Per finire l’anno col botto, sono molto contenta di annunciare ufficialmente di essere entrata a far parte dell‘antologia di racconti storici dal titolo “I racconti segreti della Lombardia”! Prima dell’estate infatti Historica edizioni (www.historicaedizioni.com) in collaborazione con il sito Cultora (www.cultora.it) aveva indetto la prima edizione del suo concorso letterario.

Il tema sarebbero stati i segreti della Lombardia. I testi brevi, sia di saggistica che di narrativa (racconti), avrebbero avuto come tema una storia, un luogo, un paese, una città, un monumento, un personaggio sconosciuti o poco noti da scoprire e valorizzare.

Come è accaduto con l’antologia solidale “L’amore non crolla”, sulle prime sono rimasta un po’ incerta sul da farsi. Avrei voluto parlare di un luogo poco noto, ma per me è molto più avvincente la narrazione che s’incentra su un essere umano. Anche in questo caso ho ricevuto un incitamento esterno, stavolta nella persona della mia amica Nadia Bertolani. Ho dunque fatto mente locale, sfruttando del materiale già in mio possesso su un’epoca che conosco molto bene, e quest’estate ho scritto il racconto. S’intitola “La mendicante della pusterla” ed è ambientato a Milano sul finire del 1300 quando dominava un certo, ehm… non facciamo nomi, ma solo i cognomi: Visconti. Ha come protagonista una donna che chiede l’elemosina alla pusterla di Sant’Ambrogio: la pusterla (postierla, pusterla, posterula, posterla o pustierla) è un’angusta porta d’accesso ai camminamenti per le guardie di ronda nei castelli e nelle fortificazioni nascosta nelle mura, che poteva essere usata anche come uscita o ingresso di emergenza in caso di attacco o di assedio. La donna si rivolge a un passante e, in cambio di un soldo, promette di raccontare la sua storia, che è dunque tutta in prima persona. Ecco l’incipit:

L’elemosina, signore… L’elemosina. Fatemi la carità di un soldo, vi prego. Un soldo per mangiare. In cambio, vi racconterò la mia storia di povera donna. Siete un forestiero, a quanto vedo… eh, i miei occhi non son più buoni come un tempo, e attorno a me c’è soltanto nebbia. Grazie del vostro buon cuore, signore… che Iddio e la Beata Vergine vi benedicano. Suvvia, sedete davanti a me, sotto quest’albero accanto alla pusterla di Sant’Ambrogio. Qui nessuno ci disturberà.

Ormai sono invecchiata e lacera, ma da giovane ero molto bella. Piccola di statura, m’appellavano con un diminutivo. Lo specchio mostrava capelli biondi dalla sfumatura ramata, la pelle candida come latte di mandorla, le labbra come petali. Attiravo gli uomini, bramosi, sapevo far loro desiderare le morbidezze del mio corpo.

Il regolamento prevedeva elaborati che non superassero le 8 cartelle dattiloscritte (1 cart. = 30 righe di 60 battute). Erano ammesse eccezioni se gli elaborati superavano di poco il limite prefissato e ogni autore poteva inviare al massimo un testo. Prima di inviarlo per il concorso, l’ho fatto leggere a un gruppetto di lettori che mi hanno dato alcuni consigli di adattamento, e ho dovuto anche sforbiciarlo non poco in quanto superava di due cartelle abbondanti il limite massimo richiesto. Che fatica!

Questo racconto però può essere utilizzato anche come monologo teatrale, con una sola attrice, o volendo anche tre di differenti età che si alternano nelle parti; e quindi ho subito passato la versione non sforbiciata anche all’ormai celebre regista teatrale Claudio Settembrini. Sarei felice se si riuscisse a metterlo in scena, magari nell’ambito di qualche manifestazione contro la violenza sulle donne, perché di questo si parla!

La consegna degli attestati e delle antologie avverrà


domenica 17 dicembre alla Libreria Cultora 
di via Lamarmora, 24 – Milano
alle 17.00. 

Che dire d’altro? Naturalmente che, se vi trovate a Milano, magari impegnati nello shopping natalizio e vi va di passare, la Libreria Cultora è vicinissima alla Metropolitana 3, fermata Crocetta, e io vi aspetto!


Questo è il link, se volete curiosare sul sito.

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Fonti iconografiche:
La Mendicante di Amedeo Modigliani, 1909