Questa settimana sono stata ammalata. L’influenza mi è rotolata addosso come una slavina dato che, per la verità, ho goduto di ottima salute durante tutto l’inverno. Dopo aver inserito e confermato con grande soddisfazione il piano di studi universitario martedì – i termini scadevano a fine mese – mercoledì sono stata assalita dalla tosse, e giovedì ero a tappeto con la classica influenza, come se il mio corpo avesse detto: “E mo basta!! Ma stattene un po’ tranquilla!!”. Non ho potuto preparare uno dei miei post ponderosi, ma, dato che è tempo di elenchi, ho pensato di recuperare e modificare una bozza sulle mie serie TV preferite. Il post avrebbe dovuto formare la prima parte di un progetto dedicato. In altre parole, uno dei miei soliti ambiziosi percorsi bloggistici, la maggior parte dei quali abortisce ancor prima di iniziare per mancanza di tempo.
Prima di entrare nel vivo, accennerò al problema delle dipendenze. Una caratteristica delle stesse è la convinzione della persona di poter smettere quando vuole, o anche di ritrovarsi invischiata nell’assuefazione senza nemmeno rendersene conto. La dipendenza dalle serie TV è una di queste forme, e a un certo punto ho fatto un calcolo, scoprendo con immenso stupore che stavo seguendo all’incirca una quindicina di serie, passando dall’una all’altra senza soluzione di continuità non appena era disponibile una nuova stagione
Gli attori di Vikings stagione 3: il guerriero seduto è il protagonista, il re vichingo Ragnarr Loðbrók (vedi la scheda dedicata). |
Come tutti sanno, il problema delle serie TV del giorno d’oggi è che hanno una nascita, hanno ritmi di vita ciclici (le cosiddette “stagioni”), ma non hanno una data di morte definita dall’inizio. I vecchi sceneggiati Rai della mia infanzia erano basati su grandi classici (La figlia del capitano) o comunque su una solida sceneggiatura (Ho incontrato un’ombra) con inizio e termine. Invece le serie TV sono potenzialmente infinite e si regolano a seconda del gradimento degli spettatori; molti storcono il naso alla cosa, e rimpiangono i bei vecchi tempi.
Ma andiamo con ordine.
Il principale responsabile è mio figlio Stefano, con cui ho cominciato a riguardare le vecchie serie (X-Files, ad esempio), per poi passare ad altre più recenti (Mr. Robot), per arrivare a rivedere centinaia e centinaia di puntate di Star Trek, The Next Generation, Voyager. L’ultima in ordine di tempo è stata Babylon 5, e vi assicuro che avevo le astronavi che mi uscivano dalle orecchie; a un certo punto ho cominciato a confondere i personaggi di queste serie spaziali, cosa preoccupante perché magari a un esame universitario avrei parlato di capitan Sisko invece che del generale Wallenberg. A nostra discolpa posso dire che la visione è anche istruttiva, perché le guardiamo in lingua originale con sottotitoli in inglese, per non avere il doppio passaggio mentale inglese-italiano-inglese, ed è bellissimo constatare la perfetta aderenza delle voci ai caratteri dei personaggi.
Ecco dunque l’elenco delle tredici serie TV che sto seguendo, anche se di alcune ho perso le tracce (nel senso che ignoro se vi sarà un prosieguo). Com’è ovvio, molte sono a carattere storico, ma non è detto: per conquistarmi le serie TV devono avere tre caratteristiche fondamentali:
1. una sceneggiatura di prim’ordine
2. una trama avvincente e ricca di colpi di scena
3. personaggi e attori di grandissimo calibro
A differenza del listone delle mie letture 2018, stavolta i titoli sono proprio in ordine di gradimento e inserisco la sinossi tratta da Wikipedia che potete saltare se avete paura di spoiler:
1. House of Cards (sei stagioni)
La serie è ambientata nell’odierna Washington D.C. e segue le vicende di Frank Underwood (Kevin Spacey), un Democratico eletto nel Quinto distretto congressuale della Carolina del Sud e capogruppo di maggioranza (Majority Whip) della Camera dei rappresentanti. Dopo essersi visto sottratto il posto di Segretario di Stato che il neo-Presidente gli aveva promesso, Frank dà inizio ad un giro di intrighi per giungere ai vertici del potere americano, aiutato da sua moglie Claire (Robin Wright) e dal fidato Doug Stamper (Michael Kelly). La serie tratta di temi quali lo spietato pragmatismo, la manipolazione, il tradimento e il potere.
2. True Detective (tre stagioni)
True Detective è una serie televisiva statunitense creata ed interamente scritta da Nic Pizzolatto. È concepita come una serie antologica, che ad ogni stagione rinnova interpreti e storia. La prima stagione, ambientata in Louisiana, ha per protagonisti Matthew McConaughey, Woody Harrelson, Michelle Monaghan, Michael Potts e Tory Kittles. I dialoghi, oltre a essere impregnati di filosofia pessimista, antinatalista e nichilista con evidenti richiami nietzschiani, sono fortemente ispirati all’horror/saggio La cospirazione contro la razza umana di Thomas Ligotti, mentre la storia trae spunto dai racconti The King in Yellow di Robert William Chambers.
3. The Crown (due stagioni)
The Crown è una serie televisiva storica drammatica, creata e principalmente scritta da Peter Morgan e prodotta dalla Left Bank Pictures e dalla Sony Pictures Television per Netflix. The Crown racconta la storia della regina Elisabetta II dal suo matrimonio nel 1947 ai giorni nostri. La prima stagione copre gli anni che vanno dal 1947, anno del matrimonio tra Elisabetta e Filippo di Edimburgo fino allo scoppio della crisi di Suez nel 1956. La seconda stagione copre un arco temporale di nove anni, fino al 1964.
La serie è stata acclamata dalla critica e sono state apprezzate in particolare le interpretazioni di Foy nel ruolo della protagonista e di John Lithgow nel ruolo di Winston Churchill; entrambi gli attori hanno vinto diversi premi, tra cui lo Screen Actors Guild Award per la migliore attrice in una serie drammatica e quello per il miglior attore in una serie drammatica.
Da sinistra a destra: la regina Maria Teresa d’Asburgo, Philippe d’Orléans, re Luigi XIV. Sullo sfondo a destra, il cavaliere di Lorena amante di Philippe. |
4. Black Sails (quattro stagioni)
Black Sails è una serie televisiva statunitense creata da Jonathan E. Steinberg e Robert Levine. La serie è l’antefatto del romanzo di Robert Louis Stevenson L’isola del tesoro. La vicenda, ambientata nel 1715 durante l’età d’oro della pirateria, racconta la storia della Walrus e del suo equipaggio durante la ricerca del galeone spagnolo Urca de Lima, che trasporta un ricco bottino in oro della flotta delle Indie Occidentali.
La Walrus, capitanata da James Flint insieme al nostromo Billy Bones e al cuoco di bordo John Silver, verrà affiancata dalla Ranger, dotata di una temibile ciurma composta dal capitano Charles Vane, lo scaltro quartiermastro Jack Rackham e la spietata Anne Bonny. Partendo insieme dall’isola di New Providence, che i pirati hanno reso la loro capitale, entrambi i capitani si dovranno fidare del cuoco John Silver, unico a conoscere interamente la rotta seguita dalla nave spagnola.
Vikings è una serie televisiva canadese di genere storico creata e scritta da Michael Hirst, che ha debuttato il 3 marzo 2013 sulla rete televisiva History. La serie, ambientata nel IX secolo tra la Scandinavia e le isole britanniche, racconta in chiave romanzata le avventure del guerriero vichingo Ragnarr Loðbrók, interpretato dall’attore australiano Travis Fimmel, e di altri personaggi storici come Lagertha, Rollone, Hrafna-Flóki Vilgerðarson, Aelle II di Northumbria, Aslaug Sigurdsdóttir, Björn Ragnarsson, Egberto del Wessex, Horik I, Harald I di Norvegia, Halfdan il Nero, Ívarr Ragnarsson, Etelvulfo del Wessex e Alfredo il Grande.
7. Il Trono di Spade (sette stagioni)
Il Trono di Spade (Game of Thrones) è una serie televisiva statunitense di genere fantastico creata da David Benioff e D.B. Weiss, che ha esordito il 17 aprile 2011 sul canale via cavo HBO. È nata come adattamento televisivo del ciclo di romanzi Cronache del ghiaccio e del fuoco (A Song of Ice and Fire) di George R. R. Martin.
8. The Expanse (tre stagioni)
The Expanse è una serie televisiva statunitense di fantascienza sviluppata da Mark Fergus e Hawk Ostby e basata sull’omonima serie letteraria. Nel XXIV secolo, il sistema solare è stato colonizzato dagli umani e si trova in una situazione di precario equilibrio geopolitico a causa delle tensioni fra la Terra e le ex-colonie marziane, oramai indipendenti sotto il vessillo della Repubblica congressuale marziana, e del degrado sociale in cui sopravvive gran parte della popolazione degli avamposti nella fascia principale degli asteroidi e sui pianeti esterni.
Sherlock è una serie televisiva britannica del 2010, liberamente tratta dalle opere di Sir Arthur Conan Doyle, creata da Steven Moffat e Mark Gatiss e interpretata da Benedict Cumberbatch (Sherlock Holmes) e Martin Freeman (John Watson). La serie è un libero adattamento dei romanzi e dei racconti di Sir Arthur Conan Doyle e vede come protagonista il detective Sherlock Holmes, affiancato dal suo amico e assistente, il dottor John Watson. Le avventure dei due si svolgono però nella Londra odierna, e non in quella presentata da Doyle. Watson è un reduce della guerra in Afghanistan e deve ancora ritrovare il suo posto nella società. Quando un amico gli suggerisce di trovarsi un coinquilino con cui dividere le spese di un appartamento, si ritrova a vivere con l’eccentrico Holmes, che col passare degli anni diventerà suo compagno di vita. Sono state realizzate quattro stagioni, ognuna delle quali composta da tre episodi, un mini episodio e un episodio speciale.
10. Homeland (sette stagioni)
Homeland – Caccia alla spia (Homeland) è una serie televisiva statunitense sviluppata da Howard Gordon e Alex Gansa, basata sulla serie televisiva israeliana Hatufim creata da Gideon Raff. La serie ha per protagonista Carrie Mathison (Claire Danes), un’agente della CIA affetta da disturbo bipolare. Nella prima stagione, Nicholas Brody, un sergente dei Marine ritenuto scomparso in azione nella guerra d’Iraq, viene liberato dopo otto anni di prigionia. Una volta ritornato a casa, l’intera nazione lo elegge immediatamente ad eroe di guerra. Carrie Mathison, un’analista della CIA, è l’unica a credere che in realtà egli rappresenti una seria minaccia per il Paese: identifica infatti in Brody uno sconosciuto prigioniero di guerra americano convertitosi all’Islam e passato al servizio di al-Qaida. Rendendosi conto delle difficoltà di provare la sua tesi e di convincere i suoi superiori a mettere sotto sorveglianza il sergente, Carrie inizia ad indagare segretamente sulla figura di Nicholas Brody, per prevenire un altro attacco terroristico sul suolo americano.
11. Mr. Robot (tre stagioni)
Mr. Robot è una serie televisiva statunitense di genere drammatico-thriller, creata dallo sceneggiatore Sam Esmaiil. Elliot Alderson è un giovane ingegnere informatico di New York che lavora come esperto di sicurezza informatica presso la Allsafe Cybersecurity. Sociofobico e schizofrenico, la sua mente è fortemente influenzata da deliri paranoici e allucinazioni, causa di grossi problemi nel relazionarsi con le persone, che lo fanno vivere in un costante stato di ansia e paranoia. Nella vita privata, Elliot è uno stalker informatico che tratta le persone come computer da hackerare per scoprirne i segreti più intimi, spesso agendo come una sorta di giustiziere informatico.
Elliot viene avvicinato da Mr. Robot, un misterioso anarchico-insurrezionalista, che intende introdurlo in un gruppo di hacktivisti conosciuti con il nome di fsociety. Il manifesto di fsociety è liberare l’umanità dai debiti con le banche e smascherare i potenti che stanno distruggendo il mondo. Per convincere il giovane a unirsi alla causa, Mr. Robot dichiara di voler causare il fallimento della potente multinazionale E Corp, ritenuta responsabile di un disastro ambientale che causò la morte del padre di Elliot, insieme ad altre centinaia di persone. La E Corp, ribattezzata dal protagonista in “Evil Corp” (multinazionale malvagia), è il principale cliente della Allsafe e Elliot ne sarà nominato supervisore della sicurezza informatica.
12. Stranger Things (stagioni 2)
Stranger Things è una serie televisiva statunitense di fantascienza ideata da Matt e Ross Duffer. Ambientata negli anni ottanta nella città fittizia di Hawkins, nell’Indiana, è incentrata sugli eventi legati alla misteriosa sparizione di un bambino e all’apparizione di una bambina dai capelli rasati dotata di poteri psichici fuggita da un laboratorio segreto. La serie è stata accolta positivamente dalla critica, che ha lodato la caratterizzazione dei personaggi, il cast e l’atmosfera che omaggia il cinema di fantascienza degli anni ottanta.
13. The Good Doctor (due stagioni)
The Good Doctor è una serie televisiva statunitense del 2017, creata da David Shore. La serie segue le vicende di Shaun Murphy, un giovane medico specializzando in chirurgia, affetto da autismo e Sindrome del savant, proveniente da una cittadina nel Wyoming, Casper, dove ha vissuto un’infanzia travagliata. Deciderà così di trasferirsi e di unirsi al prestigioso dipartimento di chirurgia del San Jose St. Bonaventure Hospital, nella California del Sud.
Le seguenti invece, che metto sempre in ordine di gradimento, sono proprio terminate, grazie al cielo: sono defunte di morte naturale come nel caso delle vecchie serie, oppure l’attore principale si è ritirato come nel caso di Doctor House.
1. Downton Abbey
2. Doctor House Medical Division
3. X-Files (la vecchia)
4. Band of Brothers
5. The Next Generation
6. The Pacific
7. Star Trek
8. Voyager
9. L’altra Grace
10. The Paradise
11. Nord e Sud (la serie tratta dal romanzo di Elizabeth Gaskell)
***
Delle seguenti avevo cominciato a guardare le prime puntate, ma non mi piacevano oppure ho smesso di guardarle senza un motivo apparente:
- Breaking Bad (sono arrivata alla scena del corpo sciolto nell’acido, mi è venuto da vomitare e ho smesso)
- Lie to Me (mi piaceva e posso riprenderla da Netflix)
- Black Mirror (ho trovato deprimenti alcuni episodi, inoltre il grottesco non è il mio genere preferito)
- X-Files (la nuova serie, quella più recente, è inguardabile!)
- Grey’s Anatomy (ero stufa dei soliti zompettamenti tra sala chirurgica e camera da letto)
- e Babylon 5 (mi è venuta una crisi da saturazione causa alieni e astronavi).
***
Naturalmente nell’Olimpo manca Il commissario Montalbano, perché “lui” è Montalbano e mi ha detto, con riferimento al post: “Ma che è sta camurrìa? 😉 E non ho inserito la serie “I Medici” perché… vabbeh, potete anche immaginare che cosa avrei potuto dire.
Ecco le mie domande per voi:
- quali sono le vostre serie TV preferite e quelle che proprio detestate?
- e quali caratteristiche dovrebbero avere per rientrare nella vostra eventuale classifica?
—
Fonti testi e immagini:
Wikipedia e web
Non guardo serie televisive 🙂
Allora il problema non si pone. 😉
Io ormai da anni guardo pochissimo le serie tv. Faccio un eccezione per gli anime (i cartoni animati giapponesi) purché abbiano contenuti che mi interessano (e non capita sempre, poiché la maggioranza delle serie hanno come target un pubblico giovanissimo) e purché non siano interminabili: 10 / 12 episodi, non di più, altrimenti ci rinuncio.
Ho perso l'abitudine a seguire queste serie vista anche l'inaffidabilità della programmazione ("Blindspot" l'ho seguita, ma cambiavano costantemente orari e giorni di programmazione, una totale mancanza di rispetto per l'audience).
Posso dirti che tra le serie che ho seguito con una certa continuità, oltre alla succitata, posso aggiungere: la sitcom "The big bang theory", il poliziesco "Rizzoli & Isles", a suo tempo "X-Files" e "Twin Peaks" (anche se poi alla fine mi aveva stufato). Gli anime giapponesi non li elenco essendo troppo "settoriali" e spesso sconosciuti alla gran parte dell'utenza.
Per quanto riguarda l'inaffidabilità, hai ragione… ma con la tv a pagamento il problema si è risolto in parte. Per quanto riguarda le serie che danno sulla Rai, come il commissario Montalbano, o anche L'amica geniale, le guardo sempre dopo su Rai Play, così inizio quando voglio io ed evito in toto la pubblicità.
L'inizio della programmazione in prima serata, comunque, è un tasto dolente: non dico di ritornare ai tempi di Carosello, anche se mi piacerebbe, ma noto anch'io una totale mancanza di rispetto nei confronti del pubblico sul mantenimento di un orario. Dicono 21:20 e alle 21:45 devono ancora iniziare. Gli inserimenti pubblicitari sono scandalosi.
"Twin Peaks" l'avevo visto anch'io, a suo tempo, ma mi aveva fatto venire gli incubi!
Non guardo quasi mai la tivù, quindi non seguo niente, con rare eccezioni. Ho visto però le prime puntate di Vikings e mi è piaciuto molto; ascolto ancora i brani musicali del soundtrack. Se non lo guardo è anche per mancanza di compagnia: da noi il divano è il trono del coniuge, il televisore è opzionato dal dopopranzo alla notte… e il figliolo, mia compagnia solita, è a Verona per gran parte della settimana. Sigh! Del resto farei fatica a seguire i suoi ritmi: quando inizia si trangugia tre puntate al giorno… 😉
Anche i soundtracks meriterebbero una classifica a parte, sono molto belli. Quello di Vikings è uno dei miei preferiti.
Noi abbiamo l'abbonamento a Netflix, quindi le serie tv le vediamo sul computer. Come nel tuo caso, di solito sono io e il figlio, perché a Ruggero in genere non piacciono, a parte "Il trono di spade", e anche lui ha il monopolio del telecomando. Anche noi ci vediamo due-tre puntate alla volta, comunque, addirittura facciamo le maratone! 😉
Tra le serie che citi ne conosco poche, anche perché di tempo per guardarle ne ho poco. Ma un paio mi piacciono molto: per esempio, House M.D. (adoro il protagonista), Mr. Robot (mi manca la seconda stagione) e Vikings (di cui però mi manca l'ultima stagione); quest'ultima però con riserva, visto che alcune stagioni sono eccezionali, ma certe scelte mi hanno lasciato un po' perplesso. Invece, sorpresa delle sorprese, North and South mi è piaciuta parecchio, anche se è sentimentale 😀 .
Comunque, so che per qualcuno è addirittura una bestemmia, ma io ODIO il Trono di Spade: è uno svilimento totale della splendida serie di libri da cui è tratta – infatti dopo qualche stagione ho smesso di guardarla, non per mancanza di tempo ma volontariamente ^_^'.
Per rispondere alla tua domanda, comunque, tra le mie serie preferite (non in ordine di preferenza) citerei
– House M.D.
– Law and Order (sì, lo so, sono vecchio dentro XD)
– The 100 (una serie di fantascienza sottovalutatissima, ma grandiosa secondo me)
– Lost (che tutti criticano, ma a me è piaciuto anche il finale)
– 3% (ancora meno conosciuta di The 100, ma è una delle più belle serie di fantascienza che abbia visto)
– Criminal Minds
– Malcolm in the Middle
– The Big Bang Theory
– Scrubs
– I Simpson (che non so se è considerabile serie tv in senso stretto, ma se lo è è la mia preferita in assoluto insieme a Scrubs 😀 )
P.S. The Expanse sembra interessante. Mi sa che me la segno e cercherò di recuperarla quanto prima ^_^ .
Grazie mille, Mattia, per il tuo commento! 🙂
Ecco, a parte House M.D. per cui mi è dispiaciuto moltissimo che l'attore si sia ritirato, conosco pochi titoli del tuo elenco. Ad esempio ho sempre sentito parlare molto di "Lost" e di "Criminal Minds", ma non ho visto nemmeno una puntata. Beh, "I Simpson" sono assolutamente geniali! 😀
Quasi mi vergogno, Cristina. Non ne conosco nemmeno una! 🙂
Non so se è un bene o sono un caso clinico, ma io invece non amo molto la tv: giusto la sera provo a intercettare qualcosa, ma poi preferisco rifugiarmi in un bel libro.
E se proprio devo citare qualche serie, ma seguite dai canali ufficiali, non mi sono mai persa le puntate di alcune fiction: "Tutto può succedere", recentemente "La compagnia del cigno", un tempo "Lost"… quanto mi piaceva Lost!
Ma resto scarsa, scarsissima! 🙂
Ciao Marina, eheh, potrebbe essere un vantaggio che tu non conosca nemmeno una serie tv, in questo modo non ti viene "la dipendenza" 😉 A me capita la stessa cosa con i cantanti che vanno per la maggiore, ora, non ne conoscono nemmeno uno a parte qualche grande nome. Ecco, come rispondevo a Mattia sopra, di "Lost" non ho visto nulla.
Però mi hai fatto venire in mente le vecchissime serie tv di quand'ero ragazzina, come "Dallas", la guardavo con i miei e non ci perdevamo nemmeno una puntata.
Mi hai fatto tornare in mente che avevo intenzione di fare un post simile, ma dedicato esclusivamente alle serie "in costume", un genere che io e mio marito adoriamo.
Eccomi, comunque, anch'io serie addicted. Credo che siano ormai produzioni che nulla hanno da invidiare al cinema, a volte l'investimento è altissimo, per altro.
Fra quelle che citi:
1. Ho visto una puntata della prima stagione di True Detective, ma non ho retto alla carneficina. Troppo truculento. Adoravo comunque i dialoghi. I protagonisti erano strepitosi. Per la stessa ragione ho abbandonato una serie crime ambientata fra i ghiacci, con un orso o non so cosa che faceva a brani la gente e tutta una serie di cittadini inquietanti che sembravano potenziali assassini. Al momento seguo Tin Star, lo trovo fantastico.
2. Ho scartato Black Sails e Vikings alla prima puntata. Niente. Non mi piacevano per nulla.
3. Ho molto apprezzato The Young Pope, ha quel non so che nonsense tipico di Sorrentino che a tratti adoro, a tratti detesto.
4. Trono di spade, che te lo dico a fare. 🙂
5. Ho letteralmente adorato le quattro stagioni di Sherlock, pur percependo una certa stanchezza nell'ultima. Le prime due praticamente perfette.
6. Ho visto I Borgia, una delle due produzioni, forse la prima. Accettabile, comunque, non proprio mi ha fatto impazzire.
7. Ho visto Riviera, una crime story ambientata in Costa Azzurra. Patinata, non eccezionale.
8. Stavo seguendo Marte, la serie fantascientifica girata da Ron Howard, ma ho rinnovato l'abbonamento e non riesco più a riacciuffarla.
Lascio fuori le serie in costume per i motivi di cui sopra. 🙂
In generale, mi piace moltissimo seguirle quando hanno sceneggiature all'altezza, come tu scrivi. E soprattutto dialoghi ben fatti. Non si può avere tutto, a volte qualcosa mi conquista perché la fotografia e i costumi o l'ambientazione sono ottimi.
Ah, detesto le serie horror con zombie, ecc.
Sarebbe bello che tu facessi un post sulle serie tv "in costume" (mi fa sempre ridere questa espressione, perché mi immagino d'Artagnan in costume da bagno), in realtà avevo in mente anch'io di privilegiare le serie storiche, ma poi ho optato per il post con la classifica. Se tu lo scrivessi, lo leggerei con molta curiosità e interesse. 🙂
Io credo che le serie tv abbiano così tanto successo anche perché alla base ci sono delle sceneggiature di primo livello, avevo letto a questo proposito anche un articolo molto illuminante di un critico de Il Corriere della Sera a proposito del personaggio di Tyrion ne "Il Trono di Spade" e del sapiente intreccio in generale.
Per riprendere alcuni dei tuoi punti:
1. Concordo, gli attori di True Detective sono strepitosi, e anche la costruzione della vicenda, su tre piano paralleli, è geniale. Ora sto seguendo la terza stagione, ed è giocata in questo modo. La seconda era stata una delusione, invece.
3. Pensa che The Young Pope è piaciuta persino a mio figlio, che in genere non guarda produzioni italiane. Siamo rimasti affascinati. Jude Law, poi, è spettacolare.
4. Trono di Spade, ci capiamo al volo! 😉
6. De I Borgia ho visto la prima stagione, della produzione con Jeremy Irons, poi ho perso le tracce. Su I Medici stendiamo un velo pietoso…
Anche a me non piacciono le serie horror allo stato puro. Gli zombie, poi.
Tredici serie TV, wow! Ultimamente non guardo nessuna serie TV, almeno in questo periodo non trovo serie compatibili con i miei orari. Sono stata un'affezionata di Xfiles (la vecchia, la nuova hai ragione è davvero bruttina, ma l'avrei seguita lo stesso, solo che mi cambiavano sempre l'orario di programmazione) poi seguivo anche Buffy l'ammazzavampiri, fino alla fine. Poi ho seguito la serie spin off di Buffy Angel, altre serie che ho seguito: Bones, Castel, Cold case, CSI Miami e New York (quest'ultima la preferivo) Criminal mind, Doctor House. Ovviamente adoro Montalbano e lo guardo sempre e poi seguo Rocco Schiavone e I bastardi di Pizzofalcone…A proposito ti è venuta l'influenza perché il corpo dopo lo stress degli esami si è rilassato e ha preteso riposo, succede 🙂
Ciao, Giulia, grazie mille del tuo commento. 🙂 "I bastardi di Pizzofalcone" si era messa a vederlo mio marito, ma poi lui è poco costante con le serie tv. Ho dimenticato di segnare una serie tv italiana che ci aveva tenuti incollati allo schermo qualche anno fa: "Il tredicesimo apostolo". Un prodotto di primissimo livello, ambientata a Roma ai giorni nostri, ma con collegamenti a Giordano Bruno ed esorcisti. Noto che tutti vedevamo la serie con il Doctor House. 😉
La tua analisi sull'influenza mi sembra perfetta. 🙂
Caspita che costanza! Io ne seguo una ogni tanto ma solo perché con Tim Vision posso dedicarmici negli spezzoni di tempo in cui stiro o sono in panciolle. Ho guardato infatti tutta la serie di Leonardo da Vinci (il mio mito indiscusso) DE Vinci's Demons e sto finendo di guardare Criminal mind. Altrimenti in tv rischio di perdere episodi su episodi visto che dimentico di accendere all'ora giusta e soprattutto nel giorno giusto.
Però tendo a stufarmi piuttosto in fretta delle serie, anche se, e qui spero di non metterti in crisi, Greys Anatomy mi è stata suggerita come serie da guardare assolutamente per costruire i dialoghi. Solo che io gli ospedali non li amo troppo e anche il Dottor House dopo un po' mi ha stufato. Comunque delle serie da te citate, purtroppo non ne ho mai visto nessuna… ignoranza galattica, la mia.
Ecco, ad esempio ho provato a guardare una puntata di "Da Vinci's Demons" e non mi era piaciuta, ma non so perché. Per quanto riguarda "Grey's Anatomy", all'inizio mi piaceva tantissimo per i motivi che dici, e ho visto – se non ricordo male – sei stagioni. Però poi ho cominciato a notare i trucchi nella cassetta degli attrezzi, se mi passi l'espressione, e a reputarla ripetitiva e stancante.
Comunque hai ragione, le serie tv sono consigliabili anche a chi non si occupa di sceneggiature cinematografiche o televisive per i motivi che dici: il senso del ritmo nei dialoghi. In questo sono superlative, c'è molto da imparare.
Ah, le serie tv, croce, perchè sono comunque un impegno, e delizia. Vedo che abbiamo gusti simili, anche se ne segui più di me! Le mie preferite in assoluto, nel tempo sono state: CSI (prime stagioni), X Files (prime stagioni), Star Trek serie classica, Criminal Mind, Sherlock (quanto amo tutt'ora riguardare le prime due stagioni), True Detective (prima stagione) e Il Trono di Spade
In effetti diventa proprio un bell'impegno star dietro a tutte! E sì che non guardo, ad esempio, le serie criminali allo stato puro (come "Gomorra" ad esempio, leggo che è stato un successone), e guardo poco anche CSI e Criminal Minds per lo stesso motivo. Di "Sherlock" mi ricordo che avevi scritto un post sul tuo blog.
Sto scrivendo un post simile, presto confesserò anche io le mie preferenze. Penso proprio che linkerò il tuo post.
Ciao
E io leggerò il post con molto interesse e grande curiosità, Nick. Ti ringrazio sin d'ora del link. Buona giornata. 🙂
Anche tu sei una serie tv dipendente come me! Anche io ne seguo parecchie insieme, anche se non arrivo al punto di guardarle con i sottotitoli, perché mi distrae troppo leggere e mi sembra di perdere qualcosa. Di quelle da te citate mi sono piaciute in modo particolare Black Sails, Vikings e Stranger Things. Mentre per esempio la tanto osannata Game of Thrones ce l'ho in grande antipatia. Ultimamente ho visto in una maratona vera e propria "La casa di carta", bellissima! Prodotta in Spagna e acquistata da Netfix, è una delle più belle mai viste negli ultimi anni. Sono già in crisi di astinenza e non vedo l'ora che facciamo la stagione successiva 🙂
Sìsì, siamo due serie-dipendenti! Tra l'altro mi ricordo bene che uno dei primissimi commenti che lasciai sul tuo blog riguardava proprio un post sulle serie tv.
I sottotitoli sono rigorosamente in inglese, perché i sottotitoli in italiano proprio non li sopporto. Infatti penso che senza i sottotitoli in inglese capirei poco o nulla. Ci sono dei personaggi che biascicano o parlano con la bocca chiusa, come in "Black Sails" il pirata Charles Vane: era tremendo. Questa serie penso che sia finita, però.
Con "Il Trono di Spade" ho un rapporto di amore-odio, nel senso che potrei scrivere un post a parte. Le prime stagioni sono mi piacevano molto, poi con le ultime due hanno recuperato. Il fatto è che, quando ti affezionavi a un personaggio, lo facevano fuori. Poi c'era una sovrabbondanza di malvagi da far paura. E insisto che di medievale c'è poco, è più che altro un mix di fantasy-barbarico.
Non ho visto "La casa di carta", ma ne ho sentito parlare. 🙂
Delle 13 le uniche che ho visto sono state Sherlock e Stranger Things. X-Files secondo me ha cominciato a perdere colpi già dalla 5-6° stagione, la 9° era inguardabile, la 10° non ho voluto nemmeno darle una possibilità.
Se parli di serie preferite, per me rimane il top rimane il trittico Ai Confini della Realtà, Alfred Hitchcock Presenta, I Racconti della Cripta.
Se andiamo più nel recente all'università ero appassionato di Dott. House e dopo ero in strafissa per The Mentalist. Lie to Me mi piaceva molto e un'altra dello stesso stampo che mi piaceva molto era Perception.
Sulla comedy invece Malcolm aveva del geniale, stagione dopo stagione non ha mai perso un colpo.
La serie X-Files è vero che era diventata un po' ripetitiva nelle ultime stagioni, si avvitava su se stessa. Comunque quella nuova è terrificante, non capisco queste operazioni di refreshment. Sarebbe stato meglio impostare qualcosa di nuovo.
Anche a me piaceva "Lie to me", trovavo molto originale l'idea di base, e poi lui è un attore con i fiocchi. ^_^
Sono a metà dell'ultima stagione di Vikings, che secondo me è una delle serie più avvincenti degli ultimi anni. All'inizio ero curioso di sapere come fossero riusciti a ricostruire le vicende di Ragnar Lothbrok, che come sai è realmente esistito, ma poi ho accantonato la mia "sete di realismo" te mi sono fatto vincere dalla trama a tratti anche un po' scombinata (non sono per nulla convinto, infatti, che i vichinghi fossero sbarcati in Egitto)….
PS.: Certo che erano proprio litigiosi questi vichinghi… ^_^
Comunque, se ti è piaciuto "Vikings", ti piacerà senz'altro anche "Spartacus"… roba che il gladiatore di Ridley Scott pare un film per bambini
Credo che sia impossibile ricostruire con precisione la storia di Ragnar Lothbrok: si va troppo indietro nel tempo. Penso che sia un misto, tra l'altro, di varie figure di re e guerrieri norreni realmente esistiti, insieme con altri del tutto leggendari. Bisognerebbe chiedere a qualche esperto che cosa pensa della serie.^_^
Io comunque ho amato alcuni personaggi come re Egbert, con quella vena di follia mistica non troppo latente.. 😉 Quello che mi terrorizzava è Ivar (Hyngwar) Senz’ossa. Mi ha comunque affascinato la ricostruzione di una società che era tutto tranne che anarchica, e che aveva delle regole ben precise e un alto senso dell'onore.
Grazie anche per la dritta su "Spartacus"!