“La vita è quello che ti accade mentre sei occupato a fare altri progetti.”
Ho a lungo indugiato prima di scrivere questo post, perché non sono abituata a mettere i miei problemi in piazza. Però ci tenevo a farvi avere qualche notizia preventiva per spiegare eventuali assenze. Il tutto è iniziato con una cosa da poco, prima di Natale dello scorso anno. La notte mi svegliavo con la sensazione di avere una bestia feroce che mi stesse addentando il braccio destro. Nonostante ormai io sia un’ipocondriaca dichiarata, visti i tempi, essendo il braccio non preposto al cuore non vi ho fatto caso più di tanto nella speranza che il malanno si risolvesse da solo.
Mi sono decisa a fare poi degli accertamenti perché di notte l’arto diventava gelido, brutto e gonfio, come se fosse morto anzitempo, e com’è ovvio mi svegliavo con una sgradevolissima sensazione dolorosa. Inoltre sotto il braccio si era formata una borsite, cioè una parte gonfia e dolente. Anche la gamba sinistra mi tormentava in maniera incessante sia nella muscolatura che nell’osso.
Dopo la visita da una fisiatra del SSN che mi ha detto testualmente “non posso mica curarla per tutto!”, sono andata da un ortopedico in privato che mi ha diagnosticato una periartrite alla cuffia dei rotatori, microcalcificazioni e tendinite alla spalla destra. Insomma, ho la spalla di una novantenne pur non avendo fatto lavori usuranti ma solo impiegatizi. Ho iniziato a curare la spalla con iniezioni di collagene e fisioterapia, e sono migliorata molto. Il dolore però si è ripresentato dopo due mesi, e nel frattempo ho cominciato ad avere dolore notturno anche al braccio sinistro, mentre la gamba sinistra non mi dava tregua.
Ho fatto le ecografie, le radiografie e le risonanze magnetiche di rito che, al di là di un po’ di artrosi e un inizio di ernia discale alla colonna vertebrale, compatibilissime con l’età veneranda, non hanno evidenziato niente di serio. Sono ritornata dall’ortopedico, che mi ha prescritto un ciclo di applicazioni tecar.
Però il tutto ha continuato ad aggravarsi con tendiniti recidivanti che compaiono random in varie parti del corpo, dolori anomali alle articolazioni, gonfiori, tumefazioni e infiammazione di liquidi sinoviali. Di recente e in seguito all’assunzione di un farmaco nuovo per dormire – ma forse non è dipeso da quello – hanno iniziato a comparire dei movimenti involontari a riposo quali piccoli scatti agli arti e alla testa (una notte ne ho contati una cinquantina prima di addormentarmi…).
Dopo questo lungo periodo contrassegnato dalla mancanza di sonno e di dolori, una notte ho attraversato il cosiddetto attacco di panico con sensazione di oppressione al petto, mancanza di respiro, la sensazione di morire, sudori freddi e caldi. L’apoteosi è stato il risveglio mattutino con un tremore davvero impressionante, in seguito a un incubo dove sognavo di essere il copertone di una ruota di bicicletta che si aprisse per il lungo, di cadere in un abisso e al contempo che il materasso mi stesse inghiottendo.
Piena di paura sono corsa al Pronto Soccorso dell’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo, dove sono rimasta per circa due ore in codice verde (e dove ho provato l’ebbrezza del mio primo tampone Covid). Là il dottore che mi ha visitato mi ha detto che a livello neurologico non c’era nulla, e che probabilmente era l’effetto del nuovo farmaco da sostituire. Mi è stato prescritto anche un corticosteroide per ridurre l’infiammazione.
Tanto per non saper né leggere né scrivere, ho poi preso appuntamento da un neurologo che per fortuna mi ha confermato l’assenza di patologie neurologiche, ma mi ha consigliato di fare degli esami del sangue specifici per sospetta “febbre reumatoide” o “artralgie migranti” da fare dopo il termine della cura al cortisone.
Ho fatto ora il prelievo con una badilata di voci compresa quella dello streptococco responsabile per questa patologia e avrò i risultati delle analisi del sangue a metà giugno, ma sembra che tutto quadri a proposito di “febbre reumatica” comprese le infiammazioni che si spostano nel corpo, i piccoli movimenti involontari e l’episodio di convulsione, e la mia stanchezza cronica. Il problema è che il sistema immunitario a un certo punto non distingue più il nemico da abbattere dalle cellule sane, e si mette a “sparare” a vanvera causando queste ripetute infiammazioni. Nei casi più gravi, il tutto è molto pericoloso per il cuore.
A conclusione di tutto, faccio mie le parole di papa Francesco pronunciate durante la preghiera speciale per l’emergenza sanitaria il 27 marzo 2020 dopo l’avvio ufficiale della pandemia: “Pensavamo di rimanere sempre sani in un mondo malato”.
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Beh, volevo informarvi su quanto sopra, quindi abbiate un po’ di pazienza se non sarò molto assidua in giro. Approfitto però per dirvi che ci sono anche delle bellissime novità che costituiranno l’oggetto dei miei prossimi post… compresa la mia LAUREA ormai IMMINENTE!
In apertura: The Sick Girl (Den Sige Pige) di Michael Ancher (1882), Statens Museum for Kunst
Accidenti, mi dispiace tanto. Prendi il lato "positivo" (si fa per dire) che ti hanno quanto meno individuato con quasi assoluta certezza il problema (può sembrare stupido, ma a volte i medici non riescono a capire con esattezza le cause dei sintomi che uno denota) e ne consegue che dovrebbero anche poterti prescrivere la cura adeguata.
Riguardo il furto, ahinoi, viviamo in un mondo certamente perfettibile. Mia moglie venne derubata in vacanza, fatto che ce la rovinò completamente.
Tieni duro e non preoccuparti se per un po' di tempo non potrai essere presente sul web, la salute viene prima di tutto.
Grazie, Ariano, e hai detto bene… anch'io ho l'impressione che spesso i dottori brancolino nel buio. Aggiungo che ci sono altri due aspetti di cui tenere conto, in linea generale beninteso: 1. i medici non ascoltano davvero il paziente, io continuavo a insistere sul problema della gamba sinistra e per esempio la fisiatra che mi ha detto "non posso mica curarla per tutto" continuava a insistere che avrei dovuto avere una lombosciatalgia tremenda visto lo stato delle mie vertebre (cosa che non avevo). 2. si vanno a trattare le singole parti con singoli specialisti, e a prescrivere radiografie, ecografie e risonanze magnetiche a pezzetti facendo perdere tempo e denaro (perché poi spesso devi andare in privato). Non c'è per nulla un approccio olistico alla persona.
Per quanto riguarda il furto in metropolitana, anche la denuncia alla polizia è stata una scena grottesca: in pratica ci siamo recati alla sede centrale di Cinisello Balsamo – una città di circa settantamila abitanti – a metà pomeriggio della domenica. Il cancello era chiuso e al citofono hanno risposto che avremmo dovuto ripassare la mattina dopo, oppure andare fino a Milano a fare la denuncia. Com'è ovvio mio marito Ruggero ha cominciato a dare in escandescenze, dicendo che era una barzelletta. Alla domanda se anche i carabinieri erano chiusi, ci ha pure risposto una falsità, dicendo che era la stessa cosa. Siamo poi andati dai carabinieri, che invece ci hanno aperto e, gentilissimi, ci hanno permesso di fare la denuncia che mi è servita il giorno dopo per andare in Comune e alla ASL per il rifacimento dei documenti.
Cara Cristina, mi dispiace moltissimo. Anche perché si tratta di una escalation, che nel tempo ti ha inviato segnali sempre più forti e preoccupanti. Sono certa che con le cure dovute (oggi è una scommessa azzeccare anche la diagnosi giusta, anzitutto) tutto si sistemerà. Come sai, ti sono vicina, e ti invio un grandissimo in bocca al lupo! Una domanda, che forse ti sembrerà banale: tu fai dell'attività fisica occasionale o regolare?
Cara Luz, grazie di cuore del tuo commento. Quello che mi ha preoccupato e continua a preoccuparmi è stata, come dici, questa escalation. Non si possono definire "acciacchi", perché secondo me l'acciacco è appunto la parte dolente a causa dell'età, che rimetti in sesto con dei trattamenti mirati. Qui continuano a ripresentarsi problemi di vario tipo, tutti connessi con muscolatura e articolazioni.
Rispondendo alla tua domanda sull'attività fisica, prima del lockdown avevo l'abitudine di scendere dalla metropolitana alcune fermate prima dell'arrivo, e di fare un'oretta a piedi di buon passo che mi faceva un gran bene. A casa facevo anche un po' di cyclette. Purtroppo con questi anni tremendi ho smesso tutto… non appena mi rimetto in sesto, mi piacerebbe andare a fare pilates oppure mi piaceva molto anche acqua gym.
Ciao Cristina tieni duro e vedrai che riusciranno a trovare la terapia giusta. Ci vuole anche tanta pazienza … Stai serena e vedrai che supererai anche questo momento. Azzardo anche un'ipotesi: lo stress inevitabile (lavoro, tesi ecc) potrebbe averci messo del suo. Auguroni e un forte abbraccio
Ciao Maria Teresa, grazie del tuo augurio. Senz'altro lo stress ci mette del suo, quest'ultimo decennio – e non parlo solo del covid – è stato terribile proprio per tutte le pressioni cui siamo stati sottoposti.
Anche la preparazione della tesi è stata complicata per una serie di motivi, insomma, ho tribolato fino alla fine di questo percorso. Ora vorrei stare un po' tranquilla a fare le mie cose e soprattutto curarmi.
Un caro abbraccio anche a te.
Cara Cristina, mi dispiace enormemente per questo peggioramento e per tutto quello che ti sta capitando, davvero un brutto periodo. Per fortuna che c'è la laurea all'orizzonte.
Posso chiederti quante dosi di vaccino ti sei fatta? Perché un peggioramento così rapido in un persona ancora giovane a me fa pensare a un legame con gli effetti degli mRNA. Di situazioni del genere purtroppo se ne stanno vedendo tante, anche se sono pochi i medici illuminati che ammettono il legame. Ti auguro di trovare qualcuno che individui la strada giusta da prendere e ponga fine a questa odissea.
Cara Maria Teresa, grazie di cuore per il tuo commento e la tua amicizia. Per fortuna sì, ci sono anche delle buone notizie, tra cui la sessione di laurea che si avvicina. Il calendario è in pubblicazione, ma dovrebbe essere il 20 o il 21 luglio… ne darò notizia!
Rispondo volentieri alla tua domanda sul vaccino: ho fatto tre dosi di cui l'ultima il 13 gennaio per la precisione. Di solito fissavo sempre le vaccinazioni qualche giorno dopo un esame universitario (per non correre il rischio di avere febbre o altro). Quindi ricordo – e l'ho segnato in agenda – che il 10 gennaio ho fatto l'ultimo esame di Storia dell'Arte Medievale e il 13 la terza dose.
Io ho l'impressione che ci sia qualcosa che non va proprio nella risposta immunitaria dell'organismo, abnorme rispetto al singolo problema. Oltre a quello che ho elencato, ho spesso la nausea e fiacchezza.
Sto contando i giorni che mi separano da lunedì dove scaricherò i risultati dell'analisi del sangue. Stamattina mi sono svegliata di nuovo a pezzi, mentre ieri sono andata bene.
Oh mamma mia! Di sicuro l'ansia di tutto non fa che peggiorare le cose, ma avere finalmente una diagnosi è già qualcosa. Ti mando i miei pensieri più belli davvero, nonostante non ci si veda da un pezzo, per vari motivi, ricordo al mondo che per una simpatica casualità mia sorella e la mamam di Cristina abitano attaccate, ricordo con gran piacere le nostre chiacchierate sempre così argute da parte tua. E sono fiduciosa che prima o poi ci rivedremo per brindare alla tua laurea.
Ti ringrazio, cara Sandra, non mi è mai capitato di stare così male in vita mia, nemmeno con l'influenza, che peraltro "sfoga" con la febbre e qualche giorno a riposo. Il punto è che non ho la febbre, ma muscolatura e articolazioni a pezzi, e infiammazioni di vario tipo, che si presentano in maniera inaspettata e molto rapida. E proprio la notte è il momento peggiore, mi alzo che sono una specie di rottame (tipo stamattina). Insomma, alterno un giorno sì e uno no.
Questi anni senz'altro non ci hanno aiutato, sono convinta che tutti quanti abbiamo ricevuto dei danni, chi a livello fisico, chi a livello psicologico. Per paradosso sto vivendo un periodo poco stressante, perché ho consegnato la tesi dopo Pasqua e ho chiuso dei lavori all'incirca in questo periodo.
Insomma, speriamo di venirne fuori…
Per fortuna mia mamma novantenne 🙂 sta bene, non ti ho detto che ho trovato una ragazza bravissima che va da lei due volte alla settimana per le pulizie e la spesa, e una volta alla settimana uno di noi va a trovarla.
Mi dispiace tantissimo. Sono con te
Grazie di cuore, Nick, sto veramente da cani… non mi è mai capitato di essere così conciata. Cerco però di essere ottimista!
Cara Cristina mi dispiace molto per i tuoi problemi di salute, il fatto che i dottori abbiamo individuato la malattia è già un passo avanti, spero che tu possa risolvere al più presto…
Io convivo da oltre cinque anni con dei dolori alla schiena e mi avevano consigliato nuoto, ginnastica in acqua o almeno pilates, prima della pandemia, di fatto ho smesso anche l'unica cosa che praticavo, il pilates.
Il male non é passato ma ho imparato a conviverci, però ogni tanto tornano i dolori in forma acuta, ma la situazione migliora con il riposo. Forse hai chiesto troppo al tuo fisico tra studi e lavoro…guarderei alla laurea come un bel traguardo e dopo un bel periodo di riposo, magari anche dal blog che la salute viene sempre prima di tutto…un abbraccio di cuore
Cara Giulia, grazie per le tue belle parole e gli auguri finali. Immagino che i tuoi dolori alla schiena siano causati dallo schiacciamento delle vertebre. Io ho sempre sofferto di sciatalgie lancinanti sin da giovane – e quando ero molto più magra – al punto che dovevo letteralmente rotolare giù dal letto per alzarmi e attaccarmi ai mobili per spostarmi.
Per quanto riguarda lo sport, e come rispondevo sopra a Luz, facevo lunghe camminate prima del lockdown, e anni fa frequentavo un corso di acquagym. Mi piacerebbe molto fare pilates. Il nostro problema è che facciamo un lavoro per cui siamo sempre sedute alla scrivania, per esempio l'ortopedico mi ha detto di alzarmi almeno una volta ogni ora per idratare i dischi vertebrali, ho messo ora una notifica sia sul pc che sullo smartphone.
Probabilmente hai ragione su studio e lavoro, ho corso come una pazza per tutti questi anni facendo mille cose e il fisico ha detto "e mo' basta!". E poi l'ansia di questi anni tremendi, che lavora dentro, non aiuta.
Carissima Cri, vedo con ritardo questo tuo post che mi fa male leggere. Questo tipo di patologia è insidioso e imperscrutabile, immagino lei difficoltà nel riposare e nel portare a termine i compiti quotidiani. Presto ne verrai a capo, ne sono certa, e potrai dedicarti alle tue passioni e a te stessa senza dover pensare alla tua "malattia". Che in ogni caso non riesce a fermarti. Ci vuole ben altro, mi verrebbe da dire da quel poco che ti conosco. Coraggio. È solo un'altra sfida da vincere. Ti abbraccio forte forte
Carissima Elena, grazie di cuore del commento. La mia sensazione è che a seguito di un problema relativamente banale (un'infiammazione al tendine) il mio sistema immunitario si sia messo in movimento in maniera abnorme, facendo di un granello una montagna. Passare le notti in bianco e il giorno dopo avere le articolazioni gonfie e sofferenti, come se fossero diventate di legno o di pietra, è una bruttissima sensazione, oltre al dolore. Speriamo davvero di venirne a capo! Grazie del tuo abbraccio, che ricambio con grande affetto.
L'anonimo sono io, Elena delle Volpi che camminano sul ghiaccio (perché Oggi sto antipatica a Blogger non saprei dire… :D)
Sì, lo avevo comunque capito in seguito ai nostri scambi. 😉
Mi dispiace molto, non sapevo che il problema al braccio di cui parlavamo fosse peggiorato in questo modo. Stai comunque escludendo molte patologie, perciò spero che tu sia già sulla via della comprensione e cura. Pazienza! Un doppio abbraccio, come minimo, e tanti auguri di rapida ripresa. 😉
In effetti c'è stata una sorta di escalation da un mese e mezzo a questa parte, come se il tutto si stesse avvitando su se stesso. Gli esami del sangue sullo streptococco hanno dato esito negativo, anche se ho una concentrazione abnorme di globuli bianchi nelle urine (il che in sé non significa niente di preoccupante in assenza di altre alterazioni, come mi ha spiegato il dolore, anche perché non ho infezioni alle vie urinarie). Il corpo umano è comunque un rebus, che spero di risolvere prima o poi. Un abbraccio e a presto!