Vi piace l’opera lirica? A me moltissimo! Pur non potendo definirmi una melomane o un’esperta, seguo la prima alla Scala specialmente se allestiscono un’opera di Giuseppe Verdi che è il mio preferito. Ho anche una collezione di DVD di opere famose.
Dato che qui si parla della Révolution, nel mio piccolo sproloquio di oggi vi propongo un’aria dell’Andrea Chénier, un’opera lirica in quattro quadri di Umberto Giordano su libretto di Luigi Illica. Si tratta di un dramma di ambiente storico liberamente ispirato alla vita del poeta francese André Chénier, vissuto durante la Rivoluzione Francese e morto sulla ghigliottina all’età di 31 anni.
L’assolo che vorrei proporvi s’intitola Un di’ all’azzurro spazio altrimenti detta l’Improvviso, e viene cantato nel Quadro Primo dal protagonista nel Castello di Coigny. La rivoluzione è ormai alle porte, ma la nobiltà continua a vivere un’esistenza spensierata; infatti vi si svolge una festa.
Alla festa interviene il poeta Andrea Chénier, che subisce le critiche della giovane Maddalena, la quale gli rimprovera di non scrivere poesie alla moda. Il giovane difende con vigore i suoi ideali contro i costumi corrotti dell’epoca, che stanno portando la società alla rovina. Nel frattempo scongiura Maddalena, la cui giovinezza lo ha colpito, di tenere in maggior conto un sentimento gentile come l’amore, caduto ormai nel disprezzo della società.
L’aria si avvale di una musica piena e potente, e pare che sia difficile da cantare. Vi propongo qui la versione di Carreras del 2010. Più sotto trovate le parole del libretto, se volete seguire anche il senso dell’assolo (4:25). Beh, non so voi, ma a me questo passaggio emoziona profondamente… com’è ovvio.
Un dì all’azzurro spazio guardai profondo,
e ai prati colmi di viole,
pioveva loro il sole,
e folgorava d’oro il mondo:
parea la terra un immane tesor,
e a lei serviva di scrigno il firmamento.
Su dalla terra a la mia fronte
veniva una carezza viva, un bacio.
Gridai vinto d’amor:
T’amo tu che mi baci,
divinamente bella, o patria mia!
E volli pien d’amore pregar!
Varcai d’una chiesa la soglia;
là un prete ne le nicchie
dei santi e della Vergine,
accumulava doni –
e al sordo orecchio
un tremulo vegliardo
invan chiedeva pane
e invano stendea la mano!
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Varcai degli abituri l’uscio;
un uom vi calunniava
bestemmiando il suolo
che l’erario a pena sazia
e contro a Dio scagliava
e contro agli uomini
le lagrime dei figli.
In cotanta miseria
la patrizia prole che fa?
Sol l’occhio vostro
esprime umanamente qui
un guardo di pietà,
ond’io guardato ho a voi
si come a un angelo.
E dissi: Ecco la bellezza della vita!
un novello dolor m’ha colto in pieno petto.
O giovinetta bella,
d’un poeta non disprezzate il detto:
Udite! Non conoscete amor,
amor, divino dono, non lo schernir,
del mondo anima e vita è l’Amor!
Fonti:
Ritratto di André Chénier, Wikipedia
Paesaggio di Claude Monet
Marchant de pates – Les Cris de Paris
Autoritratto di Élisabeth Vigée-Le Brun (all’età di 15 anni)
A me piace l'opera, anche se un'amica più competente dice che mi piace Verdi "perché è facile", ma sopratutto sembra piacere alla pupattola, quindi negli ultimi mesi ho visto più opere che negli ultimi dieci anni: Nozze di Figaro, Elisir d'Amore, Boheme, Madama Butterfly, Don Carlos, Aida e Ballo in Maschera (le ultime due scelte da me). Dell'André Chénier ho sentito dei pezzi e non l'avevo inquadrato nell'ambientazione rivoluzionaria. Come sempre i tuoi post sono preziosi.
Grazie del commento, Tenar, sono proprio contenta che il post ti sia piaciuto. E soprattutto che tu abbia sottomano una nuova proposta melodica per la pupattola! 🙂 A quanto pare è già una melomane, un talento precoce. Chissà se le piace la musica, le voci o tutto l'insieme.
Ahimé, ammetto di non aver l'orecchio musicale per l'opera. Provo un po' più di interesse per l'allestimento scenico, magari posso "reggere" qualche minuto per ammirare coreografia e scenografia, ma un'opera intera non credo proprio che sarei in grado di vederla (n.b.: non ci ho mai neppure provato però).
A me la passione è scoppiata all'improvviso qualche anno fa. Però alcune opere liriche le ho sempre amate per intero e in modo incondizionato come La Traviata o Turandot, che poi è la mia preferita, Rigoletto.
Io non sono un grande amante della musica lirica. Sono più un tipo da musica sinfonica strumentale, che continua a piacermi molto nonostante l'abbia un po' abbandonata rispetto a qualche anno fa. Tuttavia, non ho nulla contro l'opera, e quando capita di trovare qualche spezzone in TV, se non ho nulla da fare mi fermo a guardarla. Chissà che in futuro io non possa rivalutarla; devo dire però che i miei ascolti principali sono molto lontani dal mondo della lirica 🙂 (almeno quella originale: se si parla di cantanti lirici in altro contesto, allora già è più nelle mie corde :D).
Chissà perché, sospettavo che tu non fossi un grande amante della lirica! 😉 Il tuo commento però mi ha fatto venire in mente un piccolo gioco, ovvero oggi ho provato ad abbinare un personaggio della Rivoluzione a un genere musicale moderno.
😀 Ecco i miei abbinamenti:
– Maximilien Robespierre: cool jazz
– Georges-Jacques Danton: pop
– Jean-Paul Marat: heavy metal
– Camille Desmoulins: rock
Grazie del commento, buona serata e alla prossima!
I miei gusti in questo settore sono decisamente eterogenei. Mi piacciono moltissimo il Don Giovanni di Mozart e il Messia di Handel, per esempio, mentre con Verdi non arrivo ai trenta secondi di sopportazione. Salvo qualche aria sparsa, va poco meglio con i vari Puccini, Bellini, ecc. Trovo invece staordinarie le ouvertures di Rossini.
Per la domanda sulla prima alla Scala la risposta te la lascio immaginare 😉
Allora ho fatto bene a suddividere equamente l'ala del nostro castello, ricordi? A te l'ala est, dove risuoneranno le musiche più disparate, e a me la ovest che rimbomberà della musica di Verdi e della tv a tutto volume con la prima alla Scala. 😉
Mi piace, e ho in Puccini il compositore da me preferito.
Ci sono diverse arie verdiane che pure mi emozionano.
Mio suocero era un grande appassionato di Opera ed era solito allietare le serate con la sua voce tenorile. I primi rudimenti li appresi proprio da lui, me ne incuriosii e comprai alcuni cd che ascoltavo in cuffia durante le sere primaverili sul terrazzo dei miei. Sono bei ricordi.
Il compagno di mio cugino è un tenore e spesso d'estate, quando ci riuniamo fra parenti, si esibisce in arie note e meno note, anche senza accompagnamento musicale, a cappella. L'Opera ha qualcosa di particolare, di unico direi. Può arrivare anche se non si conosce la musica e rappresenta il teatro drammatico di quell'epoca.
Grazie mille del commento, Luz. Anche a mio padre piaceva molto l'opera lirica, che ascoltava abbondantemente sotto forma di 33 giri. Del resto, essendo vissuto fin da piccolo a Milano, ha respirato l'aria della Scala e mi ha trasmesso la sua curiosità. Secondo me comunque l'opera lirica è la rappresentazione di grandi storie e grandi passioni attraverso la musica e il canto. A questo proposito ricordo anche un pezzo molto gustoso con il comico Enrico Brignano sulle esagerazioni dell'opera lirica, che trovi al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=3jkgsUjD9WQ.
A me piacciono gli allestimenti sia classici sia moderni, a patto che siano totalmente moderni e non un misto tra i due. Ricordo invece La Traviata di qualche anno fa, era inguardabile in quel senso.
In questi giorni al Teatro dell'Opera qui a Roma danno la Cenerentola diretta da Emma Dante. Ecco, è una regia molto particolare che mi piace molto. Riesce a essere classica, quindi non tradire ciò da cui si parte, per diventare poi originale. Guarderò questo filmato. 🙂
Ho sentito parlare di questo allestimento di Emma Dante! Mi hai fatto ricordare le regie innovative di Strasburgo, come questa del 2010 con Anna Netrebko & Rolando Villazón: https://www.youtube.com/watch?v=cFJJ1zFBWgY, appunto in chiave interamente moderna. Quasi un quadro alla De Chirico…
Benché per indole mi diriga più spesso verso il jazz e l'avantgarde (non puoi capire che deliri ascolto! XD), la musica classica e la lirica sono assai gradite. Qualche tempo fa la fase era solo Opera, Wagner su tutti, a seguire Puccini, Rossini, Bellini, Verdi non amatissimo e poi riscoperto (si dice che sia facile… ma insomma son quelle questioni che acquistano altro spessore quando ad esempio il Maestro Muti ne racconta…) e via così.
Preciso che sono una semplice amante della Bellezza, come direbbe la cara Luz, non ne so nulla a livello tecnico e ne capisco ancora meno, ma le orecchie gradiscono e lo spirito si risolleva ^_^
Seguo quel che viene proposto in Tv, dai concerti di Capodanno alle "prime", ai programmi che avvicinano all'ascolto e a una possibile e migliore comprensione.
Non so se ti è capitato di vedere l'allestimento di Emma Dante de La Cenerentola (divertentissima!), molto criticato -anche-: a me è piaciuto e se fossi interessata dovrebbe esserci una replica proprio questa sera (ovvero giovedì 9) su Rai5.
E smetto ché, se attacco a parlare di musica in generale, son molesta, altro che con le letture!!! Muahahahahah!
Anch'io, come te, non sono un'esperta. Non capisco né le sottigliezze che i melomani non sono in grado di cogliere, a meno che i cantanti non piantino una stecca… allora quella la sento anch'io! Infatti dopo la prima alla Scala quando piovono certe critiche dei musicologi mi stupisco. Ad esempio nell'ultimo allestimento, quello di Madama Butterfly una signora giapponese che conosco ha notato delle stonature che un occhio occidentale non capterebbe proprio. Diciamo che sono un po' come una bambina che osserva e ascolta tutta contenta.
I concerti di Capodanno da Vienna erano un must quando c'era mio padre: non se ne perdeva uno! Erano come i pasticcini ala domenica.
Anche Luz ha parlato dell'allestimento di Emma Dante, purtroppo stasera ho in programma di vedere un film, Il fondamentalista riluttante, ma tu e Luz mi avete messo curiosità e vedrò di recuperare il tutto!
Non avevo capito che tu fossi così appassionata di musica! 🙂
Fai benissimo a seguire il film, bellissimo, ma libro meraviglioso… (…te ne avevo parlato già??? Forse sì… in caso contrario, ne ho blaterato in un post) *__*
E recupera questa Cenerentola della Dante! ^^
Sulla Butterfly: però è curiosa la questione visto che nonostante tutto il compositore è italiano, forse la signora giapponese pur avendo ragione non ha considerato la distanza culturale che penso ci sia per forza di cose.
Hai recensito anche Il fondamentalista riluttante?? Non ci posso credere! Devo proprio recuperare anche questa tua recensione.
Per quanto riguarda la signora giapponese, aveva fatto una premessa doverosa: "Se vi è piaciuta, va benissimo." Però poi ero curiosa e le ho chiesto che cosa non andava. Su una era proprio inorridita, sull'altra più possibilista perché aveva capito l'esigenza scenica.
Procurati il libro! *__* Il finale – e non solo – è del tutto differente. Un romanzo che fa pensare, molto.
Eccomi, Glò! Ho letto la recensione e ti ho lasciato il seguente commento sul blog, approfittando del fatto che anche qui nel post si parla di un poeta:
"Ho visto il film ieri sera e non mi è dispiaciuto per nulla. Mi piace l'idea dell'indeterminatezza nel giudizio e nel fatto che le persone e le situazioni molto spesso non sono come appaiono. Forse l'unica pecca del film è che mi sembra che l'attore sia molto giovane per impersonare un professore universitario. Tu che hai letto il libro hai potuto constatare se vi fosse una discrepanza?
Un'altra domanda che mi sono posta è a proposito del padre del protagonista, che sembrerebbe vivere soltanto dei proventi della sua opera di poeta. Mi sono chiesta se in Oriente sia possibile una cosa del genere, cioè i poeti continuino a godere di una considerazione tale da permettere loro di non svolgere una professione primaria."
Grazie per il retro-commento, mi fa piacere immenso! E copio la mia risposta qui 😀
"Bello il film, eh! *_* Concordo sul fatto che l'attore appaia piuttosto giovane, nel libro ovviamente questo piccolo fastidio non ha riscontro. Considera che tutta la parte più "rosa" è completamente stravolta rispetto al romanzo, però nel film ha un suo senso rispetto al finale quasi edificante. Vero che trattare una tematica così complessa dopo quell'11 settembre e darne una rappresentazione cinematografica comporta necessariamente dei compromessi, quantomeno io mi son detta ciò 😉
Il lungo monologo del libro sfocia in una indeterminatezza totale… mentre nel finale del film Changez ci risulta un "buono".
Io ricordo che la famiglia di Changez pur godendo ancora di uno status prestigioso era entrata nella fase decadente, chissà, forse un cambiamento sociale in atto e quindi da lì la volontà di recarsi a studiare e impiegarsi all'estero.
Vale la pena questo libro, veramente!"
Anche a me fanno piacere questi retro-commenti! 🙂 Tra l'altro constato che i blogger sono deliziati quando si va a riscoprire vecchi post, e dar loro nuova vita. Il tuo non era neanche particolarmente vecchio e le recensioni sono sempre attuali. ^_^
Allora segno anche questo libro nel mio quadernino dei desideri, che sta diventando una specie di Bibbia. Prima o poi ci scriverò un post dal titolo: Vorrei ma non posso XD
Mi piace il teatro e mi piace anche il melodramma, ma certo! È una passione piuttosto diffusa nella mia famiglia (sarà anche a causa di certe ascendenze emiliane), però mi mancano tutte le competenze tecniche, che lascio volentieri ai miei amici esperti di ricerca musicologica. Tra gli autori spazio molto, forse proprio perché mi faccio guidare da un gusto musicale del tutto istintivo: Puccini, Wagner, Mozart, Donizetti, Rossini, Bizet, e probabilmente ne dimentico pure qualcuno. In televisione, seguo poco l’opera (solo perché le dedicano ben pochi spazi), ma pareggio con alcune rassegne radiofoniche dedicate a questo mondo musicale, come Ridotto sull’opera, sulla rete 2 svizzera (che consiglio vivamente) e, infine, con gli immancabili appuntamenti estivi presso l’Arena di Verona… ‘nzomma, me piasceee 😉 😀
Grazie del commento, Clem. Come dicevo più sopra, non posso proprio definirmi un'esperta. Anche a me piace molto Mozart, specialmente dopo aver visto il bellissimo film Amadeus e la Messa da Requiem è una delle mie composizioni preferite. Non manco mai di ascoltare almeno una volta all'anno, e se c'è un concerto a Milano cerco di andare. Caspita, da quello che mi racconti ti piace proprio molto l'opera lirica, se sei in grado di citare così tante trasmissioni. Questa è la prova del nove! A presto. 🙂
Figlia e nipote di appassionati di lirica (mia madre e suo padre), non ho davvero ereditato i loro gusti. Alcune arie famose non mi dispiacciono ("Nessun dorma", per esempio), ma questo modo di cantare, molto teatrale e con testo di solito poco comprensibile all'orecchio, mi ispira una discreta antipatia. Capita a volte che mi soffermi su un'opera data in tivù, ma duro poco. 😉
A quanto pare il mondo si divide tra estimatori e detestatori della lirica, un po' come i gatti! 🙂 In effetti posso capire che possa generare una discreta orticaria, per cui consiglio anche a te di vedere il breve video con Enrico Brignano che prende in giro le esagerazioni della lirica, re. commento a Luz.
Credo anch'io che la lirica non ammetta mezze misure. Brignano vado a vedermelo subito, e nel frattempo ti dico che ho appena scelto il segnalibro per la prossima lettura di "La Colomba e i Leoni". 🙂
Ah, che meraviglia! Approfitto per dirti che ne ho alcuni da spedirti. Ma devo anche scriverti in pvt in quanto quest'inverno me ne sono successe di tutti i colori!
Non fa per me, no. Mi piacciono alcune cose molto, ma le mie conoscenze si fermano alle opere più famose.
Invece, stranamente, ascolto la musica classica, con una predilezione per il pianoforte e il requiem di Mozart.
La lirica mi innervosisce, non capisco le parole, temo che un'intera opera al teatro mi stancherebbe, però non ho mai provato, forse dal vivo lo spettacolo è un'altra cosa.
Ciao, Marina! I vostri commenti mi fanno venire in mente sempre di più delle scene esilaranti tratte da film ecc. Ce n'è una nel film francese Quasi amici, sicuramente l'avrai visto: è la storia di un'amicizia da un milionario francese sulla sedia a rotelle e un giovane nero piuttosto esuberante che ha avuto l'incarico di accudirlo. Il primo è coltissimo, e dunque porta il secondo a teatro vedere un'opera lirica tedesca – mi sembra fosse Wagner. A un certo punto il giovane esterrefatto dice: "Ma c'è un albero che canta!" Poi chiede quanto durava quella roba e il milionario risponde: "Cinque ore". XD