Dopo il mio post sugli scrittori imperdibili da cannibalizzare (che trovate qui), vorrei proporvi i dieci film della mia vita. Naturalmente si tratta di una scelta del tutto personale: come vedrete, non sono sempre pietre miliari nella storia del cinema, quanto quei film che ho visto più volte, ritrovando non solamente le stesse emozioni, ma un’amplificazione delle stesse; non più gli stessi significati, ma altri nuovi di zecca; e non lo stesso divertimento, ma anche di più, specie quando si sanno le battute a memoria e quindi ci si diverte un mondo.

Questi film appartengono ai generi più svariati, e vanno dalla fantascienza alla commedia, dal dramma al brillante, dal western al film avventuroso. Ce ne sono di recenti e di meno recenti, di film a colori e in bianco e nero; non ce ne sono di recentissimi non perché non ve ne siano di validi, tutt’altro, ma perché i film devono sedimentare nella mia memoria, e per far questo ci vuole del tempo. Come avvenuto per il post sugli scrittori, la scelta è stata ardua e ho dovuto escludere mio malgrado moltissimi titoli. Accanto ad ogni film vi proporrò alcune motivazioni personali, e una battuta tratta dal film stesso che trovo particolarmente significativa.
Ecco la mia Top Ten, stavolta rigorosamente in ordine di preferenza:


1 Blade runner (1982)
– regia di Ridley Scott
  •  Inutile spenderci tante parole: si tratta di un
    film immenso e quando dico “immenso” non esagero. Potrei vivere solamente
    guardando questo capolavoro dell’immaginario.
  • I personaggi sono come gli eroi dell’epica nell’Iliade e nell’Odissea, e i replicanti umanoidi sono in preda alle stesse
    inquietudini degli esseri umani: sulla brevità e sul senso della vita,
    sull’amore e sulla compassione. Roy Batty, il capo dei replicanti, è statuario
    e assoluto come un guerriero medievale.
  • Per l’ambientazione vertiginosa e futuristica, e
    per la colonna sonora che sposa a meraviglia le immagini.
La citazione: “La luce che arde col doppio di splendore brucia per metà tempo. E tu hai sempre bruciato la tua candela da due parti, Roy.” (Tyrell, il creatore dei replicanti Nexus, rivolgendosi a Roy)

2 Il ritorno dello Jedi (1983)– regia di Richard Marquand

  •  Guerre Stellari non è solamente una serie di film di fantascienza, dove spesso si mischia l’avventura all’ironia, ma contiene temi antichi e di grande respiro come la Forza (leggasi Armonia Celeste, o l’idea di un Dio che contenga in sé il bene e il male) oppure gli antichi ordini cavallereschi che rispondevano a codici inespressi. Poi sono i film della mia adolescenza, i primi che cominciavano a fare sul serio con gli effetti speciali.
  • Della serie di Guerre Stellari ho scelto Il ritorno dello Jedi perché in esso si tratta un tema che mi è sempre stato caro: quello del rapporto tra il padre (in questo caso, ingombrantissimo) e il figlio maschio, che deve affrancarsi dal modello paterno, diciamo così, per trovare la propria strada. 
  • C’è anche un tema di redenzione che rende il tutto antico e moderno al tempo stesso, e un destino che può e deve essere cambiato.

La citazione: “La tua flotta ha perso. E i tuoi amici sulla luna di Endor non sopravviveranno. Non c’è via di scampo, mio giovane apprendista. L’Alleanza morirà. Come anche i tuoi amici. Bene. Percepisco la tua ira. Sono indifeso. Prendi la tua arma! Abbattimi con tutta la forza del tuo odio e il tuo viaggio verso il Lato Oscuro sarà finalmente compiuto!” (L’Imperatore a Luke Skywalker)

3 Sabrina (1954) –
regia di Billy Wilder
  • Un film magico, che sembra ambientato in un mondo dove ogni cosa si muove con eleganza, raffinatezza, ironia e intelligenza. Eppure c’è un sottile ma preciso confine sociale che divide il mondo dei Larrabee, la famiglia di industriali, e il mondo dei loro domestici, cuochi e autisti e che la piccola Sabrina (Audrey Hepburn), figlia dell’autista, avrà il coraggio di varcare.
  • Con questo film si dimostra che i moti intimi sono davvero misteriosi e, come dice il filosofo Blaise Pascal: “Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce.” E, alla fine del film, ogni cosa va a finire al posto giusto, in una svolta che per prima sorprenderà la protagonista.
  • Perché è un film sentimentale, ma per niente zuccheroso. La sceneggiatura è un fuoco di fila di battute impareggiabili, e l’alto livello di recitazione degli attori le restituisce alla memoria con colori smaglianti e carichi di affetto.

La citazione: “Tutti i giornalisti dovrebbero essere portati al macero, insieme ai loro giornali!” (Oliver Larrabee, l’anziano, iracondo capofamiglia dei Larrabee)

4 L’ultimo dei mohicani
(1992) – regia di Michael Mann
  • Un film che mi aveva fatto ritornare adolescente, e all’epoca mi aveva entusiasmato come non mi accadeva da anni. In gran parte questo è dovuto alla bellezza mozzafiato dei luoghi (le foreste, le montagne, i fiumi, le grotte, gli isolotti, le cascate…), e delle inquadrature che spesso sono come dei quadri ad olio dell’epopea americana. Ne cito uno su tutti: la scena dove Nathaniel-Occhio di Falco (Daniel Day-Lewis) affronta il colonnello Munro, all’interno del forte dove si è rifugiato. Il regista è noto per la cura maniacale nei film, e il risultato si vede eccome.
  • Non è solo un film di avventura, ma parla della collisione di due mondi diversi in tutto, a volte agli antipodi: quello dei coloni inglesi e americani, e quello degli indiani d’America. Un mondo che muore e uno che nasce: tema che si ritrova, sempre vivo e doloroso, in qualsiasi epoca storica di grandi cambiamenti.
  • Vi sono passioni selvagge e ancestrali: si parla di odio e vendetta, di amore e sacrificio di sé per il bene della persona amata, di sentimenti comunque sopra le righe. 

La citazione: “Devi vivere, non importa quello che accadrà: io ti troverò! Non importa quanto ci vorrà, fosse anche un secolo: io ti troverò!” (Nathaniel Occhio-di-Falco a Cora Munro, prima di abbandonarla nelle mani degli indiani Uroni)

5 La donna che visse due volte (1958) – regia di Alfred Hitchcock

  • Uno dei film più complessi del mago del brivido, che all’inizio sembra mischiare il suo solito rigore logico, affilato come un rasoio, con qualcosa di inquietante, come il tema del déjà vu e delle vite passate attraverso la donna del ritratto. Gli occhi di ghiaccio di Kim Novak sono già quelli di una donna morta.
  • Un’angoscia sottile corre attraverso tutto il film, entra sottopelle allo spettatore, grazie anche allo scambio di identità e al tema del doppio, all’effetto della vertigine causato dai molteplici rimandi alla spirale (le scale del campanile, la fobia per l’altezza di cui soffre il protagonista…).

La citazione: “Uno da solo è un vagabondo; due insieme vanno sempre da qualche parte.”(Madeleine)

6 Johnny Guitar (1954) – regia di Nicholas Ray

  • Più che una storia western, anche qui una vicenda con forti connotazioni psicologiche i cui sentimenti sono colossali, funesti, e terribili. Una storia di rivalità e vendetta tra donne, opposte per carattere e vissuto. Da questo scontro il protagonista, che ha rinunciato all’uso della pistola, preferendo la musica della sua chitarra al punto da meritarsi il soprannome di Guitar, stenta a tirarsi fuori.
  •  Indimenticabile la bellissima canzone con cui si chiude anche il film.

La citazione: “Quanti uomini hai dimenticato?”. “Tanti per quante donne ricordi tu”. (Sterling Hayden a Joan Crawford )

7 Prova a prendermi (2002) – regia di Steven Spielberg

  • In una commedia godibilissima, la caccia da parte dell’agente FBI al giovane e geniale imbroglione Frank Abagnale dà luogo non solamente a un duello tra intelligenze, ma a un singolare rapporto padre-figlio. 
  • Nonostante la sua spavalderia di scheggia impazzita, Abagnale nasconde una grande fragilità interiore e vuole essere preso per rientrare, in un certo senso, in una sorta di schema familiare anche se imperfetto. Di Caprio, con il suo viso da bravo ragazzo, è perfetto per la parte di Abagnale.

La citazione: “Le persone sanno solo quello che gli racconti.” (Frank William Abagnale Junior)

8 Ladybird ladybird (1994) – regia di Ken Loach

  • Film tratto da una storia vera, e sicuramente, come ho letto da più parti, il più duro e arrabbiato di questo regista. Il titolo è ripreso da una filastrocca inglese e racconta la storia di una donna cui vengono tolti dagli assistenti sociali, uno dopo l’altro, i suoi sei figli avuti da uomini diversi – uno dopo averlo appena partorito. 
  • Un film quasi kafkiano per la contrapposizione tra la protagonista e la burocrazia delle istituzioni che, invece di aiutare, causano nuovo dolore. Il film è la narrazione di un lungo, obbligatorio strazio senza speranza, come ferro rovente sull’anima dello spettatore. 

La citazione: (non ho trovato citazioni)

9 Via col Vento (1939) – regia di Victor Fleming, George Cukor, Sam Wood

  • Passato alla storia come il film dei record, è lussureggiante sia nei costumi che nelle ambientazioni che nella storia, dove i destini dei quattro protagonisti sono perennemente collegati come fossero forzati alla catena. 
  • Il personaggio di Rossella, cinica, egoista e ipocrita, è di una modernità sconcertante e assomiglia più ad una imprenditrice dei nostri giorni che a una donna sudista di fine 1800. 
  • Impareggiabile per l’epoca la ricostruzione della Guerra Civile americana, specie la distesa dei feriti vista dall’alto, con un movimento aereo della macchina da presa, e l’incendio della città di Atlanta. 

La citazione: “Tieni, prendi un fazzoletto, sembra impossibile ma nei momenti più gravi non hai mai un fazzoletto!” (Rhett Butler a Rossella O’Hara)

10 Susanna! (1938) – regia di Howard Hawks

  • Pochi conoscono questo film, che appartiene alla screwball comedy americana degli anni ’30, dove un paleontologo imbranato (Cary Grant) impegnato nella ricostruzione dello scheletro di un dinosauro, s’imbatte in Susan (Katherine Hepburn), una signorina di buona famiglia che, invaghitasi di lui, gli combina un sacco di guai.
  • Un film pieno di personaggi svitati, dalle situazioni esilaranti e dalle battute perfette, il cui titolo in inglese è “Bringing up Baby” dove “Baby” sta per un cucciolo di leopardo. 

La citazione: “Vede, Susan: non è che Lei non mi sia simpatica. Perché anzi, in certi momenti di calma sarei anche attratto da Lei. Se ci fossero, dei momenti di calma…” David Huxley (Cary Grant) a Susan Vance (Katherine Hepburn)


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E voi, quali sono i film della vostra vita che avete visto e rivisto, e che non vi stanchereste mai di rivedere, e perché? Scrivetemeli, sono curiosa!