Vi presento con grande piacere il primo guest post de Il Manoscritto del Cavaliere, scritto da Marco Lazzara nell’ambito del suo Arcani Tour. Ho scelto la carta dei Tarocchi La Ruota, e il testo che mi ha mandato Marco si è rivelato un eccellente raccordo al mio precedente post sull’orso, oltre che una vera sorpresa. Buona lettura!

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L’Arcani
Tour è un giro promozionale del mio
secondo libro,
Arcani, per i blog che
decidono di ospitare l’iniziativa. Il blogger che partecipa deve scegliere una
carta dei Tarocchi, ognuna delle quali nel mio libro è rappresentata da un
racconto, e riceve in cambio da me un guest-post correlato.
Cristina M.
Cavaliere (che ringrazio dell’adesione)
ha scelto la carta de
La Ruota. 


La Carta: “La
Ruota è quella del Destino o della
Fortuna; rappresenta la mutevole incostanza del fato: a ogni suo giro, ciò che
prima era stato in alto si trova ora in basso, e ciò che era stato in basso si
trova ora in alto.”

Il racconto nel mio libro: Si tratta di Attento a Ciò che
Desideri!, dove Nick, pulendo il solaio, trova una vecchia bottiglia che
contiene un genio, e potrà quindi esprimere tre desideri…



Ondinnonk

In passato si
riteneva che i sogni fossero delle manifestazioni, favorevoli oppure ostili, di
potenze superiori, demoniache o divine. Gli irochesi, popolazione di nativi
americani a cui appartengono diverse tribù indiane (Seneca, Moicani, Oneida,
Onondaga, Cayuga) pensavano invece, esattamente come avrebbe poi teorizzato Siegmund
Freud, che il sogno potesse rivelare, anziché nascondere, i desideri dell’anima,
sia per quanto riguarda i sogni normali, che per quelli ossessivi. Questo è l’ondinnonk: un desiderio segreto
dell’anima che si manifesta sotto forma di sogno. Quello che allora facevano gli
irochesi era di ripetere da svegli quanto avevano compiuto in sogno, ovvero di
far letteralmente in modo che i sogni si avverassero: perché se questo
desiderio insito nel sogno non veniva appagato, si sarebbe ribellato contro il
corpo, causando dei disturbi. Concretizzare il sogno aveva dunque uno scopo
catartico, ovvero terapeutico, per l’anima dell’individuo, cosa che oggi
diremmo per il suo corretto equilibrio psicofisico.

Alcuni esempi
documentati. Un Seneca sogna di fare il bagno; al risveglio corre nudo alle
altre tende e, nonostante la temperatura piuttosto rigida, si fa lanciare
addosso dei pentoloni d’acqua. Un gruppo di Seneca si spinge fino nel Quebec (a
150 leghe di distanza) al solo scopo di procurarsi un cane che avevano sognato
di prendere laggiù. Nel 1656 un Onondaga sogna di dormire per cinque notti con
due donne sposate: al suo risveglio, alcuni uomini della tribù gli cedono
spontaneamente le loro squaw. Nel 1642 un guerriero sogna di venire catturato in
battaglia; al mattino se ne discute nel consiglio della tribù, ed egli, consenziente,
viene torturato e ustionato con dei bastoni accesi. Un altro sogna che dei
nemici gli avessero amputato un dito: al suo risveglio si taglia egli stesso il
proprio dito.

Ma perché
sogniamo e qual è il significato dei sogni? L’interpretazione che ne dava Freud
era praticamente etimologica:
träum (sogno
in tedesco) viene dal greco
trayma,
cioè ferita (stessa radice dell’italiano trauma). Freud vedeva quindi nei
sogni, in particolare in quelli ossessivi, una ferita della psiche. Il sogno
costituisce quindi un mezzo efficace per osservare le fantasie rimosse
dall’area della coscienza da quel meccanismo di protezione psichica che è la
censura, e che di notte vengono rappresentate in forma scenica attraverso dei
simbolismi. Freud vedeva perciò i sogni in maniera sintomatica, una sorta di campanelli
d’allarme, espressioni simboliche di ogni cosa possa perturbare la stabilità
psichica dell’individuo. Al mattino si ricordano per qualche tempo immagini
mentali e relative emozioni che normalmente sarebbero censurate: in questo modo
divengono allora funzionali al benessere dell’individuo, in quanto mezzi catartici. 

Durante la fase
REM del sonno, in cui avvengono i sogni, vengono attivate vie
dopaminergiche: la dopamina è un neurotrasmettitore che ricopre diversi ruoli (comportamento,
cognizione, movimento volontario…), ma è anche implicato nelle forme
produttive delle psicosi (i primi antipsicotici ne erano degli antagonisti) e
nell’abuso di droghe con effetti psicotizzanti; ciò conferma che il sogno, in
fondo, è una modalità allucinatoria, e che il delirio è un sogno che irrompe
nella vita da svegli.

La moderna
neuropsichiatria sta invece completamente riconsiderando l’interpretazione
freudiana del sogno, che considera erronea. Secondo Graeme Mitchinson e il
premio Nobel Francis Crick, i sogni implicherebbero un meccanismo di disapprendimento,
attraverso processi di attivazione casuale che portano alla cancellazione di
informazioni false o insignificanti: la loro teoria è che il cervello
rappresenti le informazioni tramite l’attivazione di reti neurali (gruppi di
neuroni deputati a una specifica attività), ampiamente distribuiti e che in
buona parte si sovrappongono; simulazioni al computer indicano che tali sistemi
sono soggetti a modalità parassitiche, cioè che alcune attività, invece di
arricchire i contenuti informativi, li impoveriscano. I sogni nascerebbero quindi
da una sorta di pensieri-parassiti, informazioni indesiderate o errate, di cui
ci liberiamo durante il sonno, un processo fondamentale per il mantenimento
della stabilità psichica dell’individuo: altrimenti insorgerebbero disturbi
ossessivo-compulsivi, paranoie o altre patologie mentali. In poche parole i
sogni sarebbero i guardiani della nostra sanità mentale.

Per seguire gli altri post dell’iniziativa, vedi: http://tinyurl.com/hap3fs3
Link al mio libro: http://tinyurl.com/zwtwq9j

Anche voi pensate che i sogni siano desideri segreti dell’anima come gli irochesi? Quali sono i rapporti che i vostri personaggi hanno con il sogno?

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CHI È L’AUTORE DEL GUEST POST


Marco Lazzara nasce a
Moncalieri, provincia di Torino, il 24 giugno 1984, giorno di San Giovanni
Battista, ma anche Notte delle Streghe.
Dopo la laurea in Chimica,
conseguita in quegli stessi luoghi frequentati da Primo Levi, si è dedicato
all’insegnamento.
Tiene da diversi anni corsi
di chimica, igiene alimentare, sicurezza sul lavoro, tematiche psicosociali in
ambito lavorativo.
È autore di numerosi
racconti, dove spesso ama mescolare i diversi generi letterari in soluzioni
sempre diverse e originali.
Con GDS Editore ha pubblicato
due raccolte, Incubi e Meraviglie (2013) e Arcani (2015).
Attivissimo in rete, autore
di 90 guest-post in 23 diversi blog, ha scritto numerosi articoli sulle
connessioni tra scienza, folklore e letteratura.

Ha gestito per 25 settimane
un blog “a scadenza” dedicato al suo ultimo lavoro letterario, ai
tarocchi e a molto altro: http://arcaniearcani.blogspot.it/


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