“Buck e il terremoto” è la prima di tre antologie a carattere solidale, che ha inaugurato la raccolta di fondi destinati alla Croce Rossa Italiana per le popolazioni di Amatrice e Accumoli colpite dal terremoto del 2016.

Allora, Buck e io ne abbiamo parlato a lungo, questa notte. Lui diceva che non poteva restare indifferente a una cosa così triste accaduta in Centro Italia, dove vivono tanti suoi parenti lupeschi. Io ero assolutamente d’accordo. Quindi ci è venuta questa idea che adesso vi proponiamo.” Con queste parole la curatrice dell’antologia, Serena Bianca de Matteis, presenta lo spirito che sta alla base della raccolta, e che è quello di coniugare il piacere della scrittura con quello della solidarietà. Intraprendere un’attività che amiamo è il modo migliore per dare anima e significato a qualcosa che rimarrebbe piuttosto inerte, nel caso fosse compiuto per mero senso del dovere o di colpa. Ha così formato un vero e proprio branco – è il caso di dirlo – non soltanto composto da autori, quasi tutti blogger, che hanno donato un racconto per andare a costituire l’antologia, ma anche di professionisti del settore editoriale. Questi ultimi hanno lavorato all’editing, alla copertina, all’impaginazione e alla cura della promozione sui social networks per offrire un prodotto di buon livello e farlo conoscere.


In questa antologia specifica ogni racconto ha per tema portante il cane o il lupo, il terremoto come elemento facoltativo e un irrinunciabile messaggio di speranza finale. I racconti tutti sono di ottimo livello, e appartengono a generi differenti. Possono quindi soddisfare molteplici palati. C’è la favola, la fantascienza, la leggenda, il racconto classico; nel loro ambito si staglia, inconfondibile, la presenza di un cane, o di un lupo. Sia che si tratti di quell’animale da compagnia che ben conosciamo, o di quello più selvatico che è ritornato a popolare i nostri boschi, esso ci rimanda alla parte più profonda ed emozionale del nostro essere. Una parte che, a sua volta, si collega alla natura con cui abbiamo sovente smarrito i contatti, e che un evento catastrofico come il terremoto ci ricorda bruscamente. Una scossa di terremoto diviene così un terribile memento per tutti, che ci può togliere ogni cosa: gli affetti più cari, l’abitazione, la salute fisica e psicologica, la vita stessa.

E la natura non è, in sé, buona o cattiva come saremmo portati a giudicarla sull’onda della disperazione o della rabbia. La natura è, e ci rammenta quanto l’esistenza, di uomini e animali, sia fragile. Sta agli uomini agire e reagire agli eventi di questa portata, a seconda del loro livello morale. C’è chi, tristemente, saccheggia tra le rovine delle case, o chi specula sulla disgrazia per arricchirsi, come abbiamo appreso, a distanza di tempo, dalle inchieste giudiziarie e giornalistiche.  Oppure c’è chi si rimbocca le maniche e aiuta, sia per professione come nel caso degli addetti alla protezione civile, sia per quell’impulso che spinge all’aiuto sotto forma di volontariato. L’antologia “Buck e il terremoto” è nata esattamente sulla scorta di questo impulso. E, come ha spiegato la curatrice, l’intento non è chiedere un’elemosina, ma proporre un prodotto preparato col cuore, con un prezzo adeguato, e che può tenerci una piacevolissima compagnia durante alcune ore. 

Così, ad esempio, possiamo rimanere sgomenti col racconto che inaugura l’antologia, proprio Terremoto di Michele Scarparo, o commuoverci con Carlotta di Sandra Faè. Possiamo immedesimarci nell’angoscia degli studenti di La scuola di Massimiliano Enrico, o addirittura sorprenderci con il mito, come ne La lupa della grotta di Velma J. Starling, solo per citarne alcuni. La condivisione è diventata, in questo caso, non il frivolo e spesso inconcludente chiacchiericcio del web e dei social, ma comunanza d’intenti profonda. E l’antologia solidale conterrà qualcosa dell’animo di tutti coloro che hanno dato una mano… anzi, una zampa!


Sono anche molto contenta di poter pubblicare qualche fotografia della presentazione avvenuta a Bookcity il giorno 18 novembre nella splendida cornice del nostro Castello Sforzesco di Milano.

Bookcity nel cortile del Castello Sforzesco.

Serena Bianca de Matteis presenta l’iniziativa nella Biblioteca d’Arte.

Elisa Elena Carollo legge e interpreta “Terremoto” di Michele Scarparo.

Edoardo Camponeschi legge e interpreta “il guardiano” di Marco Stabile.

E voi, che ne pensate? Natale si avvicina e c’è ancora molto da fare, incluso pensare ai regali! Ecco qualche consiglio per voi alle seguenti pagine dedicate a “Buck e il terremoto”: