Come lo scorso anno, è arrivato il momento di una nuova tornata di esami per gli appelli di giugno-luglio, e quindi mi accingo a inaugurare un periodo ondivago per quanto riguarda la blogosfera e la mia presenza sui social. Com’è ovvio ho la mente tutta rivolta agli esami imminenti, quindi la mia politica sarà: “Recitiamo a soggetto e senza scalette”.
Per il resto la mia testa assomiglia sempre più a quella mostrata in questa foto. Se potesse avere un’espressione, apparterrebbe alla serie “ma chi me l’ha fatto fare“. In università nessuno ti regala niente, e devi sudare su ogni materia. Finora gli esami sono stati tutti difficili, persino quello di Civiltà e lingua inglese dove pensavo di vivere di rendita, e come “non frequentante” ho sempre la sensazione di concentrarmi su cose da poco conto, e tralasciarne altre più importanti. Occorre essere organizzati e concentrati, sgobbare sodo, e i sacrifici sono tanti specialmente in questo periodo di belle giornate. Non da ultimo, per raggiungere un qualsiasi risultato bisogna tenersi ben lontani da un’immersione troppo prolungata in social petulanti, smartphone sempre accesi, messaggi di whatsup a cascata e affini.
Detto questo, colgo dunque l’occasione per farvi un aggiornamento sullo stato dell’arte all’università!
Il piano di studi
Entro il mese di febbraio era necessario presentare online il piano di studi. Chi mi segue sa che non ho scelto l’indirizzo medievale, ma quello di storia moderna, infatti non ho saputo resistere davanti a materie come “Storia dell’età dell’Illuminismo e delle rivoluzioni” o “Storia dell’età del Rinascimento”! Il caricamento del piano, al solito, non si è rivelato per niente semplice. Avevo già redatto una serie di stesure meditate con calcolo di crediti, poi ho avuto scambi di opinioni con alcuni compagni e un colloquio semiserio con la tutor, rintracciata dopo lunghe peregrinazioni nei meandri universitari. Mi sono poi rimboccata le maniche e, dopo aver battagliato lungamente con la piattaforma per il numero dei crediti, perché volevo mettere alcuni esami facoltativi e lei voleva farmene mettere altri che non m’interessavano affatto, ho finalmente caricato online la proposta per il fatidico piano di studi. Il piano è stato approvato e confermato in alto loco nel mese di maggio.
Eccolo qua in tutto il suo splendore, e immodificabile come le sacre tavole della legge. Scherzo, tuttavia mi hanno detto che si può modificare ma non troppo, pena il pagamento di una penalità. Fa un po’ impressione questa sfilza di esami, vero? Ne ho già affrontati dieci, ma la strada è ancora lunga.
Esami e crediti
Gli esami sono un totale di 24, e i crediti finali devono essere 180 (hanno messo il laboratorio come separato, ma dovrebbe rientrare nelle ‘ulteriori conoscenze’). Ora, una mia amica laureata in lettere mi ha detto che ai suoi tempi gli esami erano 25, ma il tutto era ripartito in quattro anni e non tre come ora. Già all’epoca era difficile non finire fuori corso, ora è quasi impossibile: nemmeno Superman riuscirebbe a dare otto esami di questa stazza in un anno, a meno di studiare h24 senza mangiare, bere, dormire.
Dunque i casi sono tre:
a) vai fuori corso;
b) alcuni esami li prepari alla … cioè, ehm, in modo sbrigativo e speri di prendere 18;
c) studi giorno e notte e ti ricoverano in manicomio perché senti le voci come Giovanna d’Arco.
Siccome a me interessa imparare cose nuove, e possibilmente bene, e oltretutto lavoro, andrò fuori corso senza fare nemmeno un plissé.
Il corso di Storia di istituzioni politiche e il laboratorio di primavera
In primavera, periodo in cui sono più libera dal lavoro, sono riuscita a frequentare il corso di Storia delle istituzioni politiche, e mi sono iscritta a un laboratorio a numero chiuso con una “visiting professor” inglese perché ero obbligata a scegliere un laboratorio.
Le premesse sono state nefaste: innanzitutto ho impiegato due settimane per capire a quale laboratorio mi conveniva partecipare per incastrare anche il corso di istituzioni. Quello che più mi si confaceva era il laboratorio “Women and gender in Western Europe c. 1880-1945“. Poi ho impiegato altro tempo per iscrivermi tramite il sito attraverso un percorso che definire tortuoso è poco (il sito universitario è stato concepito dal principe delle tenebre in persona, infatti ora hanno appena inaugurato il nuovo sito che pare più promettente), e soprattutto non riuscivo a capire come reperire i materiali che dovevamo scaricare e leggere prima delle lezioni. Alla fine ho risolto, ma è stata una lotta a coltello.
Le lezioni erano dieci e ognuna verteva su un argomento sulla storia del femminismo, dovevamo leggere degli articoli prima di ogni lezione, lei spiegava in inglese, e alla fine c’era un dibattito dove noi dovevamo sforzarci di parlare inglese. C’è stata una bellissima interazione con i compagni e con la professoressa Perry Willson, persona simpatica e molto disponibile, alla fine abbiamo preparato anche una presentazione suddivisi in minigruppi e con un tema dedicato (noi avevamo “Sexual violence in WW1”), e l’ausilio di Powerpoint.
Si è trattato di un’esperienza entusiasmante e ho imparato tantissimo in poco tempo. Ero talmente motivata che, oltre ai numerosi articoli, ho letto due libri e altri articoli facoltativi tra le proposte aggiuntive, e mi è dispiaciuto quando il laboratorio è finito. Non è escluso che vi parli di alcune mie scoperte sulla storia delle donne… a proposito, sto leggendo “La ciociara” di Alberto Moravia, che è uno dei lasciti che mi ha regalato questo laboratorio.
Ho ricevuto i miei tre crediti e con grande soddisfazione il totalizzatore è salito a dieci esami dati per 72 crediti per una media di 29,7.
Gli esami imminenti
Come vi dicevo, tra giugno e luglio ci sono gli appelli estivi. In considerazione del fatto che ho programmato tre esami da 9 crediti ciascuno, se li supero mi troverò “nel mezzo del cammin di nostra vita” o poco oltre. Ecco le materie e le date dei prossimi esami:
. Storia delle Istituzioni Politiche: 25 giugno. Questo è l’esame che mi preoccupa di più, pur avendo frequentato. La materia è difficilissima, perché non è di sola politica che si parla, ma anche giurisprudenza e filosofia, e i professori sembrano molto severi. Insomma, speriamo di portare a casa la pelle.
Idealmente a dicembre vorrei dare Storia del cristianesimo antico, che è un pezzo da novanta con un libro da circa ottocento pagine più altri tre.
Idee per la tesi
Ogni tanto qualcuno mi chiede su quale argomento vorrei scrivere la tesi, al che mi rendo conto che, in effetti, la strada è lunga e i crediti pochi, ma sarebbe meglio cominciare a pensarci, in modo da non ritrovarmi all’ultimo momento. Mi piacerebbe che vertesse sul giornalismo ai tempi della Rivoluzione francese, in particolare sui giornali di Camille Desmoulins… . Insomma, vediamo.
La conoscenza è come un giardino
Mi piace paragonare la conoscenza a un giardino, e mi rendo conto che la preparazione universitaria aiuta a colmare le mie numerose lacune. Ho sempre letto moltissimo, ma mi sembra che ora questa avventura mi stia aiutando a dissodare e mettere a piena fioritura alcune parti del mio giardino che erano state un po’ trascurate. Senz’altro, è un’avventura appassionante e inestimabile che merita tutto il mio impegno.
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Fonti immagini: Pixabay
In bocca al lupo ma: chi te lo ha fatto fare? 😀
Il piano di studi appare imponente e interessantissimo. La ricerca della conoscenza che cosa è per me? Ritrovare me stesso, perché mi sono perduto. Per me è solo questo.
Tieni conto, Marco, che per ogni esame bisogna studiare dai quattro ai cinque libri, per cui i conti sono presto fatti. E poi, anche quando i libri sono tre e hanno una foliazione ragionevole, come nel caso di Storia di istituzioni politiche, si possono rivelare assai più ostici di volumi corposi.
Per quanto riguarda la tua personale ricerca della conoscenza, dici poco? Penso che ritrovare se stessi sia il percorso più difficile in assoluto.
Immagina come sto: una mano che regge il volto, gli occhi che passano da un rigo all'altro del tuo post e la mia bocca che bisbiglia: "questa donna è ammirevole in tutto e per tutto, e mi commuove".
Mi piace il tuo piano di studi, ponderato e coerente perché coniuga obbligo e passione. Antropologia culturale è una materia che ho adorato e adoro. Pura conoscenza. E anche tutto il resto… Io feci Storia romana (nel corso di studi di Lettere si poteva scegliere fra Storia romana e Storia medievale e io ebbi il desiderio di studiare con un prof che stimavo molto), due esami di Antropologia culturale.
So con quanta abnegazione affronti tutto ciò che fai e davvero mi emoziono al pensiero. Saranno tutti successoni, ovviamente.
La conoscenza è VITA. Senza di essa nulla sarebbe possibile, se non un'esistenza piatta, sempre uguale, monotona e monocorde. La conoscenza è progresso, sviluppo, saggezza, rispetto. È irrinunciabile, per me.
Ti ringrazio tanto del bellissimo commento, Luz, è sempre bello sapere che ci sia un autentico interesse in quello che si fa. Antropologia culturale è bellissima, e la lettura di alcuni libri (come "Contronatura – Una lettera al papa" di Remotti) quanto ti apre la mente e come decostruisce tutta una serie di luoghi comuni in maniera argomentata e coerente! La mia mente era già aperta a 340 gradi, ma ora ha proprio raggiunto l'apertura massima consentita.
Ho scelto Storia romana come alternativa a Storia greca perché m'interessa di più, e qualcosa già conosco. Ho in mente, tuttavia, di frequentare il corso l'anno prossimo in primavera, perché credo non sia semplice. L'idea, infatti, è quella di frequentare corsi su materie in cui mi sento carente, come ho fatto quest'anno.
La conoscenza è proprio VITA, come hai scritto. Ed è un percorso che non ha mai fine: una cosa si collega a un'altra, e l'interesse si alimenta a dismisura, aumenta in modo esponenziale. È come un appetito che diventa fame smodata, e cresce sempre di più.
In bocca al lupo per gli esami imminenti! Mi piace molto il tuo piano di studi e pregusto già tutti i post che scriverai traendo spunto dai tuoi studi.
Grazie mille, il piano di studi è frutto di una lunga meditazione. Anche l'indirizzo medievale mi sarebbe piaciuto molto, ma soffro di un complesso di inferiorità non conoscendo il latino.
Complimenti per l'ottima media e in bocca al lupo per gli esami imminenti 🙂
Riguardo i corsi dei tuoi esami, in realtà dalla mia esperienza universitaria ho imparato che più che il corso in se stesso è l'argomento prescelto per un determinato anno accademico, i testi selezionati e il docente che spiega (se si riesce a frequentare le lezioni) a creare l'interesse. Ricordo che quando mi consigliarono Bibliografia e Biblioteconomia perché "facile" pensai che però sarebbe stato un esame noiosissimo, invece fu interessante (mentre l'apparentemente stimolante Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea fu una gran rottura perché la docente propose dei testi che erano praticamente elencazioni di titoli di saggi sulla letteratura italiana moderna… zero contenuti e tanta noia).
Grazie per i complimenti, vedremo se la media rimarrà alta o calerà vertiginosamente. 🙂
Ho potuto constatare la stessa cosa che mi racconti, da quel poco che ho seguito come frequentante. Il professore che ci ha fatto i primi due moduli didattici di storia delle istituzioni politiche teneva viva l'attenzione, nonostante l'argomento potesse rivelarsi, a tratti, soporifero. L'elencazione di titoli è micidiale, ma anche la lettura della lezione paro paro induce al sonno…
Non posso che confermare due cose:
1) che sei moooolto coraggiosa e perciò continui ad avere tutta la mia stima. 🤗
2) il mio in bocca al lupo per la mole 😅 di studio che ti aspetta.
💪🏻💪🏻🤞🏻
Ti ringrazio, Marina, per quello che mi hai detto. La passione è tanta, e ben viva. Spero comunque di laurearmi prima dei sessanta, ahahahah! Un abbraccio.
Mi piace molto la tua definizione che la conoscenza è come un guardino da coltivare, mi trova pienamente d'accordo. I tuoi prossimi esami mi sembrano tutti interessantissimi, Storia economica l'ho studiato anch'io al primo anno di economia, ricordo che è stato un esame molto piacevole. Posso dirti senza ombra di dubbio che hai tutta la mia ammirazione per come stai affrontando il tuo percorso universitario Cristina, sei proprio brava e "tosta" (ma non avevo dubbi) del resto frequentare l'università in età più adulta presuppone un interesse e una passione diversa e consapevole (mi sa che te l'ho già detto e quindi mi ripeto) non mi resta che augurarti "In bocca al lupo" per i tuoi prossimi esami!
Mi piace l'idea del giardino perché è qualcosa di spontaneo ma che puoi anche indirizzare. Naturalmente la mia predilezione va per il giardino all'inglese, in quanto un po' selvaggio e arruffato, mentre non mi piace il troppo squadrato giardino alla francese. 🙂 In effetti vedo che molti miei compagni giovani frequentano per prendere il classico pezzo di carta, mentre alcuni sono dei veri appassionati come la sottoscritta. Grazie per l'augurio e comunque a presto!
Nel precedente ordinamento a Chimica nella triennale si davano 51 esami, perchè i principali erano da 4 CFU, ma molti erano da 2. Meglio nella specialistica, ché erano solo 23 e più grossi.
Sui libri noi facevamo poco: a parte le dispense, si seguivano le lezioni e si prendevano parecchi appunti. I miei quaderni di appunti sono praticamente dei libri da quanto sono pieni e spessi.
Forse può sembrare strano, però diverse cose che insegno le ho imparate fuori dall'università, studiando per conto mio ovunque mi fosse possibile reperire materiale sull'argomento: dispense, libri, articoli, materiale didattico…
Dare 51 esami da 4 o 2 crediti mi sembra un vero stillicidio. Come dici, meglio meno esami ma più grossi, in modo da potersi concentrare. Proprio per questo motivo non avrei voluto partecipare a un laboratorio per avere soltanto 3 crediti. Infatti ho provato ad assegnare altri 3 crediti a uno dei due esami da 6 (come in "Storia delle donne e dell'identità di genere" o "Storia dell'arte medievale"), ma non mi permetteva proprio di farlo.
Sto riguardando i miei appunti in vista del primo esame, e mi sono molto utili. Preferisco scrivere a mano durante la lezione, e non con il portatile, perché mi sembra che le idee si fissino meglio. Alcuni miei compagni mi prendevano in giro al corso di Istituzioni politiche perché scrivo pagine e pagine :), ma poi fotografavano i miei appunti se saltavano le lezioni. 😉
La conoscenza non arriva solo dagli ambienti universitari, ma da molteplici percorsi.
Hai una costanza e una caparbietà che ti porteranno a terminare il piano studi, che mamma mia mi mette paura solo a leggerlo, e a essere soddisfattissima di tutta questo impegno profuso. Non ho dubbi. Dunque concentrati e sbalordisci gli insegnanti e appena puoi rilassati. Un abbraccio incoraggiante.
Vero che fa impressione? Da una parte è vero che sono già a un terzo, però ripensando alla fatica fatta su ogni esame… insomma, il percorso è davvero impegnativo. Comunque sono molto contenta della decisione presa, perché mi rendo conto che ora ho il tempo, i mezzi e le energie per perseverare nell'avventura, tra una decina d'anni chissà. Grazie per l'abbraccio, che ricambio di cuore.
Le materie del tuo piano di studi mi fanno un po' impressione… diciamo che mi piacerebbe che mi piacessero. 😉 E' bello sentirti entusiasta anche in un periodo di lavoro così duro.
… e meno male che non ci sono materie scientifiche o matematiche, altrimenti mi sarei ritirata dalla lizza già da tempo. 🙂 Grazie per il commento, e approfitto per dirti che, una volta fatto fuori l'esame di giugno, ti risponderò per bene alla mail in pvt… a meno che non facciano fuori me. 😀
Oh, no. Questo non è possibile. 😉
;))