Cristo morto di Andrea Mantegna (1475-1478) Pinacoteca di Brera, Milano |
E non chiedere nulla
David Maria Turoldo, al secolo Giuseppe Turoldo (Coderno, 22 novembre 1916 – Milano, 6 febbraio 1992), è stato un presbitero, teologo, filosofo, scrittore, poeta e antifascista italiano, membro dell’Ordine dei servi di Maria. È stato, oltre che poeta, figura profetica in ambito ecclesiale e civile, resistente sostenitore delle istanze di rinnovamento culturale e religioso, di ispirazione conciliare. È ritenuto da alcuni uno dei più rappresentativi esponenti di un cambiamento del cattolicesimo nella seconda metà del ‘900, il che gli ha valso il titolo di “coscienza inquieta della Chiesa“.
Sublime il dipinto e sublime la poesia.
Alda Merini è stata una grande appassionata della poesia di Turoldo, molta sua produzione si è largamente ispirata a quella. Il dipinto di Mantegna è uno dei miei preferiti, spettacolare. Ha ispirato molte scene di film, come mi capitò di leggere.
Non sapevo di questa cosa su Alda Merini. Il dipinto di Mantegna è un capolavoro assoluto, drammatico e innovativo da tutti i punti di vista.
Conoscevo di fama padre Turoldo, ma non avevo mai letto nulla di suo. Questa poesia è molto bella, sentita.
Il "Cristo morto" del Mantegna è uno dei quadri più potenti del nostro Rinascimento.
Anche la vita di padre Turoldo, come voce di contestazione all'interno della Chiesa, si inserisce in pieno nelle inquietudini del suo tempo.
Il Cristo morto di Mantegna è un'opera celeberrima, tra l'altro è anche di piccolo formato (68 cm x 81 cm), ma sprigiona una forza senza uguali.
Questa poesia sembra adatta a questo momento. Buona Pasqua Cristina
Le ultime tre sono state scelte ad hoc. 😉 Buona Pasqua anche a te, cara Giulia, e grazie dei tuoi passaggi nel blog.
Che meraviglia, il dipinto come pure la poesia! "Per varcare sereni la notte e cantare la sete della cerva" è un passaggio bellissimo. Tanti auguri, Cristina! 🙂
Una festa per gli occhi e lo spirito. Auguroni anche a te, Grazia. 🙂