b. La seconda faccia della medaglia: la storia gialla inventata
Ora, chi non conosce, conosce soltanto a grandi linee, o non ricorda bene la vita del genio fiorentino, dà per scontato l’evento criminoso attorno a cui ruota tutta questa nuova produzione. Secondo le parole dell’attrice che interpreta Caterina da Cremona, infatti, si è voluto aggiungere la storia gialla per rendere più vivace e appassionante la trama, che avrebbe corso il rischio di trasformarsi in una “rottura di palle”.
Per carità, anch’io nella mia attività di autrice di romanzi storici mi sono scontrata più volte con l’esigenza di coniugare le fonti con scene scaturite dalla mia immaginazione, che si possono e si devono inserire per rendere la lettura più piacevole e anche per fare riflettere. Nel mio ultimo romanzo I Serpenti e la Fenice, per esempio, Maximilien Robespierre rivela un volto nascosto molto lontano da quello che ci mostrano le pagine di storia, e soprattutto dalla versione dei suoi detrattori.
Si tratta dell’eterno dilemma dell’autore di questi generi narrativi, che assillò penne ben più eccelse della mia, a cominciare da Manzoni: fino a quale punto è lecito inventare e fino a che punto occorre rispettare le fonti? A questa domanda di solito rispondo: puoi entrare nei cosiddetti coni d’ombra della storia, e inserire tutto ciò che non è stato, ma avrebbe potuto essere tale. In altri termini, bisogna lavorare sulla credibilità delle persone e delle situazioni frutto della fantasia dell’autore, interpretarle in modo preciso e nello stesso tempo offrendo una nuova prospettiva.
Qual è il problema di “Leonardo” allora? Il problema è che un arresto e un’indagine per omicidio sono fatti talmente gravi che sarebbero emersi in qualche modo dalle fonti. Diverso sarebbe stato se gli ideatori avessero attribuito il fatto delittuoso a un allievo, o a un personaggio di contorno, assegnando a Leonardo il ruolo di investigatore. Oppure, per onestà intellettuale, bisognerebbe specificare che la storia gialla è un’invenzione proprio per fugare ogni dubbio e lasciare lo spettatore libero di godersi la fiction (che tra l’altro ho trovato soporifera). O, ancora, invece di intitolarlo “Leonardo” avrebbero potuto scrivere “Le meravigliose avventure del pittore Pinco Pallino”. Ah, già, però il marchio Leonardo è più attraente di Pinco Pallino.
E infatti lo scontro tra questi due aspetti a.b. si fa assoluto negli ultimi venti minuti, come se lo spettatore stesse assistendo a due storie appartenenti a due personaggi diversi, quello reale e quello inventato, che se le danno di santa ragione. La sensazione di scissione del mio io durante la visione dell’ultima puntata è stata totale, divisa com’ero tra l’irritazione per il grado di libertà che si erano presi e l’ammirazione per lo scioglimento della trama gialla che in pochissimo tempo si è fatta frenetica e piena di colpi di scena.
Infiocchettamenti, in ordine sparso
Come ne “I Medici” ho notato molte edulcorazioni della realtà, e un linguaggio e comportamenti poco plausibili e molto contemporanei – sempre per rendere il tutto più appetibile (fateci sognare!):
. Il casting: al solito mi chiedo perché non scelgano degli attori il cui aspetto fisico abbia un minimo di aderenza storica (come nel caso di Ludovico il Moro, qui = trovate le differenze). Capisco che anche l’occhio voglia la sua parte, ma sarebbe meglio scegliere attori di aspetto attraente, ma più rispondenti alla realtà. E, mi dispiace, ma Niccolò Machiavelli con la barba (e il dito sulle labbra, con aria scaltra e appunto machiavellica :D) non si poteva guardare.
. Le età: Leonardo era un giovinetto quando dipinse nella bottega del Verrocchio il famoso angelo a sinistra ne “Il Battesimo di Cristo”, che potete vedere qui, così bello che secondo Giorgio Vasari il maestro, avvilito, non volle più toccare un pennello. Il suo allievo Giacomo Caprotti, detto Salaì, era un bambino quando Leonardo lo accolse nella sua bottega, mentre i due sembrano subito coetanei. Andrea Verrocchio (Giancarlo Giannini), il maestro che lo prese a bottega, è troppo vecchio. Nella fiction il nipote di Ludovico il Moro muore da ragazzino, quando invece fece in tempo a sposarsi con Isabella d’Aragona e ad avere ben quattro figli, passando a miglior vita a venticinque anni. Insomma, c’è parecchia approssimazione.
. Società a e mentalità: Molte scene presentano delle situazioni che non sono credibili in una società di fine Quattrocento o inizio Cinquecento. Per esempio la presentazione del quadro “Il Battesimo di Cristo” sembra un vernissage e ci mancavano soltanto i camerieri con il finger food sui vassoi. Addirittura arriva a Firenze Ludovico il Moro – quello che è diventato biondo, e che a quanto pare ha tutto il tempo di farsi un viaggetto – che invita Leonardo a Milano con una frase sussurrata sullo stile “Ti farò un’offerta che non potrai rifiutare” come un nell’imitazione di un mafioso. È noto che fu Leonardo a scrivere poi a Ludovico inviando una sorta di curriculum vitae ed enumerando tutto quello che avrebbe potuto ideare per il signore di Milano, incluse macchine da guerra e fortificazioni. Beatrice d’Este, la moglie di Ludovico, cinguetta in pubblico al marito: “Tesoro!” e lui le risponde con un “Amore mio!”. Nel palazzo di Ludovico Sforza tutti bighellonano nei corridoi mezzi vuoti come se non avessero nulla da fare, e ogni tanto incontrano un valletto con un vassoio e una coppa di vino (avvelenato). In una scena Leonardo bacia in pubblico un attore, che poi si rivelerà una spia dei francesi e verrà giustiziato per questo; tuttavia la sodomia era un vero reato e per questo atto plateale i due uomini non l’avrebbero certo passata liscia.
***
Insomma, non voglio fare la saputella come il mio solito, ma potrei continuare ancora a lungo nell’enumerazione di queste stranezze di cui ho perso il conto. Però vorrei chiedervi se avete visto la fiction e che cosa ne pensate.
Anzi, corre voce che vogliano girare una fiction su Dante. Secondo me faranno un’avventura di sparatorie e inseguimenti e Beatrice, la donna amata, diventerà una Bond girl, anzi pardon, una Dante girl.
Dopo I Medici ho deciso che avevo sofferto abbastanza e mi sono astenuta. Devo dire che al contrario di quello che hai scritto, Leonardo ha avuto una vita abbastanza avventurosa per ricavarne cento di fiction. Certo, magari non come indagato per omicido, ma come ha fatto Malvaldi è ottimo come detective. Più che altro mi fa tristezza questo Leonardo dimesso e vestito di scuro, quando le fonti ce lo presentano come un uomo sempre alla moda, anima delle feste milanesi.
Infatti Leonardo sarebbe stato perfetto come investigatore, con la sua capacità di osservazione e il suo acume, ma di un delitto commesso da altri. Come hai giustamente notato, anche i vestiti sono sbagliati (del resto erano tali anche ne I Medici, che sembravano vestiti a lutto): gli abiti medievali e rinascimentali erano coloratissimi, che definiremmo chiassosi per i nostri gusti. Sul blog avevo scritto una recensione su un saggio "La moda", tema che mi ha sempre affascinato dove avevo letto che tutti quanti, compresi gli uomini, avevano abiti molto variopinti: https://www.ilmanoscrittodelcavaliere.it/2014/01/se-labito-fa-il-monaco-un-saggio-sulla.html
Oltretutto Leonardo era una persona solare ed estroversa, atletico e affascinante, mentre nella fiction è tutto il contrario!
Con me sfondi una porta aperta, io sono fra i pochi che quando si parla de "Il gladiatore" sospiro tristemente mentre ascolto commenti che in genere parlano di "bel film storico" quando in realtà ci sono una serie paurosa di inesattezze, drammatizzazioni ridicole e eventi che vengono rappresentati in modo estremamente diverso da come si sarebbero svolti ai tempi dell'antica Roma… Gli sceneggiati Rai e soprattutto mediaset da tempo ho smesso di guardarli (ma anche certe fiction estere non è che siano migliori, eh!)
Ho guardato "Leonardo" per curiosità, ma mi sono rifiutata di sorbirmi la pubblicità e finire la visione di ogni puntata a orari notturni. Infatti ho visto tutto su Raiplay: perlomeno posso dire di non avere perso ore di sonno, anche perché era molto soporifera! Mi sa che eviterò di perdere ulteriore tempo con le prossime fiction. 😉
Ne ho visto solo la pubblicità e già mi era bastata per avere l'impressione della truzzata stile fiction con sprazzi di soap opera e leggere il tuo post me lo ha confermato. Non sopporto queste modernizzazioni gratuite (linguaggio [come avevi anche scritto nell'intervista che ti avevano fatto Luz e Marina], stile, modo di comportarsti) e tutto perché sennò "viene una palla", come ha condensato la nostra italica attrice.
Posso anche capire certe concessioni, ma veramente a me sembra che facciano tutto uguale. Potrebbe essere una storia nell'antica Roma, nella Germania nazista, tra i Vichinghi, così come tra i moderni squali della finanza, che lo stile sarebbe (ed è) sempre quello. Se almeno non volessero darsi una patina dorata fingendo di parlare di personaggi famosi e poi invece tali personaggi sono solo dei pretesti per fare più o meno la solita solfa.
Il linguaggio è l'aspetto che mi disturba di più in queste fiction, oltre a situazioni che rispecchiano chiaramente i nostri tempi. Per esempio, ne "I Medici" mi davano molto fastidio queste fanciulle altolocate che se ne andavano in giro per Firenze da sole e si sbaciucchiavano negli androni alla luce del sole. Beh, mi dispiace, ma le fanciulle altolocate venivano tenute sottochiave dalle famiglie perché costituivano una preziosa merce di scambio e dovevano arrivare illibate al matrimonio, o almeno si provava a farlo. Quindi quando uscivano era soltanto per andare a Messa e accompagnate dalle loro sorveglianti. E poi ci sono tantissimi particolari che mi irritano, come la questione dei capelli e delle pettinature (so che sono fissata!): le fanciulle da marito avevano i capelli sciolti, ma NON le donne maritate che, al contrario, dovevano coprire bene i capelli sotto il velo o la cuffietta, oppure annodarli. I capelli erano un segnale ben preciso di disponibilità sessuale, cioè segnalavano se eri da maritare o meno. Invece in queste fiction ci sono tutte queste donne sposate che vanno in giro con le chiome al vento, grrr.
Come hai detto, dà fastidio che queste fiction abbiano delle pretese di veridicità, almeno fossero onesti e scrivessero che il tutto è molto liberamente inventato.
Ho visto la prima puntata per curiosità e trovandola brutta e noiosa ho mollato subito. Secondo me recitata male, con attori poco credibili in quei ruoli, in primis proprio Leonardo. Quello che mi ha fatto decidere per un abbandono senza ripensamento è stato tutto questo apparato di fiction attorno alla figura del genio, soprattutto la storia di magia legata alla sua infanzia, con quella maledizione che lo avrebbe accompagnato per la vita. Ho riso molto e detto ciao. Penso sempre ai giovani studenti che, nelle interrogazioni, sparano cavolate su Leonardo perché lo hanno visto nella serie tv. Questo è il reale pericolo di simili ricostruzioni poco veritiere: che si ricordano cose errate e la cattiva informazione non forma la conoscenza e la cultura delle persone.
Anch'io l'ho trovata nel complesso soporifera e lenta, e anche delle mie amiche hanno avuto la stessa impressione: nonostante questi inserti gialli a dir poco fantasiosi, non sono riusciti nel loro intento! Purtroppo è proprio questa pretesa di credibilità a essere dannosa, perché gli studenti – e non solo – guardano queste fiction e prendono per oro colato tutto quello che vedono. Oltretutto è un prodotto che sarà esportato all'estero, e quindi che cosa impareranno mai su Leonardo? A proposito, mi è venuta in mente una sequenza dove lui scriveva a lei una lettera IN INGLESE e lei una lettera IN ITALIANO. Se non mi sono partite le pupille dalle orbite poco c'è mancato! :0
Da appassionata della figura di Leonardo, l'ho sepre immaginato come una fucina di idee, sommerso dai fogli, con una curiositá per i misteri mondo cosí profonda, da alienarlo quasi dalla quotidianità. Qui spesso mi sembravano la famiglia media, di uno che fa più casini che trovate geniali. Nell'insieme piú guardabile dei medici (che proprio non sono riuscita), forse sarebbe stato meglio saltare l'ultima puntata. A me hanno disturbato piú di tutto le caratterizzazioni dei personaggi. Tutti sospiri e ire, stile Anna Karenina.
Sì, i Medici erano diventati una specie di "Oggi le comiche". All'inizio mi irritavo, alla fine continuavo a ridere e provavo a indovinare quello che ci avrebbero propinato. Mi ricordo che a un certo punto avevo detto a mio marito: "Sta a vedere che adesso arriva l'ostensorio stile controriforma del '600" ed eccomi accontentata!
Così come Leonardo è stato delineato nella fiction, è l'opposto della persona che emerge dalle testimonianze dei suoi contemporanei. Sembrava un sempliciotto travolto da situazioni più grandi di lui. A me non è piaciuto per niente il personaggio di Caterina da Cremona, e ho trovato incomprensibili certi litigi tra di loro.
Non l'ho vista, comunque ricordo la fiction su Einstein, che fu già quella parecchio atroce.
Le parole della de Angelis spero solo non siano testuali…
Non sono un'esperta della vita di Leonardo, comunque molte cose balzavano già all'occhio. Non ho visto la fiction su Einstein, ma mi sa che non mi sono persa niente… 😉
Non l'ho vista e devo dire che dopo le varie recensioni lette me ne è passata la voglia. Le ragioni sono grossomodo quelle da te elencate, tra cui in primo luogo la scarsa aderenza a fatti reali, che mi demotiva molto. Ma in linea di massima, tenuto conto di questi difetti e consapevoli della ricostruzione non veritiera, tu lo consiglieresti?
Secondo me se fosse stato un romanzo di pura fantasia su un pittore rinascimentale inesistente sarebbe stato diverso, perché, come scrivevo, mi è piaciuto molto come hanno sciolto la storia gialla. Non è stato per niente banale!
Però nel complesso l'ho trovato proprio lento e noioso. Una mia amica ha provato a vederlo cercando di dimenticarsi che fosse la vita di Leonardo e l'ha trovato ugualmente soporifero! Zzz… 🙂
Neppure io l'ho vista, ma in generale io sono una che guarda poche serie, recuperandone qualcuna quando tutti, ma proprio tutti, le hanno già viste e digerite. In secondo luogo, avevo già letto pareri poco lusinghieri in proposito, e questo tuo post mi fa capire che devo proprio tenermene alla larga. Va bene prendersi delle libertà, ma inventare dei fatti di sana pianta è tutta un'altra cosa, che personalmente gradisco poco.
Più i personaggi sono conosciuti e vicini a noi, più è difficile presentarli. Però io, come scrivevo nel post e nei commenti, avrei dirottato la storia gialla su un personaggio di contorno e affidato a Leonardo il ruolo di investigatore. Altrimenti il protagonista viene davvero troppo distorto, e si corre il rischio di passare informazioni che non sono corrispondenti alla realtà, col pericolo che vengano "assimilate" come sono da persone desiderose di apprendere e che si fidano del servizio pubblico.
Coraggiosa a veder queste cose. Io non ci riuscirei mai, già solo i trailer mi fanno accapponare la pelle. Stessa cosa per "I Medici".
"I Medici" erano proprio inguardabili, a partire dalla recitazione (se così si può definire) che era tremenda… 😉 qui qualcosa si salvava.
Ho visto solo la prima puntata, poi ho smesso, irritata proprio dall’eccesso di “immaginazione” della trama, avrei apprezzato una fiction più aderente alla storia. Rimpiango gli sceneggiati Rai di un tempo, certo così sembro vecchia…ma forse lo sono!
Sai che mi sono rivista tutto il vecchio sceneggiato Rai che ho recuperato su Raiplay? Ho voluto vederlo in concomitanza con la fiction, sia per confrontare le due versioni sia per rinfrescarmi la memoria sulla vita di Leonardo. Il problema di queste nuove fiction è che sono talmente spavalde da farti venire i dubbi! Poi un conto è scrivere un romanzo, o ideare una serie tv, senza alcun aggancio a un personaggio storico, un conto è avanzare pretese di veridicità: è quello che a me personalmente infastidisce.
In effetti è sgradevole, come spettatore, dover convivere con il dubbio: sto vedendo qualcosa di accaduto e magari soltanto ritoccato, oppure qualcosa di inventato di sana pianta? Giusto per sapere se puoi inserire le informazioni che raccogli nel tuo bagaglio o devi cestinarle subito dopo la visione.
Il problema è che queste fiction hanno un grande impatto sul pubblico, che è portato a prendersi il "pacchetto completo". Per cui un conto è dare delle interpretazioni, un altro è immettere parti davvero troppo fantasiose!
Ciao Cristina .
Non ho visto Leonardo ne i Medici.
Sono un po’ prevenuto verso le fiction storiche perché il più delle volte le trovo troppo romanzate.
Preferisco magari “perdermi” in un solo film piuttosto..infatti di questi tempi mi è venuta voglia di guardare Elisabeth 😃
Mia moglie ha guardato una puntata e poi ha lasciato perdere ..più che altro per noia che per incongruenze storiche .
Cosa che ha notato subito avendo una laurea in conservazione dei beni culturali e di Leonardo ne sa sicuramente più di me.
Il discorso è sempre quello …se uno conosce la storia approssimativamente può’ anche accontentarsi e prendere la serie per quello che è.
Non penso che si porrà mai la questione se quello che ha visto è davvero fatto storico.
Chi conosce la storia invece può giustamente storcere il naso.
Ma penso che lasci pure un po’ il tempo che trova pure questo atteggiamento.
Il cinema , la televisione hanno dei ritmi e tempi cinematografici e televisivi appunto da rispettare .
E soprattutto devono creare un prodotto che soddisfi un pubblico medio-colto, più medio che colto😃.
Poi alla fine mi viene anche da pensare che i libri di storia almeno quelli scolastici ..son sempre stati pallosi e se pure le fiction perseverano sta strada c’è ne da star freschi poi sui risultatI che si ottengono.
Ti ho lasciato un commento in risposta al tuo pure sull’altro post sulla Cancel Culture.
Ciao
Ciao Max, bentornato!
Se tua moglie ha una laurea in conservazioni in beni culturali, vedere "Leonardo" doveva essere una vera sofferenza! Perché uno deve soffrire, quando invece dovrebbe emozionarsi – in senso buono – e divertirsi? 🙂 Comunque non era tutto da scartare, ci mancherebbe, e mi è piaciuto come sono state trattate alcune figure storiche come per esempio Cesare Borgia, o altre situazioni pittoriche.
Al di là di quello, "Leonardo" era anche noioso in generale, quindi oltre a non essere curato non era nemmeno avvincente come fiction televisiva. Io l'ho trovato molto soporifera. Mio marito si è addormentato tre volte nel corso di una puntata, con il rischio di cadere dalle sedia! XD Questo è un parere non soltanto mio, ma anche di molti amici e amiche che hanno provato a vederlo semplicemente come una bella storia. Poi, come scrivevo nel post, si è ravvivato moltissimo nell'ultima puntata, e lo scioglimento dell'arcano mi ha convinto e mi è piaciuto davvero.
Grazie di avermi avvertito sul commento all'altro post, non so come mai ma non mi arrivano le notifiche via mail quando lasci un commento, cosa che invece accade con gli altri commentatori. Mumble, mumble.
Io ho seguito parte della prima puntata, rendendomi conto delle numerose falsità e inesattezze, ho mollato. Non le reggo certe produzioni televisive. Mi suonano vuote di senso, non suscitano attrazione alcuna. Voglio condividere questo post e farlo leggere a un amico intenditore di Leonardo che la pensa esattamente come te. 🙂
Confesso che speravo in qualcosa di meglio dopo aver visto I Medici, ma è stata una delusione. Mi chiedo se non sono troppo legata al ricordo delle produzioni Rai degli anni '70, che comunque ritengo fossero di ben altra levatura e cura filologica.
Grazie di cuore per aver segnalato il mio articolo al tuo amico, ho visto anche il post su fb. 🙂