Eccomi qui con la seconda e ultima parte relativa alle mie letture. Per illustrare l’apertura vi propongo “Luna e Stelle” di Mirò del 1940, un quadro davvero poetico! E dunque parto senza indugio con la seconda carrellata e le mie mini-recensioni di alcuni libri selezionati (in totale ho letto 37 libri tra grandi e piccoli, mentre l’elenco completo è reperibile in questa pagina statica):
1. Augusto e il potere delle immagini di Paul Zanker (libro universitario)
Intrecciando storia, archeologia, filologia e analisi delle opere d’arte e letterarie, Zanker ricostruisce qui il progetto, perseguito dell’imperatore Augusto con un geniale uso propagandistico di immagini e simboli, di restituire un’identità politica e morale ai romani, dopo la crisi dell’età tardo repubblicana.
Opinione: Appassionati di archeologia e iconografia di tutto il mondo, unitevi! e leggete questo testo
che approfondisce in maniera minuziosa la ricca messe di simboli che si dispiegava nella Roma di Augusto, ma anche nelle lontane province. Essa colpiva lo sguardo servendosi di effigi, divinità, templi, capitelli, monumenti, altari, ma transitava anche nelle mani sotto forma di monete e gioielli, vasi e statuette…
2. L’Europa del Cinquecento – Stati e relazioni internazionali di Alain Tallon (libro universitario)
Nell’Europa del Cinquecento prende forma un sistema politico destinato a durare tre secoli o più. Le guerre d’Italia diventano lotta per l’egemonia sul continente; l’impero di Carlo V, prima potenza mondiale moderna, riesce a contenere la Francia e, con maggior fatica, l’espansione ottomana. La crisi religiosa della Riforma favorisce guerre civili e alimenta le tensioni tra Stati protestanti e cattolici, ma anche le speranze di una Cristianità di nuovo unita, o il desiderio di liberare gli Stati dai legami confessionali. Intanto la diplomazia permanente diviene la normale modalità delle relazioni tra Stati; la gestione di una massa sempre più densa di informazioni e l’emergere di un’amministrazione strettamente collegata alla politica modificano l’esercizio del potere; le esigenze belliche promuovono l’incremento (pur mai uniforme o lineare) della potenza dello Stato.
Opinione: Questo è il manuale che porterò per l’esame di Storia dell’Età del Rinascimento programmato per il 5 febbraio, a Dio piacendo. Ho già assistito come “lurker” all’esame precedente anche per constatare se i codici funzionano e per appurare che genere di domande vengono rivolte. Si tratta di un testo che spiega molto bene il periodo storico del Cinquecento, soprattutto concentrandosi sulle grandi dinastie asburgica, francese e inglese.
3. Roma e le sue province – Dalla prima guerra punica a Diocleziano a cura di Cesare Letta e Simonetta Segenni (libro universitario)
Questa raccolta di saggi propone una sintesi aggiornata e completa sulle province di Roma antica, che ne analizza la natura e i meccanismi di funzionamento, fa il punto delle nostre conoscenze su ciascuna di esse e propone un primo approccio a quella realtà grandiosa, multiforme e complessa che fu l’impero romano, mettendo a fuoco aspetti che anche nei migliori manuali di storia romana sono trascurati o sottintesi.
4. La rivoluzione militare di Geoffrey Parker (libro universitario)
Quale fu il segreto che consentì a un continente piccolo e scarsamente dotato di risorse naturali come l’Europa di guadagnare fra Cinque e Ottocento una superiorità planetaria? Secondo Parker le origini del successo europeo vanno ricercate sul terreno militare. Egli studia dunque la pratica militare europea, facendo riferimento al ruolo delle armi da fuoco e alla trasformazione delle strategie belliche, per poi esaminare il modo in cui la rivoluzione militare, che si sposava a un’esplicita politica di potenza, diede agli europei un decisivo vantaggio sui popoli degli altri continenti.
Opinione: Per fortuna ci risvegliamo dal nostro sonoro ronfare con gli spari delle artiglierie durante la cosiddetta rivoluzione militare di inizio Cinquecento, e per la sottoscritta si tratta nuovamente di stare in campana in quanto si tratta di una delle monografie da portare per Storia dell’Età del Rinascimento!
6. La spada di Emarana di Antonella Mecenero
Torvil an’Parshi forse è tornato nel Leynlared solo per farsi uccidere dalla mano di un figlio che non ha mai conosciuto. Contemplare le macerie della propria vita non è, però, la sua unica occupazione, quella ufficiale è cercare di trasformare il gracile figlio quindicenne del leylord in un guerriero. Oppure ucciderlo, giacché le Ley, un insieme di terre assediate dal gelo e dai nemici, non possono permettersi un sovrano debole. Ma tra lo spadaccino disilluso e l’adolescente nasce un’inaspettata intesa.
La guerra civile è alle porte e nella Luna delle Foglie Cadenti
molti sono destinati a morire. Il giovane principe Amrod del Leynlared vive il viaggio verso la Ley del Nord per conoscere la sua promessa sposa undicenne come un’inevitabile tortura. Ma per quanto possa apparirgli odiosa la prospettiva di dover essere galante con una bambina che non potrà mai amare, il ragazzo non ha idea di quanto drammatico sarà il viaggio, che cambierà per sempre la sua vita e la storia del Leynlared.
8. Prima che venga il gelo di Antonella Mecenero
Ven Sender è un pastore, non ha mai desiderato scoprire cosa si nasconde dietro l’orizzonte. Vive nei pascoli alti con le sue pecore, come hanno fatto suo padre e suo nonno prima di lui. La guerra civile, però, bussa alla sua porta con una forma inaspettata, quella della giovane Vilaya, strega coyranà, scomoda testimone del tentativo di omicidio del principe Amord del Leynlared. Adman Kalay è cresciuto nella locanda di sua madre. È soddisfatto della propria vita e non ha alcuna simpatia per il principe pervertito che non si rassegna a farsi uccidere, scatenando la guerra civile nelle già martoriate terre del nord.
Opinione complessiva: Conoscevo già le vicende legate al principe Amrod e alle Cronache delle Ley per aver letto “La spada, il cuore e lo zaffiro”. Antonella non ha soltanto la capacità di inventare un mondo, cosa vitale nell’ideazione di un fantasy, lavorando con precisione sulle ambientazioni e la geografia, i simboli e i riti, ma soprattutto di indagare nella psicologia dei suoi personaggi in maniera appassionante e coinvolgente, e al contempo nuova per i temi trattati e la delicatezza con cui li propone. Il giovanissimo Amrod è uno dei miei personaggi preferiti: fragile nel fisico ma resistente come l’acciaio nella forza interiore che dimostra, a più riprese, di possedere. Non mi perderò nessuna delle sue future storie.
11. Il silenzio – Come trovare pace in mezzo alla tempesta di Natale Benazzi
La dimensione del silenzio appare sempre più lontana dalla nostra frenetica realtà eppure può diventare un aiuto, uno strumento importante per ritrovare nuove energie e nuovo slancio e affrontare le sfide di ogni giorno. Questo libretto fa ricorso al Vangelo e alla tradizione della spiritualità cristiana e fornisce ai lettori spunti e consigli utili in un percorso di crescita e di miglioramento personale.
Opinione: A questo libriccino di meditazione avevo accennato in occasione del post Sant’Antonio Abate e le tentazioni di oggi, che se volete leggere potete trovare qui. Si tratta di testi brevi, ma molto rasserenanti che mi hanno aiutato molto a superare alcuni momenti difficili.
12. Tutti gli amori imperfetti di Grazia Gironella
Viola arranca in una vita che non la soddisfa, con amici che non sono più tali. Ha bisogno di ritrovare se stessa, dopo l’episodio destabilizzante avvenuto con Corinna, sua amica d’infanzia. Mac è un ragazzo introverso, in guerra con la famiglia, disposto a compiere scelte difficili per rispettare i valori in cui crede. Il loro è più uno scontro che un incontro, finché non compare Jamila, una ragazza di origini marocchine fuggita di casa, che si nasconde in un capanno alla foce del fiume. Viola e Marco, sempre più coinvolti in una situazione che va oltre le loro possibilità, per aiutarla corrono dei rischi imprevisti. Perché ad amare si impara, ma non c’è niente di più pericoloso dell’amore.
Opinione: Avevo già letto una prima versione di questo romanzo anni fa, e quindi ho ritrovato con autentico piacere i protagonisti di questa storia.
Con Fiore di roccia Ilaria Tuti celebra il coraggio e la resilienza delle donne, la capacità di abnegazione di contadine umili ma forti nel desiderio di pace e pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte durante la Prima guerra mondiale. La Storia si è dimenticata delle Portatrici per molto tempo. Questo romanzo le restituisce per ciò che erano e sono: indimenticabili.
Anche di questo romanzo avevo parlato abbondantemente nell’ambito del mio articolo dedicato alle portatrici carniche, dove mi ero soffermata sulla parte più storica della vicenda. Anche in questo caso vi segnalo qui l’articolo. Il romanzo è molto bello e lo consiglio senz’altro anche per l’alto livello di scrittura… se posso fare una sola notazione critica è sul finale che scende un po’ a mio parere, ma nel complesso rinnovo la mia vivissima raccomandazione a leggerlo.
Con l’avvento delle armi da fuoco, l’organizzazione degli eserciti permanenti, il ricorso a condottieri, mercenari e militari che fanno della guerra una professione, la costruzione degli stati si accompagna a un periodo di bellicosità nuovo. Le forze armate costano sempre di più, condizionano l’economia, la società e la cultura, lasciando tracce di devastazione, ma creando anche notevoli trasformazioni nei ruoli e nel coinvolgimento delle popolazioni. Nell’Italia moderna c’era tutto questo e altro: italiani in armi che si affrontavano non solo nei vari stati regionali o al servizio di eserciti stranieri, ma erano impiegati in pace nel controllo dell’ordine pubblico, o nel presidio di cittadelle e fortezze.
Opinione: Un altro testo da portare all’esame di Storia dell’Età del Rinascimento, dopo di che diventerò una guerrafondaia di professione! 🙂
Sette racconti fantastici di vario genere: dal fairytale all’ucronia, dalla fantascienza alla fantasia letteraria. Le storie contengono poca azione, e sono maggiormente improntate alla riflessione.
Opinione: Ariano Geta è il titolare del blog omonimo, che vi invito a visitare, se non lo conoscete, accedendo qui. Ho letto volentieri questa sua raccolta di racconti che mi hanno permesso di spaziare con l’immaginazione attraversando diversi generi. Tutti i racconti hanno come filo conduttore la condizione umana, e anche grandi temi che ci riguardano tutti come la vita dopo la morte.
Mallett descrive il concreto funzionamento dell’organizzazione militare, dalla composizione delle compagnie ai rapporti con lo stato o il signore, dai problemi logistici e amministrativi al peso che la presenza quotidiana della guerra aveva sugli individui, le istituzioni, gli stati. Un quadro ricchissimo, che restituisce appieno il mondo della guerra nella turbolenta Italia del XV secolo.
Opinione: Altro testo che dovrò portare all’esame come non frequentante, dopodiché la patente di ufficiale in capo non me la toglie nessuno. Il saggio risale alle origini della rivoluzione militare che si colloca nel Medioevo duecentesco e soprattutto tardo con le compagnie di ventura, i mercenari, i condottieri e i loro committenti, l’organizzazione e la pratica della guerra.
17. Il governo di sé – Come allenarsi per le prove di ogni giorno di Natale Benazzi
La parola ascesi deriva dal greco askesis, e significa semplicemente “esercizio”: si riferisce, infatti, in origine, all’allenamento dell’atleta per superare una prova. Di fatto, anche nel suo significato attuale, niente altro è l’ascesi che una serie di attività, di esercizi appunto, tesi ad allenare corpo e spirito (non l’uno senza l’altro) per uno scopo preciso: il governo di sé; in vista di uno scopo altrettanto preciso: il bene. L’ascesi è allenamento, rinuncia, fatica. Ma non senza scopo: essa vuole renderci capaci di governare noi stessi in vista del bene, farci funzionare in vista del bene comune, di un bene più alto.
Opinione: Un altro piccolo libro di meditazione e riflessione, con la proposta di esercizi per arrivare ad allenare lo spirito in vista di un bene che non sia soltanto individuale.
18. Il treno era in orario di Heinrich Böll
Opinione: Premio Nobel per la Letteratura, con il primo racconto l’autore ci narra il viaggio di un soldato tedesco in licenza a bordo di un treno diretto verso la Polonia, e della sua amicizia con altri due commilitoni. Tutto è visto dal punto di vista ora dell’uno ora dell’altro, in una prosa letterariamente molto alta dove l’angosciante senso della morte imminente è simboleggiato dalla parola “presto”. Uno dei protagonisti ricerca ossessivamente il paese dove morirà sulla carta geografica della Polonia, osservando sfilare le stazioni dal finestrino. Molto toccante è anche l’incontro con una prostituta in un bordello, e della nascita di un amore come un fiore in mezzo alle rovine.
Antonella e Ariano saranno felicissimi. 🙂
Ricordo il tuo post su Fiore di roccia e di esserne rimasta colpita. Per il resto, tutte ottime letture, e poi tante. Pensa se non fossi stata in crisi. 🙂
Ahahah, pensa che nel 2019 ho letto 53 libri! E oltretutto molti erano libri universitari, quindi letti e riletti. Oltre a fare gli elenchi, dovrei anche segnare il numero di pagine di ogni tomo: mi spaventerei io per prima. 🙂
Di Böll molto bello "E non disse nemmeno una parola". Ma anche "Opinioni di un clown".
Io avevo letto "Opinioni di un clown", mi era piaciuto molto. "Il treno era in orario" fa pensare a tante cose sulla guerra…
Antonella ha ragione, sono davvero felicissimo e onorato di essere nell'elenco delle tue letture 🙂
Un'appassionata di Storia esperta come te è sicuramente un lettore importante per l'ebook in questione dove in effetti ci sono molti riferimenti a eventi storici reali anche se rielaborati come fantasie narrative. Spero di non averti deluso né come scribacchino né come storiografo dilettante.
Ho altri ebook tuoi che avevo scaricato, verrà anche il loro momento. 🙂 La fantasia narrativa è importante in un romanzo storico. I tuoi racconti mi hanno tenuto compagnia, Ariano, e ho apprezzato anche la cura nel layout e nell'editing: non ho trovato quasi refusi, per esempio. Bravo.
Ho letto anch'io il libro di Grazia, anche a me è piaciuto molto. Mi hai fatto venite in mente che sul mio iPad ho L'etrusco immortale di Ariano Geta, di lui lo scorso anno ho letto Storie di scrittori ma la tua recensione mi ha incuriosito e andrò a recuperarlo per inserirlo nelle mie letture 2021.
Che l'anno 2021 ci sia amico e ci porti molte belle letture. Io ho iniziato l'anno da lettrice con rinnovato entusiasmo… 🙂
Grazie della menzione-recensione, Cristina! Antonella scrive molto bene, devo leggere anch'io la sua saga. Anche Fiori di roccia e La rivoluzione militare sono sulla mia lista, ma sono diventata una lettrice lentissima…
L'anno scorso mi distraevo facilmente, oltre a essere svogliata. Spero di essere un po' più "in campana" nel fatidico 2021. Che siano lente o veloci, buone letture anche a te! 🙂
Questo tuo post è arrivato al momento giusto, Cristina. Avendo deciso di inaugurare il mio nuovo e-book con un libro di Grazia Gironella, stavo per mettermi a consultare Amazon per decidere quale, ma ho invece approfittato di questa tua segnalazione.
Anch'io nel 2020 ero partito con l'idea, per la prima volta, di tener traccia dei libri letti per un post riepilogativo di fine anno. Ma dopo un paio di mesi mi sono distratto dal compito. No, non è proprio il mio genere di cosa ^__^
"mio nuovo "lettore e-book" non "mio nuovo e-book". Si vede, eh?, che devo ancora abituarmi all'idea XD
Ben ritrovato sul mio blog, Ivano. 🙂 E ho notato anche il disegno che ti rappresenta e che mi incuriosisce molto.
Ho preso l'abitudine di annotarmi i libri che leggo, imitando Giulia. Me li scrivo su un foglio e poi li aggiungo alla mia pagina statica delle letture nel blog. Qui non ho menzionato il testo "Considerazioni esoteriche su nessi karmici V e VI" di Steiner solo per timore reverenziale…
Per quanto riguarda l'e-book, anche con il lapsus avevo capito ugualmente. :)) Io continuo a preferire di gran lunga leggere il cartaceo, ma immagino che sia una questione di abitudine.
Grazie del ben ritrovato, Cristina. Il fatto è che ho molto diradato i commenti, e commento solo quando mi viene spontaneo farlo. La conseguenza è che si sono molto diradati anche i commenti nel mio blog, ma pazienza.
Il disegno che mi rappresenta raffigura Modesty Blaise e Willie Garvin, protagonisti del fumetto (e della serie di romanzi e racconti) "Modesty Blaise", a cui ho dedicato una miniserie di quattro post anche nel mio blog.
Per quanto riguarda il preferire il cartaceo, anch'io non ho dubbi, ma ho spiegato in un recentissimo post del mio blog i motivi dell'acquisto dell'e-reader. Si tratta di una questione di "parola data".
Ti ringrazio per avermi spiegato il disegno, pensavo che lo avessi disegnato tu e che fosse un autoritratto per il personaggio maschile, perché ti assomiglia molto. ^_^
Allora ben presto verrò a leggere il tuo post a proposito dell'acquisto dell'e-reader. 🙂
Ah ah ah! Magari un po' di anni fa gli somigliavo anche a Willie (capelli a parte, che non ho mai avuto biondi), oggi non di certo.
E per il post passa quando vuoi, mi ha garantito che di dov'è non si muove 😉
Meno male! 😉 A presto allora.
Arrivo molto, molto in ritardo, ma tanto felice di trovarmi tra queste letture. Sono davvero felice che Amrod ti sia piaciuto, ti ringrazia anche lui di tutto cuore!
Amrod è un gran bel personaggio, ricordo che ne avevi parlato come di una figura che aveva preso il sopravvento sulle altre per quanto era viva. <3 Su questo aspetto mi ricorda Geoffroy de Saint-Omer: doveva fare il comprimario, invece ha messo tutti in riga, me compresa. 😀
Hai chiuso in bellezza con Heinrich Böll. Ho letto altro di suo ma non lo scritto che hai ricordato nel post. Me lo segno!:-)
"Il treno era in orario" è a dir poco struggente, ci sono dei passaggi sull'incombenza della morte profondamente toccanti. Penso che in tempi recenti possiamo comprenderli un po' meglio. L'altro racconto non è male, ma ho preferito questo.
Letture interessanti direi! Mi incuriosisce il primo sul potere delle immagini in quell'epoca. Mi hai fatto ridere col libro consigliato per prendere sonno e con cui si rischia di slogarsi la mascella dallo sbadiglio!
Ma dunque il 5 febbraio ci sarà l'esame online?
Sì, sono tutte (o quasi) interessantissime, naturalmente deve interessare l'argomento. 🙂 Magari un testo di fisica è il top per uno studioso, ma a me farebbe scappare a gambe levate. 😉 Il testo sulle province romane è davvero noiosissimo.
Ebbene sì, il 5 febbraio c'è l'esame online, speriamo in bene. Come scrivevo ho assistito come osservatrice ed erano in pochi, una decina, ho scoperto che il docente è davvero molto affabile e ha fatto anche un sacco di battute durante l'esame anche per mettere gli esaminati a proprio agio. Per esempio ha paragonato il cavaliere medievale tutto armato a "robocop". 😀