Tra un impegno e il successivo, sono riuscita a comporre anche l’ebook de Le regine di Gerusalemme nella versione kindle di Amazon, e prima del previsto. Ho trovato infatti su Amazon un paio di programmi molto utili che mi hanno notevolmente semplificato la vita: KDP Create e KDP Preview. Come al solito ho tribolato non poco per il pur breve Sommario, ma alla fine ci sono riuscita! Ho persino fatto l’iscrizione a KDP Unlimited, scaricando e controllando la resa sul mio cellulare.

Qui potete accedere al link che porta all’ebook, se preferite la versione digitale, o meglio liquida. Potete anche accedere a un estratto iniziale.

Alcune persone che non hanno letto i primi due volumi del ciclo crociato La Colomba e i Leoni mi hanno chiesto se occorre partire dal primo, e la risposta è no: ogni volume è concepito in modo da essere autoconclusivo, pur avendo gli stessi personaggi. Inoltre ogni romanzo contiene nella trama un segreto, o più di uno, che tiene desta l’attenzione del lettore.

Mi fa piacere, però, riproporre la trama dei tre volumi, a beneficio di coloro che desiderano avere uno sguardo complessivo:

Libro I – La Terra del Tramonto

Nell’anno di Nostro Signore 1095, corrispondente all’anno dell’Egira 488, e dopo l’appello di papa Urbano II, gli eserciti dei principi cristiani si preparano a fluire da ogni parte d’Europa per mettere a ferro e fuoco il Vicino Oriente in nome della fede.

Le esistenze di diversi personaggi, nemici per etnia e religione, sono così destinate a intrecciarsi in maniera indissolubile. Un vecchio medico e seguace sufi parte dai pressi di Damasco per recarsi nella “terra dove il sole tramonta”, il lontano Marocco, e iniziarvi una missione singolarissima. Il cavaliere fiammingo Geoffroy de Saint-Omer è costretto ad abbandonare tra i normanni di Sicilia il suo unico, adorato figlio. Un irrequieto principe e cacciatore di leoni chiede allo zio, sovrano dell’impero musulmano almoravide, una nave per assaltare e saccheggiare le coste dei cristiani nel Mediterraneo.

Passato, presente e futuro di popoli e individui scorrono in un unicum inscindibile, sotto lo sguardo sofferente di un giovane schiavo con una maschera d’oro sul volto. Pur tormentato dalle visioni, anch’egli si prepara ad affrontare il suo orgoglioso Amir. Sarà uno scontro dove combatteranno fra loro l’ultima, la più dolorosa delle battaglie; e dove sarà rivelato il più terribile dei segreti.

Qui il link alla pagina del blog per gli articoli, le recensioni e il trailer.


Libro II – Le Strade dei Pellegrini


Dopo la battaglia di Uclès del 1108, lo schiavo cristiano Jamil la Colomba è ritornato in Marocco in compagnia dell’amorevole medico sufi Mandhur, delle donne guerriere e del bambino Karim. E, soprattutto, del principe Ghassan ibn Rashid, il suo signore: un misto di tenebra, luce e segreti inconfessabili. Insieme hanno cominciato a sciogliere il doloroso legame che li tiene avvinti.

È anche tempo per Jamil di rammentare la storia della sua fuga attraverso l’impero musulmano, anni addietro. La magnifica avventura si svolge tra deserti e gole, oasi e palmeti, tempeste di sabbia e piene inattese, vestigia di città romane, leoni e inseguimenti, ed è costellata dagli incontri con un enigmatico giovane che sembra sbucare dal nulla. Con il suo aiuto, il ragazzo attraversa lo stretto di Gibilterra, percorre l’Andalusia musulmana e raggiunge i territori dei Franchi.

Arriva così alle rovine di una fortezza sui Pirenei: Montségur. Là, lo aspetta una compagnia di cavalieri cristiani diretti in Italia allo scopo di reimbarcarsi per la Terra Santa. Tra di loro c’è suo padre, il conte fiammingo Geoffroy de Saint-Omer. All’uomo, però, è stato proibito da volontà superiori di rivelare la sua vera identità al ragazzo. Spetterà a quest’ultimo il compito di dissolvere le nebbie che si addensano sulla sua infanzia e riconquistare i ricordi perduti. Riuscirà nella difficile impresa di riconoscere in Geoffroy il suo vero padre?

Il romanzo è in bilico tra sogno e realtà, passato e presente, mondo terreno e regno celeste, visioni e concretezza, e in esso si snodano i molteplici itinerari dei protagonisti, sia spirituali sia geografici. Essi compiono il viaggio per eccellenza: quello della vita. Viaggio che sfocia per tutti gli esseri umani in un nuovo, enigmatico percorso… e che nel romanzo si traduce nel colpo di scena finale.

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E “l’ultimo nato” 🙂 …


Libro III – Le Regine di Gerusalemme



Marrakech, 1109. Lo schiavo cristiano Francesco è ora al servizio del sovrano almoravide. Dopo molte traversie egli è finalmente sereno, lontano dal principe Ghassan ibn Rashid, suo padrone e amante.


Un giorno il giovane vede scaturire una visione dall’ametista che orna il suo anello. È la Città Santa di Gerusalemme. La spirale del tempo si riavvolge. Una regina innamorata attende il ritorno di un cavaliere, leggende di sante e streghe balenano dallo specchio di una donna morta e una fanciulla siciliana, ricamando una triscele, si prepara al viaggio oltremare. Ognuna di loro possiede una storia che attende di essere raccontata. E, in queste vicende, il conte Geoffroy de Saint-Omer e suo figlio entreranno nel cerchio di fuoco dell’eros, rischiando di rimanervi prigionieri per sempre, poiché “Forte come la morte è l’amore, tenace come gli inferi è la passione”.


Tuttavia, l’amore ardente e i ricordi tormentosi non saranno i soli pericoli da cui guardarsi. C’è una presenza oscura e antichissima che si nasconde nelle profondità del palazzo reale a Gerusalemme, sede del futuro ordine templare: un demone che scuote le sue catene, impaziente di liberarsi e, finalmente, uccidere.

Approfitto di questa occasione per comunicare a coloro che non hanno fb che il mio esame di Storia del Cristianesimo Antico del 5 dicembre è andato molto bene, anche se si è rivelato la prova più dura in assoluto.

Pensavo di aver affrontato gli esami più difficili con Storia Medievale e Storia Moderna, ma il peggio doveva ancora arrivare. C’erano due commissioni di esame che interrogavano separatamente su una quantità di materiale mostruosa. Inoltre sembravano i tribunali della Santa Inquisizione, con un docente che mi ricordava padre Jorge ne “Il nome della rosa”.

Comunque, dopo un totale di un’ora e mezza di esame, o meglio di torchiatura, il voto finale è stato: 30 e lode. Più felice di così non potrei essere!

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