L’isola dei morti di Arnold Böcklin (1880-1886), prima versione |
In morte del fratello Giovanni
Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo
di gente in gente, me vedrai seduto
su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
il fior de’ tuoi gentil anni caduto.
La Madre or sol suo dì tardo traendo
parla di me col tuo cenere muto,
ma io deluse a voi le palme tendo
e sol da lunge i miei tetti saluto.
Sento gli avversi numi, e le secrete
cure che al viver tuo furon tempesta,
e prego anch’io nel tuo porto quiete.
Questo di tanta speme oggi mi resta!
Straniere genti, almen le ossa rendete
allora al petto della madre mesta.
Ugo Foscolo, nato Niccolò Foscolo (Zante, 6 febbraio 1778 – Turnham Green, 10 settembre 1827), è stato un poeta, scrittore e traduttore italiano, uno dei principali letterati del neoclassicismo e del preromanticismo. Egli fu uno dei più notevoli esponenti letterari italiani del periodo a cavallo fra Settecento e Ottocento, nel quale si manifestano o cominciano ad apparire in Italia le correnti neoclassiche e romantiche, durante l’età napoleonica e la prima Restaurazione.
Foscolo aderì con convinzione alle teorie illuministiche di stampo materialistico e meccanicistico.Tali teorie, da una parte, contenevano elementi rasserenanti in quanto allontanavano le superstizioni, ma dall’altra determinarono in lui l’angoscia davanti al “nulla eterno”, all’oblio che avvolge l’uomo dopo la morte. Foscolo, infatti, si può definire ateo e razionalista, ma non areligioso. In lui il pessimismo e l’ansia di eternità si agitano dando un tono drammatico a poesia e a prosa.
Volendo recuperare alcuni valori spirituali in non completo disaccordo con la ragione, egli preferì una propria, personale, “religione delle illusioni”, a differenza ad esempio del Manzoni. Foscolo celebrò cioè quei valori insopprimibili nell’uomo che erano secondo lui la patria (l’Italia, ma anche Zante) – grande famiglia che garantisce “certezza d’are, di campi, di sepoltura” – l’amore, la poesia, la libertà, la bellezza, l’arte, il piacere della vita e soprattutto le nobili imprese, che rendono degni di essere ricordati.
fede
Stavolta hai puntato sul sicuro, entrambe le opere ben note. Peraltro il quadro di Bocklin è noto anche per essere stato il quadro preferito di Hitler, un "regalo" postumo di cui Bocklin avrebbe sicuramente fatto a meno.
Accidenti, non sapevo di questo dettaglio sul quadro di Böcklin. Tra l'altro ho scoperto, cercandolo sul web, che ce ne sono diverse versioni.
Il quadro mi piace molto, forse lo farò diventare un desktop (è il mio modo preferito per godermi le immagini che mi ispirano).
L'opera è davvero molto bella, sembra "emanare" silenzio. Sul desktop io ho da tempo immemorabile un'immagine di San Michele arcangelo. 🙂