Da qualche giorno il mio blog Il Manoscritto del Cavaliere ha un dominio tutto suo e la parola mi fa impressione perché comunica una sensazione di potere. 

Sir Galahad, the Quest for the Holy Grail
di Arthur Hughes (1870) Walker Art Gallery di Liverpool

Essa deriva da “dominus” che presso gli antichi Romani significa “signore, padrone”, anche nell’accezione del “padrone di casa”. Nella forma latina, è usato talvolta per indicare il magistrato o in genere la persona che ha l’incarico di inquisire o il potere di decidere in un procedimento e similari. Addirittura, l’ultimo periodo dell’impero è conosciuto come Dominato o Tardo Impero (284-476 d.C.), a contrassegnare un periodo caratterizzato dal dispotismo, dove l’imperatore disponeva dell’immenso territorio come un padrone incontrastato: un “dominus”, appunto.

Dopo il mio breve excursus – perdonatemi, tutte le scuse sono buone per ripassare in vista del temibile esame di Storia Romana! – converrete comunque che “dominio” ha un suono imponente e vagamente minaccioso. Niente paura: ho semplicemente acquistato un infinitesimale indirizzo nella rete e dunque il blog “Il Manoscritto del Cavaliere” ha perso l’estensione “blogspot” ed è diventato:

ilmanoscrittodelcavaliere.it 

Per voi lettori e commentatori del blog non cambia nulla – almeno spero! – perché verrete indirizzati automaticamente al nuovo “territorio” anche digitando il vecchio indirizzo. In quest’operazione di reimpostazione, tra misteriosi ipv4 e ipv6 e manovre incomprensibili, mi ha aiutato mio figlio Stefano, arruolato a viva forza e incatenato alla tastiera fino a che non avesse espletato il suo compito.

Inoltre, memore del grandissimo lavoro in cui è stata impegnata Grazia Gironella per Scrivere Vivere, ho preferito non cambiare la piattaforma di blogging rimanendo su Blogger anziché effettuare il trasferimento su WordPress. Non ho il tempo né la forza necessari per affrontare una simile battaglia, e al momento preferisco continuare a meditare accanto alla fiamma del focolare con la spada posata sulla parete… sebbene ultimamente Blogger abbia cambiato l’interfaccia e mi stia facendo impazzire con l’inserimento delle immagini che vanno dove vogliono loro.

Si tratta però di un piccolo ma importante cambiamento, anche a livello simbolico, e vorrei spiegare come si sono manifestate queste mie smanie espansionistiche.

Sto mettendo in campo alcune iniziative promozionali per dare maggiore visibilità al mio ultimo romanzo I Serpenti e la Fenice, grazie a un consulente di marketing che ha aperto veri squarci di luce abbagliante nel mio mondo di tenebra e profonda ignoranza. Non sono mai stata capace di promuovermi, ma ho deciso di provare a farlo, e, anche se non dovesse succedere nulla, perlomeno avrò imparato qualcosa. Di autopromozione per l’autore indipendente ha parlato anche Marco Freccero nel suo articolo che potete trovare qui.

Tra i consigli più sorprendenti e inaspettati del mio consulente, oltre a puntare sull’immancabile Amazon, c’è stato quello di investire maggiormente sul blog.

Il mio blog Il Manoscritto del Cavaliere è stato sempre importantissimo per me e, pur tra mille impegni e difficoltà anche di salute, non ho mai pensato di chiuderlo. Non sempre sono stata costante, soprattutto da quando ho iniziato gli studi universitari, e alle volte mi sono fatta prendere dall’ansia causa le famose scadenze da blogger che tutti voi ben conoscete e di cui abbiamo parlato ampiamente.

Sin da subito, l’ho concepito come una sorta di rivista con dei veri e propri articoli, anche se i contenuti si sono evoluti nel tempo, passando da consigli e tecniche di scrittura a qualcosa che si è indirizzato sull’arte e soprattutto sulla Storia di cui sono ghiotta. Scrivere articoli del genere costa molto tempo e fatica: soltanto compulsare i saggi e gli articoli porta via alcune ore, per non parlare della scrittura e della ricerca iconografica che non è una belluria, ma un vero contenuto. Oltretutto Il Manoscritto del Cavaliere ha una dinamica curiosa: gli articoli meno commentati sono spesso i più letti.

Ciò premesso, voglio bene al mio spazio virtuale, ma in termini di visibilità e di vendite non ho mai pensato che fosse così rilevante. Invece mi è stato detto che il blog o sito è più importante delle varie attività su tutti i social messi insieme. Addirittura, che se dovessi scegliere un spazio da curare, di privilegiare senza dubbio il blog.

Perché? Per costruire il cosiddetto brand.

In altre parole, Il Manoscritto del Cavaliere costruisce, o dovrebbe farlo se lo gestissi meglio di quanto io faccia ora, a rispecchiare quello che sono come autrice, oltre che come essere umano, e a comunicarlo in maniera più efficace. Com’è ovvio, il nome del mio blog ha subito voluto giocare sull’assonanza con lo pseudonimo.  

Però molti autori affermati sono identificati immediatamente con una sorta di marchio di fabbrica, che porta alla mente i loro libri e il genere che trattano: un nome per tutti, J.K. Rowling. Tutto questo è molto interessante, ma non ci avevo mai pensato in maniera consapevole e mirata.

Bene, dopo avervi comunicato questa novità, vi lascio con il mio dipinto a colori acrilici, ispirato a un dipinto a olio di George Frederick Watts e che rappresenta Sir Galahad, dove avevo inserito un particolare nuovo. Con questo dipinto avevo timidamente inaugurato il blog nell’ormai lontano dicembre 2012.

***

E voi come avete concepito il vostro blog e come si è evoluto nel tempo? 



Con quale “brand” vi piacerebbe essere immediatamente identificati?