La Tempesta di Giorgione (1506-1508) Gallerie dell’Accademia, Venezia |
Un’armonia mi suona nelle vene
Un’armonia mi suona nelle vene,
allora simile a Dafne
mi trasmuto in un albero alto,
Apollo, perché tu non mi fermi.
Ma sono una Dafne
accecata dal fumo della follia,
non ho foglie né fiori;
eppure mentre mi trasmigro
nasce profonda la luce
e nella solitudine arborea
volgo una triade di Dei.
(da “La Terra Santa” 1996)
Alda Giuseppina Angela Merini, nota semplicemente come Alda Merini (Milano, 21 marzo 1931 – Milano, 1º novembre 2009) è stata una poetessa, aforista e scrittrice italiana. Annoverata tra le maggiori voci poetiche del Novecento, esordì con due liriche pubblicate da G. Spagnoletti nell’Antologia della poesia italiana 1909-1949 (1950); nello stesso periodo frequentò G. Manganelli e S. Quasimodo. Al 1953 risale il suo primo volume di versi, La presenza di Orfeo, in cui già si manifesta l’intreccio di temi erotici e mistici caratteristico della sua produzione. Dopo Tu sei Pietro (1961) ebbe inizio un silenzio artistico durato vent’anni.
Nel 1984 diede alle stampe una delle raccolte più importanti, La Terra Santa, sulla drammatica e sconvolgente esperienza dell’ospedale psichiatrico, seguita da L’altra verità. Diario di una diversa (1986). Con Ballate non pagate (1995) ha vinto il premio Viareggio. Ha pubblicato ancora: Clinica dell’abbandono (2003), in due volumi che raccolgono poesie scritte negli anni Novanta e componimenti successivi; Nel cerchio di un pensiero (teatro per voce sola) (2005), raccolta di poesie dettate per telefono a M. Campedelli; La carne degli angeli (2007). Autrice anche di prose (tra le quali Delirio amoroso, 1989; La vita facile, 1996), M. ha ottenuto vari riconoscimenti ed è stata candidata al premio Nobel per la letteratura dall’Académie française (1996) e dal Pen Club Italiano (2001). Nel 2019 la figlia Emanuela Carniti ha ricostruito la complessa vicenda umana della poetessa nel’intenso testo biografico Alda Merini, mia madre.
Fonte testo:
Poesia: http://www.aldamerini.it/
Biografia: Treccani online
Alda Merini ha scritto poesie molto belle. Per leggere poesia, però, dovrei abituarmi a leggerne una al giorno, non di più. Mi disturba molto metterle una dopo l'altra, in fretta. L'intensità si perde.
Sì, è vero, la poesia richiede dedizione e anche un certo grado di concentrazione. Con la prosa puoi permetterti di saltare una parola, con le poesie ogni parola ha il suo peso.
Il quadro lo conosco bene, è uno dei quadri più enigmatici del Giorgione.
La poesia della Merini invece non la conoscevo.
In effetti sono stati sparsi fiumi d'inchiostro su questo quadro da parte dei critici. Ha un suo fascino ipnotico…