Nei giorni scorsi stavo cadendo in un letargo profondo, complice la calura e soprattutto il calo di tensione dopo il debutto dello spettacolo Il Diavolo nella Torre. Come vi dicevo, da una parte è stata un’esperienza bellissima ed emozionante, dall’altra per me incombeva l’ignoto, dalla recita natalizia con gli elfi di Babbo Natale, cosa che ho effettivamente sognato pochi giorni addietro, agli attori che venivano colti da prolungati vuoti di memoria; dal pubblico che ci subissava di fischi e lanci di ortaggi allo spirito di Bernabò Visconti che non gradiva lo spettacolo e ci bersagliava di fulmini e saette. Ma sto divagando, scusate…
Dunque, stavo finalmente cominciando a rilassarmi quando mi arriva la notifica di Google+ da parte del blogger Ivano Landi del blog “Cronache del Tempo del Sogno“ che (fiato alle trombe) mi ha inserito nei nominati per il Liebster Award 2017. “Ecco, ci siamo!” mi sono detta, svegliandomi di botto e con un senso di allarme. Perché, per chi non lo sapesse, il Liebster Award è un premio che comporta un turbinio non indifferente, non solo nel proprio blog ma anche un po’ in tutta la blogosfera, come se corresse dell’elettricità attraverso i vari blog.
Rammento infatti che ricevere il premio comporta:
- Ringraziare chi ti ha premiato e rispondere alle undici domande che ti sono state poste.
- Premiare altri undici blogger che abbiano meno di 200 follower e che ritenete meritevoli.
- Comunicare la premiazione nelle bacheche dei “vincitori”.
- Proporre a vostra volta undici domande.
Ho subito ottemperato alla prima parte del punto 1. ringraziando il mitico e mitologico Ivano da personcina bene educata quale sono. Quando poi ho visto il tenore delle domande, il mio senso di rilassatezza è andato a farsi benedire definitivamente. Nei giorni successivi ho cominciato a spremere quel poco di materia grigia che mi era rimasta, ed ecco il risultato.
1. Da quale pittore o scultore ti piacerebbe farti immortalare in un ritratto? (vale anche citare un artista del passato).
Questa è facile e semmai c’è una sovrabbondanza di artisti che apprezzo. Dovendo proprio fare un nome, direi senz’altro una donna, e scelgo Élisabeth-Louise Vigée-Le Brun, una pittrice francese molto famosa prima, durante e dopo la Rivoluzione Francese. Eccovi ad esempio un Autoritratto con figlia del 1789, proprio l’anno in cui scoppia la rivoluzione.
2. La tragedia occupa da secoli un posto più alto rispetto alla commedia nella considerazione degli uomini considerati di cultura. Questo vale per il teatro greco e elisabettiano come per il cinema. Si può quindi dire, parafrasando Kundera, che più qualcosa è pesante più è intellettualmente comodo da portare in giro?
Secondo me (mumble mumble) dipende dal fatto che la commedia, e il riso che ne consegue, è volatile come tutte le manifestazioni umane scaturite dal divertimento. Mentre il dolore, come direbbe il poeta, “ha una voce e non varia”, il riso si accende, sprizza e saltella qua e là come un fuoco fatuo, ed è subito spento. Per questo tanta produzione drammaturgica è impegnata politicamente e socialmente, e viene annoverata come unica espressione degna di figurare nella portfolio culturale di una nazione.
Non sembra, ma anche questa domanda mi ha messo un po’ in crisi, in quanto mi piacciono tante cose… sono di bocca buona. Vado comunque a sostituire l’elenco di Ivano:
Per me, La Messa da Requiem di Mozart, per dirne una .. e l’immortale Blade Runner di Ridley Scott. … Il rosso e il nero del “milanese” Stendhal…. Jane Eyre di Charlotte Brontë… i film della vecchia Hollywood, naturalmente, quelli con Paul Newman dagli incredibili occhi azzurri, e Ingrid Bergman…le Confessioni di Sant’Agostino. … Turandot di Puccini, in assoluto la mia opera lirica preferita… la pizza in qualsiasi versione… Poi i fiori, gli animali e gli alberi. E le lasagne che fa mia madre. Difatti uno spagnolo, assaggiandole, gridò: “Madre de Dios!”
Su questo non ho dubbi: Hansel e Gretel dei Grimm. Avevo alcune Fiabe sonore che ascoltavo con un mangiadischi, ed era la mia preferita pur se mi terrorizzava molto. La scena in cui la matrigna riesce finalmente a lasciare i bambini nel bosco era tristissima. Non parliamo poi di quando Gretel chiude la strega nel forno e la brucia, con le urla terrificanti della vecchia che uscivano dal mangiadischi.
Letteratura: Ernest Hemingway. Arte: Pablo Picasso. Cinema: ………….. (non oso dirlo, potrei essere linciata. Abbi pietà di me, Ivano! Voglio vivere.) Per riempire lo spazio, volevo scrivere Nicholas Cage, ma non è un mostro sacro… e sono vietate le facili battute sulla parola “mostro”. Comunque si tratta di gente sopravvalutata, secondo me, incluso il terzo cioè l’Innominato.
6. Dì solo
no ai Valori della Famiglia
Un giorno che
vai per strada
e vedi un carro funebre
con una bara,
seguita da un’auto piena di fiori
e da limousines;
sai che il giorno è favorevole
e che i tuoi piani avranno
successo;
ma il giorno che
vedi una sposa e lo sposo,
e una festa di nozze,
fa’ attenzione;
guardati bene,
può essere un cattivo segno.
Dì solo no
ai valori della famiglia,
e non lasciare
il lavoro quotidiano….
Questo è l’inizio di una lunga poesia di John Giorno, da lui composta il giorno della morte di William S. Burroughs. Gliela sentii recitare (in italiano) molti anni fa, a un reading di poesia beat. Sei d’accordo con lui o no? Viva o abbasso i valori tradizionali?
Questa è una bella domanda, ma non farei una cesura così netta. Non si è mai totalmente pro o contro qualcosa. Dico sempre che sono una brava ex-ragazza, ma in me sonnecchia una barricadera pronta a risvegliarsi alla minima occasione. Quindi, occhio!
7. Ti sentiresti più a tuo agio ad abitare una casa progettata da Antoni Gaudì o una progettata da Frank Lloyd Wright?
Senz’altro Gaudì: visitai Barcellona per la prima volta lo scorso anno e mi innamorai della Sagrada Familia, e anche delle sue case, Casa Batlló in testa. Mi sono sentita in un luogo magico pieno di luce, di energie positive, di arte e benessere. Ora che la guardo bene, però, sembra la casetta di marzapane della strega in Hansel e Gretel. Vuoi vedere che c’è un collegamento?
8. Disponi nell’ordine dal preferito al meno preferito i seguenti generi letterari, da me elencati in ordine alfabetico: Erotico, Fantascienza, Fantasy, Giallo, Horror, Noir, Rosa, Storico, Western.
Ecco qui: 1. Storico (strano, eh?) 2. Fantascienza (che poi è storia del futuro) 3. Fantasy 4. Giallo 5. Western 6. Noir 7. Rosa 8. Erotico 9. Horror
Dipende molto dal genere, per riallacciarmi alla domanda precedente. Se è un blockbuster di fantascienza fatto bene, non disdegno. Se è il mero film di cassetta, esclamo: “Non ti curar di lor, ma guarda e passa.” … anzi, “passa” e basta.
10. Metti di trovarti a partecipare a una serata di visioni obbligate ma a maggioranza democratica tra amici, voti per un classico Disney o per un anime giapponese?
Voto per un classico Disney e, se potessi scegliere, nominerei Gli Aristogatti oppure Il Libro della Giungla, anche perché associo entrambi a mio padre cui ero particolarmente legata.
11. Bevi acqua contaminata e all’improvviso ti salta in testa l’idea di fare il cosplayer (si scherza, eh?). Quale personaggio dei fumetti e/o dei cartoni animati scegli di omaggiare?
Per quanto mi riguarda, oltre che contaminata, l’acqua dovrebbe contenere anche qualche droga per indurmi a fare una cosa del genere. Se proprio devo, il robot protocollare C3-PO di Guerre Stellari, così almeno mi nascondo sotto la tolla e non mi vede nessuno. E quindi potrei ribadire: « Oh, santo cielo! » a ogni pie’ sospinto.
2. A scuola qual era la materia in cui andavi meglio e quella in cui andavi peggio?
3. Qual è il difetto e la virtù che senti di possedere da sempre?
5. Che cosa ti fa stare veramente male e che cosa ti trasmette pura gioia?
6. Secondo te esiste l’amicizia tra artisti, a qualsiasi categoria appartengano?
7. Ti è mai capitato di avere un déjà vu, ovvero la sensazione di essere già stato in un determinato luogo?
8. Esiste la magia?
9. Preferisci i film in bianco e nero oppure a colori?
10. Che cosa ti trasmette la lettura di un bel libro?
11. Qual è l’espressione artistica superiore a tutte le altre?
Magnifica la spiegazione della differenza tra il senso del tragico e quello del comico. Frizzanti e piacevoli tutte le altre risposte. Leggerti non è mai una delusione!
La spiegazione della differenza tra il senso del tragico e quello del comico mi è venuta così, dopo un inizio in cui volevo scrivere qualcosa di semiserio. La ritenevo troppo difficile in rapporto allo stato dei miei neuroni in questi giorni. Grazie anche per l'apprezzamento sul resto! 🙂
Grazie di avermi nominato. Mica semplice le domande! 😉
Prego, Marco. Con le domande andrai liscio come l'olio. 🙂
E le chiami domandi semplici semplici le tue? Fanno proprio il paio con quelle facili facili di Luz ^^
Mi hai messo in crisi con la risposta sulla fiaba, perché ho una vaga sensazione di avere posseduto anch'io quella fiaba sonora e di ricordare le urla della strega. Ma potrebbe anche essere uno pseudoricordo costruito sul momento, durante la lettura della tua risposta. Dovrò indagare. Ricordo invece benissimo di aver posseduto i dischi di Pelle d'asino e del Gatto con gli stivali.
E poi abbiamo una notevole coincidenza. Anche nel mio caso, il ricordo de Gli Aristogatti è intrecciato a doppio nodo con quello di mio padre scomparso.
Grazie per la partecipazione e le belle risposte, Cristina :-))
Sono proprio le domande semplici che mettono in crisi, vero? 😉
Delle Fiabe sonore, oltre ad Hansel e Gretel, mi ricordo di aver avuto I tre porcellini, Il soldatino di piombo, Il brutto anatroccolo e, forse, Cappuccetto rosso. Comunque le ascoltavo e riascoltavo fino a consumarle, e le dispense avevano disegni stupendi. Riascoltandole da adulta, sono riuscita a capire che molte "voci" si ripetevano, ad esempio quella del lupo.
Grazie a te per la nomination e per essere passato a commentare! ^_^
Ah ah ah Ivano, hai capito benissimo il trucco dietro quel "facili facili"!!! 😀
Io e Luz siamo in sintonia anche su questo, non ci siamo nemmeno messe d'accordo!
Belle le tue risposte ^_^ … anche se a sentir di Hemingway e Picasso a zappar la terra mi srotolano i boccoli :D… e non oso pensare chi possa essere l’innominato!
Leggendo la n° 4, poi, mi sono ricordata che nel mio post avrei potuto mettere sul podio, a pari merito con Alice, anche Aladino e la lampada meravigliosa e Ali Babà e i quaranta ladroni (e parte del merito va ai dischi della Fabbri Editore).
Ed ecco le mie risposte alle tue undici domande :
1. Mi piacerebbe rispondere con: non so cosa sia la paura! Ma so già che poi bucherei lo schermo con il naso… 😀 Anche se può farmi apparire psicopatica, mi spaventa di più la routine.
2. Il disegno è sempre stato il mio cavallo di battaglia. Lo usavo come un cavaliere brandisce l’arma per stupire e conquistare chiunque… e pensa che al liceo sono anche stata vittima del furto della mia cartelletta… e ho anche scoperto in mano a chi fosse finita… ma questa è tutta un’altra storia! 😉 😀 Per converso, fino all’inizio delle superiori apparivo schizofrenica rispetto alla matematica, perché a volte mi rifiutavo di applicarmi e altre sbaragliavo l’insegnante. Poi, alle superiori ho avuto la fortuna di incontrare un’insegnante speciale che ha ribaltato il programma per puntare sui problemi di logica e sulla geometria non Euclidea… e lì si ho scoperto un mondo fantastico 🙂
3. Pigrizia e creatività. Fanno a botte, vero? Ma io sono tutta una contraddizione 😀
4. Più che non sopportare, mi sgomenta l’ostinazione ottusa, quel voler rifiutare a tutti i costi qualcuno o qualcosa, senza prendersi la briga di conoscere, approfondire. Non si tratta di avversione verso gli ignoranti, figuriamoci! Mi spiazzano le persone colte e intelligenti che si convincono di astruserie campate per aria, senza sentir nessuno stimolo a volerle sviscerare. Nelle astruserie ci metto dentro anche le maldicenze su qualcuno. Ecco, di fronte a questo fenomeno mi trovo spiazzata e dopo qualche inutile tentativo (per questo parlo di ottusità) prendo “siderali” distanze. La virtù è il suo opposto: l’empatia.
5. Fammi indovino e ti farò ricco, dice il proverbio! 🙂 Difficile, se non impossibile rispondere alla prima parte della domanda… diciamo che sto molto male quando mi sento in condizione di non avere chances… Sono tantissime le cose che mi trasmettono gioia, ma due categorie fanno la differenza su tutte le altre: la natura (certi colori, certe linee, certi suoni, certe vibrazioni,…) e la musica (mica tutta, sia chiaro, ma ci sono sonorità che possiedono la magia di destarmi dagli abissi, mentre alcune mi ci fanno sprofondare di più :D)
6. Sì, ne sono assolutamente certa.
7. Ma non ti avevo già dato queste risposte? 😀 Certo, infinite volte.
8. E lo chiedi proprio a me? 😀 ^_^
9. Se è un bel film, non fa differenza. Entrambi i linguaggi possono avere grandissime capacità di fascinazione.
10. Dovrei scrivere per ore. Dico solo che leggendo un bel libro vivi in una tua dimensione che prima non conoscevi.
11. Qualunque, purché richiami la musica. Non vale? E, va be’! Ahahahha 😀
Grazie, Clementina, sono appena passata sul tuo blog a rispondere alle tue belle domande che mi avevano molto stimolato. 🙂
Per quanto riguarda l'Innominato, visti i primi due, non lo rivelerò nemmeno sotto tortura! 😉
Dall'insieme delle risposte emerge il ritratto della persona che conosco: una persona vivace e intelligentissima, molto attirata dall'arte e dalla cultura in generale, ma che si trova a suo agio con persone di qualsiasi livello. E anche, come dici, con delle contraddizioni, ma chi non ne ha?
Grazie ancora del tuo tempo nella risposta e a presto!
Ci risono anch'io. Mi son fatto coraggio ^^
1. Ti fa più paura l'imprevisto o la routine quotidiana?
La routine, quando mi è imposta dall'esterno. In caso contrario, se me la impongo io, la chiamo disciplina.
2. A scuola qual era la materia in cui andavi meglio e quella in cui andavi peggio?
Meglio: italiano e disegno a pari merito; peggio: applicazioni tecniche (Milleriano anche in questo).
3. Qual è il difetto e la virtù che senti di possedere da sempre?
Forse coincidono: la voglia di entrare in possesso di tutto lo scibile umano.
4. Qual è il difetto che non sopporti nel prossimo, e la virtù che ami trovare nelle persone?
Il difetto: belare all'unisono con il belato collettivo, che poi sarebbe il verbo sacro propagato ogni giorno dall'informazione televisiva e dei giornali, ignorando le voci critiche (che per fortuna, attraverso il web, in un modo o nell'altro riescono a farsi sentire).
Il pregio: la voglia di mettersi e mettere in discussione.
5. Che cosa ti fa stare veramente male e che cosa ti trasmette pura gioia?
Mi fa star male: l'esistenza del capitalismo, del liberismo, del globalismo.
Mi trasmette pura gioia: la meditazione.
6. Secondo te esiste l'amicizia tra artisti, a qualsiasi categoria appartengano?
Non saprei. In questi casi ho trovato sempre molto labile il confine tra amicizia e opportunismo.
7. Ti è mai capitato di avere un déjà vu, ovvero la sensazione di essere già stato in un determinato luogo?
Eccome.
8. Esiste la magia?
Potrei fare un copia-incolla dalla risposta di Clementina.
9. Preferisci i film in bianco e nero oppure a colori?
A colori. Mi piacciono molto le tonalità della carnagione umana. Abbronzato, meno abbronzato, palliduccio, pallido…
10. Che cosa ti trasmette la lettura di un bel libro?
Un assaggio di vita reale.
11. Qual è l'espressione artistica superiore a tutte le altre?
La poesia. E la musica di Bach.
Caspita, Ivano, meno male che eri intimidito dalle mie domande, altrimenti mi avresti stupito con effetti speciali. Le tue risposte mi sono piaciute tutte moltissimo, as usual, in modo particolare la n. 1 in cui mi rispecchio ampiamente. Sulla n. 4 siamo perfettamente allineati, anch'io non sopporto l'omologazione, l'andare tutti dietro al capobranco. Sulla n. 6 potrei farti esempi a bizzeffe su quanto labile sia questo confine!
Mi sono talmente piaciute le tue risposte che quasi quasi mi autorispondo anch'io! 😉 Grazie infinite del tuo tempo.
Molto belle le tue risposte Cristina, soprattutto alla seconda domanda di Ivano che non era semplice secondo me, io non sono stata altrettanro brava a rispondere. Comunque, tornando a noi, domani sul mio blog ci sono anche le mie risposte a Ivano e le mie 11 domande, ma non ti ho nominata, non perchè non meritassi il Liebster ma perchè Ivano aveva già nominato tutti i blogger che conosco! Però se vorrai passare e rispondere nei commenti ne sarò felice. Intanto ti ringrazio moltissimo e rispondo alle tue domande qui nel commento (il post è già in programmazione e per domani non riesco ad aggiornare con le tue risposte).
1. Ti fa più paura l'imprevisto o la routine quotidiana?
Considerato che negli ultimi tempi gli imprevisti contemplavano sempre guai preferisco la routine quotidiana!
2. A scuola qual era la materia in cui andavi meglio e quella in cui andavi peggio? Meglio Letteratura Italiana (ma anche Ragioneria e Tecnica); peggio matematica anche se raggiungevo la piena sufficienza ma stentavo sempre un po' sui numeri…
3. Qual è il difetto e la virtù che senti di possedere da sempre? virtù la pazienza; difetto l'incapacità di dire "no" ma sto imparando a correggermi con il tempo…
4. Qual è il difetto che non sopporti nel prossimo, e la virtù che ami trovare nelle persone? Non amo quelli intolleranti che sanno sempre tutto e non si mettono mai in discussione e, in generale, tutti coloro che non hanno rispetto della gente. La virtù, direi sincerità e onestà
5. Che cosa ti fa stare veramente male e che cosa ti trasmette pura gioia? Sto male quando vedo i più deboli sopraffatti, soprattutto vecchi e bambini. La gioia pura? Veder crescere il mio bambino di mia nipote.
6. Secondo te esiste l'amicizia tra artisti, a qualsiasi categoria appartengano? Se c'è sincerità, rispetto e stima reciproca esiste senz'altro. Penso che siano le basi di ogni amicizia.
7. Ti è mai capitato di avere un déjà vu, ovvero la sensazione di essere già stato in un determinato luogo?
Mi è capitato un sacco di volte nella vita, chissà forse ho avuto una vita precedente…
8. Esiste la magia? Non ci credo, ma ogni tanto vorrei avere la bacchetta magica, saprei come usarla! Tranquilli,solo nel bene.
9. Preferisci i film in bianco e nero oppure a colori? A colori però non disdegno i film mitici in bianco e nero del passato. Una volta ho visto in piazza maggiore Roma città aperta restaurato dalla cineteca di Bologna e sono rimasta estasiata.
10. Che cosa ti trasmette la lettura di un bel libro? L'emozione di vivere la vita del protagonista, entrare nella sua anima e nei suoi pensieri e ritrovarmi in essi.
11. Qual è l'espressione artistica superiore a tutte le altre? Non saprei, però ho visto a Napoli il Cristo velato e sono rimasta davvero impressionata, saper scolpire il marmo in quel modo meraviglioso è davvero sublime.
Grazie a te, Giulia, di questa bella carrellata di risposte. Le domande di Ivano erano molto difficili, sì, specialmente la n. 2 in cui ho impiegato almeno venti minuti a rispondere.
Venendo alle tue risposte, molto pertinente la n. 1: in effetti non sempre tutte le sorprese risultano gradite, anzi! E in quel caso è meglio il tran-tran quotidiano. Risposta alla n. 5: è vero che vedere vecchi e bambini sopraffatti è orribile, a me fanno stare molto male quando sento di prigionie e torture, e ci sono persone che godono nell'infliggerle. Interessante la tua risposta alla n. 7, ti è capitato più spesso in Italia o in altri paesi? La risposta alla n. 11 è stata la più sorprendente, hai ragione, il Cristo velato è di una bellezza sublime, lo stesso Canova aveva elogiato l'artista dicendo che avrebbe voluto essere stato lui a scolpire un simile capolavoro.
Ci riaggiorniamo allora domani! Un abbraccio. ^_^
I déjà vu mi sono capitati sia in Italia che all'estero, per esempio a Lisbona ho avuto la sensazione una sera mentre mangiavamo in un ristorante all'aperto di trovarmi in un luogo familiare, ma era la prima volta che andavo a Lisbona…
Che bello, grazie, una nomina da te è molto gradita.
Mi piacciono le tue undici domande. Interessanti.
Grazie ancora, mi hai fatto un bel tregalo estivo.
Grazie a te, Max, di avere gradito. Se ti fa piacere, e ti agevola, puoi rispondere addirittura qua alle mie domande senza comporre un post apposito. L'Award è comunque tuo di diritto! ^_^
E a me? A me nessun tregalo?
Per il tregalo a Ivano propongo undici domande su Barbara d'Urso. XD
Hahahaha me ne sono accorto soltanto adesso, tregalo, mou belin. Lapsus, forse perché ne ho ricevuti tre di Liebster mah 😄😄😄
Comunque, quasi un mese che manco dalla blogosfera e sto perdendo i colpi, ussignur 😄
Pensavo che tu avessi digitato il "contento" sul "celluloloide", che ogni tanto scrive quel che gli "pane" a lui. 😉
Recupererai alla grande, Max, me lo sento!
Cavolo, le domande di Ivano erano difficili!
Ti ringrazio per avermi nominato e per aver fatto delle domande un po' più facili 🙂 Ora vedo di mettere insieme la mia risposta…
Hai visto? Ce l'ho messa tutta! Mi sembrava (quasi) di essere alla maturità. 😉 Impiega pure tutto il tempo che credi per rispondere alle mia "semplici" 11. Non c'è alcuna fretta. ^_^
Grazie, Cristina, per la nomination. Se non subito, risponderò alle tue domande senz'altro. Le aggiungo a quelle di Luana.
Delle tue risposte mi è piaciuta molto quella sull'artista donna che hai scelto: ormai ti associo a ogni cosa che appartenga al periodo della Rivoluzione francese.
Hansel e Gretel a me faceva una paura, non so poi bene perchè!
Ciao, Marina. Tranquilla, rispondi quando puoi. Non ha la scadenza come la mozzarella! 🙂 Sì, in effetti come hai capito sono una specie si storiopatica con bacillo rivoluzionario francese ormai incorporato. Al di là delle battute, quel quadro mi è sempre piaciuto molto per la tenerezza profonda che esprime tra madre e figlia. Se dovessi azzardare un'ipotesi, direi che quella bambina era molto coccolata e viziata.
Hansel e Gretel è terrificante, come quasi tutte le fiabe dei Grimm. Ti rendi conto? Una vecchia che mangia i bambini, e la stessa che finisce bruciata viva nel forno!
Grazie per la nomina, aggiorno subito il post liebsteriano.
Per quanto riguarda le tue domande, necessitano di una certa riflessione, non si può rispondere su due piedi né in modo troppo conciso, comunque provo a dare le mie risposte senza essere ampolloso.
1. Ti fa più paura l'imprevisto o la routine quotidiana?
Ottima domanda. In realtà c'è bisogno di entrambe, della rassicurante sicurezza di una routine che si ripete ma anche di qualche evento straordinario che rompa lo schema ordinario.
L'imprevisto lo temo sempre di più comunque, mi fa maggiormente paura rispetto alla ripetizione.
2. A scuola qual era la materia in cui andavi meglio e quella in cui andavi peggio?
Quella in cui andavo meglio era Storia, in controtendenza con tutti gli altri studenti.
Quella in cui ero proprio negato è l'Algebra, sarà che non mi è mai importato granché di scoprire quale fosse il valore delle incognite x e y 😀
3. Qual è il difetto e la virtù che senti di possedere da sempre?
Difetti ne ho tanti, in particolare sono da sempre facilmente rinunciatario. Qualità non credo di averne, forse una buona memoria che però funziona in modo molto settoriale.
4. Qual è il difetto che non sopporti nel prossimo, e la virtù che ami trovare nelle persone?
Il difetto che proprio non sopporto è l'arroganza, che spesso si accompagna alla supponenza. La virtù che apprezzo maggiormente è la gentilezza sincera.
5. Che cosa ti fa stare veramente male e che cosa ti trasmette pura gioia?
La sensazione di impotenza, il vedere accadere una certa cosa senza poter fare nulla per impedirla, riesce a farmi molto male. I momenti in cui ho la sensazione di essere in armonia col creato e con la vita mi dipingono automaticamente un sorriso sul volto.
6. Secondo te esiste l'amicizia tra artisti, a qualsiasi categoria appartengano?
Penso di sì. Ce ne sono molti esempi storici (penso a Melville e Hawthorne, a Modigliani e Soutine) quindi credo che possa esistere.
7. Ti è mai capitato di avere un déjà vu, ovvero la sensazione di essere già stato in un determinato luogo?
Talvolta, però più che in un luogo mi è sembrato di ripetere la stessa giornata. Che purtroppo può essere vero, ma non nel senso del dejà vu 😀
8. Esiste la magia?
Nel senso di "incredibili combinazioni di eventi" sicuramente sì. In un senso più metafisico temo di no…
9. Preferisci i film in bianco e nero oppure a colori?
Ormai sono abituato al colore, però dei film in bianco e nero mi piace la loro impronta di "antico".
10. Che cosa ti trasmette la lettura di un bel libro?
La sensazione di aver esteso la dimensione della mia vita.
11. Qual è l'espressione artistica superiore a tutte le altre?
Qui devo citare e Wilde e dire, come il grande letterato dandy, che nella musica forma e contenuto coincidono in modo più netto che nelle altre arti. Quindi voto per la musica.
Ciao, Ariano, grazie di aver risposto al mio questionario con tanta precisione, e per il tempo che hai impiegato. Penso che le tue risposte, come quelle di tutti del resto, offrano una sorta di autoritratto della persona.
Mi sono sembrate molto significative le risposte alla domanda 1. anche in considerazione del tuo meme su "un fatto per ogni anno" che ho avuto occasione di leggere. Mi era rimasto particolarmente impresso l'anno con l'incidente d'auto, ad esempio. Sulla prima parte alla risposta 2. potrei essere una tua gemella separata alla nascita. La sensazione di impotenza alla domanda 5. è connessa con le ingiustizie della vita, e la frustrazione nel vedere che "tutto cambia per nulla cambiare" e che ogni cosa sembra ripetersi all'infinito. Hai ragione sul 6. ma penso che quegli scrittori e artisti fossero persone speciali anche in quello. In generale io vedo molta competitività in giro, parlando dei giorni nostri. 11. Anche per me la musica è la forma d'arte suprema, non c'è paragone che tenga! Per questo mi è sempre dispiaciuto non saper suonare, per la musica sono proprio negata.
Bellissime le tue risposte! La Turandot è anche la mia opera (italiana) preferita (ci sarebbe poi, per me, la produzione wagneriana…) *__*
E la casa di Gaudì sembra davvero simile a quella in marzapane della tua fiaba del cuore 😀
In quanto alla scelta del costume da cosplayer, beh… che classe! *_*
Ti ringrazio per la nomination, anche da parte degli altri del blog, quanto prima avrai le nostre risposte!!! ^_^
Grazie di essere passata, Glò. Conosco la Turandot a memoria e potrei anche cantarla, senonché sono stonata come una campana! XD Mio padre mi aveva regalato un 33 giri e l'avevo consumato a furia di ascoltarlo. Di stretta incollatura viene la Traviata.
Grazie per la "classe", si fa quel che si può! 😉
Allora attendo le vostre risposte multiple. Buona domenica e un abbraccio a tutti! ^_^
grazie per l'attenzione 🙂
però Giacinta è momentaneamente assente, ci vorrà un po' di tempo
Prego, Giuliano. 🙂 Prendetevi tutto il tempo, non c'è alcuna fretta.
Beh, leggere le tue risposte, Cristina, è come sempre fare un viaggio.
Piacevolissimo tutto il tuo post!
Grazie per la nuova nomina, hai bellamente ignorato che fossi già invischiata in altri elenchi, ah ah ah Grazie per questa menzione.
Passo a rispondere alle tue domande.
1. Ti fa più paura l'imprevisto o la routine quotidiana?
Decisamente la routine quotidiana. Quando qualcosa diventa monotona, mi spaventa, perché so che potrei entrare in crisi profonda. Detesto tutto quello che diventa routine, fatta eccezione per quelle piacevoli abitudini di ogni giorno, piccole ma che ci danno stabilità. Sarà perché sono del segno dei Gemelli? Non so, ma io devo inventarmi ogni giorno qualcosa di nuovo, sennò soccombo.
2. A scuola qual era la materia in cui andavi meglio e quella in cui andavi peggio?
Bella questa. La materia in cui andavo meglio era Italiano. Adoravo leggere, scrivere i temi e prepararmi interrogazioni ai limiti della persuasio ciceroniana. Ho avuto sempre una grandissima passione per la parola. Quella in cui andavo peggio era Matematica. Ancora oggi mi dispiace non averla mai capita né apprezzata. Mi sarebbe piaciuto comprenderla per spaziare nella Fisica, per esempio, che amo da sempre ma non ho avuto adeguati strumenti per studiarla a regola d'arte.
3. Qual è il difetto e la virtù che senti di possedere da sempre?
Il difetto che credo di possedere da sempre è quello di essere un po' troppo emotiva. Se questo spesso si è rivelato un pregio, per esempio nell'aspetto del creare seguendo la mia emotività, altrettanto spesso è stato un problema.
La virtù che mi riconosco è la creatività.
4. Qual è il difetto che non sopporti nel prossimo, e la virtù che ami trovare nelle persone?
Il difetto che non sopporto nel prossimo. Uhm… Ce ne sono diversi che proprio non tollero. Uno di questi è la saccenza. Un esempio: la classica persona che pur senza chissà quali strumenti si mette in mostra all'interno del ménage familiare e fuori esprimendo una certa consapevolezza su tutto, una quasi onniscienza che pone questa persona su un piano di "non chiedo, non ammetto i miei errori, mi ritengo il padreterno su tutto quello che mi riguarda e non".
Poi un altro difetto è la tracotanza dell'ignorante. Non la sopporto proprio. Ah, e la mancanza di umiltà, che aborro.
La virtù che amo trovare nelle persone è l'umiltà. Ho ricordi bellissimi di esempi di umiltà da parte di persone intellettualmente elevatissime.
5. Che cosa ti fa stare veramente male e che cosa ti trasmette pura gioia?
Mi fa stare male l'opportunismo altrui, quando ti rendi conto che una persona ti sta attorno solo perché le interessi in quel momento, per poi subirne l'allontanamento senza una vera motivazione. Pessimo essere "usati". Ho imparato a guardarmene bene e saper riconoscere gli opportunisti.
Mi trasmette pure gioia la bellezza in tutte le sue declinazioni.
6. Secondo te esiste l'amicizia tra artisti, a qualsiasi categoria appartengano?
Secondo me sì, del resto la letteratura e l'arte ne mostra diversi esempi. Nella mia esperienza, definendomi per un attimo "artista", posso dire di condividere una stima immensa con una donna mia amica e attrice che ha recitato con me in "Frida de mi alma" nel ruolo della Pelona, la Morte. Con Daniela, che è un'attrice di grande talento e umiltà posso dire di condividere una grande meravigliosa amicizia.
7. Ti è mai capitato di avere un déjà vu, ovvero la sensazione di essere già stato in un determinato luogo?
Sìììì!!! E tutte le volte ne sono spaventata e affascinata. Non è tanto una sensazione legata a un luogo, ma un pensiero già pensato scaturito dalla medesima sequenza. Agghiacciante e affascinante assieme.
8. Esiste la magia?
Domanda complessa. Cercherò di rispondere in modo semplice: quella magia delle fattucchiere, cartomanzia compresa, no. Se esiste una magia in senso metaforico, fatta di energie, incontri apparentemente fortuiti, ottime coincidenze, allora dico sì.
9. Preferisci i film in bianco e nero oppure a colori?
Adoro i film in bianco e nero della tradizione. Alcuni non avrebbero potuto essere più belli o più geniali se girati a colori. Forse sono quello che sono proprio perché non sono a colori.
10. Che cosa ti trasmette la lettura di un bel libro?
Una sensazione di appagamento e ricchezza. Credo che ogni buon libro sia un'esperienza importante da fare. E ciascun buon libro concorre a farti percorrere una determinata strada assieme al tuo bagaglio di esperienze significative.
11. Qual è l'espressione artistica superiore a tutte le altre?
Per mia predilezione, forse, ma è risposta che potrebbero darti anche tanti che non la praticano e che ne praticano altre: il TEATRO. Al di là delle arti espressive pittoriche e scultoree, le arti performanti sono quelle che coinvolgono direttamente l'artista e fra queste, a detta di un tenore che stimo molto – in questo momento a Tel Aviv in una Turandot – e cui è capitato di interpretare un ruolo in palcoscenico, l'arte drammatica è quella più difficile e totalizzante, e per questo più affascinante.
Ciao, Luz, grazie del tempo che hai dedicato a rispondere a queste domande! Ne emerge una sorta di piccola-grande autobiografia della tua personalità, dei tuoi gusti, delle tue passioni e anche delle tue speranze.
Che dire di più? Posso commentare con il fatto che in ogni risposta si coglie un riferimento al TEATRO – lo scrivo come te, con tutte le lettere maiuscole. Antipatia per la routine, amore per la lingua italiana, creatività, attrazione per la bellezza, amicizia tra due donne che calcano il palcoscenico, larghezza di vedute, grande sensibilità, e il proclama finale che non lascia dubbio alcuno: l’espressione massima dell’arte è il teatro. Ti ringrazio ancora di aver risposto in maniera così precisa ed esauriente, mi è sembrato senz’altro di conoscerti un po’ meglio, cara Luz. Un abbraccio.
Siccome le mie domande piacciono molto anche a me, che non per niente le ho ideate, rispondo anch’io alle medesime: 😉
1. Ti fa più paura l'imprevisto o la routine quotidiana?
La routine quotidiana mi dà sicurezza, ma ogni tanto amo avere qualche imprevisto che possa movimentare la mia settimana (ragiono “a settimana” per una deformazione professionale). Naturalmente è importante che sia una gradevole sorpresa!
2. A scuola qual era la materia in cui andavi meglio e quella in cui andavi peggio?
La materia in cui andavo meglio era Storia (“ma va là?” sento già qualcuno che esclama) e quella in cui andavo peggio era Geometria. Questo alla scuola media, alle superiori invece Geometria come materia nefasta era stata sostituita da Chimica in cui ero un autentico disastro.
3. Qual è il difetto e la virtù che senti di possedere da sempre?
Il difetto è l’eccesso di perfezionismo che ogni tanto mi porta ad assumere atteggiamenti da “maestrina dalla penna rossa” un po’ pedante. La virtù principale è la gentilezza, penso. Non sarei capace di essere brutale nemmeno con il mio peggior nemico.
4. Qual è il difetto che non sopporti nel prossimo, e la virtù che ami trovare nelle persone?
La vanità: trovo insopportabili i vanitosi che si coprono anche di ridicolo. Per quanto riguarda la virtù, amo le persone oneste e, come Diogene, “cerco l’uomo onesto” in ogni essere umano.
5. Che cosa ti fa stare veramente male e che cosa ti trasmette pura gioia?
Mi fanno stare veramente male le parole usate a sproposito, per stoltezza o, come sopra, brutalità. Le parole sono come lame e feriscono, e quindi bisogna maneggiarle con cura. Mi trasmette pura gioia l’arte, quella con la ‘a’ maiuscola: dal capolavoro parte come un flusso di bellezza che si trasforma in gioia. Ho avuto una sorta di estasi nella Cappella Sistina, ma anche nell’ambito di piccole chiese di campagna ornate di affreschi. Lì l’uomo è veramente grande.
6. Secondo te esiste l'amicizia tra artisti, a qualsiasi categoria appartengano?
Ho tra le mie amiche delle letterate, ma considero merce molto rara l’amicizia tra artisti. Per questo le tengo ancora più care, in quanto l’ammirazione è reciproca e non c’è un filo di invidia tra noi.
7. Ti è mai capitato di avere un déjà vu, ovvero la sensazione di essere già stato in un determinato luogo?
Più che un déjà vu, mi è capitato di sentirmi bene e in pace in un determinato posto, come se fossi ritornata a casa.
8. Esiste la magia?
Secondo me esiste eccome, ma esiste anche tanta ciarlataneria che si spaccia per magia.
9. Preferisci i film in bianco e nero oppure a colori?
Ho una lieve preferenza per i film in bianco e nero della vecchia Hollywood (v. la n. 3 tra le mie risposte a Ivano).
10. Che cosa ti trasmette la lettura di un bel libro?
La sensazione di non essere più sola e di poter viaggiare nel tempo come desidererei tanto fare.
11. Qual è l'espressione artistica superiore a tutte le altre?
La musica senza dubbio, e lo dice una che ha provato inutilmente a suonare uno strumento e non c’è mai riuscita. Si tratta di un’espressione che non ha bisogno di traduzione, la più perfetta che possa esistere.
Queste tue risposte in parte confermano ciò che già emerge di te e in parte lasciano aperti spiragli per una maggiore conoscenza.
Più approfondisco questa conoscenza con te e pochi altri blogger, più ho la sensazione di sentirmi fra amici. E' bello.
Anche a me piacciono molto questi divertimenti intelligenti, che permettono di scoprire gusti e caratteri anche dal tenore delle risposte. Quello che hai detto, Luz, sul senso di amicizia tra blogger, è bellissimo.
Grazie! Per ora metto il tuo Liebster insieme a quello di Luz sul tavolino da lettura e li contemplo soddisfatta, ma presto arriverò anch'io con un post e risponderò a tutto… purché non siano le domande di Ivano! 😉
Le domande di Ivano sono davvero toste! 😉 Ho consumato quei pochi neuroni che mi erano rimasti… Per il momento goditi il Liebster award bis.