A chiunque scriva romanzi o racconti prima o poi capita di coltivare fantasticherie su un film girato su una propria opera. Naturalmente non ci accontenteremo del primo regista che capita o di attori che non sappiano recitare, ma nei nostri sogni più sfrenati il regista sarà come minimo Ridley Scott (al suo meglio, ci tengo a precisarlo) e attori del calibro di Meryl Streep e Jeremy Irons. Se le nostre opere sono di genere esotico o avventuroso, faremo spendere un sacco di soldi alla produzione, pretendendo che le scene siano girate sul posto; e ficcheremo il naso sul casting, sulla sceneggiatura, sui costumi e chi più ne ha più ne metta.

Poi… POP! … il sogno scoppia come la classica bolla di sapone e noi ci troviamo desti e rabbrividenti nel mondo freddo e crudele, magari con l’opera nel cassetto che nemmeno riesce a trovare un editore. Siccome non ci scoraggiamo tanto facilmente e abbiamo entusiasmo da vendere, perché non farsi almeno un bel booktrailer? Almeno, questo è il processo che, a bocce ferme, ho pensato mi abbia guidato nella fabbricazione dei booktrailer del miei romanzi e drammi teatrali, al di là dell’aspetto della visibilità che è del tutto secondario. Ho scoperto che non è così semplice come sembra, ma ogni volta il divertimento assicurato dalla sperimentazione è andato alle stelle, e mai termine fu più azzeccato trattandosi di un piccolo film.

Mi piacerebbe condividere con voi la mia esperienza, non perché abbia qualcosa da insegnare ma perché c’è grande margine di miglioramento e magari qualcuno di voi possiede un asso nella manica che non ho considerato. Ho bisogno di consigli soprattutto su un aspetto cruciale che concluderà il mio post.

Siccome non avevo mai fatto niente del genere in vita mia, e a stento conoscevo che cosa fosse YouTube, ho pensato bene di cominciare dalla parte teorica.

TEORIA

Sono quindi andata sul sito Storia Continua, leggendo i suoi consigli sul seguente link. Mi sono sembrati tutti sensati; in soldoni i consigli sono:
1. osservare il lavoro degli altri

2. non fare booktrailer più lunghi di 2 minuti
3. progettare il proprio booktrailer 
4. attingere al sito Creative Commons per reperire materiale esente da diritti
5. assemblare il tutto con programmi come Movie Maker.

PRATICA

1. osservare il lavoro degli altri

Ho cominciato quindi a navigare su YouTube alla ricerca di booktrailer di romanzi storici onde ispirarmi. Ce ne sono di veramente belli e coinvolgenti e con attori o persone fotogeniche che prestano il loro viso sia pure in brevi sequenze. Purtroppo però io non conosco attori, a meno di non prendere mio marito e vestirlo con un elmetto da guerriero normanno del 1100, rigorosamente a punta e con il paranaso, e una pesantissima cotta di maglia; ma dubito che ne sarebbe felice. L’alternativa è quello di vestirlo da Tiziano Vecellio con un giubbone in velluto, tavolozza e pennello in mano e barba finta o – peggio ancora – da dama veneziana; ma, ugualmente, dubito che la cosa andrebbe in porto.

Altri booktrailer, invece, sono di una noia mortale. Mi ricordo di averne trovato uno che durava 5-6 minuti, era lento e fitto di roba da leggere. Ora, se sono riuscita a superare i venti minuti nel film Madadayo di Kurosawa con i gli ex-allievi che cercano il gatto del professore, pensando che Kurosawa meritasse venti minuti della mia vita, non credo di riuscire a reggere 5 minuti del booktrailer di chiunque. A livello visivo cinque minuti sono un’eternità e bisogna che sia davvero ritmato per avvincere. Poi la parola “storico” già scatena una serie di sbadigli…

2. non fare booktrailer più lunghi di 2 minuti

A questa regola ho cercato di attenermi, ma non sempre ci sono riuscita. Il mio booktrailer più lungo è “Una Storia Fiorentina” che dura 2:29. Il mio booktrailer – anzi, il theatre trailer – più corto è “Il diavolo nella torre” su messer Bernabò Visconti che dura 1:33, l’ultimo in ordine di apparizione.

3-4. progettare il proprio booktrailer e attingere al sito Creative Commons per reperire materiale esente da diritti

Siccome messer Bernabò Visconti ama molto che si parli della sua persona, farei un esempio pratico proprio con “Il diavolo nella torre”illustrando le fasi della sua progettazione. Si tratta comunque di un passaggio abbastanza complicato.

a. Come prima cosa scrivo su word una sequenza di frasi che compariranno sul booktrailer, tutte brevi o facilmente scindibili sulle varie schermate, quasi degli slogan. Non è facile sintetizzare e a scuola non sono mai stata brava nei riassunti. Sotto la frase segno in rosso se prevedo l’inserimento della scritta sopra un’immagine, sia che si tratti di una fotografia che di un dipinto. Quindi la prima è stata:

Notte del 18 dicembre 1385, castello di Trezzo sull’Adda.
FOTOGRAFIA DEL CASTELLO.

dato che devo situare subito il momento storico del romanzo, in questo caso un dramma teatrale.

b. Come seconda cosa cerco la musica su SoundCloud o Jamendo cui si accede anche tramite Creative Commons. Non tutta la musica però è utilizzabile in Download, ma alle volte è soltanto data come Share. Io mi oriento su quella che posso scaricare, e per la quale metterò i Credits nell’ultima schermata del filmato. Il mio criterio personale è quello di avere musica che richiami il periodo storico il più possibile, ma anche una musica che vada in crescendo e che non faccia piombare subito in un sonno profondo. Ad esempio, a me piace molto il canto gregoriano, ma capisco che non sia nelle corde di chiunque. Ne scarico alcune e mi faccio un deposito di brani. Per “Il diavolo nella torre” avevo scelto quasi subito la musica dal titolo “Survive” che ho poi utilizzato.

Secondo me la musica dovrebbe essere solo strumentale, e per questo motivo ho scartato molti madrigali per “Il pittore degli angeli” andando su un brano di Vivaldi, che cronologicamente è posteriore al romanzo del 1560, ma che richiama subito Venezia. Se si deve anche leggere, si viene distratti dalla canzone e viceversa; almeno, io che ho una testa alla prussiana e faccio una cosa alla volta, vado subito in confusione.

c. Il passaggio successivo è quello di cercare le immagini. Per quanto riguarda le fotografie, attingo dal sito Pixabay di foto gratuite, ma ovviamente di storico c’è poco o niente; a volte ho la fortuna di avere delle foto mie. Per quanto riguarda la prima immagine, doveva essere per forza il castello di Trezzo in abbinamento a Notte del 18 dicembre 1385, castello di Trezzo sull’Adda. e inizialmente avevo inserito questa che vedete sulla sinistra e che ho scattato io in occasione di una visita guidata serale.

 L’immagine non mi ha mai convinto completamente. C’era qualcosa che mi disturbava, e a furia di guardare mi sono accorta che cos’era: gli elementi moderni come la scaletta e l’asta con la bandiera in cima. Si vedono poco, però ci sono. 
Ho quindi trovato un’altra immagine del castello in lontananza, cui ho poi aggiunto un filtro di Photoshop per rendere il notturno (una delle pochissime cose che so fare con questo programma che per me è come la fisica quantistica).

Sul resto mi sono orientata sui dipinti o sulle sculture, che normalmente sono in pubblico dominio. Celebre è quella del monumento funebre di messere collocato al Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco di cui ci sono varie immagini.

In alcuni casi le immagini sono però talmente in bassa risoluzione che ho preferito abbinarne due come nel caso di un quadro dove Bernabò Visconti costringe i legati papali a mangiarsi le bolle di scomunica e che qui sotto trovate sulla destra. Questa duplice immagine me l’ha preparata un amico, ora ho trovato un programmino che mi permette in autonomia di unire due jpeg:




In sua presenza, i messi del Papa
dovevano inghiottire le bolle di scomunica





E come dare l’idea di questo individuo che correva dietro a tutte le sottane che incontrava sulla sua strada? 
Con un dipinto in cui il personaggio maschile gli assomigliasse vagamente, come questo Venere e Marte legati da Amore di Paolo Veronese (1580), Metropolitan Museum, New York. C’è la donna, la guerra, la foresta che richiama la caccia e quindi mi sembrava adatto. 

E l’ho abbinato alla scritta: 
Amante della caccia, della guerra, del cibo 
e seduttore di belle donne.

Lo stesso ho fatto con la questione che egli fosse un giudice inflessibile persino con i suoi stessi figli con l’opera Giove e Teti di Jean-Auguste-Dominique Ingres (1810-1811), Musée Granet, Aix-en-Provence. 

E l’ho abbinato alla scritta: 
…così ossessionato dall’onore da condannare a morte sua figlia Bernarda.
Se inserisco fotografie di persone, quindi com’è ovvio immagini moderne, cerco sempre di tagliare le foto in modo strategico così da non far vedere che gli uomini magari hanno lo smoking o le donne un tatuaggio sulla spalla. Ad esempio questa è l’immagine che ho scelto per il traditore e nipote Gian Galeazzo Visconti. 
Che poi ho tagliato così, per abbinarlo alla frase: … e il tradimento si annida tra i membri del suo stesso sangue.
In realtà questa fotografia non aveva controindicazioni di sorta, ma volevo che fossero messi in risalto gli occhi infidi.

5. assemblare il tutto con programmi come Movie Maker 

È giunto il momento fatidico dell’assemblaggio e quindi dell’impasto degli ingredienti per fare la nostra torta. Qui bisogna smanettare un po’ se non si ha familiarità con Movie Maker, in quanto ci sono dei passaggi non proprio lineari e un sacco di volte ho mandato in tilt il programma che mi si è chiuso sul naso sul più bello. Comunque comincio a inserire le fotografie e le immagini, trascinandole, poi procedo con il testo cercando di metterlo nei punti dove sia leggibile se la foto occupa tutto il fotogramma, e scegliendo un colore adatto per la scritta oppure nelle zone laterali nere se ve ne sono. Di solito per le scritte scelgo un font graziato, cioè il Cambria, e lo metto in neretto per renderlo ancora più visibile. Ogni tanto il fotogramma è semplicemente una pergamena, dove inserisco altre scritte più significative. La pergamena serve per alternare la sequenza delle immagini.

Come ultima cosa inserisco la musica, e ho imparato persino a entrare e uscire in dissolvenza in caso di necessità. Wow! Di solito, come scrivevo, la mia musica è in crescendo in quanto cerco di far coincidere il climax musicale con il climax della storia. In questo caso ci sono due momenti forti a livello musicale, e cioè il minuto 0:35 con le immagini dei legati papali e il minuto 1:02 con la Fortuna che ormai ha compiuto il suo giro di ruota. Nel caso di ”La terra del tramonto” l’ingresso del momento forte coincide con l’immagine della battaglia tra le schiere degli eserciti cristiani e musulmani.

Metto qualche effetto speciale, ma non troppi sia per non esagerare sia perché li trovo fastidiosi. Mi è piaciuto, ad esempio, inserire l’effetto di movimento della scultura di Bernabò da sinistra a destra quando fa il suo ingresso nel filmato con la scritta …dai suoi nemici soprannominato il Diavolo, il che la rende piuttosto inquietante.

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Posso vedere l’anteprima e salvare il filmato come progetto se voglio poi modificarlo. Se invece lo chiudo e lo salvo in modo definitivo, lo dovrò poi caricare sul mio canale YouTube aperto per l’occasione. YouTube è molto rigoroso sui diritti specialmente sulla musica e se usi musiche coperte da diritti te la toglie d’ufficio. Ti troverai dunque il tuo booktrailer… muto. Era capitato a una persona di mia conoscenza.

E sopra trovate il mio filmato finale, se ancora non lo avete visto. In alternativa, potete cercarlo sulla colonna di destra dove c’è la playlist del mio canale  YouTube.

Richiesta di consigli:

Con tutto questo gran daffare, non sono riuscita a reperire un deposito di video da utilizzare liberamente. Vero è che i miei video dovrebbero essere di carattere storico, come battaglie. Non si possono utilizzare estratti da film, anche se vedo che molti lo fanno disinvoltamente. Ad esempio, nel theatre trailer de “Il Canarino” volevo proprio inserire il video di una candela accesa e una che si spegne, e l’avevo persino trovata come liberamente utilizzabile, ma non sono riuscita a togliere il marchio iniziale e ignoro se fosse consentito. Così ci ho rinunciato. Ho pensato dopo che forse potevo farlo io con il cellulare, ma non so se quale sarebbe stata la resa. Non dispero perché sono una gran testona.


Grazie sin d’ora dei vostri consigli!

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E voi, quali attori vedreste bene a interpretare i personaggi dei vostri romanzi? Avete mai provato a farvi un booktrailer e che criteri avete seguito?