Carissimi,
ovvero le vicende del terribile e magnifico Bernabò Visconti, e l’hanno grandemente apprezzato. Quando si scrive un romanzo i personaggi vivono soltanto nella mente dell’autore, o del lettore che li “costruisce” anche in maniera molto diversa a seconda della propria sensibilità. Ma nel teatro avviene qualcosa di più, per un autore di testi: i tuoi personaggi prendono finalmente vita e sono lì, in carne e ossa. Senza l’allestimento un copione è qualcosa di morto.
E questi personaggi, oltretutto, sono vissuti davvero nella nostra storia italiana e lombarda, uno per uno: Bernabò Visconti, Gian Galeazzo, i due legati papali, Giovannola e la povera Bernarda, ma anche altri cosiddetti minori, le nutrici, le serve, i popolani, i contadini… Sono tutti vissuti, hanno amato, a volte combattuto, odiato, sperato, e quindi ieri sera sono stati risuscitati. Perché è il teatro è, appunto, un’operazione magica che si fa anche con pochi oggetti, a differenza del cinema, ed è anche meraviglia e divertimento. Guai se non ci fosse divertimento nel teatro, persino in un dramma come questo, perché è il riflesso della vita che è dramma e farsa insieme.
Vorrei quindi proporvi alcuni fotogrammi tratti dal video che ha girato mio figlio, relativi ad alcuni momenti salienti della rappresentazione.
“Se si potesse vederli a volo d’uccello, quei castelli, sarebbero come pietre incastonate in una corona. La corona della Biscia. Quella che non abbiamo mai avuto. La Corona d’Italia.” |
“Nessuno avrebbe mai osato far proprio il simbolo del Diavolo. Solo noi Visconti potevamo.” |
Ecco l’arrivo dei due terrorizzati legati papali, giunti per incontrare il temibile signore di Milano sulle sponde del fiume Lambro:
“Ma bene… chi abbiamo qui? Due inviati del Papa venuti difilato da Roma a porgermi omaggio.” |
L’infido nipote Gian Galeazzo, signore di Pavia e conte di Virtù, convocato a banchetto alla Ca’ di Can di Milano per ascoltare la strabiliante proposta dello zio:
Il modo insolito di amministrare la giustizia da parte di Bernabò:
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C’è anche tempo e modo per i ricordi… e lui ricorda le sue donne:
“Ah, le donne! Le donne! Fonte del mio piacere, insieme al cibo e alla guerra di cui ero maestro!” |
Il duetto tra Giovannola da Montebretto, madre di Bernarda, e il suo antico amante:
La danza del fantasma:
L’astrologo ed erborista di corte, il Medicina, ha cattivi presentimenti:
L’astrologo di corte: “Mio signore, l’infausta congiunzione di Saturno, Giove e Marte nella casa dei Gemelli mi fa presagire grandi sventure.” |
Non aggiungo altro, ma vi assicuro che queste poche foto non rendono giustizia allo spettacolo, che naturalmente si avvale anche di una musica molto suggestiva, e non rende giustizia soprattutto alla bravura assoluta dell’attore principale, che è stato un gigante in quanto ha retto letteralmente tutto il peso sulle sue spalle essendo quasi sempre in scena.
Ancora grazie a voi della pazienza con cui mi avete seguito fino in fondo alla mia carrellata di articoli su questo personaggio immenso. Per concludere, messer Bernabò, ormai libero e scatenato, vi invita per la prossima rappresentazione del
Questo è uno di quei post pieni di bellezza ed entusiasmo, quelli davvero magici: si capisce la tua passione, prima di scrittrice e poi di chi affida la sua creatura a chi la renderà magica attraverso la rappresentazione.
Le foto sono assolutamente suggestive, dicono tantissimo *__*
Mi sono particolarmente piaciute le tue parole e riflessioni sul potere del teatro!
Complimenti a tutti voi! <3
Amo da sempre il teatro più del cinema, e un tempo avevo l'abbonamento. Si tratta di un'arte antica che necessita di poco per arrivare al cuore delle persone, e nello stesso tempo è severa. Per me è la prima volta che ho visto mettere in scena un mio copione, con Il Canarino non era successo. E' stata un'emozione grandissima!
Alle foto ho lavorato oggi pomeriggio, ho fatto il fermo immagine in modo che gli attori non venissero mossi. Bernabò mi ha fatto fare gli straordinari! 😀
Che bello, si sente l'entusiasmo che ti ha dato questa rappresentazione! Bellissime foto, rendono l'atmosfera magica del teatro e del…diavolo Bernabò 😉 complimenti con sincero affetto 💖
Grazie, Giulia, per le tue parole. Pensa che ero seduta in prima fila perché avevo il posto riservato, e avevo in mano il ventaglio – faceva un caldo atroce – ma non lo usavo perché lo tenevo in mano. Ero così tesa che a momenti lo rompevo! Evviva messer Bernabò. ^_^
Mi fa piacere che la serata sia andata bene 🙂
Grazie per aver condiviso con noi l'atmosfera della pièce con queste foto.
Grazie a te, Ariano. Come scrivevo, le foto comunque non rendono l'idea ma è comunque un bel ricordo da condividere con voi. 🙂
Ma che meraviglia, Cristina! E le tue parole: «…Quando si scrive un romanzo i personaggi vivono soltanto nella mente dell’autore, o del lettore che li “costruisce” anche in maniera molto diversa a seconda della propria sensibilità. Ma nel teatro avviene qualcosa di più…», deve essere emozionante all'ennesima potenza vedere un tuo romanzo prendere vita! Sarà che io non stavo nella pelle quando due classi di quarta elementare hanno portato in scena un mio racconto per bambini…immagino dunque la tua felicità di fronte ad uno spettacolo così importante. Complimenti vivissimi ancora. E se capitate a Roma…
Hai proprio ragione, Lauretta, e il bello è che nell'ascoltare le battute mi chiedevo: "Ma le ho scritte proprio io?" Il punto è che, essendo passato più di un anno da quando avevo consegnato il copione, un po' me lo ero dimenticato anche se naturalmente avevo in mente le scene a grandi linee. Sono contenta che al pubblico sia piaciuto… anche nel teatro non hai mai la percezione di come possa essere accolto un tuo lavoro, esattamente come un romanzo.
Vedo che hai avuto un'esperienza simile, quindi mi puoi capire. Un abbraccio. ^_^
Come mi sarebbe piaciuto essere lì, ma quanto! Tutto molto suggestivo. Poi lo sai, quella di Bernabò Visconti è la mia storia preferita. 😁
Complimenti per la riuscita della serata.💐
Grazie del commento, Marina. Sono molto felice che il pubblico abbia gradito. Come sai la parola Storia evoca la sensazione del "mattoncino", e non tutti sanno che con Bernabò è impossibile annoiarsi! Oltretutto lui "cucca" ancora oggi dopo tanto tempo. 🙂 Un bacione!
Speriamo che le rappresentazioni si sprechino, e non solo a settembre! 🙂
Speriamo davvero, Marco. Diciamo che la "prima" è sempre un banco di prova non solo per attori e regia, ma soprattutto per l'accoglienza da parte del pubblico. Se viene accolto bene, c'è poi il passaparola che funziona. 🙂
Che meraviglia Cristina, sono davvero felice di questa tua serata, penso che tu sia al settimo cielo! Deve essere stato uno spettacolo magico a giudicare dalle immagini, molto suggestive. Bernabò così a occhio mi sembra perfetto 😉
Il settimo cielo è la parola giusta. Pensa che una settimana prima ho avuto un incubo: ho sognato che il regista aveva completamente cambiato il copione, ed era diventato una recita natalizia per bambini. C'era persino una mia amica che recitava con il cappello a punta da elfo di Babbo Natale. Tanto per dire quanto ero tesa…
Bernabò era proprio lui redivivo, è stato impressionante. :-0
Sono i tipici sogni che portano bene 😀
Sai che pure i costumi mi sembrano molto ben fatti, anche l'occhio vuole la sua parte dopotutto 🙂
Sì, è vero. Io non mi intendo moltissimo di costumi, ma mi sono sembrati adatti. La proloco ha un deposito di abiti già pronti per le visite guidate animate e altre occorrenze; l'ho visitato e ho visto che ne hanno parecchi. Sono anche "semplici" al punto giusto, in quanto il vero lusso con velluti, broccati e ricami sarebbe arrivato dopo con gli Sforza e il Rinascimento.
Dev'essere stata una serata magnifica! Non voglio perdermi quella di settembre 🙂
E' stato strepitoso, Clem. Alcune persone non ce l'hanno fatta a prenotare per tempo, e si stanno già prenotando per settembre. 🙂
Grazie per averci raccontato un po' la serata, anche se non c'eravamo… Dev'essere stata una grandissima emozione, per te, vedere in scena il testo che hai ideato e scritto!
Ciao Elisa, sì, ovviamente non ho voluto raccontare troppo anche perché così venite a vedere lo spettacolo, il che rende certamente di più.
Vedere in scena il testo è stato emozionante al massimo, anche perché è stata tutta una sorpresa e non sapevo che cosa sarebbe successo a livello di allestimento. C'erano state varie idee, come logistica, ma ciascun posto aveva i suoi problemi. Se vai su Fb e visiti la pagina della proloco di Trezzo, c'è un brevissimo spezzone delle prove: quello di lui con i due legati papali. 🙂
Già mi dispiaceva non esserci, ma ora mi dispiace il doppio! Deve essere stata un'occasione speciale. Bellissimo anche che ci sia una replica; te la godrai ancora di più, osservando i minimi dettagli che forse ti sei persa. Brava! Il piede infingardo?
Ottimo che ci sia la replica, anche spererei che ce ne sia più di una, a dire la verità! 😉 Mio figlio ha realizzato un video amatoriale con il cellulare, quello da cui ho tratto le foto, e ogni tanto me lo riguardo, me lo "coccolo" letteralmente.
Il piede infingardo oggi ha ripreso a farmi male, ma non come nei giorni scorsi. C'entra il fatto di avere camminato, probabilmente, mentre domenica sono rimasta in stasi. A presto!
Dannazione! Il 9 settembre sarò via per lavoro! Non si può fare una settimana prima o una settimana dopo?
Purtroppo queste due date sono già fissate da tempo dalla proloco, ma confido che ce ne siano delle altre! In caso contrario il "padrone di casa" si infurierà moltissimo. 😉
Sto già implorando per un cambio turno, se riesco arrivo con consorte al seguito. Speriamo bene. Mi piacerebbe tantissimo esserci.
Doppia occasione, dunque. Ci conosciamo di persona e vi godete lo spettacolo. Teniamo le dita incrociate!
Bella cosa! Ma vedi nel teatro qualcosa che ti accompagnerà da qui in avanti al pari della scrittura o consideri questa un'esperienza una tantum.
Il problema con i copioni teatrali è che devono essere rappresentati. Infatti è vero che con l'altro mio lavoro, Il Canarino, avevo vinto un premio, ma non era mai stato rappresentato ed è rimasto sulla pagina. Qui il copione è stato commissionato dal regista Claudio che è di Trezzo e quindi c'era l'idea di incentrare il tutto su un personaggio. il Visconti, molto presente in quei luoghi. Quindi, a meno che il mio copione non si fosse rivelato una "sola" – tutto poteva essere! 😉 – l'allestimento scenico era quasi sicuro.
In questo senso per me il teatro riveste un'importanza pari alla scrittura. Il fatto di scrivere un copione su commissione ha rappresentato una bella sfida, pur se il personaggio mi ispirava già da tempo.
Adesso che ci penso, il simbolo del Diavolo mi ricorda qualcosa: un certo biscione… Mi sa che il conto torna, e in quel caso la corona d'Italia è stata poi conquistata da quel personaggio. 😀
Sciocchezze a parte, complimenti, dev'essere emozionante vedere una propria opera divenire realtà visibile!
Hihi, il biscione visconteo e anche quello usato da "quel" personaggio mi ha sempre fatto un po' impressione, a dire il vero. Comunque hai ragione, i conti tornano alla perfezione, e chissà che non abbia anche lui un dna visconteo.
Vedere la propria opera che prende vita è incredibile… oltretutto, Marco, non avevo potuto assistere alle prove e quindi non sapevo nulla dell'allestimento o altro. E' stata una sorpresa enorme. E anche il pubblico ha gradito, non sono nemmeno volati pomodori e ortaggi andati a male! 😉
Belle le foto, sei riuscita a cogliere alcuni momenti particolarmente significativi: però, posso dire che “io c’ero” e queste poche immagini non rendono giustizia a una rappresentazione che è stata davvero strepitosa! Bravissimo il regista, eccellenti tutti gli attori, ma soprattutto Bernabò, che, secondo me, ha dimostrato di poter rivaleggiare con attori professionisti. Ovviamente non sto a sottolineare la bravura dell’autrice, ma avevo già letto il testo e quindi sapevo che era appassionante e coinvolgente. Devo dire, però, che hai ragione, Cristina, ad affermare che le opere teatrali devono essere rappresentate: infatti, mentre il romanzo nasce proprio per essere “rappresentato” nella mente del lettore, il copione ha bisogno per vivere di incarnarsi in persone vere. Concludendo, visto il successo della prima, penso che a settembre la replica sarà ancora più affollata!
Grazie dello splendido commento, Antonella, e ancor di più per il fatto di essere venuta a confortarmi in quella notte, che avrebbe anche potuto essere la classica "notte da tregenda", visto gli incubi che mi erano venuti. 😉 Hai ragione, le foto non rendono giustizia all'allestimento perché manca la parola degli attori, i loro movimenti e gesti ad accompagnare e sottolineare il testo, la musica di sottofondo, gli effetti speciali, e quello stato di tensione palpabile che puoi avvertire soltanto durante una rappresentazione teatrale.
A distanza di moltissimi anni – ahimè, ne avevo quindici – ricordo ancora il mio primo incontro con il teatro. Ero andata al Lirico con mio papà ad assistere alla Tempesta di Strehler. Ricordo perfettamente che nel momento in cui iniziò lo spettacolo tutte le luci si spensero di colpo e senza alcun preavviso e si udì un rombo fortissimo di tempesta. Sul palcoscenico, in controluce, si muovevano dei teloni che simulavano l'effetto delle onde. Una sensazione indescrivibile. Poi naturalmente è fondamentale a bravura degli attori, in quel caso erano Tino Carraro nella parte del mago Prospero e Giulia Lazzarini nella parte di Ariel. Puoi avere tutti gli effetti speciali che vuoi, ma se gli attori non reggono…
Che meraviglia, e quanta soddisfazione si coglie dalle tue parole.
E poi… quanto posso capire questo entusiasmo.
Testo non facile, frutto di tanto studio e passione, che diventa spettacolo di pregio. Per me questo è il massimo, cara collega drammaturga. 🙂
Complimenti vivissimi per tutto.
Non puoi immaginare la mia felicità, cara Luz. Per me è la prima esperienza in assoluto di scrittura e messa in scena e il risultato è stato esaltante. Ogni tanto mi riguardo alcuni spezzoni del video, a furia di osservarlo lo consumerò.
E grazie per la definizione di "collega drammaturga". 🙂