La mostra Van Cleef & Arpels, il Tempo, la Natura, l’Amore, ha ormai chiuso i battenti a fine febbraio, insieme con tutte le altre attività culturali nella città di Milano per la ben nota emergenza sanitaria in atto. Complice i miei problemi di salute, ho rimandato a lungo la scrittura di un post…. mi sembra ormai giunto il momento di condividere con voi questa esperienza davvero magnifica.
Non sono un’esperta di oreficeria e tecniche di lavorazione, ma la visita all’esposizione di 500 gioielli, orologi, oggetti preziosi e documenti d’archivio della Maison di Alta Gioielleria mi era piaciuta talmente che ero ritornata a vederla una seconda volta, agevolata dalla gratuità dell’evento e con il proposito di realizzare alcuni scatti dei gioielli e degli oggetti che più mi erano piaciuti. Già sapevo, tra l’altro, che scattare fotografie ai gioielli è difficilissimo, e potete credere che si usciva dalla mostra con le pupille abbagliate dal luccichio dei diamanti e delle pietre preziose.
Lo stile Art Déco è certamente distintivo di un’epoca, e non indosserei mai oggetti così importanti, ma, se dovessi ambientare un romanzo nell’alta società dell’inizio del XX secolo farei senza dubbio riferimento a questi capolavori di oreficeria. Tra l’altro, la storia della coppia che diede origine alla Maison è una vicenda di grande e meritato successo, e di duro lavoro, malgrado due guerre mondiali e le persecuzioni di cui furono vittime. Entrambi i giovani cugini, Estelle Arpels e Alfred Van Cleef, che qui potete vedere nel giorno delle loro nozze nel 1895, appartenevano infatti a famiglie ebree.
Particolarmente interessanti per noi che amiamo scrivere è stato, nelle varie sale, l’accostamento ai gioielli con passaggi dai libri di Italo Calvino, in particolare Le città invisibili oppure Lezioni Americane. Come molti di voi sapranno, quest’ultimo testo riguarda una serie di lezioni di scrittura previsto nell’ambito di un ciclo di conferenze. In realtà, questo ciclo non si tenne mai in quanto Calvino morì lo stesso anno, e il libro fu pubblicato postumo.
Ho trovato questa scelta molto raffinata e stimolante, per cui, accanto ad alcune selezionate fotografie dei gioielli, con un’eventuale descrizione, vi proporrò anche gli stralci dal testo insieme a una domanda “autoriale”, per visitare insieme la mostra almeno in maniera virtuale e con un pensiero a tutte le attività culturali chiuse di necessità. Pronti per addentrarvi tra le varie sale?
SALA 2 – TEMPO: ESOTISMO
Oggetto: Bracciale ricamo indiano, 1963.
Platino, oro giallo, oro rosa, smeraldi, rubini, zaffiri, diamanti.
“Nella forma che il caso e il vento danno alle nuvole, l’uomo è già intento a riconoscere figure: un veliero, una mano, un elefante.” (Le città invisibili)
Domanda: di quanto esotismo sono impregnati i vostri romanzi?
SALA 3 – TEMPO: LEGGEREZZA
“La leggerezza per me si associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza e l’abbandono al caso” (Lezioni americane)
Domanda: che cosa significa “leggerezza” nell’ambito di una pagina scritta? Si tratta di tecnica oppure di istinto?
SALA 4 – TEMPO: RAPIDITÀ
Oggetto: Ludo orologio da polso con antine, 1949.
Oro giallo, Serti Mystérieux zaffiri, diamanti.
L’orologeria di questa sala espone orologi-pendente da indossare come se fossero una collana, oppure bracciali-orologio. Vi sono anche orologi come questo, che celano un “segreto”: il quadrante è celato in un gioiello.
“Ma anche il tempo che scorre senza altro intento che lasciare che i sentimenti e i pensieri di sedimentino, maturino, si distacchino da ogni impazienza e da ogni contingenza effimera” (Lezioni americane)
Domanda: il tempo della scrittura è un tempo variabile: lo scrittore lo può allungare a suo piacimento, e in quanto tale si ha uno strumento potentissimo per le mani. Si tratta di una scelta non priva di controindicazioni. Come trattate il tempo e la sua velocità nei vostri lavori?
SALA 5 – TEMPO: VISIBILITÀ
Clip e spille con fate, unicorni, castelli incantati e personaggi delle fiabe, qui sotto i un’unica galleria. La fata, come simbolo di gioia e di speranza, diventa una delle figure emblematiche della Maison.
“La fantasia è un posto dove ci piove dentro” (Lezioni americane)
Domanda: La fantasia è un motore importante nel vostro processo creativo, o ritenete che comunque non basti a reggere una buona pagina di scrittura?
SALA 6 – TEMPO: ESATTEZZA
In questa sala l’esattezza è rappresentata da una tecnica orafa ideata proprio da Van Cleef & Arpels: il Serti Mystérieux. Tale tecnica consiste nell’incastonare le pietre preziose senza che il supporto metallico sia visibile. In questo modo le pietre ricoprono interamente la superficie del gioiello.
“Per gli antichi Egizi l’esattezza era simboleggiata da una piuma che serviva da peso sul piatto della bilancia dove si pesano le anime” (Lezioni americane)
Domanda: nella scrittura l’esattezza coincide con la cura dei piccoli particolari per rendere più verosimile il tutto? Oppure in una struttura narrativa ordinata?
SALA 7 – TEMPO: MOLTEPLICITÀ
Oggetto: Minaudière Rosa selvatica con fibbia rimovibile e trasformabile in clip, 1938.
La minaudière era una sorta di scatola portaoggetti in cui le signore dell’alta società riponevano i loro accessori.
“Oggi non è più pensabile una totalità che non sia potenziale, congetturale, plurima” (Lezione americane)
Domanda: una storia non è forse una rete di interconnessioni, come quelle che, grazie alle nuove tecnologie, ci mettono in relazione anche se solo in maniera virtuale?
SALA 8 – INTERSEZIONE: DANZA
Oggetti: Clip Ballerina paillette, 1953. Platino, oro giallo, oro rosa, oro bianco, diamanti, / Oro giallo, rubini, diamanti. / Oro giallo, rubini, turchesi.
“La grande sfida per la letteratura è il saper tessere insieme i diversi saperi e i diversi codici in una visione plurima, sfaccettata del mondo” (Lezioni americane)
Domanda: secondo Italo Calvino, no scrittore oggi deve essere multidisciplinare per allargare la sua visione del mondo. Siete d’accordo?
SALA 13 – NATURA: FLORA
Oggetto: I fiori di Van Cleef & Arpels sono scolpiti nell’oro, impreziositi di gemme, intagliati nella pietra, nel legno e nel corallo.
La Natura è un fragile bene, perituro, un’irripetibile giovinezza del mondo.” (Natura in Vocabolario dell’italiano)
Domanda: La riflessione sulla fragilità del nostro mondo e sul rispetto dovuto all’ambiente sorge spontanea di questi tempi. Parlando di letteratura, quale presenza riveste il paesaggio nei vostri romanzi?
***
Bene, mi auguro che l’articolo vi sia piaciuto, il mio unico rammarico è quello di non poter pubblicare più immagini, in quanto sono davvero pesanti da caricare. Spero inoltre di essere un po’ più assidua nelle pubblicazioni. Aspettando i vostri commenti, vi abbraccio tutti virtualmente!
Beh, decisamente questo è uno di quei casi in cui l'artigianato diventa arte. É un po' anche alta finanza, visto il valore che avranno quei gioielli 😉 Grazie per aver condiviso le foto.
Colgo l'occasione per chiederti se stai subendo dei disagi gravi a causa dell'emergenza coronavirus e la relativa ordinanza restrittiva per gli spostamenti, e se va un po' meglio per l'altro problema.
Hai ragione sul costo dei gioielli, io mi ero persino meravigliata che si potessero fotografare liberamente! 😉
Per quanto riguarda l'emergenza coronavirus, da un paio di settimane ho ripreso a lavorare da casa come facevo un tempo, trasferendo le bozze e i materiali dallo studio di Milano. Dovrei andare giovedì a Milano a ritirare un referto medico, ma a questo punto rimando. Per il resto si cerca di rimanere in casa!
L'altro problema va un po' meglio: prendo un sonnifero più potente e ho un appuntamento in un centro specializzato privato, sempre a Milano. Anche così, si va al 23 aprile. 🙁
Che meraviglia! Questi sono gioielli che affascinano anche chi, come me, ai gioielli in generale non presta attenzione. Collego la leggerezza più all'istinto che alla tecnica. A volte mi capita di "decollare" mentre scrivo, e dopo, rileggendo, non riconoscere di avere scritto io quelle parole. Questa è una leggerezza che percepisce anche il lettore, credo.
Anch'io in genere non presto molta attenzione ai gioielli, specialmente a quelli dallo stile così importante. Alla mia prima visita, però, li ho apprezzati ancora di più in quanto con me c'era Ruggero che mi ha spiegato le varie tecniche di lavorazione. Lui aveva fatto l'orafo da giovane. 🙂 Poi la seconda volta sono ritornata per fare le foto di quelli che mi piacevano di più.
La leggerezza è un aspetto molto importante della scrittura oggigiorno. Basta confrontare soltanto la "pesantezza" di molte pagine ottocentesche, in alcuni casi lo stile è davvero greve e infarcito di digressioni. Mi vengono in mente per esempio Victor Hugo o il nostro Manzoni.