieri guardano verso il proprio seme, ma in modo diverso: il Cavaliere di Coppe ammira il proprio seme, posto davanti a sé e da esso si fa guidare; il Cavaliere di Bastoni si volta a osservare il proprio, come per prenderne ispirazione, ma ha già deciso dove dirigersi. Gli altri due cavalieri (Spade e Denari) rivolgono lo sguardo lontano.
3) Il seme:
Tre cavalieri tengono in mano il proprio seme (Coppe; Bastoni, Spade). Per il Cavaliere di Coppe, il proprio seme è un faro che illumina la strada. Per il Cavaliere di Bastoni, il seme è una fonte di ispirazione. Per il Cavaliere di Spade, il seme è la propria arma, che brandisce senza timore.
A differenza degli altri tre, il seme del Cavalieri di Denari si è trasformato in astro celeste e questo individuo stringe in mano ben altro: un bastone del comando.
4) L’abbigliamento:
Due cavalieri (Spade e Bastoni) indossano l’armatura, come fossero in procinto di partecipare a un combattimento o un torneo: sono i più agguerriti. Anche i loro cavalli indossano la gualdrappa.
Per contro, gli altri due (Coppe e Denari) vestono abiti da paggio, molto più semplici e anche i finimenti dei loro destrieri appaiono più sobri. Questi cavalieri sono più meditativi.
5) Il cavallo:
Tra tutti, quello con lo sguardo più dolce è il cavallo del Cavaliere di Coppe, mentre il piglio degli altri risulta più energico.
Diversamente da tutti gli altri, il manto del destriero del Cavaliere di Bastoni è bianco, un colore che indica purezza.
6) L’espressione del volto:
Tra tutti,
- l’espressione più sognante è quella del Cavaliere di Coppe,
- il Cavaliere di Bastoni mostra uno sguardo altrettanto benevolo, ma quasi interlocutorio,
- il più determinato sembra il Cavaliere di Spade (forse prefigura il combattimento, oppure l’obiettivo finale),
- infine, la mimica facciale più enigmatica è quella del Cavaliere di Denari. Sembra assorto in pensieri aggrovigliati.
Secondo voi, quali altri significati potrebbero racchiudere questi segni?
Avete trovato altre differenze?
Avviciniamo un cavaliere alla volta!
Il Cavaliere di bastoni
Questa carta fa riferimento a una persona che cambia il corso della propria vita di punto in bianco grazie all’intuito che, all’improvviso, gli illumina lo spirito.
Si tratta di una persona intelligente, dinamica, ricca di energia solida, positiva, onesta e anche piuttosto impulsiva, che riesce a trovare un aiuto provvidenziale e che gli assicurerà protezione, sostegno e forza.
Laura Tuan parla esplicitamente anche di una partenza (che può essere intesa, sia in senso fisico che figurato). Spesso la trasformazione cui si riferisce la carta ha attinenza con il mondo del lavoro, soprattutto se intellettuale.
Quando la carta appare capovolta il suo significato è di rottura: una separazione, un’interruzione, o un viaggio rimandato, anche a causa di un rivale, potente e agguerrito, litigioso e di vedute ristrette.
Il Cavaliere di Coppe
La caratteristica di quest’uomo è quella di porre i sentimenti sopra ogni cosa.
Si tratta di un individuo che si lascia guidare dall’amore, e molto spesso trasforma l’amore individuale in amore cosmico, quindi anche in amore per l’umanità. Quest’uomo dedica la propria esistenza alla costruzione di opere filantropiche, oppure è un poeta.
In questo caso non ci troviamo più di fronte a un cavaliere che sfoggia il proprio coraggio, con spavalderia, ma ad uno che obbedisce a un credo più nobile ed etereo, anche se resta immutato il desiderio di conoscere e di agire.
Il Cavaliere di Coppe può incarnare la figura del giovane maschio dinamico e indipendente, ma anche quello della giovane donna, emancipata e decisa a realizzarsi nella vita. In entrambi i casi si tratta di individui pieni di passione, in genere anche di fascino, divertenti e interessanti.
La carta può anche riferirsi all’arrivo di notizie. In particolare, si tratta di soprese piacevoli, un invito, una visita: qualcuno o qualcosa che sopraggiunge nella vita del consultante e che sarà foriero di buone opportunità. In alternativa, può fare riferimento a un viaggio imminente dal quale il consultante trarrà vantaggi.
La carta rovesciata, invece, parla di imbrogli, di un individuo ambiguo che tende a ingannare chi gli sta vicino, oppure allude a ostacoli, soprattutto a carattere sentimentale.
Il Cavaliere di Denari
La persona che ci troviamo dinanzi è indubbiamente saggia, organizzata, dotata di forza, volontà, perseveranza e capace di raggiungere con efficacia lo scopo che si è prefissata, ma non ha nulla a che vedere con l’idealismo delle Coppe.
Il Cavaliere di Denari è materialista, un giovane pratico e intraprendente, abilissimo nel commercio che, con facilità, può trasformarsi in un individuo spregiudicato, persino audace e avido. In poche parole, potenzialmente ci troviamo di fronte a un affarista privo di scrupoli, un arrampicatore sociale, o comunque a un egoista tutto concentrato sui propri interessi.
La carta capovolta rimanda alla pigrizia, alla mancanza di iniziativa, o a una situazione stagnante e piena di ostacoli.
Il Cavaliere di Spade
Qui troviamo l’autentico spirito fiero e coraggioso dell’ideale cavalleresco, soprattutto quello appartenente ai Templari, intesi come difensori del Santo Sepolcro e studiosi del simbolismo esoterico.
Il Cavaliere di Spade è un soggetto intriso di carica spirituale e intellettuale. Incarna un giovane energico, sui trent’anni, già insignito di poteri esecutivi. Può essere un militare, un uomo di comando, un avvocato, oppure un profeta.
Di sicuro è una persona che si lancia, senza tentennamenti verso l’ignoto e per queste sue caratteristiche risulta una carta potenzialmente minacciosa che invita il consultante a prendere coscienza di doversi battere contro rivalità, pericoli e avversari.
Quando la lama si presenta nel gioco, avvisa il consultante che a breve dovrà affrontare uno scontro e che, per riportare la vittoria sulle difficoltà e sui rivali, non dovrà permettere all’ingenuità e al fanatismo di prendergli la mano, ma dovrà puntare sulla grinta, la combattività e la destrezza. L’arcano promette anche coincidenze favorevoli e appoggi provenienti dall’esterno.
Se la carta esce rovesciata si presentano due possibilità: il consultante si lascia appassire in una situazione di inerzia, oppure, al contrario, agisce in modo imprudente e irrazionale.
Bene, cari amici, siamo giunti al termine dell’analisi degli arcani minori.
Come vi sono sembrati questi cavalieri?
Vi ricordo che nel prossimo appuntamento dedicato ai Tarocchi inizieremo l’analisi degli arcani maggiori. Ci sarete?
Buona settimana a tutti! 🙂
Clementina Daniela Sanguanini
Il cavaliere di coppe è quello che mi piace di più, forse perché anche per me sono importanti i sentimenti, che metto sempre al primo posto in generale.
Il destino di un cavaliere è un film che ho visto al cinema appena uscito e ricordo che allora mi colpì molto, che ricordi!
Grazie del commento, cara Giulia!
Mi fa molto piacere sapere che ti immedesimi in uno dei cavalieri, inoltre, quello di coppe è senza dubbio molto interessante.
A proposito del film, che piacque moltissimo anche a me, devo riconoscere che il protagonista non aveva certo nulla da imparare in quanto a determinazione. Anzi! Ecco, vorrei infatti aggiungere che la determinazione, intesa come fermezza volontà ed energia, è effettivamente un requisito fondamentale per un cavaliere.
Ancora grazie del passaggio, buona settimana e alla prossima!
Non sapevo che persino un dettaglio come la direzione di marcia implicasse un’interpretazione simbolica.
Sono figure ovviamente famigliari, però essendo abituato a vederle solo nei mazzi di carte da gioco credevo che nei tarocchi esistesse una singola carta per ogni figura.
Nel senso: un solo cavaliere, non tutti e quattro i semi.
Quanti dettagli! Mi rendo conto che osservando le carte sono molto più sommaria… ma tutto si impara. Il cavaliere di bastoni è quello che certamente mi affascina di più. Non mi perderò le prossime puntate. 🙂
Sicuramente sono carte che si trasformano, come se avessero una vita propria! Io amo molto il cavaliere di Coppe. A presto con gli altri Arcani.