Rieccomi a voi, più morta che viva, dopo questo tour davvero massacrante di esami universitari. Vi sono mancata? Chi di voi bazzica Facebook sa già che sono andati benissimo, come meglio non potevo sperare! 🙂
I risultati finali sono stati i seguenti:
– Civiltà e Lingua Inglese: 30 e lode (esame scritto, 5 giugno / esame orale 8 giugno)
– Geografia Urbana: 30 (orale, 12 giugno)
– Storia Medievale: 30 (orale, 20 giugno)
Devo dire che sono stati durissimi, anche perché, come non frequentante, dovevo portare più libri e naturalmente, non essendo presente ai vari corsi (a parte Civiltà e Lingua Inglese), ho sempre avuto l’orribile sensazione di essermi concentrata su cose di poco conto e averne tralasciato altre della massima importanza. Se non capisci dei concetti puoi chiedere inviando una mail al docente, o chiedere un colloquio, ma essere presente è tutta un’altra cosa. Peraltro ci sono anche docenti che non rispondono. Vorrei comunque raccontarvi qualche aneddoto divertente di questa tornata di esami, perché ne sono successe di tutti i colori!
L’unico esame su cui ero tranquilla era Civiltà e Lingua Inglese, anche se lo scritto si è rivelato piuttosto difficile e, anche lì, ci sono state delle sorprese. Avevamo studiato su tre libri più le fotocopie distribuite durante le lezioni. La prova scritta era una Reading Comprehension su un testo accademico relativo a un argomento affrontato. Nel nostro caso è stato un articolo sulla storia dell’immigrazione nel Regno Unito dalle origini con: 5 domande relative al testo, 5 domande di Vero/Falso, 5 con definizione di parole, 1 domanda con stesura di una quindicina di righe su un argomento extra, in questo caso era l’apporto dei primi popoli invasori alla lingua inglese che non potevi desumere dal testo, 5 con sinonimi, 5 di traduzione in italiano di parole. Avevamo quattro ore di tempo, sembrano tante ma vi assicuro che le ho usate quasi tutte.
Era un lavoro lunghissimo e impegnativo. Ho riempito due fogli di minuta e ancora non bastavano, e ho anche cercato di scrivere la versione definitiva senza usare la mia solita scrittura da gallina. Infatti in famiglia mi prendono in giro perché mi chiedono sempre: “Ma tu saresti quella che corregge le bozze?” A parte che non sono solo “quella che corregge le bozze”, ma in effetti devo dire che quando il grafico corregge “lunch” in “Punch”, interpretando la mia ‘l’ minuscola in una ‘P’ maiuscola, un esame di coscienza s’impone. A un certo punto avevo terminato quando mi sono accorta che, nella fretta, avevo completamente sbagliato a interpretare la famosa domanda sull’apporto dei primi popoli invasori alla lingua inglese. Ho chiesto un nuovo foglio e ho cominciato a copiare tutto daccapo. Per fortuna, dico io, dev’esserci stato nei paraggi Giuseppe da Copertino che mi ha detto all’orecchio: “Ma che diavolo stai combinando? E tu saresti “quella che sa l’inglese”?” Insomma, non proprio così ma quasi…
Per quanto riguarda l’esame orale, c’era da preparare un sacco di roba. Occorreva scegliere un testo in lingua inglese oppure sul mondo anglosassone, letterario, scientifico o storico. Io ho scelto il Capitolo 2 di Animal Farm di Orwell, di cui dovevo preparare il glossario dei termini tecnici, l’analisi critica del testo sulla base di linee guida indicate dalla docente e una contestualizzazione storica, preferibilmente in Power Point, il tutto da esporre in dieci minuti, orologio alla mano. Chi di voi ha letto quest’opera allegorico-politica sa benissimo che soltanto per la presentazione del gruppo dirigente dei maiali ci sarebbe da parlare per dieci minuti, in quanto sono la raffigurazione dei maggiori leader al tempo della Rivoluzione Russa, tra cui Stalin. Si è trattato di un lavoraccio che mi ha portato via parecchie ore. L’esposizione orale comunque è andata benissimo, e insieme con la prova scritta mi ha fruttato un bel 30 e lode. All’uscita, siccome era ora di pranzo, sono andata a festeggiare con una bella coppa di gelato e fragole vicino alla Pinacoteca Ambrosiana, alla faccia della dieta e della tiroide, oink oink.
L’esame di Geografia Urbana è stato pesantissimo, anche perché nell’ambito di questa disciplina ci sono anche modelli dinamici da imparare, o comunque da saper spiegare. I mie testi erano: “Le città del mondo”, “Geografie dell’urbano” (difficilissimo), “Il trionfo della città”, “Green Metropolis”. Ho cercato più che altro di ripassare gli argomenti che avevano svolto in classe, traendo spunto anche dalle slide, ma erano una montagna.
Il giorno dell’esame ero così rincitrullita che ho sbagliato aula! Come sapete non ho una grande simpatia per i numeri, dunque ero convinta di dover recarmi nell’aula M201. Mi sono seduta insieme agli altri candidati in attesa della docente, nel frattempo speravo che avesse aderito allo sciopero in corso. Invece si è presentato un assistente molto simpatico che ha cominciato a fare l’appello. Non veniva mai fuori il mio nome, così mi sono insospettita. Nel frattempo sbirciavo gli appunti della persona più vicina a me e vedevo che c’erano degli schemi a diagramma con frecce incrociate, e anche i testi sembravano piuttosto diversi. A quel punto Giuseppe da Copertino ha di nuovo strillato di verificare il numero dell’aula dalla stampa d’iscrizione, che per fortuna mi porto sempre appresso, e ho scoperto con orrore che avevo sbagliato aula e che avrei dovuto recarmi nell’aula M204! Ho arraffato la mia roba e sono corsa fuori come se avessi il diavolo alle calcagna, sotto l’occhio sconcertato dell’assistente. Ho poi scoperto che lì si sarebbe tenuto l’esame di Elementi di Logica Matematica, ahahahahah, vero pane per i miei denti. Per fortuna l’aula giusta era due porte più in là, e gli esaminatori non erano ancora arrivati.
Speravo appunto che facessero sciopero, invece è arrivata la titolare di cattedra e un assistente. Io ero la sesta e facevo “ambarabà-cicì-cocò” sperando che mi interrogasse lui, che aveva l’aria leggermente più cordiale. Nel frattempo tiravo in cuor mio una massa di accidenti a mio figlio, che mi aveva convinto a scegliere Geografia Urbana anziché Geografia della Popolazione, esame scritto. Infatti negli esami orali – e nel mio percorso di studi sono quasi tutti orali – ogni volta mi sembra di essere davanti al plotone d’esecuzione. Comunque alla fine mi ha chiamato proprio lui! Speravo che mi chiedesse qualche argomento inerente la nascita delle città, invece mi ha chiesto i valori d’uso del suolo urbano, domanda che prevedeva l’uso di un diagramma, cui per fortuna sapevo rispondere. Insomma, tra una domanda e l’altra sulla tesi della densità urbana e la città post-industriale, sono riuscita a cavarmela e ho preso un bel 30. Sono uscita dall’aula a dir poco incredula, in considerazione di quanto poco mi sentissi preparata.
L’esame di Storia Medievale è stato terrificante. Contavo di darlo a febbraio, ma per vari motivi non mi sentivo mai pronta e quindi l’ho rimandato alla sessione estiva. Nonostante io ami moltissimo questo periodo, si trattava di un esame “MONSTRE”, un vero scoglio da superare: sono pur sempre mille anni dove si va dai barbari a Lorenzo il Magnifico, con grovigli istituzionali inestricabili, concili, diete, imperatori dai nomi tutti uguali (perché nella dinastia Pipinide si chiamavano tutti Carlo, Carlomanno e Pipino?!), date da imparare, riforme ecclesiastiche e imperiali, e chi più ne ha più ne metta. Nonché uso, di volta in volta, di termini di estrema precisione (feudo oblato, conte immunista, legami vassallatico-beneficiari, giurisdizionale e non giuridico, cesaropapismo, enunciazioni e non editto ecc.).
Siccome puntavo anche qui ai 9 crediti, ho scelto due altri testi tra cui “Poveri e povertà nel Medioevo” e “I paesaggi dell’Italia medievale”, dato che mi interessa molto il lato sociale della Storia. In totale saranno state un migliaio di pagine da leggere e studiare.
Stavolta non ho sbagliato aula, anzi, mi sono seduta davanti perché ero la quarta in ordine progressivo. Ho scoperto che all’inizio avremmo dovuto superare un breve test scritto, che comportava il collegamento tra personaggi, eventi e date, attribuire a un avvenimento o diploma ecc. una data oppure un secolo, scrivere la definizione di un termine (io avevo “arimanni”) e spiegare un’istituzione o altro (io avevo “il comune podestarile”). Come volevasi dimostrare ho sbagliato un paio di date, di quelle da scrivere, mentre ho fatto tutti giusti i collegamenti e ho risposto bene al resto.
Poi è cominciata la vera tortura, cioè l’esame orale. Prima di me c’erano tre persone, che venivano interrogate o dalla docente o dall’assistente. Il primo era bravissimo, tra l’altro non aveva nemmeno dovuto fare il test, segno che era più avanti. Una ragazza si è ritirata perché non ha risposto bene al test scritto. Un altro ragazzo al suo terzo tentativo è andato completamente nel pallone, e non riusciva a rispondere a niente, né alle rivolte sociali del Trecento né ai Normanni d’Italia né alla dinastia carolingia. Io ascoltavo e soffrivo per lui, la professoressa cercava di aiutarlo incoraggiandolo.
Alla fine mi ha chiamato l’assistente, mi sono seduta davanti a lui con i miei libri. Avevo un’ampia schiera di cavalli di battaglia, tra cui anche l’impero islamico oppure i Longobardi, o gli ordini monastici attorno al 1000, il monachesimo orientale, o anche i Comuni e il Barbarossa che avevo ripassato a puntino, o le Signorie o le compagnie di ventura. Sarebbero andati benissimo anche i popoli germanici, Carlo Magno, Guglielmo il Conquistatore, i Plantageneti, la lotta per le investiture ecc. Invece mi guarda e mi chiede la riforma ecclesiastica imperiale del X secolo. Là ho avuto un vuoto di memoria pauroso, come un abisso senza fondo attraversato dal vento ululante. Fissavo la sua faccia impassibile e non riusciva a venirmi in mente assolutamente niente. Sono stati momenti di puro terrore. Ancora una volta è intervenuto il buon Giuseppe da Copertino e, sospirando, mi ha fatto visualizzare la miniatura dell’imperatore tedesco Enrico III. Mi sono ripresa a stento e ho cominciato a parlare, scoprendo, da un’osservazione dell’esaminatore, che ero andata troppo avanti e che avrei dovuto iniziare con la dinastia della casa di Sassonia, dunque con Ottone I. Però non riusciva a venirmi in mente alcun collegamento tra Ottone I e qualsivoglia riforma in merito a papa, vescovi, abati e chierici. Comunque parlavo e, lentamente e faticosamente, e con la gola secca, mi sono ripresa. Lui un po’ annuiva e un po’ faceva mmm… come a dire che non era proprio esatto… comunque sono riusciva a costruire qualcosa di abbastanza convincente, per poi riuscire a passare finalmente a Enrico III e a papa Leone IX, alla corte pontificia e al movimento dei riformatori che sapevo bene. Da lì in poi è stato tutto in discesa, lunghissimo, interminabile, ma liscio. Mi ha torchiato ben bene per mezz’ora, concludendo con delle domande sugli altri testi (i “paesaggi della paura”, i maggiori protagonisti delle opere di disboscamento dell’Alto Medioevo, e poi chi erano i pauperes verecundi e gli enti assistenziali in loro favore). Alla fine mi ha dato 30, stringendomi la mano. Sono uscita dall’aula distrutta e con la mente ridotta in poltiglia.
Ebbene, che ne pensate?
In quanto a me, dopo questo tour infernale trascorrerò il fine settimana in uno stato di totale rilassamento, e con la borsa del ghiaccio sulla testa per far svaporare i fumi del cervello.
L’aggettivo “infernale” peraltro non è usato a casaccio, in quanto, poco dopo aver concluso l’ultima fatica, ho cominciato ad avvertire un intenso odore di bruciato. “Avrò lasciato la pentola sul fuoco,” mi sono detta. Quando però l’odore ha assunto un sentore di zolfo, ho compreso che, oh… stava per ricomparire “lui”, il potentissimo, amatissimo, temutissimo signore di Milano
il protagonista de
E dunque sì, tra tuoni e fulmini ritorna anche il Diavolo al castello di Trezzo nelle date del 7 luglio e dell’8 settembre come da locandina con gli attori di Teatrok! Vi aspettiamo e… per rinfrescarvi la memoria ecco il mio theatre trailer.
Un abbraccio a tutti quanti, ci si rivede in giro!
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Fonte della prima immagine:
Il cavaliere, la morte e il diavolo di Albrecht Dürer (1513) – Wikipedia
Molto probabilmente non ti libererai dello sbaglio d'aula. A me è successo qualcosa di analogo e più volte mi è capitato, andando a letto nervosa, stanca, tesa, di rivivere quel momento in sogno.
Per contro, hai tanti bei momenti su cui ritornare con il pensiero, visto l'esito brillante delle prove!
🙂
Quello che dici mi conforta, carissima! Pensavo di essere l'unica, e non ti dico in famiglia quanto mi hanno preso in giro. Mio marito aveva persino proposto di accompagnarmi. Probabilmente si è talmente concentrati sull'esame che si tralasciano "quisquilie" come l'esatta ubicazione! I ricordi sono comunque belli, hai ragione. A presto! 🙂
Sapevo del primo, poi, scusami, presa da mille cose, ho saltato di chiederti circa gli altri esami. Bravissima, davvero tieni testa ai ventenni! Complimentoni e ora goditi il fresco, si fa per dire 😀 e la nuova tourné di Bernabò. Un caro saluto Cristina, di cuore. PS. Difficilissimi, ne convengo, ma anche tanto tanto interessanti i tuoi esami.
Ma figurati, Sandra, sei stata gentilissima a ricordarti del primo, forse perché ne avevamo parlato diffusamente quando ci siamo incontrate. Sì, è stato bello vedere anche lo sguardo di ammirazione dei miei compagni all'esame orale quando ho ricevuto 30 e lode in inglese. Il fresco è arrivato soltanto a partire da ieri, ora il clima è più asciutto e ventilato… speriamo soltanto che duri. 😉 E la notizia sul ritorno di Bernabò mi ha fatto davvero piacere.
Gli argomenti sono bellissimi, ho scoperto peraltro che in università non c'è niente di semplice. Anche il prossimo che dovrei dare a settembre, Storia della Stampa e dell'Editoria, non è niente male in quanto a difficoltà.
Io sono esterrefatta. Tre votoni così esemplari rappresentano al meglio la tua bravura, poi magari da dividere con il buon Giuseppe, ma pur sempre meritevole di complimenti lo sei.
Immagino lo stress e la stanchezza che hai accumulato, ma credo che ti muova una tale passione da essere ormai inarrestabile. Spero che per un pochino potrai mettere a riposo i libri e trascorrere qualche tempo in vacanza.
Grazie di cuore, Nadia, in questo fine settimana mi riposo con bicchierone di mojito e riviste di gossip, ahahahah! Naturalmente scherzo, ma non vedevo l'ora di mettere sullo scaffale degli esami fatti tutti questi libri che giravano da mesi. Ora appunto riprendo in mano i libri di Storia della Stampa, ma con relativa calma. A presto!
Sei stata bravissima, soprattutto ad aver studiato tutti quei tomi enormi! Direi che il gelato dopo l'esame è sempre più che meritato, ci vuole dopo una grande fatica. Ti meriti anche il week end in totale relax, goditi questo bellissimo momento.
Grazie, Giulia, sono davvero contenta di aver superato tutte queste prove, e non speravo nemmeno in voti così alti. Del resto quando fai un esame orale non sai mai quale tipo di esaminatore può capitarti o che cosa ti potrebbe chiedere. Come diceva Forrest Gump "La vita è una scatola di cioccolatini." Non so che cosa pagherei per fare degli esami scritti: hai più tempo per concentrarti e fare mente locale. Però sono andati, dai! 🙂
I complimenti sono poca cosa rispetto ai tuoi meriti. Grandissima Cristina, per la dedizione, l'impegno e la capacità. Mandela disse:"Sembra sempre impossibile finché non viene realizzato". Con questo terno ravvicinato e pesantissimo tu hai realizzato l'impossibile. Devi esserne fiera!
Grazie di cuore, cara Rosalia. Lo sforzo è stato tremendo, anche perché volevo darli a giugno quando fa meno caldo. A casa non ho l'aria condizionata, ma solo ventilatori a manetta. La tua citazione di Mandela mi emoziona! ^_^
I miei complimenti Cristina! Bravissima!
Grazie, Patricia! Ora tornerò a trovarvi sui vostri blog. Quindi a prestissimo!
Complimenti Cristina! Buon riposo adesso!
Grazie mille, Nick! Zzzz… zzz… 😉
Che ne penso? Che ho sofferto come una bestia mentre leggevo… la descrizione di un incubo! Complimenti comunque, anche se non ti invidio 😀
Ahahahah! In effetti l'atmosfera era proprio da incubo. Sai che stanotte ho sognato che dovevo dare l'esame scritto di Storia Medievale? Al che protestavo dicendo che avevo già dato l'orale, ma loro ribadivano che ora avrei dovuto dare lo scritto. Tanto per dirti quanto quell'esame sia stato uno spartiacque per me!
Aiuto! Leggere minuto per minuto lo stress e svolgimento degli esami mi ha riportato indietro di vent'anni 😀
Se da un lato ti capisco, dall'altro sono incubi che vorrei evitare di rivivere 😀
Complimenti per i bei voti, devi esserne fiera, ma l'impegno profuso non poteva portare altro che a questi risultati 🙂
Marina
😀 Gli esami orali sono davvero stressanti, per fortuna mio figlio sta concludendo il percorso triennale per Economia Aziendale e ha avuto soltanto due esami orali. A parte la descrizione da incubo, dai, ti ho fatto rivivere un periodo che senz'altro sarà stato bello.
Grazie per i complimenti e a presto! 🙂
Il famoso manuale di Storia Medievale di Vitolo!! Che bei ricordi che mi hai fatto tornare alla mente 🙂 Mi sa che quel manuale tocca a tutti gli studenti di storia medievale, ricordo che quando lo studiai pensavo che avrei preferito un manuale diverso, però è pur sempre un bel ricordo! 🙂
Avanti tutta con gli esami!! Il lato positivo è che prima o poi finiscono e..ebbene sì, lasciano anche un pochino di senso di vuoto! 😛
Ciao Diana, benvenuta nel mio blog! 🙂
Anch'io ho avuto la stessa tua idea a proposito del manuale di Vitolo. Il problema è nell'impostazione va avanti e indietro a livello temporale e spaziale, per cui parla magari di un pezzo di storia dell'impero bizantino e poi torna indietro per parlare dei Normanni in Francia. Io avrei preferito una scansione cronologica più precisa, ad esempio lo studente può andare in confusione se trova papa Leone IX nello scisma con la chiesa greca, e in un'altra parte lo stesso papa quando si parla della famosa riforma ecclesiastica. Mi sono piaciuti molto i libri sulla povertà nel Medioevo e quello sui paesaggi, perché tra l'altro conosco l'autore e ho presenziato a un paio di conferenze.
Ora il prossimo è a settembre, Storia della Stampa e dell'Editoria. 🙂
Grazie mille, ho subito iniziato a seguire il tuo blog! 🙂
Sì, è vero, lascia perdere! Quando trovavo manuali del genere la voglia di studiare si abbassava non di poco. Conta che ho avuto un manuale simile anche per Egittologia, e ti assicuro che per una civiltà così bella e affascinante una si rifiuta di studiare su libri terribili! Anche perché poi se si è seguito il corso, allora ci si orienta un po' meglio, ma se si fa l'esame da non corsista..si fa il doppio della fatica!
Comunque meno male che hai recuperato l'interesse con le altre letture! Ricordo che fu così anche per me, che avevo dei bellissimi saggi di Jacques Le Goff che se sei un'appassionata di Medioevo non devi perderteli per niente al mondo!!
Storia della Stampa e dell'Editoria non l'ho fatto come esame, quindi attendo il tuo articolo di settembre con le tue impressioni! 🙂
Nel mentre, piacere di conoscerti! E ovviamente sei anche tu benvenutissima sul mio blog (lo trovi qui: http://loveculturelanguage.blogspot.com) che è ancora nuovo nuovo, ma forse i miei articoli ti interesseranno (lo spero!).
A presto! 🙂
Io peraltro avrei parecchio da ridire anche su "Le città del mondo" di Carla Lanza e Giovanni Dematteis, non tanto sui contenuti quanto nell'impostazione dei materiali e nel fatto che il testo fosse zeppo di refusi. L'impostazione è pessima e confusiva: all'interno di un capitolo sono ficcate dentro schede di approfondimento che riguardano magari un argomento trattato un paio di pagine prima, o che sta per essere trattato, oltretutto spesso a cavallo delle due pagine e a spezzare il testo corrente, il tutto ad aumentare la confusione. Inoltre, appunto, è zeppo di refusi.
Secondo me la miglior casa editrice universitaria in cui mi sono imbattuta è Carocci editore, ha un'impostazione chiarissima, spesso con spazio di lato per le glosse, e un titoletto laterale che ti dà il focus del paragrafo. Ho adorato fin da subito "Le società di antico regime" di Romagnani proprio per questo tipo di impostazione, oltre che per il contenuto. Anche "Geografie dell'urbano" è di Carocci, nonché "Poveri e Povertà nel Medioevo" e "I paesaggi dell'Italia medievale". E in quattro testi sono riuscita a trovare un solo refuso!
Studiare Egittologia su un manuale come quello di Vitolo è terribile, come dici!!
Sì, senz'altro ci sarà un articolo su Storia della Stampa, è affascinante e sto scoprendo un sacco di similitudini anche con la nostra rivoluzione digitale e di un sapere costruito in maniera personale.
Grazie mille anche per il link al tuo blog, verrò senz'altro a trovarti e ora lo metto sul mio blogroll. A presto e buona giornata! 🙂
C'è qualcosa che non quadra, perché a leggere il tuo resoconto sembra quasi che avevi un vuoto in testa e ogni domanda era un incubo… poi leggo i voti che hai preso (non a uno ma a tre esami diversi) e… beh, dai, direi proprio che ti sottovaluti 😉
Per me la cosa bruttissima è non poter frequentare: oltre al lato umano che perdi (e difatti a inglese ho fatto amicizia con persone in pensione, e anche con ragazzi al primo anno), mi sembra di non capire niente e di non sapere niente.
Per quanto riguarda le domande che ti pongono agli esami, ho sempre cercato di indirizzare la conversazione su quello che sapevo meglio, ma inutilmente! 🙂 Ci dimentichiamo che anche i docenti sono stati studenti a loro volta. 😉
Ti faccio tantissimi complimenti, Cristina! Che splendido inizio, poi con tre esami così tosti! In particolare Storia Medioevale è davvero impegnativo. Sei stata grande a riprenderti dal blocco, perché quando capita rischia di mandare davvero nel pallone il cervello. Penso che il prof avrà capito dal resto dell'esame che era solo un momento di ansia e che in realtà eri preparatissima. Brava davvero, ora pensa a rilassarti e svagarti un po' che ti sei meritata molto più che un mega gelato 😉
E complimenti anche per il ritorno di Bernabò sulle scene ^_^
Grazie mille, Maria Teresa, pensavo che Geografia Urbana fosse pesante, ma Storia Medievale è stato micidiale pur con tutto il mio amore per il periodo. Il problema è che è uno studio molto mnemonico, pur se ci sono passaggi storici di tipo assolutamente logico (azione-reazione), e poi istituzioni che al giorno d'oggi sono del tutto aliene. Molto diversa è Storia Moderna, dove già si cominciano a configurare gli Stati moderni di tipo gerarchico e cetuale.
Sinceramente non mi aspettavo il blocco in Storia Medievale, nei primi secondi ero davvero nel pallone più totale perché mi aspettavo una domanda specifica (ad esempio, "mi parli delle guerre greco-gotiche") e non una domanda che per me è piuttosto vaga, senza nominare la dinastia degli Ottoni.
Comunque tutti mi consigliano di indirizzare il discorso su quello che mi interessa, ma non è facile! 😉 Intanto sono stati studenti anche i professori e avranno esaminato centinaia e centinaia di persone, se non migliaia e conoscono benissimo i metodi per svicolare! Infatti quando parlavo dei protagonisti del disboscamento dell'Alto Medioevo, mi sono lanciata in una disquisizione sulle innovazioni agricole (aratro pesante, collare rigido…) e stavo per dissertare sulla rotazione triennale, quando mi ha interrotto e mi ha fatto ritornare sul pezzo. 🙂
Un abbraccio e spero di sentirti presto!
Ci credi che mi hai messo l'ansia a leggere tutte le tua avventure universitarie? Se ancora avessi avuto qualche dubbio, in questo momento ho realizzato che certe cose non fanno (più) per me.
Congratulazioni, by the way!
Ahahahah, penso di essere entrata a buon diritto a far parte del novero degli scrittori dei racconti di orrore! 😀
Grazie per le congratulazioni, ieri mi hanno verbalizzato finalmente il voto d'inglese così il mio palmarès è completo:
– Placement Test: livello C1 -3 crediti
– Metodi degli studi storici: 30 – 9 crediti
– Civiltà e Lingua Inglese: 30 e lode – 9 crediti
– Geografia urbana: 30 – 9 crediti
– Storia medievale: 30 – 9 crediti
Ho inoltre 3 crediti per la professione, per i quali non dovrò fare il laboratorio d'inglese.
Madò, ho sudato soltanto a leggere il tuo racconto… quindi mi immedesimo anche nel tuo sollievo. 🙂
Guarda, Grazia, è stato tremendo! E ho tralasciato molti altri particolari dei vari esami, altrimenti il post sarebbe stato lungo un chilometro. Ad esempio in Geografia Urbana mi aveva chiesto come aveva fatto Milano a riposizionarsi a livello internazionale come città post-industriale… per fortuna da una sua osservazione – perché i più cordiali ti danno qualche spunto! – ho avuto un'illuminazione sul marketing urbano e la città come brand. Ma la cosa incredibile è che non mi è passato neanche per l'anticamera del cervello il grande evento di Expo. Mi è venuto in mente solo una settimana dopo!!!
Ah ah ah Cristina! Finalmente leggo il tuo resoconto semiserio, che mi ha fatto ridere di gusto. Non mi è difficile immaginarti nei diversi momenti che descrivi.
Sei una macchina da guerra, e conduci la tua battaglia di apprendimento e approfondimento di questi temi e contenuti con il magnifico carattere che ti caratterizza.
Bellissimo. Ancora complimenti per tutto.
Anche una mia amica l'ha trovato esilarante, sebbene mi abbia detto di essersi sentita stanca soltanto nel leggere tutto il materiale preparato per l'esame d'inglese. 😉
Però, a parte i momenti di panico durante l'esame e di stanchezza post, sono state davvero delle belle soddisfazioni! Ogni tanto vado a leggere il mio palmarès e provo grande fierezza, sebbene la strada sia ancora lunga. Ma dopo l'esame di Storia Medievale nulla mi fa più paura!