Il post di oggi riguarda un argomento anomalo,  perché ha come protagonista la memoria in rapporto ai numeri. Dovete sapere che la mia memoria è sempre stata un colabrodo per quanto riguarda i numeri. Dopo anni di sforzi, riesco a ricordarmi il mio numero di cellulare, e poco altro. La verità è che io e i numeri non ci siamo mai amati, anzi, ci siamo sempre guardati in cagnesco, o con un alto grado di sospetto reciproco.

Al liceo linguistico brillavo nelle lingue, in letteratura, in storia e in geografia, e mi piaceva moltissimo l’ora di educazione artistica perché ero portata in disegno. Ed ecco che arrivava “lei”, l’ora di Computisteria con i relativi sfracelli. Stendiamo un velo pietoso sulla precedente scuola media, e sull’ora di puro terrore che per me comportavano i compiti in classe, oggi ribattezzati verifiche, di matematica, geometria, fisica, il cui risultato mi abbassava puntualmente la media. Ricordo lunghi, interminabili minuti passati a fissare il foglio con il vuoto siderale nella testa.

Ho cercato di ignorare i numeri dal giorno in cui sono uscita dalla scuola. o perlomeno ho provato a stare bene alla larga.

Ora i numeri mi sono ricomparsi davanti nella forma micidiale delle date in Storia. Nel mese di giugno vorrei dare appunto l’esame di Storia Medievale, insieme a quello di Geografia Urbana e Civiltà e Lingua Inglese, e ho il problema di memorizzare le date. Naturalmente la docente di Storia Medievale non pretende che memorizziamo pagine e pagine di date, ma alcune vanno imparate. Io conosco pochissime date, alcune facili da memorizzare (la data di inizio della Rivoluzione Francese con numeri uno di seguito all’altro: 1789); altre invece permangono nella mia testa in modo assolutamente inspiegabile (la data della battaglia di Bosworth Field, che segna la fine della Guerra delle Due Rose, e anche la fine del Medioevo inglese: 1485).

Ho dunque cercato in rete, dove si trova di tutto, alcuni consigli sulle tecniche di memorizzazione. Ecco quello che ho scovato!

1. METODO DELLO SHAPE-SYSTEM

Questo video Youtube è molto divertente, in due parole il metodo di Giuseppe Moriello, che tra l’altro ha partecipato ai campionati di memoria nel 2015 arrivando al terzo posto, è quello di trasformare ogni numero in un’immagine amichevole (“calda e coccolosa”, come dice Giuseppe). Il passaggio successivo è quello di trasformare queste immagini in una storiella che evochi i numeri, l’articolo di codice nel suo caso di studente in diritto, che occorre memorizzare.

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Quindi ho provato a creare le mie proprie immagini, e il risultato delle mie elaborazioni è stato:
0 = scudo  1 = candela  3 = rondine  4 = vela  5 = profilo con bocca aperta  
6 = ciliegia  7 = falce  8 = pupazzo di neve  9 = amo.

Il punto però è che il mio è un esame orale, e quindi se mi chiedono la data della battaglia di Hastings 1066 non posso dire: candela-scudo-ciliegia-ciliegia, o il passo successivo per la professoressa o l’assistente sarebbe quello di chiamare il servizio di igiene mentale. Inoltre secondo me basta poco per scambiare due numeri tra loro, e generare un cambio di secolo (non dico di millennio perché fin là ci arrivo pure io).

2. METODO DELLA CONVERSIONE FONETICA

Per spiegare questo metodo ci vorrebbe un post a parte, quindi vi rimando a questo articolo del sito  Gli Audaci della Memoria che trovate al seguente link. Per quanto riguarda il metodo, occorre trasformare ogni numero in una lettera secondo una determinata tabella, che trovate qui a fianco.

Quindi la mia data 1066 della battaglia di Hastings, con la conversione fonetica diventa:

T S C C

con le C dolci. A questo punto bisognerebbe trasformare l’insieme delle consonanti in una parola aggiungendo le vocali, che sono riempitive, ed eventualmente passare poi a costruire un’immagine. Ora, io sarò anche lenta di comprendonio, ma a me sembra un procedimento piuttosto macchinoso, perché:
1. mi devo ricordare a ritroso le corrispondenze e non è detto che ci riesca;
2. non tutte le composizioni di consonanti possono trasformarsi in parole con l’aiuto delle vocali. Io qui francamente non saprei come fare. 🙁 … Forse: “Ti scaccio”?

3. METODO DEL PALAZZO DELLA MEMORIA (O TECNICA DEI LOCI)

Questa tecnica mi piace d’istinto, ma non ho ancora avuto tempo di sperimentarla nella sua interezza. Si tratta di un metodo antico. La tecnica dei loci (plurale del termine latino locus, che significa “luogo”), anche chiamata “palazzo della memoria”, fu introdotta in antichi trattati di retorica greci e romani (Rhetorica ad Herennium, De oratore, e Institutio oratoria).

In questa tecnica mnemonica gli elementi da ricordare vengono associati a specifici luoghi fisici. Per rammentare in un certo ordine vari contenuti si ricorre alla memorizzazione di relazioni spaziali. Quindi, ad esempio, in cucina troveremo gli avvenimenti e i protagonisti del 300 d.C., nella dispensa quelli del 400 d.C. e via discorrendo. Data la vastità del periodo storico preso in esame, il Medioevo, naturalmente useremo un edificio con numerosi ambienti come quello che vi propongo sopra, il palazzo Hofburg di Vienna… e non un appartamentino di due locali. 😉



4. METODO FIGURATIVO


Tutto sommato è la tecnica che mi piace di più, avendo io una memoria visiva piuttosto accentuata, anche se non sono sicura del risultato tra un paio di mesi. Si tratta di visualizzare un’immagine abbinandovi il numero di riferimento.

Prendiamo ad esempio l’editto di Costantino del 313, chiamato anche editto di Milano (editto di tolleranza o rescritto di tolleranza). SI tratta dell’accordo sottoscritto nel febbraio 313 dai due Augusti dell’impero romano, Costantino per l’Occidente e Licinio per l’Oriente, in vista di una politica religiosa comune alle due parti dell’impero. Il patto fu stretto in Occidente in quanto il senior Augustus era Costantino. Le conseguenze dell’editto per la vita religiosa nell’impero romano sono tali da farne una data fondamentale nella storia dell’Occidente. Non siamo ancora al Medioevo, come data convenzionale, ma è importante saperla per comprendere meglio le decisioni dei futuri Concili inerenti la dottrina cristiana.

Posso dunque prendere una scultura dell’imperatore e immaginare che la data 313 sia parte integrante della sua testa, come potete vedere nella mia rielaborazione di cui sopra, un po’ irriverente ne convengo. Bisogna però fare una ricerca su parecchie immagini, e di conseguenza molto allenamento.

In alternativa, potrei optare un mix tra la tecnica del “palazzo della memoria” e di immagini come questa, collocate nella stanza apposita, e comunque la questione non cesserà d’interessarmi perché poi ci saranno le date di Storia moderna e Storia contemporanea.




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Insomma, i metodi sono innumerevoli come i pesci del mare! E voi, avete mai dovuto imparare a memoria qualcosa di ostico, o farlo imparare ai vostri studenti, e quali sono le tecniche che avete adottato?

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Fonti immagini: Pixabay e Wikipedia