Il giardino dell’artista a Vétheuil di Claude Monet (1880)

Augurio semplice

Di silenzio in silenzio
la tua anima cresca
come una linea
tra la neve e il sole
come una cosa salda
in un paese d’ombre
ed abbia la tua voce
odore d’erba
dopo la pioggia
e ciò che dalla vita
hai ricevuto
profondità sofferta
o estasi goduta
ti sia nella memoria
come una primavera
ripetuta.

Ladro d’eternità, 1986

Giuseppe Centore (Capua, 16 aprile 1932) è un presbitero e scrittore italiano. È ordinato sacerdote dopo aver conseguito una laurea in Teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica “San Luigi” di Napoli e la laurea in Filosofia presso l’Università degli Studi di Napoli. Diventa successivamente direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Capua dove è docente di filosofia e teologia.
È stato direttore del Museo Campano di Capua e autore di prose, poesie e ricerche sulla sua città natale, edite soprattutto per Curcio ed Edizioni Scientifiche Italiane.

La sua attività di poeta comincia nel 1967 con La parola, cui seguirono, tra le sue altre raccolte, Il dialogo, Il silenzio, Uomo di Coleridge, Il liuto di Orfeo; sono opere religiose in cui, è stato detto, cerca di “fondere sacro e profano“. Fra le opere in prosa figurano invece La poesia di Karol Wojtyła, Don Umberto D’Aquino, un prete così; Capua, profilo storico. I suoi scritti sono stati tradotti in varie lingue, tra l’altro anche in russo. Viceversa, ha tradotto Il cimitero marino (Le Cimetière marin) di Paul Valéry.

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Fonti testo:

Poesie di Dio a cura di Enzo Bianchi – Einaudi
Wikipedia per la biografia